I petali dell'anima
PREFAZIONE
– Il
risveglio
Il
tempo scorreva lento, mentre Margaret attendeva la sua ormai
inesorabile fine. I capelli castani erano raccolti e col viso rivolto
all'unico spiraglio di luce presente nella stanza, guardava il cielo.
Il sole splendeva alto senza alcuna nuvola intorno. Distoglieva lo
sguardo ogni qualvolta i pensieri negativi facevano breccia nella sua
mente. Sospirava e piangeva continuamente senza neanche rendersene
conto.
La
vita che conosceva presto sarebbe finita e non poteva fare niente per
impedire che ciò accadesse. I preti inquisitori ormai
avevano
deciso. Poiché era una strega, sarebbe morta come tale:
bruciata
viva sul rogo. Sapeva bene che desiderare di essere salvata era
inutile, una perdita di tempo, ma dal giorno in cui l'avevano
condannata non aveva mai smesso di sperare.
Spesso,
quando scrutava il cielo, ripensava a quarantotto ore prima mentre
passeggiava tranquilla alla ricerca di nuovi fiori da cogliere. Amava
andare in quel bosco, laddove ogni tanto trovava fiori insoliti, ma
bellissimi. Credeva che il suo comportamento non potesse nuocere a
nessuno e invece, quel giorno mentre coglieva un fiore dai petali
blu, un' uomo le gridò contro di essere una strega. Non fece
in
tempo a fermarlo che lui si era già rivolto ai preti
inquisitori. La
torturarono fino a quando stanca del male subito, confessò
il falso.
Un
rumore improvviso la costrinse a risalire in superficie, abbandonando
i suoi pensieri, riportandola alla crudele realtà.
«Pare
che la tua esecuzione sia stata anticipata.» Eccola, la voce
che
tanto odiava. Il suono meschino e violento di quelle parole la
trafisse come un coltello che penetra nella carne. «Muoviti
strega.
Spero che la tua sia una morte lenta.» I suoi occhi verdi
contornati
di grigio, la fissavano gelidi e impazienti.
Margaret
ricambiò lo sguardo caricando i suoi occhi di veleno e
intanto la
rabbia invadeva il suo cuore, procurandogli altro dolore.
«Forza
strega, è ora di morire.» La afferrò
per un braccio e la trascinò
verso l'uscita, dove una guardia l'avrebbe scortata fino alla
piazza. Il tragitto era breve e la folla di curiosi era già
presente, mancava solo lei: la protagonista dello spettacolo che
avrebbe esaltato il pubblico. Guardava le persone, nella speranza di
scorgere il dolce viso di sua madre, ma non riconobbe nessun volto
familiare. Delusa, smise di osservare la scena davanti a se, rimase
in silenzio e attese di essere legata attorno al palo. Le corde si
attorcigliavano dai piedi fino al suo petto e i polsi congiunti
dietro la schiena le provocavano un indolenzimento delle mani.
Posti
intorno al palo, pezzi di legno e gruppetti di paglia venivano in
fretta divorati dal fuoco. Le fiamme rossastre, che tanto amava da
bambina, presto sarebbero arrivate a lei. L'odore acre del fumo la
accerchiava e prepotente si insinuava fra le narici, obbligandola a
tossire.
Abbassò
lo sguardo qualche istante quando si rese conto di aver commesso un
terribile sbaglio. Le vampate di fuoco erano lì, ai suoi
piedi e
presto la paura, sconosciuta fino quel momento, penetrò in
lei,
violenta. Il sudore freddo provocatogli dalla paura, ricoprì
il suo
corpo impedendogli per qualche secondo di respirare.
Presto
il calore, inizialmente confortante, si trasformò in dolore.
Voleva
urlare, ma nessuno sarebbe accorso in suo aiuto, così rimase
in
silenzio sperando in una morte veloce.
Le
fiamme che si aggrappavano bramose alla pelle della giovane,
somigliavano a coltellate continue e quando raggiunsero il bacino,
Margaret straziata dal dolore svenne, consapevole che prima o poi
quella lenta agonia sarebbe finita. Proprio mentre Margaret chiudeva
gli occhi per l'ultima volta, il prete bisbigliava parole confuse e
agitate tenendo fra le mani un fiore.
Qualche
ora dopo l'esecuzione, una donna dai capelli castani si risvegliava
all'interno di un castello.
I petali dell'anima
è
distribuito con Licenza Creative
Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0
Internazionale.
Angolo
Autrice
Buon
pomeriggio a tutti carissimi lettori,
Lo
ammetto la prefazione è corta ma infondo è solo
l'inizio. Ho deciso
di dividere la storia in due o tre capitoletti, proprio
perché essa
è nata come un racconto e non come una storia
“lunga” - se così
vogliamo chiamamarla. Il racconto in sé infatti
verrà pubblicato da
una casa editrice on-line in un' antologia di racconti, appunto, e
sarà disponile gratuitamente. Ovviamente rispetto a quello
che verrà
pubblicata dagli editori, questa è meno ricca, ovvero alcune
cose
dovrò modificarle e ampliarle. Ma se sarete interessati vi
manderò
il link – più avanti, quando finalmente
avrò terminato le
correzioni – dove leggere il racconto
“finale”.
Per
ora ringrazio anticipatamente chi recensirà o anche solo
leggerà la
storia!
Ok,
detto questo spero di non avervi annoiato e vi lascio. Au revoir!
Un
abbraccio
Helen
Ward