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Autore: Morgan__    07/05/2014    1 recensioni
Sin da piccola ho vissuto nella consapevolezza che la mia famiglia nascondesse un segreto,un segreto che non poteva essere rivelato a nessuno. Al compiere dei miei sedici anni di vita mi venne rivelato quel segreto.
La mia famiglia custodiva,da secoli ormai,ancor prima che Roma venisse fondata,un potente manufatto che era passato tra le mani dei grandi Imperatori romani,da Gaio Giulio Cesare,non Imperatore di nome ma di fatto,a Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto,primo vero Imperatore di Roma,meglio conosciuto come Augusto,e così via,fino ad arrivare a noi,la loro discendenza.
Ma ormai il manufatto non era più al sicuro,così fui costretta ad andarmene,contro il mio volere,da Roma per portare con me il manufatto.
Però non servì a niente. La mia famiglia venne uccisa lo stesso.
Per mano di Cesare Borgia. E io,io venni imprigionata a Castel Sant'Angelo e per mesi cercarono di farmi parlare.
Ormai avevo perso la fiducia in tutto e in tutti.
Questo prima di incontrare Ezio Auditore e gli Assassini.
Grazie a loro ho ricominciato a credere nel prossimo.
Mi chiamo Giulia Colonna e questa è la mia storia.
[CONCLUSA]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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24




I giorni seguenti alla cattura del sicario di Cesare passarono lenti.
Passai quelle poche giornate lontana da Ezio con Claudia che,intanto,si era ripresa dalla cattura.
Avevamo parlato di quello che era successo,e mi aveva confidato che dopo la nascita di suo figlio voleva prendersi una pausa da tutto,tornando,magari,a Firenze per qualche tempo.
Capivo benissimo il suo stato d'animo,ma mi dispiacque sapere che per un po' non l'avrei rivista. Anche se,molto probabilmente,appena mio marito avesse saputo della decisione della sorella,mi avrebbe chiesto di accompagnarla. Sarebbe stato inutile,ma ci avrebbe provato.
Diego si era subito detto d'accordo all'idea di Claudia e le aveva giurato che anche lui si sarebbe preso una pausa,anche se non sapeva per quanto poteva permetterselo.
Le chiesi se già sapeva a chi cedere gli affari nel periodo di pausa,ma lei aveva risposto che ne avrebbe riparlato con Ezio quando fosse giunto il momento.
Se fosse stato un altro momento mi sarei offerta io. Era stato davvero piacevole il periodo in cui aiutavo Claudia con gli affari,quindi mi sarebbe piaciuto provare a dirigere da sola la Casa.
Stavo pensando che magari dopo il parto avrei potuto propormi a mio marito e a Claudia come tenutaria,quando sentii il portone del Covo aprirsi improvvisamente.
Mi alzai subito dalla poltrona nella quale ero sprofondata e lentamente mi avvicinai all'ingresso,per vedere chi fosse il nuovo arrivato,sperando nella comparsa di mio marito.
Appena lo vidi sorrisi raggiante e lo abbraccia con tutta la forza che avevo.
Odorai il suo collo,rendendomi conto di quanto mi fosse mancato perfino il suo odore. In quel momento sapeva un po' di cavallo,ma non m'importava.
Doveva aver fatto un'unica tirata da Firenze a Roma senza prendersi una pausa.
-Com'è andata?-gli chiesi,appena sciolsi l'abbraccio.
-Male. Non ha parlato.-
Lo guardai preoccupata:-E ora?-
-Niccolò continuerà a stare a Firenze,per cercare di strappargli qualche informazione.-
-Temo che non parlerà. È leale,bisogna riconoscerlo.-mormorai,sconfortata.
-Lo so,ma bisogna tentare. Non sapremo mai dove si trova Cesare,altrimenti. Della Rovere ha avuto l'informazione che vogliamo,ma non ce la vuole passare. Il perché,non lo so. È sempre stato contro i Borgia.-
-Sicuro che possiamo fidarci del Papa?-
-Per nulla. Della Rovere è il tipo che,finché gli servi,starà dalla tua parte,ma quando non gli servirai più...-
Lo guardai sconsolata. Eravamo ad un punto morto.
-Potresti chiedere alla Mela.-azzardai.
-Ne ho già parlato anche con Niccolò,ma prima di far ricorso al Frutto,voglio provare ad avere l'informazione attraverso altri metodi.- Sospirai,passandomi una mano sulla fronte,pensando ad altri modi per cercare di capire dove fosse Cesare,ma non mi venne in mente nulla.
-Ho parlato con Claudia,prima di venire qui.-disse Ezio,andando a sedersi sulla poltrona nella quale mi ero seduta poco prima.
-Si? Ti ha detto che vuole andare a Firenze?-gli chiesi,sedendomi sulle sue ginocchia e lasciandomi andare sul suo petto,appoggiando il capo sulla sua spalla.
-Si,e mi sono subito detto d'accordo,-iniziò,posando una mano sul mio ventre,-pensavo che anche tu potresti raggiungerla.-
-Sapevo che me lo avresti chiesto. No,grazie. Voglio stare con te.- Lo sentii sospirare sconsolato alla mia risposta,ma vedendolo sorridere mi alleggerii della preoccupazione che mi aveva attanagliata nell'aspettare la sua reazione.
-Sta bene.-
-Avete già pensato a chi diventerà la nuova tenutaria?-
-Sono andato da Volpe,prima di venire qui,e mi ha detto che contatterà un nostro alleato di Venezia,Antonio de Magianis,per chiedere a Rosa,una delle sue ladre,se è disponibile per venire qui a dirigere la Casa temporaneamente.-spiegò,senza guardarmi negli occhi.
Lo guardai confusa,non capendo come mai improvvisamente non mi guardasse negli occhi,quando un pensiero mi colpì.
Gli afferrai il volto e,con un sopracciglio alzato,gli dissi:-Ci sei andato a letto.-
-Come sei schietta.-commentò con un sorriso malandrino.
-Quindi è così.-
-Oh,dai...è stato anni fa.-
-E' bella?-
-Perché me lo chiedi?-
-Rispondi.-
-Nessuna può essere definita bella,paragonata a te.-
Assottigliai lo sguardo a quella parole:-Quindi è carina.-
-Nessuna può essere definita carina,paragonata a te.-ripeté,cambiando la parola al punto giusto.
-Ma mi vedi? Sono grossa!-esclamai irritata.
-No,sei deliziosamente incinta,tesoro.-
Sbuffai a quella risposta,cercando di districarmi dal suo abbraccio.
-Non devi essere gelosa,ti amo. Lo sai.-
A quelle parole mi fermai e lo guardai con diffidenza. Ci fissammo per vari secondi,io restia a cedergli,perché nonostante mi amasse e io lo amassi mi faceva male sapere che avrei incontrato una delle sue numerose amanti,e lui con occhi seri,per dare più enfasi alle parole che aveva appena pronunciato.
-Lo so. Ma avrei comunque preferito non incontrarmi con una delle tue vecchie amanti.-mormorai,poco dopo,ritornando ad appoggiarmi alla sua spalla.
-Anche io avrei i tuoi stessi pensieri,se i ruoli fossero invertiti. È normale,vuol dire che ci tieni a me e a noi.-disse,posandomi un bacio sul capo,-ma non posso farmi troppi pensieri su chi prenderà le redini della Rosa in Fiore. Mi serve qualcuno di cui possa fidarmi e che sappia gestire gli affari. Mi serve qualcuno avvezzo a queste cose.-concluse con una scrollata di spalle.
-Pensavo di propormi io.-commentai in un sussurro.
-C'è il rischio che ti riconoscano. Già hanno rapito Claudia,non voglio che ci riprovino con te.-
Sapevo che aveva ragione. E mi detti della stupida per non averci pensato.
-Sappi comunque che ti terrò d'occhio.-sbottai,poco dopo,suscitando in mio marito una risata che,nel giro di qualche secondo,contagiò anche me.



All'alba di tre giorni dopo venimmo svegliati all'improvviso dalla comparsa di Niccolò che,senza nemmeno bussare alla porta,entrò nella nostra camera.
-E' scappato!-esclamò entrando.
-Cosa?-chiese incredulo Ezio.
-Andato. Un prete affiliato dei Borgia è riuscito a farlo evadere. Dannazione!-esclamò rabbioso Niccolò,portandosi le mani dietro la testa.
Camminava avanti e indietro,come una belva rinchiusa dentro una gabbia.
-Calma,Niccolò. Da quanto è scappato?-chiese mio marito,alzandosi e infilandosi i pantaloni.
Io mi feci più comoda sul letto,appoggiandomi alla testata e portandomi le lenzuola fin sopra il seno anche se,con tutta la rabbia e la preoccupazione che aveva in corpo,Niccolò di certo non stava notando il mio stato.
-Un giorno,più o meno. Si è accorto Amerigo della cosa.-
-Dopotutto potrebbe andare a nostro vantaggio.-mormorò poco dopo mio marito,infilandosi la camicia.
-E come?-
-Potrebbe portarci da Cesare.-
A quelle parole vidi Niccolò farsi pensieroso,per poi mormorare:-Potrebbe funzionare.-
-Chiama gli altri. Li voglio qui il più in fretta possibile. Organizzeremo una caccia all'uomo.-ordinò Ezio,finendo di allacciarsi la camicia.
-Va bene.-in quel momento Niccolò si voltò verso di me e,accorgendosi della mia tenuta da camera,si irrigidì leggermente,per poi con un inchino veloce porgermi le scuse per la sua maleducazione ed uscire dalla camera.
Non mi dette il tempo di dirgli di non preoccuparsi che già se n'era andato.
-Dove potrebbe essere?-
-Sarà tornato a Roma,forse Ostia. Lo cercheremo per queste zone,comunque.-mi rispose lanciandomi un'occhiata veloce,-torna pure a dormire. Non dovrei metterci molto,appena finito torno da te.-concluse,dandomi un veloce bacio sulle labbra.
Nel giro di pochi secondi mi ritrovai da sola.




***




Al tramonto di due giorni dopo di Micheletto non si erano ancora trovate tracce.
Gli Assassini avevano pattugliato tutta Roma,Ostia e le campagne,ma del sicario di Cesare nemmeno l'ombra.
In quel momento mi trovavo nella Sala del Covo,seduta al tavolo insieme a mio marito e Niccolò. Di fronte a noi la Mela.
Alla fine Ezio aveva ceduto.
Lo guardavo mentre fissava il Frutto,in ricerca di risposte.
-Io non capisco.-sbottò poco dopo.
-Cosa c'è?-chiese Niccolò.
-Mi fa vedere la solita immagine. Un castello spagnolo. Basta,nient'altro.-spiegò allontanando la mano che fino a quel momento aveva a contatto con la Mela.
-Perché non te lo vuole mostrare?-chiesi confusa.
-Non lo so. È la prima volta che mi si rifiuta a tal modo.-commentò preoccupato.
-Chiedile come mai non ti mostra ciò che vuoi.-propose Niccolò,poco dopo.
-Pensi che mi risponderà?-
-Tenta.-
Con un cenno del capo mio marito tornò a posare la mano sulla Mela.
Rimanemmo in silenzio per vari secondi.
Stranamente quel giorno non sentivo niente provenire dal Frutto. Non sentivo il disagio lieve che mi prendeva ogni volta che mi avvicinavo ad essa,come era già capitato in passato.
Non provavo nulla. Assolutamente nulla.
Corrucciai le sopracciglia a quel pensiero.
Poco dopo vidi la mano di mio marito lasciare il Frutto che,subito,si spense della luce che l'accendeva ogni volta che qualcuno la toccava.
-Allora?-chiesi.
-Cesare è in Spagna. Micheletto lo vuole raggiungere. Salperà da Napoli.-
-Bene!-esclamò soddisfatto Niccolò.
-C'è dell'altro?-chiesi,notando il suo sguardo strano.
-Ha detto che è il momento di lasciarla andare.-
-Come?-chiesi confusa.
-Ha detto che è giunto il momento di rinunciare al suo potere,per fare in modo che le generazioni future possano usarla.-spiegò Ezio,guardando il Frutto,prima di voltarsi verso Niccolò,-bisogna trovare un luogo in cui nasconderla.-
-Potremmo nasconderla in quel Tempio che hai scoperto qualche anno fa.-propose Niccolò.
-Quale Tempio?-chiesi confusa.
-Si entra attraverso un passaggio sotto il Colosseo. L'ho scoperto durante l'esplorazione di una delle Tane di Romolo. Sembra una costruzione di Quelli che Vennero Prima,mai vista una cosa del genere.-spiegò mio marito.
-Cosa sono queste Tane di Romolo?-
-Luoghi antichi che negli anni passati venivano usati da uomini che si facevano chiamare Seguaci di Romolo.-
-Li sarà al sicuro?-
-Direi di si.-
Pensai subito alla Corona. Dopo il parto avrei anche potuto farla nascondere insieme alla Mela. Proposi subito la cosa ad Ezio e Niccolò,che mi risposero che si poteva fare.
Mi sentii sollevata,perché finalmente mi sarei per sempre separata da essa.



I giorni seguenti furono davvero dinamici.
Ezio mandò vari Assassini e spie a Napoli,per cercare informazioni sulla presenza di Micheletto. Inviò Niccolò in sua vece con la promessa che lo avrebbe raggiunto non appena gli fossero giunte notizie importanti.
Sarebbe andato subito lui stesso alla ricerca di Micheletto,ma con l'approssimarsi del parto di Claudia non voleva allontanarsi dalla sua famiglia.
E aveva fatto bene,perché,all'alba del nove agosto,Claudia ebbe le prime contrazioni.
Appena ci giunse la notizia corremmo alla Rosa in Fiore e,non appena entrammo nella Casa,sentimmo le sue urla giungere dal piano superiore.
Ci si avvicinò Venere che,con sguardo preoccupato,ci informò della situazione.
Le contrazioni erano iniziate tre ore prima e,in quel momento,nella stanza di Claudia,Anna si stava preparando per far nascere il bambino.
Salimmo la scalinata in fretta e,di fronte alla porta della camera da cui provenivano voci concitate,trovammo le ragazze che,chi seduta e chi in piedi,attendevano la nascita di una nuova vita.
Entrammo nella stanza,chiudendoci la porta alle spalle,e mi sentii rabbrividire nel sentire l'urlo improvviso di Claudia.
La vidi distesa sul letto,il viso completamente sudato e i capelli umidi sciolti sulle spalle,attaccandosi in modo sicuramente fastidioso alla pelle. La camiciola leggera era come una seconda pelle. La carnagione pallida per il dolore che stava patendo.
Appena la vidi avrei voluto fare marcia indietro e uscire dalla stanza,sicura di non riuscire a sopportare di vedere in prima persona ciò che da lì a poche settimane sarebbe capitato anche a me.
Insieme a lei,oltre ad Anna,c'erano Diego,che,vestito di sola camicia appena allacciata e pantaloni,la stava abbracciando da dietro aiutandola a fare profondi respiri,e Maria che,incurante della propria salute e delle direttive del cerusico,con ancora la vestaglia da camera addosso,stava seduta accanto al baldacchino,tenendo tra le sue esili mani quella di sua figlia.
-Oddio!-urlò nuovamente Claudia,distogliendomi dai miei pensieri.
-Fai profondi respiri,Claudia.-la istruì Anna,dando un'occhiata sotto le lenzuola che coprivano la parte inferiore del corpo di Claudia,-non è ancora dilatata. Ci vorranno ancora un paio d'ore.-mormorò con occhiata esperta.
Anna era un'esperta levatrice,sotto le sue cure tutto sarebbe andato per il meglio.
Ne ero talmente sicura che le avevo chiesto di assistere anche me durante il parto.
Alla notizia che i dolori sarebbero continuati ancora per un paio di ore sbiancai,quasi quanto Claudia. Quanto a lungo doveva ancora aspettare prima che nascesse suo figlio? Avrei dovuto anche io patire per delle ore a quel modo?
-Cosa?!-sbottò sgomenta Claudia.
-Non ti preoccupare,scorrerà in fretta il tempo.-cercò di rassicurarla Anna.
-Ah si? Non credo!-
Passammo le successive due ore ad attendere la nascita del bambino e più passavo il tempo insieme a Claudia che,tra un'ingiuria e l'altra contro Diego,chiedeva a tutti gli dei e esseri superiori di far finire quel dolore al più presto possibile,più mi sentivo mancare.
Non sapevo se sarei riuscita a sopravvivere a tutto quel dolore.
Iniziai a sudare freddo,dal terrore di tutto quel dolore.
Ezio mi propose di uscire,visto che si vedeva da lontano che tutto quello che vedevo mi stava facendo preoccupare,ma gli risposi che volevo rimanere. Forse avrei fatto meglio a uscire,ma sapere ciò che avrei affrontato mi avrebbe sicuramente aiutata. O almeno era quello che mi ripetevo per farmi forza.
-Ecco,inizi a dilatarti!-sentii esclamare all'improvviso,-ancora poco e dovrai iniziare a spingere.-disse,guardando Claudia negli occhi.
Non sapevo se Anna fosse infastidita dalla presenza di tutti noi nella stanza,visto che solitamente i parti avvenivano con pochissime persone,soprattutto donne,oltre alla gestante e alla levatrice,ma anche se ne fosse stata infastidita non dette alcun segno.
Dopo poco la sentii dire che era il momento di iniziare a spingere e,sotto le parole incoraggianti di Diego e di sua madre e la guida di Anna,Claudia iniziò a farlo con tutte le sue forze.
Dopo un'ora,che a me parve eterna,il primo vagito di Soledad Maria Anna Castillo irruppe nella stanza,sotto i sorrisi felici di tutti noi.
Una nuova vita era nata.




Angolo Autrice:
Buonasera a tutte/i!
Rieccomi ad aggiornare con questo capitolo che spero di aver scritto bene,ed in modo esaudiente u.u
Comunque,che dire a proposito del capitolo? Allora nel 1504 Ezio userà per l'ultima volta la Mela che,però,la nasconderà solo nel 1506 nel Tempio di Giunone,poco prima di partire per la Spagna per chiudere una volta per tutti i conti con Cesare. Ho deciso che,insieme alla Mela,verrà nascosta anche la Corona perché sì...doveva andare così,se con Ares all'interno o no,lo scoprirete poi ;)
Non so esattamente se Ezio fosse già al corrente che il Tempio fosse dedicato a Giunone,quindi se qualcuno lo sapesse con certezza che me lo dica,almeno correggo la parte interessata ;)
Alla fine di questo capitolo è finalmente nata la pargola di Diego e Claudia,Soledad,Yeahhhhhhhh!Applauso per i neo genitori * clap clap *!
Tornando seri,al prossimo ci sarà il fatidico momento,la nascita del nostro pargolo! Chissà come andranno le cose ;)
Per ora è tutto. Spero di sentirvi ;)
Kiss,
Morgan.

  
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