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Autore: Ashly91    23/07/2008    0 recensioni
Hogwarts. 7° anno. Hermione camminava per un corridoio pensierosa. Aveva appena scoperto si essere innamorata di Draco Malfoy, il suo peggior nemico a Hogwarts già dal primo anno. Non sapeva se confessare tutto a Harry e Ron perché, nonostante fossero i suoi migliori amici, non avrebbero accettato la cosa. Già immaginava la loro reazione. Ma sei matta? Draco Malfoy? Quell’odioso Serpeverde? In effetti, anche lei continuava a farsi questo ragionamento. Dopo più di cinque anni di litigi, di insulti, di duelli, come poteva provare qualcosa per lui che non fosse odio? (Premesa: se non vi piace la coppia Draco/Hermione potete incolpare ed uccidere la mia migliore amica! XD)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Gregory Goyle, Hermione Granger
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Attrazioni

Intanto, la povera Hermione era nella stessa situazione. Malfoy se ne stava seduto in un angolo della classe e le faceva fare tutto il lavoro. Mentre ripuliva, Hermione ripensava alle parole di Ashly: è un odioso Serpeverde. Non poteva essere veramente innamorata di lui. Ad un certo punto si fermò. Era troppo impegnata a pensare a quello che provava per ordinare al suo cervello di muovere le mani e continuare a sistemare.

“Ehi, Granger, perché ti sei fermata?” le disse Malfoy con il suo solito tono odioso “Non mi pare di averti dato il permesso di smettere!” continuò.

Il permesso? Non ho bisogno del tuo permesso! Hermione si voltò di scatto verso di lui e gli lasciò un libro addosso che lui, disgraziatamente, schivò.

“Ma che diavolo fai?”

“Non ho bisogno del tuo permesso! Quando voglio mi fermo! Piuttosto, vieni a darmi una mano invece di farti le unghie!”

“Come ti permetti? Io sto pensando a come farla pagare al tuo amico Potter e non voglio essere disturbato! Sono stato chiaro?”

Hermione gli lasciò un altro libro. Questa volta lo prese in pieno e gli provocò un taglio a lato della testa.

“Mi…mi dispiace…non volevo…” disse spaventata.

“No, certo che non volevi! Tiri i libri tanto per divertimento!”

“Bè, è stata colpa tua! Te la sei cercata!”

“Me la sono cercata, eh?”

Malfoy stava per prendere la sua bacchetta, quando Hermione gli si avvicinò e gli sfiorò il taglio.

“Che diavolo fai Granger?” disse col solito tono maleducato e insopportabile.

“Stai sanguinando! Lascia almeno che ti curi!”

“E perché dovrei? Se non sbaglio sei stata tu a ridurmi così, no? Oh, giusto, ti senti in colpa Mezzosangue?”

“No, voglio solo aiutarti!”

Malfoy afferrò il braccio di Hermione. Non voleva che lo toccasse ancora. Era troppo orgoglioso per permetterglielo. Mentre le stringeva il polso cominciò a fissarla. Si sentiva strano. L’aveva sempre vista come la Mezzosangue amica di Potter, ma questa volta era diverso. Non gli importava se lei aveva o meno il sangue puro o se era una Grifondoro. La trovava bellissima. Con la mano libera le spostò i capelli, così da poter vedere meglio i suo occhi. Erano dorati. Stupendi. Ma non l’aveva mai notato. Era così preso dal suo orgoglio da Serpeverde che non aveva mai visto quanto fosse bella. Si avvicinò lentamente al viso di Hermione e la sfiorò con le labbra. Quando Hermione si abbandonò a lui, la baciò.

 

***

 

Goyle lanciò un altro incantesimo a Ashly e le fece cadere l’inchiostro che aveva in mano sul banco. Questa volta aveva superato ogni limite. Ashly esplose dalla rabbia.

“Ma la vuoi smettere?” gli urlò, sperando che se ne andasse.

“E perché? Mi sto divertendo, visto che tu sei così lenta a finire!” le rispose lui.

“Lenta?! Sarei più veloce se tu mi aiutassi, forse! Ma no, devo fare tutto da sola, quindi non ti lamentare e lasciami almeno finire in pace! Così ce ne andiamo, almeno non dovrò più vedere la tua faccia!”

“Non ti aiuto, questo è il tuo dovere alla fine! E’ quello che dovreste fare voi…ragazze!”

Ahia! Frase tipicamente maschilista. Ashly odiava quel genere di frasi. Era una femminista spietata. Non poteva fargliela passare liscia.

Goyle stava per alzarsi, ma Ashly con un incantesimo lo fece bruscamente risedere.

“Che diavolo fai? Non volevi che me ne andassi?”

“Oh, no! Non dopo quello che hai detto! Ora tu mi dai una mano e non te ne vai finchè non hai finito!”

“E come pensi di fermarmi?”

Ashly si sedette sul banco davanti a lui e gli bloccò i lati con le gambe, dimenticandosi di portare la gonna, mentre Goyle, da pervertito (come il 99% dei ragazzi), non esitò a guardare.

“Lasciami passare!” le disse rialzando lo sguardo verso di lei.

“Altrimenti?” rispose Ashly in tono di sfida.

Goyle non rispose. Rimase impietrito dallo sguardo di Ashly. Era uno sguardo colmo di rabbia. Lo stesso sguardo che aveva quando si parlava di Voldemort. Lo stesso sguardo che folgorava il suo nemico ogni qual volta fosse al limite della pazienza.

“Molto spaventoso! Bravo! Non ti facevo così cattivo!” disse Ashly sarcasticamente.

“Bè…io…” il Serpeverde non sapeva più cosa dire. Non capiva come una ragazza come lei potesse avere quello sguardo. Era una ragazza semplice, gentile con tutti. Sempre allegra. Era cambiata. Era cambiata dopo la morte di Cedric.

“Lasciami andare o ti giuro che farai la fine del tuo amichetto Diggory!” disse infine senza guardarla.

Era sicuro che sarebbe stata lei ad ucciderlo dopo quello che le aveva detto. Ashly non si mosse. Rimase immobile e in silenzio. Goyle decise di riguardarla. Voleva andarsene da quell’aula. Quando si voltò vide una cosa che non avrebbe mai creduto possibile. Ashly stava piangendo. Piangeva in silenzio. Cercava il più possibile di trattenere le lacrime ma era tutto inutile. Scese dal banco e andò verso la cattedra mentre lui la guardava in silenzio.

“Fallo!” grido la ragazza dopo qualche minuto “Coraggio, fallo! Cosa aspetti?” continuò girandosi verso il Serpeverde. Era arrabbiata. Non perché non l’avesse aiutata. Non perché avesse pronunciato il nome di Cedric per minacciarla. Le aveva ricordato la morte del suo migliore amico. Non era arrabbiata con lui. Era arrabbiata con Voldemort e Piter Minus. Era arrabbiata con i suoi assassini. 

“Metti in pratica le tue minacce! Uccidimi! Mi faresti un favore!”

Il Serpeverde era confuso. Come poteva chiedergli una cosa del genere? Negli ultimi due anni lei era stata la più allegra e vivace ragazza di Hogwarts. Aveva sofferto molto per la morte di Cedric Diggory, ma non aveva mai mostrato di essere triste. Il ragazzo non riusciva a capire il perché di quella richiesta.

Improvvisamente Ashly lasciò la bacchetta, che risuonò al contatto col pavimento, e si lasciò cadere a terra. Piangeva così tanto che non riusciva a reggersi in piedi.

“Che hai adesso?” chiese Goyle con tono menefreghista. Si avvicinò a lei, che si era tolta il maglione e aveva alzato le maniche della camicia.

“Che cosa stai facendo?” le chiese ancora il ragazzo.

Ashly aveva trasformato la bacchetta in una lama molto affilata e se l’era avvicinata al polso sinistro.

“Non…” cominciò a dire con voce tranquilla, sempre piangendo “Non ho mai avuto il coraggio di farlo. Anche perché con solo la sinistra non muoio…e io nella destra non le taglio…se sopravvivessi non riuscirei più a disegnare e…”

“Vuoi tagliarti le vene? Ma sei matta?” la interruppe Goyle togliendole il coltello dalle mani.

“Avevo promesso a Cedric…che non l’avrei fatto…” disse ancora la Tassorosso, appoggiandosi alla cattedra dietro di lei. “Gli avevo promesso che non mi sarei mai fatta vedere in lacrime da nessuno…soprattutto davanti a Cho…per questo non mi sono fatta vedere nelle ultime due settimane di scuola…non potevo farle vedere che ero triste…”

“Ecco il perché di questa reazione! Non ti sei mai sfogata con nessuno!”

“No…l’ ho fatto…con Oliver e Neville. Loro…mi hanno ascoltata…confortata…ma non è bastato…infondo Cedric era…il mio migliore amico…non basta poco a…”

Goyle si sedette accanto a Ashly e si appoggiò anche lui alla cattedra. Lei lo abbracciò. Aveva bisogno di superare la morte di Cedric ancora una volta. Aveva bisogno di conforto. In quel momento aveva bisogno che Goyle la consolasse. Il Serpeverde ricambiò l’abbraccio e la strinse a se. Rimase in silenzio e sopportò il suo sfogo.

“Non farti strane idee” disse quando Ashly smise di tramare “Non succederà più una cosa del genere!” Rimasero lì fino a tardi.

 

***

 

Hermione cercò Ashly tutta la sera. Dopo cena decise di dirigersi nell’Aula di Difesa Contro le Arti Oscure, supponendo che la Tassorosso stesse ancora finendo di pulire l’aula. Nel corridoio incontrò la McGranit che, preoccupata per la mancanza degli studenti, accompagnò l’ancora sconvolta Grifondoro a destinazione.

Una volta entrate nell’aula rimasero sbalordite. I due erano seduti a terra, appoggiati alla cattedra. Abbracciati e addormentati.

“Oh mio Dio…” disse Hermione ancora più sconvolta di prima.

“Vedo che la punizione ha avuto delle conseguenze inaspettate. Credevo che non avrebbero neanche collaborato e invece…” disse la professoressa confusa.

“Questo…questo non è vero! Io devo essere stata rapita dagli alieni e portata su un altro, oscuro e misterioso pianeta dove accadono continuamente cose impossibili qui sulla terra!”

Hermione era davvero sbalordita. Non poteva credere che in un solo pomeriggio si fosse accorta di amare Draco Malfoy, lo avesse baciato, e avesse visto la sua migliore amica abbracciata ad un Serpeverde con il quale aveva litigato proprio la mattina stessa.

In quel momento Ashly aprì gli occhi.

“Mmh…cosa…dove…” disse. Si voltò e vide Hermione e la McGranit che la fissavano. “Come mai siete qui?” chiese intontita e in coma.

“Ashly, non ti sei presentata a cena e ho pensato che Goyle ti avesse fatto del male!” rispose Hermione riprendendosi dallo shock.

“Farmi del male? Questo angioletto non potrebbe mai farmi del male!”

Angioletto?! Gregory Goyle?! Quello del Serpeverde?! Nel gruppo di Malfoy?! Ma stavano parlando della stessa persona? No, quella non poteva essere Ashly. Sono stata davvero trasportata su un altro pianeta! Voglio tornare a casa mia! Voglio tornare sulla terra! pensò Hermione appoggiandosi ad un banco per non perdere l’equilibrio. Quel pomeriggio sul pianeta Impossible l’aveva fatta arrivare al limite di ogni sopportazione. Era davvero stanca. Troppe emozioni per un pomeriggio solo.

 

***

 

Quella notte, Hermione ripensò a tutto quello che era successo in quel pomeriggio. Continuava a rivoltarsi nel letto con in testa le labbra di Malfoy e l’immagine della sua migliore amica abbracciata ad un altro Serpeverde. Aveva tanti pensieri per la testa. Che cosa sta capitando al mondo? Che cosa sta capitando a Ashly? Che cosa sta capitando a me? Perché mi sono lasciata baciare da Draco Malfoy? Perché? Perché? Perché?

Da quel giorno, per lei niente sarebbe stato uguale a prima. Da quel giorno, tutto per lei sarebbe cambiato. Tutta la sua vita sarebbe cambiata da un solo giorno.
  
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