Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: leila91    10/05/2014    7 recensioni
Con questa piccola fanfiction, volevo provare a raccontare la mia versione della storia d'amore tra Faramir Tuc e Cioccadoro Gamgee.
Ho sempre amato questa idea di Tolkien di unire le famiglie di Sam e Pipino, ed ecco cos'è saltato fuori :)
Enjoy!
[Eventi Post LOTR | New Generation Hobbit | Old!Faramir | Old!Eowyn]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cioccadoro Gamgee, Eowyn, Faramir, Faramir Tuc, Sam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Shire Folk'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti =)
Lo so, questo 3 capitolo è  cortissimo, e soprattutto non si vede Goldilocks, ma ci tenevo a inserire un piccolo racconto su come Pipino, abbia deciso di chiamare Faramir così =).
Consideratelo più come una specie di ‘intermezzo’, poi da settimana prossima vado avanti con la storia, promesso!
 Bien spero che vi piaccia comunque!
 NB: La descrizione che l’hobbit fa del capitano di Gondor, l’ho presa dal libro ^^.
Auguri a tutti un buonissimo e, spero, riposante week end!
Grazie mille, come al solito a Marta, per tutto l’aiuto e anche per avermi citata all’interno della sua storia (“La figlia della montagna” che consiglio a mia volta di leggere ^^).
Grazie a chiunque abbia dedicato un po’ del suo tempo a leggere questa storiella, e alle mia amate recensiste =), vi voglio bene =)!

 


UN TUFFO NEL PASSATO
 
Quella sera a cena, Faramir, fece piazza pulita di qualunque cosa gli fu messa davanti.
Diamante guardava con affetto suo figlio fare onore alla sua cucina.
 
"Accipicchia tesoro! Sembrava che non mangiassi da mesi!"
"E' stata...beh, una giornata stancante, diciamo!" ridacchiò Faramir, lanciando un'occhiata fugace a suo padre.
 
Pipino si limitò a sogghignare dicendo: " E non è ancora finita! Sbaglio, o ti avevo promesso una storia dopo cena?"
Diamante alzò un sopracciglio: "Lasciami indovinare. La battaglia di Lungacque? O quella volta in cui hai ucciso venti orchi da solo?" Le vanterie del marito le sapeva a memoria oramai..
"Ne l'una, ne l'altra mia cara!" ribatté Pipino, riempiendosi nel frattempo la pipa. "Voglio spiegare a nostro figlio perché l'abbiamo chiamato così."
"Vuoi dire perché, TU, l'hai chiamato così!"
"Ah già… fosse stato per te, avrebbe dovuto chiamarsi Isemboldo, o Everardo, o-"
"Aehm!", tossicchiò Faramir, "Allora, questa storia?"
"Hai ragione. Scusa figliolo!" rispose Pipino. "Vedi, il punto è che io… devo tutto alla Sua famiglia".
 
Iniziò così a raccontare; senza fermarsi un istante;  con gli occhi perduti in spazi e tempi lontani.
Faramir lo guardava affascinato: era la prima volta che lo sentiva narrare le sue avventure. Molte delle cose che suo padre gli disse, le aveva già ascoltate da Sam, ma nonostante questo, gli sembrava di udirle per la prima volta. Pipino parlò del sacrificio di Boromir, di come lui e Merry vennero rapiti dagli orchi, dell'incontro con gli Ent, del Palantir e dell'arrivo a Minas Tirith.
Nel sentire quel nome, Faramir si sentì improvvisamente in preda a una strana frenesia. Una smania inspiegabile gli catturò il cuore, facendogli desiderare di poter lasciare la Contea in quello stesso istante, per andare a vedere la Città Bianca con i suoi stessi occhi.
 
Incurante di tutto, Pipino continuava a parlare: "Così, per poter ripagare il mio debito, offrii i miei servigi a Denethor, padre di Boromir . Quello stesso giorno, uno dei tanti giorni che non dimenticherò mai, il suo secondogenito Faramir, tornò da Osgiliath. La città era stata invasa dagli orchi e solo lui e pochi altri si erano salvati".
 
L'Hobbit, cercò poi di descrivere lo strano sentimento, l'improvvisa devozione, che era sbocciata nel suo cuore durante il suo primo incontro col capitano.
"Era un uomo d'alto rango, simile agli antichi Re di Gondor, ma di un lignaggio meno austero; più vicino e tangibile, impregnato della saggezza e della tristezza dell'Antica Razza. Capii subito perché tutti in Città, ne parlassero con tanto amore: era un uomo che io stesso avrei seguito, persino all'ombra delle ali nere… persino a Mordor."
"Diventammo amici in quei giorni bui. Aveva un cuore gentile, facile alla compassione, ma anche coraggioso e tenace. Credo che apprezzasse molto più di suo padre, l'offerta di servizio che avevo fatto per pagare il mio debito; mi ammirava per la mia decisione."
"Vorrei tanto poterlo conoscere... " mormorò piano Faramir.
"Lo hai già conosciuto, anche se non lo ricordi" intervenne sua madre, "ti abbiamo portato a Gondor, quando avevi appena due anni."
"E avevi già un bel caratterino! Hai voluto a tutti i costi salire sul suo cavallo, e quando ha provato a farti scendere, hai iniziato a strillare a più non posso! Pover'uomo che pazienza!" ribadì Pipino facendo ridere tutti.
 
****
 
"Non vedo l'ora di raccontare tutto a Gold!" esclamò più tardi il piccolo Hobbit, infilandosi sotto le coperte.
"Andate molto d'accordo vero?" gli chiese teneramente Diamante venuta a dargli la buonanotte.
"Oh sì! E' la mia migliore amica, a lei posso raccontare tutto!"
"Cerca solo di non trasformarla in un maschiaccio, o Sam non te lo perdonerà!" ghignò Pipino prima di allontanarsi.
"Padre", lo richiamò Faramir con tono esitante. "Credi che un giorno… Potrò andare anch'io a Gondor come hai fatto tu?"
"Ma certo ragazzo mio! " rispose Pipino sorridendogli," non appena sarai più grande".
 
Rimasto solo, Faramir chiuse gli occhi rasserenato; un sorriso gli illuminava il viso.
"Un giorno diventerò un cavaliere di Gondor", pensò prima di addormentarsi , "come mio padre."
 
 
 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: leila91