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Autore: _Lillian_    11/05/2014    10 recensioni
Paese che vai... Usanza che trovi? E' questo il detto no?
Ma per i dodici scapestrati, le usanze dell'Antica Grecia non saranno tra le loro preferite.
Niente campo per cellulari, niente tecnologia.... Solo allenamenti e una storia tutta da scoprire, piena di misteri.
Tra intrecci, triangoli, frecciatine e battibecchi... Riusciranno i nostri eroi a salvarsi e a tornare alla vita di sempre?
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Chapter 2

 

Il ragazzo dagli occhi color ambra che aveva rivolto il saluto ai presenti nell'arena poco prima, si drizzò in piedi ancora stordito per la caduta e per la situazione surreale che lo circondava. Tanti uomini rivestiti da un'armatura d'oro lo guardavano nello stesso modo in cui si guarderebbe un alieno che balla la salsa. Facevano da scudo ad una ragazza con i capelli color lilla. Il ragazzo constatò che era un colore alquanto strano per una chioma. Poi lanciò un occhiata alle sue spalle in modo furtivo, cercando di capire se fosse solo o meno. Scorgendo poi tutti i suoi compagni di gruppo confusi tanto quanto lui alzarsi chi con più fatica chi meno, tirò un sospirò di sollievo. Gli occhi sbigottiti dei cavalieri e della dea erano puntati insistentemente su di loro, ora però erano ricambiati da altrettante paia di occhi, tutti in cerca sicuramente di risposte. Ma dalle facce perplesse dei presenti si capì che queste ultime non sarebbero arrivate.

“Da dove venite forestieri?” disse il grande Mur, custode della prima casa.

“Forestieri noi? Ma vi siete visti?” sbottò una delle ragazze infastidita.

“Disse la fanciulla dai sinuosi capelli bianchi e rosa!” sbeffeggiò uno alla stessa ragazza con la quale aveva intrattenuto la discussione sul quadro poco prima.

“Senti coso, intanto ti calmi. Per quanto non mi interessi fartelo sapere, mi chiamo Megan, non fanciulla dai capelli bianchi e rosa e tra l'altro il colore dei miei capelli, non è affar tuo, sbrodolino dolce cuore!”.

“Sbrodolino dolce cuore ci chiamerai l'orsacchiotto di tua sorella, io mi chiamo Cameron!”.

“Teste di cazzo smettetela! Siamo in presenza di estranei!” sentenziò una ragazza dai lunghi capelli biondo miele.

“A conti fatti, anche noi siamo perfetti estranei. Piacere, mi chiamo Bryan James, primogenito della famiglia James, a capo della rinomata azienda James&Co., produttrice di elettrodomestici e...”.

“Eeee noncenefreganiente... Io invece sono Ally Adams, secondogenita della famiglia Adams, figlia del pizzaiolo Gordon Adams il quale gestisce la pizzeria dietro l'angolo e sta a capo della mia vita e mi scioglie nell'acido muriatico se non torno a casa entro le otto” scimmiottò la padrona del gatto combina guai.

I cavalieri guardavano allibiti la scena, non tanto per i battibecchi nati ma per il modo naturale con cui quegli strani individui li stavano bellamente ignorando. Intervenne a quel punto Lady Isabel, reincarnazione della dea Atena, per riportare un po' d'ordine e sedare gli animi un po' troppo accesi. Se fossero stati nemici li avrebbero già attaccati, se fossero stati nemici alle prime armi comunque non si sarebbero presentati inscenando un tale teatrino. Per quanto i loro abiti fossero strani quei giovani risultavano essere inoffensivi. Adesso restava capire chi fossero, da dove venissero, perché fossero al Santuario ma sopratutto perché il cielo si fosse squarciato, catapultandoli lì. Lady Isabel però doveva ammetterlo, il modo in cui i suoi cavalieri osservavano le nuove arrivate la infastidiva altamente. Lei era certamente molto più bella di quelle provincialotte venute da chissà dove. Ora però proprio perché era dinanzi ai suoi protettori doveva dare di sé l'immagine della ragazza matura e quindi si decise a tossire per richiamare l'attenzione e appena la ottenne, cercò di far luce su quanto accaduto.

“Vi do il benvenuto al Santuario della Dea Atena, potrei chiedervi che cosa vi porta qui?”chiese la donna. Donna per modo di dire, in realtà dimostrava si e no quindici anni. I ragazzi si guardarono tra loro con grandi punti interrogativi stampati sul viso.

“Ehm... Che cosa ci porta qui?” chiese a sua volta una ragazza guardando i compagni.

“Somma Atena con mio grande rammarico devo comunicarle che non sappiamo rispondere alla vostra domanda in quanto anche noi siamo all'oscuro dell'arcano motivo per il quale siamo finiti nel vostro onorato e divino tempio.” spiegò Bryan.

“Ma come cavolo parla questo!?” sussurrò la stessa bionda che prima aveva ripreso i due litiganti all'orecchio di una ragazza dai dolci occhi blu che a sua volta fece spallucce e trattenne un risolino. Entrambe furono fulminate da un'occhiataccia rivoltagli dal cavaliere d'oro a loro più vicino.

La Dea ascoltò attentamente le parole del giovane delusa per non aver ottenuto risposte ma compiaciuta del rispetto che quest'ultimo aveva saputo portarle.

Una luce, che accecante era dire davvero poco, si diffuse per tutta l'arena e oltre facendo invidia al forte sole della Grecia stessa. Una figura imponente troneggiò al centro di quest'ultima, avvolta da saette di diversi colori. La Dea, come in trance, si abbassò sulle proprie ginocchia bruscamente flettendosi in segno di riverenza. I cavalieri immensamente stupiti da tale presenza, uno alla volta ripeterono il gesto della loro Dea.

“Oh mio Divino Padre, cosa vi porta qui?” chiese un'ammansita Atena.

Il gruppo di giovani non riusciva a capire cosa stesse succedendo, l'uomo comparso aveva una figura maestosa e nonostante avesse sicuramente una veneranda età, era di una bellezza prorompente. Quella che diceva essere la Dea Atena, lo aveva chiamato divino Padre e se la memoria non ingannava le loro menti, il padre di Atena era..

“Zeus!?” una dei giovani diede voce ai suoi pensieri. Tutti i presenti guardarono la ragazza dai lunghi capelli castani, chi con sguardo omicida per essersi rivolta con tale sfrontatezza al Dio di tutti gli Dei, chi sbalordito dalla temerarietà, chi con interesse.

Una risata tuonò forte zittendo i mormorii che si erano venuti a creare. “Mia cara April, la tua schiettezza giova al mio umore! Sono alquanto stanco di essere riverito da uomini e Dei che altro non fanno che temermi”. Poi susseguì un'altra fragorosa risata. La giovane arrossì capendo di essere oggetto di attenzione di tutti i presenti.

“Mio Divino Padre ma cosa dite, io non vi temo” esclamò Atena anche se, a modesto parere di April, mostrava tutt'altro.

“Atena, tu che sei nata da un mio orecchio, credi davvero che il tuo creatore non sappia quale sia la vera natura delle tue parole” chiese Zeus in un tono tra il rimprovero e il compiaciuto.

La Dea preferì zittirsi. “Sommo Padre, cosa vi porta qui?” ripeté nuovamente non avendo ottenuto una precedente risposta. “Sa per caso cosa porta questi stranieri qui da me?” continuò.

“Certo che lo so!” tuonò il vocione di Zeus. Con queste parole il Dio attirò la più sincera attenzione dei giovani londinesi, desiderosi di scoprire cosa fosse loro accaduto e perché si trovassero in tale surreale situazione.

“Gli astri sono in agitazione, la morale degli uomini si sta incrinando, la natura si ribella così come l'universo, i segni zodiacali iniziano a divenire indomabili, gli elementi sui quali viene a costituirsi il mondo intero e la vita iniziano a confondersi tra loro facendo scontrare le loro potenze. Il sottile equilibrio che regolava il presente, il passato e il futuro si sta spezzando sempre più. Io sommo e unico Padre degli Dei, nell'alto della mia potenza riesco a rendermi conto di ciò che sta succedendo ma il tutto si sta svolgendo nel più totale silenzio”. “Che significa tutto questo Padre mio?”. “Qualcuno sta tramando nell'ombra...”. “Ehm... Scusi la maleducazione, non era mia intenzione interromperla ma noi in tutto questo... Che ACCIDENTI centriamo?!” sbottò un ragazzo perdendo la calma. “Stai tranquillo Cole, ogni cosa a suo tempo e ogni tempo è determinato dallo scorrere di eventi”. “Ergo? Che cosa significa?” chiese confuso un altro giovane. “Su Mark, la calma, la pazienza e la virtù ti aiuteranno a capire”. “Niente da fare, ne possiedi zero su tre. Mi dispiace, ritenta un'altra volta, sarai più fortunato” disse una ragazza dando una pacca sulla spalla del ragazzo. Zeus tuonò in una risata, facendo sobbalzare un distratto Mark.

“Padre, a questo punto, qual'è la miglior cosa da fare? Indirizzami verso la via da intraprendere” chiese in tono supplichevole Lady Isabel. “Io un'idea ce l'avrei, è qualcosa che mi frulla per la testa da quando ho predetto l'arrivo di questi baldi giovanotti” disse la divinità. “Predici il futuro? Woaah! Riuscirò a convincere mia zia a comprarmi la macchina? Dimmi di si, ti prego! Ne ho assoluto bisogno, è difficile rimorchiare senza un'auto”. “Cameron il tuo destino è già scritto, qualcosa di inaspettato ti piomberà tra le braccia!”. “Cioè aspetta, prendere una macchina in braccio non è tra le cose più facili di questo mondo”. “Ahahahah ragazzi miei, porterete gioia in questo Santuario”. I ragazzi e i cavalieri si scambiarono tra di loro sguardi confusi, non capendo cosa volesse intendere la divinità. “Non guardatevi così, da oggi in poi, farete compagnia a questi soldatini d'oro, le loro case sono troppo silenziose, noi divinità non ci divertiamo da un bel po' di tempo”. Dei dodici cavalieri, uno dai lunghi capelli biondi avanzò chiedendo spiegazioni. “Non c'è da dire molto caro il mio Shaka, uno spazio dimensionale si è aperto ma purtroppo non è accessibile a nessuna divinità, neanche a me e questo mi preoccupa, non poco. Ogni volta che cerco di avervi accesso vengo respinto con una tale forza che se fossi un semplice uomo il mio corpo diventerebbe cenere. La situazione pur tuttavia è questa, i ragazzi non possono tornare nel futuro finché non si troverà una spiegazione e una risoluzione al problema. Intanto verranno ospitati da voi. Cavalieri, secondo un mio ordine li addestrerete fisicamente facendoli diventare forti, mentalmente facendo loro acquisire l'arte del giudizio e giusto mezzo e spiritualmente per leggere il loro animo. Una forza oscura sta crescendo e si sta facendo temere in tutto l'Olimpo, non è un caso se proprio voi siete giunti qui miei giovani predestinati ma ovviamente tempo al tempo” concluse il discorso Zeus rivolgendosi ai ragazzi. “E se ci rifiutassimo?” chiese Cole preoccupato. “Non puoi, il tuo percorso è questo e poi caro Cole non dirmi che vuoi dormire sotto un tetto di stelle” disse divertito il dio. “Detto ciò, ad ogni cavaliere corrisponderà un ragazzo. Volontari?” chiese. Non giunse nessuna risposta anzi solo un borbottio proveniente dalle labbra di un contrariato Death Mask. Sul viso di Zeus si fece largo un sorriso malizioso. “A questo punto, la scelta tocca a me. Mur di Aries sarai lieto di ospitare una mente intelligente come quella di Bryan, giudizioso com'è sono sicuro che andrete d'accordo e ti sarà di grande aiuto nelle ricerche che porteranno luce su questo mistero. Mio buon Aldebaran di Taurus sono sicuro che la presenza vivace del giovane Cole non farà altro che giovare alla tua salute, niente in contrario vero Cole?”. “Cioè... Si.... Forse.... No signore” rispose sconsolato. “Saga e Kanon di Gemini la compagnia della dolce Summer allevierà i dolori del vostro passato e saprà come dissipare i vostri tormentati animi”. I due gemelli scrutarono la ragazza mettendola in soggezione e facendola arrossire. “Death Mask di Cancer, a te toccherà l'intraprendente e sfacciata Daisy, mi raccomando, trattala bene”. Il cavaliere del Cancro fulminò la ragazza, la quale capì che non sarebbe finita lì. “Ioria di Leo, sono convinto che April ti sorprenderà, le molte facce della stessa medaglia che la caratterizzano saranno di grande aiuto nel cammino da voi imboccato. Shaka di Virgo, per te c'è un pacchetto completo, il destino ti ha riservato Ally e Pallino, vorrei dirti che il tuo animo resterà intatto e pacato come sempre ti ha contraddistinto dagli altri, ma... mi dispiace, ti sono vicino ”. “Condoglianze vivissime per quel gatto e adesso che ci penso anche per la ragazza” disse Mark venendo fulminato sia dalla ragazza che dal gatto. “Dohko di Libra insegnerai molto al taciturno Michael. Milo di Scorpio purtroppo per te, non ci sarà una compagnia del gentil sesso ma solo Mark”. Milo guardò Mark deluso. “Mi ritengo offeso. Anche se non sono una ragazza, sono comunque di ottima compagnia, non fraintendermi ovviamente, è vero che sono sexy ma purtroppo per te, mi piacciono le donne” borbottò Mark. Milo fece una faccia schifata. “Micene di Saggittar, la ribelle Megan terrà occupate le tue giornate. Shura di Capricorn, la piccola Chloe non ti recherà nessun fastidio. Camus di Acquarius inizia a dare una coperta al povero Cameron che dovrà abituarsi al glaciale freddo della Siberia”. “What?! Glaciale freddo della Siberia? Ma stiamo scherzando, ho la pelle delicata e la salute cagionevole” gridò uno spaventato Cameron. L'ultimo ragazzo appena notò l'ultimo cavaliere iniziò ad indietreggiare, la sua figura lo destabilizzava. “Dici che è un maschio o una femmina?” sussurrò Ally a Megan. “Ma che ne so, se è una femmina, è più femmina di noi sei messe insieme”. “Aphrodite di Pisces è inutile dire che il giovane Ian è toccato a te e qualcosa mi dice che tu non hai nulla in contrario”. “Lui no, ma io si” disse continuando ad indietreggiare il taciturno sotto gli sguardi impietositi di tutti. “Tranquillo mio caro, con me starai benissimo” civettò un sorridente Aphrodite facendo rabbrividire Ian. Dopo aver formato le coppie, uno Zeus alquanto divertito si dileguò salutando tutti con una fragorosa risata. “Mi raccomando figliola, detta le leggi che avrei istituito io e sopratutto proteggili”.

“Bene, avete sentito cosa ha detto il Sommo Padre. Miei valorosi guerrieri, da oggi, sulle vostre spalle una nuova responsabilità peserà ma sono sicura che saprete affrontarla come avete sempre fatto. Gli allenamenti si svolgeranno dove voi riterrete più opportuno. Inizieranno alle prime luci dell'alba e termineranno al calar del tramonto”. “Scusi, cosa vuole intendere con le prime luci dell'alba?” chiese Mark. “Quello che ho detto”. April fece il verso a Lady Isabel e sul viso di Megan comparve una smorfia contrariata.

“LE SEI DEL MATTINO? MA STIAMO DANDO DI MATTO? LA MIA SVEGLIA SUONA ALLE DIECI COME MINIMO!” urlò all'aria Daisy alzando le braccia al cielo. “Senti pustola, TACI!” urlò a sua volta Death Mask alla sua 'protetta'. “Granchietto vedi di non rompere i maroni! Già ho le palle piene di questo posto!” urlò di rimando la bionda. Sul volto di Death Mask comparve uno sguardo assassino. “Pustola! Ti ammazzo. Ti ammazzo! Non ti voglio. Ti odio. Ti disintegro. Scarto umano. Spina nel culo. Di te non rimarrà neanche un putrido osso. Il tuo cranio entrerà nella mia collezione. Il colore acceso dei tuoi capelli mi disturba. Finirai all'inferno per mano mia!! E ora inizia a correre perchè se ti prendo ti anniento. Per te l'allenamento inizia ORA!” imprecò Death Mask.

“O miseriaccia!” urlò Daisy iniziando a correre a più non posso, seguita da un cavaliere omicida.

“Sbaglio o ha detto collezione di crani?” chiese tranquillamente Chloe. Sul viso di ognuno si formò l'urlo di Munch. “Dici che domani la rivedremo?” chiese Cameron. “Non credo” rispose Megan.

“Che uomo.... Affascinante!” sospirò April.

 

Angolo Autrici ♥


BuonSalveeeee! Avete letto bene, angolo autricI, perché questa storia sarà scritta a quattro mani. Io e Kotomy (si, di nuovo noi due xD), ci impegneremo al massimo per farvi divertire, sognare e vivere insieme ai nostri OC ;)

Se avete tempo passate a leggere un'altra nostra creazione, si chiama “Written in our Destiny”, anche quella frutto di menti malate come le nostre xD

Ok, ora ci dileguiamo prima di finire a fare pubblicità. Bye Byeeee ♥

 

Questi sono gli OC:

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