Era un ragazzo carino, non proprio il mio tipo, ad essere sincera; parlava e si muoveva in modo molto disinvolto ed è una cosa che trovo molto attraente. Il suo tono di voce era profondo e sensuale. Non riuscivo bene a capire il colore degli occhi, l'oscurità rendeva tutto più difficile. Arrivati vicino casa nostra decidemmo di salutarlo e continuare da sole per evitare pericoli e così facemmo. Una volta salite a casa, bloccammo le porte e le finestre, mi misi a letto e sognai ancora una volta. 

Non eravamo più nel bosco, finalmente accadde un cambiamento al mio sogno, questa volta ero per strada, sola, e camminavo spedita seguendo un ragazzo che continuava a guardare l'orario. Non sapevo il perché io lo stessi seguendo così spudoratamente, ma non potevo.. non sapevo fermarmi. 

D'un tratto mi sveglio ed erano già le 8.30 del mattino, mi guardo attorno per cercare Daniela, ma non la trovo. La cerco al cellulare ma il rumore proviene dalla sua borsa lasciata sul suo letto. Il panico. Mi prendo un po di tempo per capire, per elaborare, per chiamare la polizia. Poi il campanello suona e spunta lei, con in mano la colazione e i caffè. La maledico e la costringo a sopportare la mia storia sul sogno, finalmente diverso da quello di tutti i giorni. 
"Deve essere successo qualcosa" mi disse Daniela, "qualcosa che abbia potuto cambiare anche il sogno. Un pensiero, un incontro, uno sguardo, una parola.. non ti viene niente in mente?".
La mia mente elaborava facce, visi, parole e non mi veniva niente in mente tranne quell'ultimo cliente della serata, dalla voce calda e gli occhi indefiniti. Con una mezza idea in testa, lasciai Daniela alla sua colazione e mi diressi in bagno, per prepararmi ad un altro giorno di lavoro e investigazione. 

Quello che c'è nella mia testa: 
Sono Giulia, ho 19 anni e ho il computer k.o. e sono costretta a pubblicare dal cellulare questa storia.. Questo è il secondo capitolo, spero che la storia vi piaccia :) un bacione