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Autore: lexus988    18/05/2014    3 recensioni
Il figlio di Poseidone Percy Jackson ed il figlio di Giove Jason Grace, dopo le svariate sventure di cui sono stati vittime (ultima la battaglia con le forze di Gea), si ritrovano catapultati all'interno di una "arena". Non una qualsiasi ma quella utilizzata nei 75esimi Hunger Games. All' interno di questa trappola saranno messi a dura prova e subiranno pressioni fisiche e mentali. Riusciranno i due semidei ad eludere le varie insidie all'interno dell'arena e a spodestare coloro che manovrano questi giochi?
Che i giochi abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Jason Grace, Percy Jackson, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Non è possibile! Ogni santissima volta che chiudo gli occhi e mi rilasso un pò succede qualcosa che sconvolge il corso degli eventi. Santissimi Dei, dato che sicuramente sono finito in questo "casino" per colpa vostra, vi costerebbe tanto concedermi cinque, dico solamente CINQUE minuti di relax? Non mi sembra una cosa molto difficile per Zeus e compagnia bella no? Non mi sembra neanche il caso di farvi tributi particolari per invogliarvi ad aiutare un vostro discendente, dato che nell'ultimo tributo a Dioniso, anzi Bacco, abbiamo fatto affondare sei milioni di dollari in oro….

I rapporti con mio padre andavano via via migliorando, a pensarci bene nella sua forma mortale l'ultima volta mi aveva anche stretto la mano, ma penso che in una situazione del genere il suo intervento sarebbe impossibile.

Ma dove siamo finiti? Dove ti giri c'è un hovercraft pronto a trasportarti (come un detenuto) da una parte all'altra di quella che una volta era Panem. Un attimo prima sono sdraiato su un soffice divano in un loft ben arredato e un attimo dopo sono sulle spalle di un uomo muscoloso che mi porta all'interno del velivolo. Per un secondo penso di essermi separato da Jason, ma poi lo vedo caricato sulle spalle di un'altra guardia a circa cinque metri da me. Quel biondo "romano" è la mia ancora, non lo direi mai apertamente a lui perché è un tale spavaldo che si metterebbe a fare la ruota come un pavone per vantarsi. Quando sono con lui so sempre che qualunque cosa succeda non ci metterà mai in difficoltà!

Sinceramente non mi sembra il caso di parlare di questioni private durante il viaggio visto che a differenza dell'andata, attorno a noi ci sono delle guardie alle quali non vorrei far sapere gli affaracci miei. Restiamo in silenzio per l'intera durata del viaggio. Senza distrazioni esterne anche un semidio con carenza di attenzione come me riesce a concentrarsi e a riflettere, così nella mia testa si forma un turbinio di pensieri e decido che forse è meglio sgrovigliare un pò di dubbi.

1) Annabeth è da qualche parte (spero il più lontano possibile) che cerca di contattarmi in qualsiasi modo, ne sono sicuro. Ma come posso farle sapere che sono vivo? di certo non posso mandare un messaggio iride senza attirare troppa attenzione su di me...no, non posso contattarla, non in questo momento, forse più avanti ne avrò l'occasione.

2) Dove ci stanno portando? beh sono piuttosto sicuro che non ci stanno accompagnando in un resort 5stelle, non che mi dispiaccia eh, ma non sono neanche capace di immaginarmi una prigione o roba del genere in mezzo alla steppa che vedo dal finestrino. Spero solo che ovunque ci portino ci sia un ricco rinfresco! Si lo so, penso sempre al cibo, ma è da ieri sera che non metto niente sotto i denti ed inizio a sentirmi un pò debole.

Mhh mi sta venendo fame, cerco di allontanare l' idea del banchetto di benvenuto, cosa che mi riesce molto facile quando butto l'occhio fuori dal finestrino di fianco a me.

Il paesaggio brullo è scomparso e sotto di noi ora si estende una foresta, anzi una foresta con al centro una spiaggia che costeggia quello che potrebbe tranquillamente sembrare un lago molto agitato. Al centro c'è un isolotto da cui si stacca una lingua di terra che conduce fino alla spiaggia. Bene, anzi molto bene se quella sarà la nostra "prigione" almeno sarò nel mio ambiente naturale, l'acqua. No, non devo pensare in questo modo così positivo, troppe volte l'acqua mi ha tirato brutti scherzi, non vorrei che anche quella sia avvelenata o roba simile.

Ecco che inizia la veloce discesa verso la foresta, anzi no stiamo andando di nuovo nella steppa. L'hovercraft inizia a scendere in picchiata e appena sta per impattare con il terreno quest'ultimo si spacca e lascia una apertura per il passaggio del velivolo.

Sono stato molte volte sotto il suolo ma quello che vedo appena scendo è grandioso. C'è una sala immensa. Tutte le pareti sono di acciaio. Su una di queste, quella più ampia, ci sono ventiquattro corridoi. In quel momento do l'ultimo sguardo a Jason mentre una guardia lo accompagna lungo il corridoio numero uno. Non faccio in tempo a chiedermi dove portino quei corridoi che una guardia mi spinge verso il corridoio numero due.

  
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