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Autore: MM_White    15/05/2014    1 recensioni
Haymitch insisteva per cercare in lei qualcosa che non fosse superficialità e vanità. Non pensava spesso a lei, anzi, non lo faceva mai se non durante la mietitura e i giochi, quando erano costretti a vedersi e a parlarsi, ma quando lo faceva si chiedeva se avrebbe mai visto in lei una reazione che si potesse definire umana. Emanava calore la sua pelle bianchissima? Sapevano di sale le sue lacrime? E se avesse ricevuto un bacio, lo avrebbe ricambiato chiudendo le palpebre?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Haymitch si svegliò in preda ad un incubo.
Affannato, si guardò intorno ma la stanza era completamente al buio.
Dove mi trovo? Pensò, ma una mano sul petto e una voce rassicurante lo fecero calmare.
Baciò dolcemente la mano della donna e accese la tv.
A volte dimenticava di non essere più solo.

 



Ciò di cui ha bisogno un uomo

 



Una nuova regola prevedeva due vincitori purchè dello stesso distretto ed erano rimasti in tre: Cato, Katniss e Peeta. Haymitch e mezza Panem avrebbero scommesso tutto sugli sfortunati amanti del distretto 12, e avevano ragione. Quando Cato finì tra le grinfie degli ibridi, Haymitch balzò dal letto e urlò dalla gioia.
- Ce l'hanno fatta! - Urlò, svegliando la donna sdraiata al suo fianco. Ormai dormivano a casa di Effie. - Ce l'hanno fatta, Effie!
Lei aprì gli occhi ma rimase intontita per un pò. Quando riuscì a mettere a fuoco ciò che stava accadendo, le scappò un gridolino e abbracciò Haymitch.
- Non ci posso credere, non ci posso credere! - Disse fuori di sè dalla gioia.
- Questi ragazzi sono eccezionali, sapevo ce l'avrebbero fatta! - Affermò l'uomo sdraiandosi di nuovo accanto ad Effie.
Dalle casse si potevano udire le grida strazianti del ragazzo e i commenti di Claudius Templesmith. Rimasero in silenzio, poi Haymitch spense la tv.
- Ce l'hanno fatta. - Sussurrò ancora.
Effie gli accarezzò un bacio e lo baciò. - Adesso possiamo stare più tranquilli. - Disse.
- E possiamo vivere questa storia.
- Quale storia? - Chiese Effie sconcertata.
Haymitch rimase interdetto. Stava forse negando che tra di loro ci fosse una storia? - Cosa sono per te, Effie?
- Il mentore dei tributi del distretto 12. - Rispose apertamente, senza pensarci sù.
- Solo? Oddio, non posso crederci! - Haymitch si alzò e si mise una mano fra i capelli. La donna non disse nient'altro, limitandosi a guardarlo con un'espressione che voleva intendere: «Cosa ho fatto di male?»
- Effie, non ti viene in mente che finiti gli Hunger Games io vorrei rimanere con te?
- Non ci avevo pensato... - Rispose la donna con aria mortificata. Haymitch scosse deluso il capo e si alzò per uscire dalla stanza. Aveva sbagliato a sopravvalutare una donna di Capitol City. Ma Effie lo fermò tra le lacrime.
- No, Haymitch, ti prego! - La voce sembrò più stridula del solito. - Non te ne andare.
Continuò a parlare con lo sguardo rivolto verso il basso. - Io non sono brava in queste cose. In tutta la mia vita sono uscita solo con una persona della capitale.
I muscoli di Haymitch si rilassarono ed Effie mollò la presa. Quando proseguì, arrossì dall'imbarazzo. - Abbiamo vissuto insieme per quasi un anno. Era gentile con me e mi ha insegnato come si ama un uomo.
Haymitch provò una strana sensazione. Gelosia?
- Mi ha insegnato come avessi dovuto curarlo e viziarlo. Gli preparavo la colazione, tenevo in ordine la casa per lui e facevo tutto quello che più gli faceva piacere. Di solito consisteva nello stare muta a guardarlo mentre finiva il lavoro che portava a casa o nel ridere alle sue battute, anche se spesso non le comprendevo.
- Oh, dolcezza. - Mormorò Haymitch sollevandole il viso con la mano. - Non so come consideriate l'amore qui a Capitol City, ma non è di questo che ha bisogno un uomo. Non è così che si dimostra di amare qualcuno.
Appoggiò un ginocchio sul letto e le accarezzò le mani. - Le donne nascono per servire l'amore non per fare da serve. Siete... Siete gli esseri viventi più delicati ma incredibilmente anche i più forti. Sapreste riscaldare il cuore di un uomo con un sussurro. Tra le vostre braccia noi uomini ci sentiamo a casa, anche se casa è lontana migliaia di chilometri. Insomma guardami! - Esclamò aprendo le braccia. - Mi sono rammollito e tutto questo per colpa di una donna!
Effie ridacchiò. - In effetti non avrei mai creduto di sentirti dire certe cose.
- È esattamente questo l'effetto che fate. Ci scomponete il cuore in mille pezzi per ricomporlo come vi pare. - Haymitch sorrise. - Dovremmo essere noi a imparare ad amarvi e non il contrario...
Ecco perchè sono rimasti impressionati dai sentimenti di Peeta. Pensò l'uomo scioccato. Per noi due ragazzi che si amano è adirittura qualcosa di banale.
Effie gli si avvicinò e lo baciò, intenerita dal discorso. - Ma io voglio ancora imparare ad amare un uomo. - Bisbigliò.
- Eccolo un sussurro capace di riscaldarmi il cuore. - La fece stendere sul letto e le si appoggiò sopra. - Allora, quel capitolino a che lezione è arrivato su come ci si comporta a letto?
- Intendi sul fatto che non dovrei russare?
Haymitch rise di gusto. - No, non intendevo quello, dolcezza. - Sollevato, capì che forse a Capitol City non ci si baciasse neanche, prima del matrimonio. La gelosia cominciò a placarsi ma gli fece capire quanto gli importasse di lei. Qualche mese prima non lo avrebbe mai detto.
- Spogliami, Effie.
Ad Effie tornò in mente un altro episodio in cui invece Haymitch le ordinava di baciarlo e arrossì.
- Oddio, mi fai impazzire quando arrossisci!
Quella frase la imbarazzò ancora di più ed Haymitch rise. Iniziarono a spogliarsi lentamente, le mani a toccare pudiche il corpo dell'altro. Si baciarono a lungo mentre l'alba iniziava ad illuminare la stanza, ignari di quello che sarebbe successo fra qualche istante nell'arena. Caddero per terra anche gli ultimi pezzi di stoffa che li coprivano. Haymitch le accarezzò i fianchi, provocandole un brivido e permettendole di apparire meno rigida. Aveva vergogna e forse anche un pò di paura. Forse non sapeva neanche ciò che di lì a pochi secondi sarebbe successo. Per questo Haymitch, nonostante il desiderio diventato ormai irrefrenabile, cercava di fare tutto lentamente. La sfiorava in alcuni punti, quasi a chiederle il permesso di poter continuare e solo quando credeva di aver avuto il suo consenso, aveva il coraggio di continuare con più impeto. Quando la passione e la frenesia presero il sopravvento, quando avevano imparato a conoscere ognuno il corpo dell'altro, quando i sospiri e i gemiti si sovrapposero e le mani si intrecciarono, Haymitch ed Effie divennero una cosa sola.

 

 

 

Note dell'autrice:

Perchè Effie è così frigida? Non lo so, forse non riesco a vederla passionale, a differenza di Haymitch.
Oppure, molto più probabilmente, sono inluenzata dalla lettura di 1984 di Orwell.
Amo quel romanzo, e credo sia stato fonte di ispirazione anche per la Collins.
Quale scrittore in fondo, dopo averlo letto, non ne sarebbe inevitabilmente influenzato?
Bhè per chi non lo avesse letto, in 1984 si fa sesso solo per procreare (detto papale papale e.e )
Non è concepito che si faccia sesso per passione, che ci si sposi per amore...
Ovviamente non è questa la trama del romanzo, che contiene temi molto più forti,
ma descrivendo questa scena ho immaginato che anche a Capitol City dovesse esserci una concezione simile.
Volevo informarvi che questo capitolo chiude la "prima parte" della storia.
Spero quindi che vi sia piaciuta e che continuerete a seguirla anche quando deciderò di proseguire con le pubblicazioni della seconda parte.
Baci da emmEmme,
alla prossima, ciao!

- MM

 
   
 
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