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Autore: giapponesina6    14/05/2014    1 recensioni
Finalmente dopo due anni esatti la ciurma di cappello di Paglia si è riunita, ma non tutto è rimasto invariato. I sentimenti della navigatrice sono mutati in qualcosa più profondo.
I battiti del suo cuore viaggiavano a ritmi altissimi. Tirò un sospiro.
< Perché tra tanta gente dovevo proprio innamorarti di lui? Perché? > una lacrima le bagnò il viso e poi in perfetto silenzio si recò nella sua cabina.
Spero vi piaccia, è la prima fic su One piece.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolo dell'autrice:
Ecco postato il nuovo capitolo, scusate se sono un po' lenta, ma ho diversi impegni, ma si dice che l'attesa alimenta il piacere... diciamo che la mia fic non è proprio un piacere però ;P non mi resta che augurarvi buona lettura!




Ci sono cose da cui non si può scappare e sopratutto ci sono ricordi impossibili da dimenticare.
Le cose che segnano insegnano, era sempre stato così. Nami aveva imparato tanto dalle cicatrici che portava nel suo petto. Le aveva provate tutte sulla sua pelle.
Erano passati diversi giorni, e come consuetudine Yuno veniva a visitarla.
< Come ti senti oggi? >
< Esattamente come ieri >
< Non parlo di sensazioni, ma del tuo stato di salute >
< Penso che la febbre sia calata >
< Infatti la temperatura è scesa di molto, anche la ferita al torace si sta rimarginando. Rimarrà una piccola cicatrice >
< Non è un problema >
< Ho notato il tuo tatuaggio, mi ricorda quello di una vecchia ciurma di pirati, molto spregevoli. Ma non credo c’entri qualcosa con il tuo >
< Il mio viso d’angelo non può essere mischiato con certi pirati? > il suo tono divenne sarcastico.
< Di solito dietro visi eterei si nascondono artigli affilati >
< Di solito è così. Comunque non mi va di parlarne >
< Secondo te tra quanto tempo raggiungeremo l’isola >
< Secondo quanto ho potuto constatare ci vorranno almeno dieci giorni, se continuiamo a viaggiare a questa velocità >
< Non potresti ritardare il più possibile >
< A cosa servirebbe? Se hai paura puoi abbandonare la ciurma >
< Raven non me lo permetterebbe mai >
< Il tuo unico problema è stato avere un passato troppo facile da vivere. Se avessi affrontato situazioni diverse avresti imparato ad affrontare le paure >
< Tu non dai valore alla vita >
< Ti ripeto che per me vivere senza il mio capitano non ha senso >
< Questo capitano deve avere davvero qualcosa di speciale allora >
Lei arrossì a quelle parole e si limitò ad annuire col capo.
L’uomo la lasciò sola nuovamente e lei prese a guardare dall’oblò della sua cabina, avrebbe tanto voluto scappare e correre da lui.
 
Finalmente il ragazzo riuscì ad alzarsi dal letto e uscì sul ponte per prendere una boccata d’aria. Notò subito quanto fosse differente quella ciurma dalla sua.
Notò che il ragazzo di gomma era seduto sulla prua della nave scrutando l’orizzonte. Lo sguardo era fisso sul mare e in testa portava quel solito cappello di paglia.
Gli si avvicinò incuriosito.
Luffy notò che lo aveva raggiunto.
< Ti senti meglio? >
< Si e devo ringraziare voi >
< Ringrazia Chopper è lui il medico di bordo >
< Sei preoccupato per la tua navigatrice? È una ragazza in gamba, credimi. È riuscita a raggirare anche me > sorrise.
< Non sopporto il fatto che non sia qui. Questo è quello che mi infastidisce di più >
< Lei ti è molto fedele, ti ha sempre difeso. Con membri come lei potrai solcare i mari di tutti i mondi >
Luffy lo guardò. Sapeva che quelle parole erano vere. Nami gli era sempre stato accanto, da quando aveva intrapreso il suo viaggio. Nonostante qualche volta discutevano riuscivano, poi, sempre a riderci su. Mancava il suo sorriso.
Mancavano i suoi occhi.
Mancava lei.
< Mi auguro per Raven che stia bene. Altrimenti > non concluse la frase, ma l’altro parve capire.
< Il suo obiettivo è arrivare all’isola, dopo Nami non gli servirà più. Per questo dobbiamo raggiungerli in tempo >
A quelle parole si sentì ribollire il sangue nelle vene. Se solo l’avesse sfiorata lui l’avrebbe spedito all’altro mondo.
 
Finalmente anche Nami prese ad uscire da quella stanza. L’aria fresca sulla pelle le diede un senso di rinascita. Respirò a pieni polmoni per poi concentrarsi sull’oceano. Si chiese in quale punto dell’orizzonte fosse il suo capitano.
Poi ad un tratto venne colpita da una corrente d’aria calda.
Come sua consuetudine puntò l’indice in alto.
< Avevo visto giusto. Hey Raven, è in arrivo una tempesta. Dobbiamo arginarla è molto forte >
< Sei sicura di ciò che dici? >
< Metti ancora in dubbio le mie capacità? >
< Avete sentito Nami? Virate la rotta. Subito >
Riuscirono ad evitare quella che fu una vera e propria tempesta estiva. Il cielo si rabbuiò in pochi istanti e pioggia e fulmini cominciarono a venir giù.
Fortunatamente Nami l’aveva previsto in tempo.
Poi ad un tratto impallidì.
Si chiese che avrebbe previsto la tempesta per la sua ciurma.
Rientrò nella sua stanza e prese a scaraventare a terra diversi oggetti.
< Maledizione. >
Il capitano venne attirato da quei rumori e rimase di stucco nel vedere la stanza in quelle condizioni.
< Cosa ti prende? >
< Lasciami in pace Rave > gli inveì contro.
< Ma certo è chiaro. Sei preoccupata per la ciurma di quel bamboccio di gomma >
< Luffy non è un bamboccio lui è > si zittì da sola, non poteva suscitare la sua ira, sarebbe stata la fine.
< Continua pure >
< Per favore lasciami sola, ho bisogno di riposare >
L’uomo sogghignò. Per poi lasciarla sola.
Nami si gettò sul letto e prese a soffocare il suo dolore sul cuscino.
 
 
Ovviamente le previsioni di Nami furono esatte. La ciurma di cappello di paglia non era riuscita a scansare la tempesta e ci finì dentro appieno.
Fortunatamente grazie alle doti di timoniere di Franky riuscirono ad riportare solo pochi danni.
Usop stremato si accasciò interra.
< Fortunatamente è passata. Caspita era una tempesta devastante. Se solo Nami fosse stata qui > sospirò e Luffy non poté fare a meno di sentire.
La sua Nami.
Gli si umidificarono gli occhi, ma non pianse. Prese ad aiutare gli altri a sistemare la nave.
E Jay fu davvero sorpreso nel vederlo.
Robin che aveva notato la sua espressione gli si avvicinò.
< Luffy è un capitano diverso dagli altri. Noi siamo una famiglia, per questo il rapimento di Nami ci rende un po’ nervosi >
< Lo immagino. Anche lei è molto legata a voi, lo ha dimostrato più volte. Sono stato così crudele con lei i primi giorni, solo perché avevo paura che confidasse a Raven il nostro segreto. >
< Tutti commettiamo degli errori. Ora sta a te rimediare e lo stai già facendo conducendoci a Diablo Island >
< Già > presero entrambi ad aiutare gli altri.
 
Il pirata Raven guardava da lontano la tempesta appena scansata. Pensò che quella ragazzina era davvero in gamba, e sbarazzarsene sarebbe stata una vera perdita per il mondo. Ma lei non sarebbe mai stata fedele alla sua ciurma. Sorrise.
 
Anche quel giorno Yuno si recò a farle visita.
< Non c’è più bisogno che tu venga, ormai sto bene >
< Pensavo ti facesse piacere scambiare qualche chiacchiera con qualcuno >
< Di sicuro non con voi della ciurma di Raven >
< Sei troppo suscettibile mia cara, dovresti imparare a tenere a freno la lingua >
< Se sei venuto ad insultarmi ti evito la fatica >
< Ricominciamo daccapo, va bene? >
Gli tese una mano, lei la fissò per poi stringergliela.
Del resto aveva bisogno di una persona amica in quel momento, si sentiva terribilmente sola da troppi giorni ormai.
< Non pensare che ora sarò più gentile >
< Sarebbe chiedere troppo. Ma dimmi un po’, con questa tempesta abbiamo guadagnato del tempo vero? >
< Di sicuro ha rallentato il nostro corso. Arginare delle tempeste come quella significa perdere diversi giorni di navigazione >
< Almeno una buona notizia >
La ragazza leggeva nei suoi occhi la paura, poi ripensò a Luffy e agli altri e sperò che anche loro avevano superato la tempesta al meglio.
Rimasero a parlare per qualche ora, poi la lasciò sola, anche perché il capitano avrebbe potuto fraintendere il loro rapporto e scambiato per qualche altro agguato.
La ragazza prese a guardare nuovamente dal suo oblò, ormai era notte fonda e il mare era diventato un tutt’uno col cielo. Ancora una volta pensò a Luffy e una lacrima gli bagnò il viso.
 
Sanji stava preparando la cena, quando notò che il ragazzo della ciurma di Raven lo stava fissando.
< Qualcosa non va? >
< Come? >
< Cos’hai da guardarmi? >
< Nulla. Sto solo pregustando la tua cucina. >
< Spera solo che Nami stia bene, altrimenti ti farò pregustare i miei calci >
< Calmati. > quella frase gli fece passare letteralmente l’appetito e preferì spostarsi altrove.
Notò che la ragazza stava leggendo un giornale e le si avvicinò.
< Caspita il vostro cuoco è sempre così irascibile? >
< Sanji non è cattivo, è molto protettivo nei confronti di noi ragazze >
< L’ho notato >
< Secondo te tra quanto arriveremo a destinazione? >
< Constatando la direzione del vento direi che non manca molto. Una settimana di navigazione e dovremmo trovarci nei pressi di Diablo >
< Credi che ne usciremo vivi? >
< Nessuno ne esce vivo da quell’isola >
Quelle parole la freddarono, del resto anche lei ne era certa. Quella molto probabilmente sarebbe stata la loro ultima avventura.
 
Luffy sapeva che questa era la prova più difficile che avrebbe mai affrontato. Non avrebbe mai messo in pericolo la sua ciurma, mai.
Doveva salvare Nami e riportarla lì, a qualunque costo.
 
Passarono i giorni lentamente, ormai manca poco e Nami lo sapeva. Aveva già avvertito il vento cambiare, non soffiava più con leggerezza, ma pungeva sulla pelle. Anche le correnti del mare erano differenti in quel punto e il colore delle acque avevano perso la loro limpidezza.
Ad attirare la sua attenzione furono delle grida atroci provenienti dal ponte.
Corse velocemente per sapere cosa era accaduto e lo spettacolo fu quello dei più osceni.
< Eccoci arrivati a Diablo Island >
  
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