1. Sfuggite
La
nottata passò tranquilla, Ino e Sakura rimasero addormentate
l’una accanto
all’altra, altrettanto avevano fatto Neji e TenTen. Sai era
già sveglio da un
pezzo, guardava da lontano il viso angelico di Ino addormentato ed
illuminato
dalla luce proveniente da fessure tra il legno. Il capitano Yamato si
svegliò
subito dopo e diede il lampo a tutti quanti che di malavoglia
accettarono il
terzo grado del caposquadra, era tardi dovevano essere furtivi e
veloci. La
terra del mare non distava molto, partendo all’alba il giorno
precedente erano
riusciti a diminuire il distacco che c’era tra le due terre.
Yamato
conosceva bene quella zona, aveva avuto la fortuna di andarci spesso
poiché un
tempo quella terra di commercio era stata sede di esperimenti di
Orochimaru, la
zona occidentale si doveva trovare ad ovest della capitale.
Dopo
circa mezza giornata di cammino senza sosta, i sei ninja assaporarono
la brezza
del mare. Un leggero vento aveva iniziato a soffiare e la foresta si
stava
diradando, presto avrebbero potuto scorgere la meravigliosa distesa
azzurra del
mare. Sakura ne era contentissima ed accelerò il passo
così come tutti gli
altri. Si ritrovarono finalmente tutti davanti alle grandi porte,
diedero i
loro nomi e fecero vedere il rotolo di permesso da parte del capo
villaggio
della capitale e vennero lasciati entrare. Erano circa le sei quando i
ninja
vennero ricevuto nello studio del capo.
“Vi
ringrazio vivamente di essere venuti ed ancor di più il
vostro Hokage.”
“Cosa
sta succedendo!?” il capitano Yamato andò subito
al dunque.
“Nella
mia lettera c’era già tutto. Supponiamo una nuova
minaccia. Abbiamo avuto la
prova di ciò quando abbiamo scorto un pezzo di stoffa nera
con un disegno
rosso, era naturalmente tutto strappato quindi non sappiamo dirvi se si
tratti
di un vestito degli Akatsuki. Guardate!”
L’uomo
porse loro il pezzo di stoffa e Sakura lo guardò
attentamente, non poteva
crederci era proprio dell’Akatsuki inoltre sembrava che lo
strappo fosse
recente portava uno strano odore. Odore di donna.
“È
un drappo della cappa di Konan capitano!”
“Va
bene. Ci fermeremo questa notte e domani mattina vedremo cosa
succede.”
I
sei si congedarono ed l’uomo dietro la scrivania
sospirò compiaciuto,
finalmente qualcuno aveva creduto alla loro scoperta, ora potevano
acciuffare
quelle donne e ucciderle.
La
luna si ergeva piena quella notte, all’interno della cavarne
e fuori erano
state accese delle candele, era imprudente ciò, ma il luogo
era riparato da
spesse rocce. Michiko era ancora addormentata per il suo sonno
pomeridiano.
Konan e le altre stavano disponendo le ultime candele intorno ad un
cerchio che
la ragazzina aveva disegnato la mattina stessa. Era lì,
all’interno di quel
cerchio che… riceveva i suoi doni!
Dovevano
aspettare ancora poco, la mezza notte.
Avevano
rimediato qualcosa per la cena, erbe selvatiche commestibili che
crescevano
sulla montagna e una lepre catturata grazie a Sarah.
“Sveglia
Michiko, la cena è pronta.” Incaricò
una delle ragazze Sayuki affinché portasse
lì fuori la ragazza. La donna coi codini si
avvicinò a lei e dolcemente la
scosse. Michiko aprì lentamente gli occhi e
guardò in quelli della mora.
“L’ora
è giunta?”
“No,
vieni a mangiare qualcosa, è pronta la cena.”
L’aiutò
ad alzarsi e a camminare, aveva la schiena dolorante e le gambe
intorpidite dal
sonno, formicolavano tutte!
“Michiko
sta sera mi raccomando di avere il minimo necessario. Non sporgerti
troppo!”
Konan
fu chiara mentre serviva un pezzo della lepre alla ragazza, la bionda
dal canto
suo rimase in silenzio e mangiò in altrettanta maniera. Non
andava fiera di
quel che sapeva fare, Deidara si preoccupava sempre quando faceva certe
cose.
Diceva che poteva farsi del male. Essere risucchiata.
I
ninja dormivano già da un pezzo. Neji era sveglio e guardava
TenTen accoccolata
su una sua spalla, aveva sciolto i capelli per stare più
comoda e quelle onde
castane le cadevano davanti mascherando il suo volto.
“Sei
bellissima…” sussurrò il ragazzo
baciandole la fronte. A quel contatto TenTen
sobbalzò!
“Chi?
Cosa!? Nemici??” Neji iniziò a ridere guardando il
viso di Ten rosso per lo
spavento.
“Niente.
Ho detto che ti amo!” rispose Neji.
“Ah!”
“Come
ah!?”
“Anche
io ti amo!”
La
ragazza saltò addosso a Neji abbracciandolo e stringendolo
forte, si
scambiarono un bacio e tornarono a dormire, alle volte la vita era
davvero
strana!
La
nottata sembrava tranquilla finché la luna… non
venne oscurata.
Michiko
si era seduta sul cerchio illuminata dalle candele, la sua pelle stava
ritornando candida, quando era comparsa la luna, era come se il suo
volto
avesse iniziato a bruciare e si era coperto di bolle e tutto ribolliva
come se
la pelle cocesse all’interno del suo corpo, aveva preso ad
urlare e l’avevano
messa dentro il cerchio. Ora tutto sembrava essere ritornato normale,
ma…
Michiko
aprì improvvisamente gli occhi poco prima chiusi. Da azzurri
iniziarono
diventare sempre più chiari e a riflettere la luna al suo
interno le nuvole
iniziarono ad oscurarla e cupi divennero i suoi occhi.
“Cosa
hai visto?” chiese lei, senza nemmeno aspettarla.
“Stanno
arrivando dei ninja… vogliono noi.. ed ho paura…
Sasori e Deidara… loro
c’erano.”
Sarah
sbuffò e andò a riferire quanto aveva scoperto a
Konan. La ragazza si
imbronciò.
“Dovremmo
andarcene da qui! Se veramente ci sono dei ninja che vogliono noi.
È meglio
andarcene! Aiutate Michiko!”
Così
fecero, la riportarono nel suo giaciglio e la coprirono col mantello,
cancellarono il segno del cerchio
e tolsero tutte le candele, dovevano
cancellare le loro tracce, sapevano che Michiko si sarebbe svegliata
tardi così
potevano aspettare e prepararsi meglio, sperando che gli altri non le
torturassero già da mattino inoltrato.
Uscì
fuori dalla stanza con lo zaino in spalle, il team era tutto pronto,
mancava
solo lei!
“Perché
non mi avete chiamato??”
“In
realtà ci siamo trovati solo ora! Abbiamo avuto un brutto
presentimento!” Neji
rispose cordialmente a Sakura che si stava già agitando
tutta, il capitano
Yamato guardava tutti i suoi ninja di squadra.
“Dobbiamo
andare ora. Forza!”
Partirono
all’azione, corsero verso ovest e dopo qualche minuto di
corsa veloce si
ritrovarono davanti le montagne, veloci come marmotte iniziarono a
muoversi tra
le rocce e Neji constatava che erano vicini, sentiva un potente flusso
di
chakra, erano giunti alla loro postazione. Vide cinque figure! E anche
qualcosa
di più… feti all’interno dei loro
grembi!
Disattivò
il byakugan!
“Cosa
hai visto?”
“Ci
sono veramente cinque donne, tutte incinte! Hanno un flusso di chakra
molto
potente!” Yamato annuì e guardò Ino.
Mise
le mani congiungendo i pollici e le dita e chiuse gli occhi, subito
dopo li
riaprì di scatto ritrovandosi all’interno di
qualcosa di piuttosto allucinante.
Era
uno spazio vuoto, c’era della terra e sembrava essere un
cimitero, statue e
croci. Subito le si accapponò la pelle, vide poi tre figure,
due bionde, una di
loro la riconobbe come Deidara e l’altro aveva i capelli
rossi. Sasori.
“Danna…
ho paura.. vieni da me…” la ragazza bionda si
teneva una mano sul grembo e lo
chiamava…
“Michiko…
va tutto bene, Sarah e Mitsuki si occuperanno di te.” Il
rosso l’abbracciò
mentre anche Deidara si avvicinava.
Non
appena Michiko cadde a terra le ragazze si fermarono e la sorressero.
“Michiko
che ti prende?? Svegliati!”
"Cos’hai visto Ino?”
“Ho scoperto solo i nomi di tre delle donne. Michiko, Mitsuki e Sarah. Non so altro.. era tremendamente orrendo! C’era un cimitero. È strana!”
Disse Ino stringendosi alle braccia di Sai che le avevano prestato soccorso in quel breve momento di orrore.
“E’ quello che ci serviva! Dobbiamo andare? O…”
“Stavano fuggendo.. non so altro.” Si chiuse in un silenzio tombale.
Michiko
si era ripresa, e guardava Konan. Si rimise in piedi e scosse il capo.
“Qualcuno
ha preso in prestito il mio corpo per pochi minuti!”
Disse
lei disperata iniziando a dimenarsi contro Sarah come se fosse colpa
sua.
“Sta
zitta! Dovrebbe essere una tecnica del clan Yamanaka, Kakuzu me ne
parlò una
volta… forse quei ninja ci stanno sfidando.”
Sarah
abbasso il capo e camminò per appiattirsi contro le rocce.
“Cacciali
via così possiamo scappare!”
Konan
sembrava agitata, Sayuki aveva immediatamente capito che dovevano
muoversi,
perché… Konan non avrebbe resistito ancora. Il
bambino doveva nascere.
Sarah
lesse lo sguardo preoccupato si Sayuki ed iniziò a
concentrare il suo chakra
per rievocare il vento.
Dall’altra
parte delle rocce, Neji aveva captato il tutto, e subito attivato il
byakugan,
il vento di Sarah si stava formando sempre più velocemente,
sarebbe diventato
un tornado e li avrebbe spazzati via. Avvisò i suoi compagni
iniziando a
scendere e andando contro un’insenatura all’interno
della roccia. Il tifone si
sviluppò durò parecchi minuti.
Le
ragazze resistettero a quelle lame di vento così simili
all’aria di chakra di
Temari. Quando tutto finì… Neji cercò
le donne col byakugan, ma… erano
scomparse…
Spazietto autrice
Spero sia piaciuto, so che è un pò corto, ma il primo capitolo per me rappresenta solo una minuscola parte del grande lavoro che c'è dietro ogni opera. Non è il capitolo decisivo, ma una sottospecie di preludio.
(Parli ad enigmi ndHidan)(Mi spiace lo so! :-P ndMe)(Però a me non sembra male! ndKakuzu)(Sì posso fare di meglio, ma è difficile T.T ndMe)
Al prossimo capitolo.