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Autore: lexus988    17/05/2014    2 recensioni
Il figlio di Poseidone Percy Jackson ed il figlio di Giove Jason Grace, dopo le svariate sventure di cui sono stati vittime (ultima la battaglia con le forze di Gea), si ritrovano catapultati all'interno di una "arena". Non una qualsiasi ma quella utilizzata nei 75esimi Hunger Games. All' interno di questa trappola saranno messi a dura prova e subiranno pressioni fisiche e mentali. Riusciranno i due semidei ad eludere le varie insidie all'interno dell'arena e a spodestare coloro che manovrano questi giochi?
Che i giochi abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Jason Grace, Percy Jackson, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Non che la frase di quel "simpaticone" di Percy mi avesse veramente divertito, ma in qualche modo anche io dovevo sdrammatizzare quindi mi stampo un bel sorriso finto sulla faccia e mentre le guardie ci scortano per la villa cerco di sembrare il più disinvolto possibile. La cosa non mi riesce facile per quello che ho visto nella stanza di Snow.

Nei suoi occhi, quando aveva accennato ai vecchi amici e nemici che avremmo incontrato nella fantomatica Arena, brillava una luce accesa di rabbia. Perché avrebbe dovuto accennare ad una cosa del genere? Inizio a pormi tante (forse troppe) domande, ma quella che mi turba e mi spaventa di più è la stessa che affligge Percy ne sono più che sicuro! Così sperando di aver intuito i suoi pensieri gli pongo la domanda:

 " Percy ma tu pensi che tra i nostri amici nell'arena potrebbero esserci anche..."  Percy si ferma di scatto nel bel mezzo di un corridoio ampio quanto una pista da bowling e con voce tremante si affretta a interrompermi 

"No Jason, sono troppo furbe per farsi catturate da questi due omaccioni. Spero non vi offendiate! " lancia un occhiata alle due guardie. Ecco è in questi momenti che penso quanto io sia fortunato a trovarmi in questa orrenda situazione con Percy. Avrà tanti difetti, diciamo troppi, ma in queste situazioni disastrose sa sempre come tirarti su di morale. Quindi raccolgo la sua risposta e in un silenzio religioso ci incamminiamo per il lungo corridoio.

Wow ma quanto tempo era passato dall'ultima volta che ci eravamo fermati a riprendere fiato? Mi sembra un'eternità, ma quando vedo un cartello con su scritto “APPARTAMENTI PER OSPITI VIP" tiro un sospiro di sollievo e tiro una gomitata a Percy:

"Amico siamo dei VIP ormai!!" lui sorride e grattandosi la testa dice:

" Io non tirerei conclusioni affrettate...l'ultima volta che sono stato un VIP ero da quell"acchiappamostrimarini" di Forco ed ero un Very Important Prigioner". Anche lui non aveva tutti i torti, in tutta la mia vita da semidio ho imparato che l'apparenza inganna SEMPRE.

Le due guardie ci lasciano sulla soglia di un ampio loft e ci lasciano "liberi" di entrare in quella stanza luminosissima. Percy si offre di entrare per primo per vedere se ci sono eventuali trappole ed io non mi oppongo. Tutti mi dipingono molto coraggioso e spavaldo, pensano "wow un pretore figlio di Giove, dovrà per forza essere uno degli eroi più coraggiosi di sempre!" ma non è affatto vero. L'unica persona che sa veramente chi sono è colei per cui mi sveglio la mattina e per cui solcherei mille mari pieni zeppi di mostri solo per darle un bacio: Piper. Sa tutto di me. Non posso nasconderle niente. E solo lei conosce il mio lato timido e introverso. Devo dire che probabilmente, se non ci fosse Percy al mio fianco, sarei impaurito e spaesato. Ebbene si Percy Jackson sei la mia bussola. Ovviamente non glielo direi mai in faccia, si monterebbe la testa e probabilmente mi sfotterebbe per il resto della vita!

Eccolo che arriva di ritorno dal sopralluogo "Ei Perseus ci sono malignità all'interno di questa inquietante dimora?" lui mi guarda per tre, forse quattro secondi poi scoppia a ridere:

"Ti ho detto che non devi chiamarmi Perseus...mi ci possono chiamare esclusivamente gli ex-residenti del tartaro bello! E secondo poi non parlare più come il mio bisnonno sennò ci potrei fare l'abitudine !" Scoppiamo a ridere entrambi.

 Non ho bisogno di una risposta, lo sguardo di Percy mi dice che la stanza non presenta insidie e quindi entriamo (sempre con gli occhi attenti per ogni eventualità). La stanza è ampia e soleggiata c'è un salotto una cucina ma non c'è traccia dei letti. Questo non può significare altro che per la notte non ci fermeremo qui. Per ora però cerco di rilassarmi e di cancellare tutti i pensieri presenti nella mia mente confusa. A dirsi sembrerebbe facile, ma la mole di pensieri da smaltire è impressionante.

Ah finalmente mi sdraio sul divano della sala vicino a Percy il quale dorme da quando si è poggiato su quel capolavoro di tessitura. Chiudo gli occhi e subito odo un tonfo proveniente dal tetto sopra la mia testa. Sento i passi fuori dalla porta del nostro "appartamento". Sono molti piedi che si avvicinano con passo deciso e pesante.

Non faccio in tempo a scuotere Percy che dieci, forse undici guardie invadono il loft e in modo poco educato ci afferrano per la vita e ci caricano sulle loro spalle muscolose. Devono avere una forza sovrumana perché sia io che Percy pesiamo circa una settantina di kili e loro ci portano come sacchi di patate da due kili. Saliamo una rampa di scale e....oh odio questi stupidi hovercraft.

  
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