Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Chie_Haruka    13/05/2014    5 recensioni
Se gli anime/manga che conosciamo esistessero veramente in altri mondi? Se un giorno ne veniamo a contatto? Cosa succederebbe? ma soprattutto cosa accadrà alla protagonista di questa storia oltre ogni finzione che porterà realtà nella sua vita?Tra realtà e fantascienza? O. . realtà e gravi problemi celebrali? Questa è la storia di una ragazza apparentemente allegra ma spenta dai vari problemi che la circondavano. Forse direte uguale alla massa. . .No, se c’era una cosa diverso in lei, era sicuramente quel suo atteggiamento da menefreghista sempre ottimista in tutto, cercando di distinguersi dalla cara e beata massa di pecorelle che giacevano nel mondo. Per lei tutto andava oltre.. era questo forse il suo problema? Di andare e vedere oltre? O forse era la pigrizia? Credeva in qualcosa che andava veramente oltre! Infatti non poté che seguire quella strada e vedere cosa ci fosse dopo.
Si richiede al lettore molta fantasia e immaginazione e un pizzico di amore verso l’impossibile xD
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un micro avvertimento: ho deciso di impostare un po’ in maniera differente questo capitolo. Dividendolo in una parte con i pensieri di Sophia e poi quelli di Ace. Spero di non combinare casini xD ehm. . . ok me ne vado. Buona lettura.
 
 
 
 
Mi scostai da lui guardandolo negli occhi, e in un frangente di secondo nella mia mente volò l’immagine della sua morte. “No! Non posso lasciarmi andare è stato un errore”.
<< Ace mi spiace. . . dimentica cosa è successo. >> dico, cercando di essere convinta di ciò che dico. Anche se la mia gola mi stringe e sento il cuore non battere più. No, non posso, tutto ciò provocherebbe solo sofferenza. Per non parlare che io non sono adatta a lui.
<< Ma che scemenze vai dicendo? >> mi rimprovera sollevando il mio viso.
Sento pizzicarmi gli occhi, non voglio vacillare come l’altra sera. Non posso far trapelare le mie emozioni di nuovo. Non di nuovo.
Ma cosa sto dicendo? Sono confusa. Sono stata per troppo tempo in uno stato di apatia assoluta che adesso mi riesce così difficile esprimermi. Non lo so.
Non ho mai provato questa sensazione. . .
<< Non lo so. . . sono confusa >> gli rispondo lasciandolo dietro alle mie spalle, credendo e sperando a Dio che non mi fermasse. Mi sento cosi stupida.
Ho un dolore nell’anima che nessuno può cancellare, un dolore che brucia la mia anima e che nessuno può guarire.
Non credo di essere capace di aprire il cuore verso un'altra persona. Sarei capace di farla solo soffrire. Anche se.. . anche se mi piace da morire.
<< Ti prego. Fermati! >> mi urla Ace afferrando entrambe le mie braccia e incollandomi al muro.
<< Che ti prende? >>
<<…>>
<< Parlami! Cos’è che ti spaventa? O. . oppure non volevi? Cioè non lo so. . . sono più confuso di te >> mi disse esasperandosi ancora di più, per poi passarsi una mano tra i capelli.
<< Io. . . io non sono  della tua portata. Sono solo fonte di guai.>>
<< In che senso non sei alla mia portata? >>
<< Ehm . . . non ho nessuna esperienza e non ho idea di come si ci comporti. Ma non che mi spaventi la cosa. .  affatto! Dico soltanto che uno come te potrebbe avere di meglio. . . tipo, magari una donna con una quarta di seno! >> no sul serio. Gli ho veramente detto questa minchiata?
Mi guarda almeno per un paio di minuti, con un sguardo allibito. Come se gli avessi detto in qualche modo che era un puttaniere o cose del genere. Bhè tralasciando che qualsiasi donna o sgualdrina che sia, gli sarebbe caduta ai piedi pur di avere una notte di fuoco con lui.
<< Sul serio? Ti fai problemi perché non hai una quarta? Ma che cazzate vai dicendo? Lo sai che ci sono donne che mi hanno supplicato, anche con una prima scarsa, di andare nel proprio letto? >> risponde cercando di farsi apparire calmo. Ma sapevo che stava bollendo dentro per la rabbia.
<< No, non è un fattore di quarte o prime il mio.>>
<< Allora dimmi qual è? >>
<< Non l’ho mai raccontato a nessuno >> dico con un filo di voce, trattenendo a stendo le lacrime.
<< Sul serio Ace. Sto capendo che la cosa per te è seria. Ma non sono sicura di poterti dare quello che cerchi. . . non sono una persona in grado di. . >>
<< DI. . .? >> mi risponde quasi urlando
<< Di provare sentimenti . . >> gli dico, quasi non scoppio a piangere.
<< Non so che problemi ti frullano per la testa. Dico sul serio. Allora per prima cosa non ho nessuna intenzione di mollarti. Seconda cosa, non ho mai conosciuto una ragazza così lunatica come te! >> Afferma sbuffando.
<< Lunatica? Ma lunatica sto cazzo! >>
<< Signorina modera i termini! >> mi ammonisce lui.
<< Non è questione di essere lunatici o meno >>
<< Allora cosa? >>
<< Ci sono cose del mio passato di cui non vado fiera >>
<< E’ questo che ti turba tanto? >>
Annuisco soltanto. Questa conversazione sta prendendo una piega molto ambigua. Non ho mai raccontato nulla del mio passato e soprattutto del perché io sia veramente cambiata o meglio per dire la verità. . . chiusa in me stessa, cercando di eliminare le emozioni.
<< Se ti facessero domande sul tuo passato non ti arrabbieresti? >> gli domando cercando di farlo ragionare.
<< Mhm. . . hai ragione! Ma non per questo mi lascio condizionare. Cerco di andare avanti, cercando di rimediare ai miei sbagli. >> mi disse, diventando sempre più cupo in faccia.
Mi spiace vederlo così. Sto per avere una crisi esistenziale, credo che scoppierò a piangere.
<< Giusto. . . ma come posso fare? Non c’è più.  Non posso rimediare. >>
<< Mhm non posso aiutarti se non ti spieghi meglio >> mi si avvicina sempre più a me asciugando le mie lacrime per poi abbracciarmi.
 A stento riesco a respirare, cercando di darmi un contegno e di apparire più calma possibile.
Provai a trovare qualche soluzione pur di non dire quella mia macchia che ho sull’anima. Sono stata sempre una persona con un carattere di merda e che non chiedeva mai aiuto ad altri. Perché farlo adesso? Perché con lui?
Ace ancora sta aspettando in qualche modo la mia risposta.
<< Allora? >>
<< Ace, davvero.. . un'altra volta >>
<< NO. Adesso! >> mi ammonisce, per poi farmi girare verso di lui.
<< Va bene, lo hai voluto tu! Dopo questo mi odierai e vorrai starmi alla larga >> gli rispondo guardandolo dritto negli occhi con aria di minaccia.
Diamine! Ma tu guarda un po’ . .  devo per forza raccontare i miei cavoli a questo qui.
<< Sto ancora aspettando >> sibilla scocciato.
<< Allora. . . avevo un amica di cui ero molto affezionata, penso che anche per lei ero lo stesso . . >>
<< Sei lesbica ? >>
<< NO MA CHE CAZZO TI SALTA IN MENTE?! >> gli urlo dandogli un pugno.
<< Fanculo! Non ti dico più nulla >>
<< Stavo scherzando dai. Volevo tranquillizzarti >> mi dice facendo il broncio come un bambino.
<< Tranquillizzarmi? Direi proprio farmi incazzare! >> mentre lo dico, sento di aver assunto una faccia da cretina.
Ma tu guarda che pazienza che devo avere. “Forza e pazienza viene a me!”
<< Va be, in breve. Ci volevamo bene, solo che un giorno sono venuta a sapere che lei mi sfotteva con il suo ragazzo senza motivo. Dicendomi che io ero pazza e di là. Mi sono incazzata e l’ho mandata a quel paese. Poi un giorno volevo chiarire ma lei non ne voleva sapere. Non solo cornuta ma mi dovevo pure stare zitta.  Avevo capito che ci tenevo solo io a quell’amicizia. Poi un giorno ha avuto un incidente e quando sono venuta a saperlo mi sono precipitata da lei. Ma i suoi parenti e settima generazione non mi hanno fatto entrare. Così ho aspettato che si facesse notte fonda, sapendo che quel mio gesto mi sarebbe costato caro. >>
<< In che senso? >> mi interrompe facendomi sbuffare.
<< Uff! nel senso che appena lo veniva a sapere mia madre mi faceva in mille pezzi! Ora stai zitto se no non finisco più >> il bel moro annuì sedendosi di fronte a me. Come se gli stessi raccontando la storia della buonanotte. “ Mah! Ditemi se è normale! “
<< Comunque, entrai dalla finestra e la svegliai. Iniziai a parlargli, e cercando di far venire i nodi al pettine ma niente. Alla fine gli ho detto che qualunque cosa gli avevo fatto gli chiesi di perdonarmi. Alla fine l’unica risposta che mi diede fu ”una volta ero affezionata a te, ma poi non ho più provato niente. Sono commossa dal gesto che hai fatto, dico sul serio. Sei una brava persona spero che un giorno ne incontrerai una giusta per te”. In quel momento non so se provai odio. Ma me ne andai senza dire nulla. >> mi fermai a causa dei singhiozzi e le lacrime che scendevano.
Poi ripresi a parlare, perché ancora Ace non capiva bene.
<< Il giorno dopo . . . venni a sapere che lei era morta. Aveva una malattia grave. Lei non mi ha voluto più accanto perché non soffrissi per la sua malattia. E . . e io lo odiata per questo. . . e da quel giorno mi sono tenuta alla larga da tutti e da tutto. Non volevo più  soffrire. Adesso capisci perché protei farti solamente soffrire? Io non ho capito le sue buone intenzioni e gli ho procurato solo sofferenze >> scoppiai in lacrime, accovacciandomi a terra su me stessa.
Ace si avvicinò con sguardo vago, quasi triste. Adesso che vuole?
<< Ti faccio pietà? >>
<< Ma allora sei scema veramente! >>
<< … ? >>
<< Senti sono pessimo con le  parole. . . però ho capito che non è affatto vero che non riesci a provare sentimenti verso gli altri, che ti sei chiusa e bla bla. La tua amica ti voleva bene e tu gliene vuoi pure. Non pensarci più! Sono sicuro che lei non vorrebbe che tu rimuginassi nel passato >> mi disse con un tono dolce, per poi farmi alzare e andare a cenare. Ci stavano aspettando ormai almeno da una mezz’ora.
In un certo senso mi sento come dire ? un po’ meglio. Non lo avevo raccontato a nessuno questa storia. Neanche a mia madre.
<< Sono contento che tu ti fidi di me >> mi sussurrò al mio orecchio.
Mi girai di scatto per guardarlo attentamente per poi farlo rimanere di sasso.
<< Chi ti ha detto che mi fido di te? Te l’ho raccontato perché ero sicura che non mi avresti mollato! >> gli rispondo in modo acido per poi entrare nella grande sala. Non mi lascerò incantare facilmente da te!
Tutti mi guardavano con aria omicida per averli fatti aspettare. Stavano morendo di fame.
<< Mi dispiace. . >> sussurro appena per poi sedermi in fretta e furia a tavola.
 
Dopo la cena tutti si diressero nelle proprie camere e io rimasi nel letto a rimuginare su quella strana conversazione che avevo avuto con Ace.
Sul serio . .  come faccio a piacergli? Certe volte mi viene voglia di imprecare in arabo. Tralasciando stare che non so l’arabo.
Alla fine mi addormentai con i mille dubbi che avevo.
 
Nel frattempo . .  .
 
Vi giuro che non ho mai incontrato ragazza più problematica di lei. Per non parlare che è una lunatica! Ma la cosa peggiore è che mi piace da impazzire.
“Come sono caduto in basso”. Non pensavo di potermi innamorare di una ragazzina come lei. Anche se . .  ha un culo da favola. No! momento Ace riprenditi che cavolo vai a pensare?
 Forse ha ragione la ragazzina, dovrei cercarmene una con una quarta e magari disposta a farmi passare qualche notte da paura.
Ma da quando mi piace sta ragazzetta? Ah! Si giusto. La prima volta che l’ho vista in quella spiaggia.
Da quel giorno ho avuto gli incubi, credendo di non vederla più. Mi sono distrutto in quei mesi. Sono andato a puttane in tutti i sensi.
Poi sono scoppiato come una bomba e sono andato dal Babbo nella speranza che mi illuminasse. . . l’unica cosa che ricevetti fu una grassa risata e una pacca sulla spalla.
Per non parlare che quello stupido di Marco mi ha sfottuto tutto il tempo dicendomi che mi ero perdutamente innamorato di una ragazza che nemmeno esisteva.
 << Fanculo mio caro Marco! >> l’hai vista pure tu in carne ed ossa.
Devo dire che la sua faccia mi ha piegata in due dalle risate. Era pietrificato!
Però a pensarci bene mi sembra di aver sentito qualche commento un po’ volgare per i miei gusti. . . anche se non gli do torto. Un pezzo come lei è davvero raro.
Ma la cosa che mi manda in bestia è che lei si crede brutta! Dio non so cosa gli farei. Tutti i pensieri meno casti invadono la mia mente. . .
Ma vogliamo parlare del biglietto che mi ha dato? La curiosità mi ha assalito varie volte ma mi sono trattenuto da non leggerlo. Non vorrei scatenare la sua ira.
Anche se ancora non ho capito se ha o meno i poteri. Ma questo è l’ultimo dei miei problemi.
Non mi lascerò trasportare dall’istinto nuovamente. . . anche se no mi è dispiaciuto. La farò cadere a mie piedi, deve risolvere tutta la sua confusione. Non posso farmi trattare come un pupazzo da una ragazzina che mi ha stregato!
Ok devo smetterla. . . DEVO. DORMIRE! Si . .  ma come? Qui russano tutti peggio di una locomotiva. . .

La mattina seguente. . .

Tutti quanti si alzarono presto. Tutti erano in grande fermento per scendere su quell’isola. L’isola dell’alcool, della moda, del sesso, del divertimento e di tutti i piaceri di questo mondo. Una meta che quasi tutti i pirati vogliono intraprendere, anche perché sanno che la marina non penserebbe mai neanche di striscio a passare di lì, sapendo la quantità abnorme di pirati.
Dopo aver attraccato al porto, il gruppo delle ragazze scese per prima per andare a fare shopping estremo. Anche se Sophia era contraria allo shopping, dovette stare in silenzio se no le avrebbe presa da Nami.
I ragazzi potevano andare tranquillamente dove volevano.
Ace e gli altri si accorsero che la nave di Barbabianca era anche essa attraccata non molto lontano dalla loro nave.
 
 
 
 
Angolo autore:
Non trucidatemi vi prego T_T  * schiva tutti gli oggetti che le vengono lanciati contro*.
Lo so mi state odiando, vi chiedo umilmente perdono. Sono in un ritardo abissale >_>
Ma la scuola e le interrogazioni non mi stanno facendo più respirare. Spero di avere il vostro perdono °^°  * fa gli occhi dolci*
Allora che ne pensate? Non so se sono riuscita a calarmi nella parte di Ace abbastanza bene xD
Mhm devo dire che mi sto divertendo a far impazzire Sophia u_U piccola non sa ancora che è deboluccia di fronte a Ace, rivelandogli un pezzo del suo passato.
Ace: Scusa ma perché mi fai apparire come uno scemo?
Io: Ma da quanto tu sei qui?
Ace: Da sempre? E non cambiare discorso rispondi stronzetta!
Io: io stronzetta? non parlo!
Ace: tsk! Come vuoi! Ma almeno questa scema mi vuole?
Io: E chi lo sa? Solo vivendo lo sapremo u.u
Ace: inizio ad odiarti . . .
Io: …  T_T
Ace: … ?
Io: ok finiamola, altrimenti se ne parla fino a domani! Ò_o
Ok dopo il mio deliro mi dileguo. Spero che vi piaccia >__>. Ditemi che se fa schifo vi do il permesso di lanciarmi una sedia in testa u.u (?)
Scappo via. . . ciauu :3
Nyah <3
   
 
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