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Autore: Alfred il sanguinario    15/05/2014    2 recensioni
In una Toronto contemporanea, Bridgette De Paolo, ex concorrente del reality show, è ormai un'affermata giornalista. Il redattore le chiede di scoprire tutto quel che può su un misterioso omicidio: quello dei coniugi Noah e Isabella "Izzy" Morgan. Bridgette inizialmente svolge il compito controvoglia, ma quando riconosce i suoi due ex compagni del reality come le due vittime, è spinta non solo a scrivere l'articolo migliore della storia, ma anche a scoprire il colpevole. L'assassino è entrato dalla porta con le chiavi, che ha lasciato aperta, ma ha rotto la finestra. Sul luogo del delitto Bridgette riconosce anche Trent Da Silva, altro ex concorrente. Piano piano si faranno luce su fatti ignoti sempre più misteriosi....
Dal testo... ["Quello lì non è un pazzo, quello lì è un genio! Come... come diavolo ha potuto pensare di fare una cosa del genere!" "Quando le persone fanno cose del genere, solitamente hanno un buon motivo.... di solito.]
Genere: Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bridgette, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Toronto era molto bella a Luglio. Specialmente di mattina. Erano le nove e dieci, e sopra Elizabeth Street sorgeva un candido e quasi timido sole. Irradiava con i suoi raggi ancora rosei le case della strada.
La metropolitana vi arrivò proprio alle nove e dieci. Scesero molte persone a quella fermata, una delle tante era Bridgette. La donna camminò a passo lento e deciso. Non bisogna mai perdere la superiorità, le avevano insegnato. Nonostante fosse in pieno panico, del resto aveva appena scoperto che due suoi amici di vecchia data erano stati uccisi, si sforzò di non apparire così. Strinse i pugni e si morsicò le labbra pur di non mostrare i suoi veri sentimenti.
Bridgette salì le scale della fermata della metrò, e piombò da un silenzioso sottopasso, alla rumorosa Elizabeth Street, precisamente all’altezza del numero 10. Non dovette camminare molto, per giungere davanti al civico 14. Era circondato da un cortile, la casa era scura; le pareti nere e la porta era l’unico oggetto bianco, ma forse talmente bianco e sgargiante da creare una leggera inquietudine.
Entrare dalla porta principale sarebbe stato un terribile sbaglio, così Bridgette si fece furba, ed entrò dalla porta sul retro del cortile. Peccato che vi fosse un nastro bianco e rosso, con la scritta tipica. “Crime Scene. Do not cross.”
Bridgette alzò la fotocamera che si era portata dietro e che teneva al collo e scattò una foto al nastro.
La porta era un tipico “ingresso alternativo” americano: presumibilmente non era chiusa. Frugò nella borsa e tirò fuori due guanti da laboratorio, se li mise e con quelli aprì la porta, scavalcando ed ignorando il nastro.
Ovviamente i poliziotti, che la videro entrare d’improvviso nel luogo del delitto, si spaventarono non poco.
“Lei non può entrare qui, signora!” disse un uomo sui trent’anni. Aveva la divisa della polizia, era un detective probabilmente.
Bridgette restò accigliata, e non ebbe sicuramente la reazione che i poliziotti raccolti a pensare sull’omicidio si aspettavano.
“Sono Bridgette Di Paolo, giornalista del Toronto Sun. Vorrei farvi delle domande.”
“Lei non può entrare qui! Siamo nel bel mezzo di un’indagine!” replicò lo stesso uomo sui trent’anni che aveva parlato prima.
Bridgette alzò un sopracciglio in segno di sfida. “Ah, no?”
“No!” replicò stizzito il presunto detective.
“Beh, allora mettiamola così. Io conoscevo le due vittime, abbiamo partecipato ad un reality show insieme!” disse Bridgette.
“Sta mentendo.”
“Sono serissima invece. Controlli!”
L’uomo la fissò con aria infuriata e, riluttante, chiamò: “Da Silva!”
La porta che presumibilmente conduceva alla sala si spalancò. Entrò un uomo sui venticinque anni. Era alto e aveva i capelli neri. Aveva qualcosa di familiare.
“Questa giornalista del Sun, dice di aver conosciuto le vittime al reality… la riconosci?” chiese l’uomo di prima.
Quello che evidentemente portava il cognome Da Silva, la squadrò per un istante.
“Così su due piedi non saprei… Qual è il nome?” disse lui.
Bridgette non riusciva a capire chi fosse Da Silva, anche perché non ricordava il cognome di nessuno del reality. Certo, le era familiare, ma non capiva chi diavolo fosse.
“Bridgette” rispose alla fine.
Gli occhi di Da Silva sgranarono. “Sì, li conosceva, potete farla entrare! Io sono Trent, ti ricordi di me?”
Ecco chi diamine era. Sì, ora le sembrava di rivedere il volto del ragazzino che suonava la chitarra a sedici anni in quello di un uomo che appariva molto colto.
Il detective sbuffò. Evidentemente non gradiva affatto la presenza di Bridgette, e non lo stava a nascondere.
“Ah, Trent! Certo che mi ricordo, ma sei un poliziotto?”
Trent scoppiò a ridere, e anche Bridgette, che fino ad allora aveva mantenuto un’espressione cupa e gelida sorrise. “No! Sono qui solo perché sono Noah e Izzy le vittime… che fattaccio!”
“Già” ne convenne Bridgette.
Ad interrompere il dialogo fu il detective. “Bene ora che vi siete riconosciuti, possiamo passare al caso. I due coniugi Morgan avevano una piccola bottega di alimentari sotto casa. Non avevano figli, entrambi ventisei anni… Possedevano un cane, che è presumibilmente scappato durante l’omicidio, e la sera erano soliti ballare tip – tap presso diversi centri culturali. Erano molto bravi!”
Bridgette prendeva nota sul suo taccuino, scrivendo le parole chiave della vita dei due.
“Insomma nessun motivo valido per ucciderli.” Disse la giornalista.
“Esatto” ne convenne un altro poliziotto.
Bridgette ascoltò ancora per una mezz’oretta i discorsi, poi uscì dalla casa, solo dopo essersi fatta strappare la promessa dal detective che avrebbe aiutato nella risoluzione del caso.
Mentre era sulla metro, Bridgette pensò a tutti i tempi passati a Wawanakwa. E anche nel quartiere cinematografico e su quello sgangherato aereo, e non poté non sorridere.
- Sì – pensò. Come era riuscita a strappare la promessa al detective che li avrebbe seguiti e aiutati, doveva riuscire a strappare a sé stessa la promessa che non solo avrebbe scritto il miglior articolo della storia, ma avrebbe anche scoperto il colpevole. 

Ciau! :) Allora.. innanzitutto grazie mille a chi ha recensito il primo capitolo!!! :D E grazie a chi recensirà il secondo (se avrà recensioni)!! Spero che anche questo vi piaccia, e se lo leggete lasciate una piccola piccola recensione!! Gracias!

 
  
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