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Autore: LilyLunaWhite    20/05/2014    1 recensioni
Due ragazzi apparentemente diversi, ma con un lato in comune: entrambi, indossano una maschera.
Due famiglie diverse.
L'odio di entrambi verso l'amore.
Però, cosa accadrebbe se i loro cuori cominciassero a battere?
Riusciranno, i due protagonisti, a imparare ad amare?
-Dalla storia.-
"Come ogni volta, quando incontravo il suo sguardo, notavo che erano privi di luce, spenti e questo mi metteva addosso un’inspiegabile tristezza.
Agii d’impulso, mi chinai e posai le mie labbra sulle sue. Constatai che erano fredde ma, allo stesso tempo, dolci.
Fu a quel contatto che riuscii a rispondere alla maggior parte delle mie domande.
"
Storia in fase di modifiche e sistemazioni.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo cinque: L’amico.
 
P.O.V. Walter
 
La portai al parco, senza lasciarle mai il polso e senza mai rispondere alle sue insistenti domande.
Mentre mi dirigevo al parco, stavo pensando a cosa potevo dirle o meglio, a come dirglielo. Dovevo spiegarli chi era realmente Raffaele senza però menzionare il suo passato: quello, sarebbe stato il compito di lui, non il mio.
Mi lasciai andare ad un sospiro e varcai il cancello che era posto a confine del parco.
Il mio compito, stava per iniziare.
 
P.O.V. Jenny
 
Un ragazzo dagli occhi verdi mi stava trascinando via dalla mia scuola. Non li avevo mai parlato, tuttavia il suo sguardo mi era famigliare, ma non ricordavo dove lo avessi visto.
«Mi dici che cosa vuoi da me?», gli domandai, per l’ennesima volta, infastidita dal suo atteggiamento.
«Tranquilla, non ti farò del male.», si voltò verso di me, sorridendomi con dolcezza. Fu in quel momento che mi ricordai dove avevo visto quel ragazzo e il terrore mi invase.
Mi portò al parco e mi fece sedere su una panchina, restando in piedi davanti a me con disinvoltura e continuando a sorridere.
«Scusa il piccolo rapimento Jenny. Io sono Walter, il miglior amico di Raffaele.»
Volevo essere fredda e scontrosa, ma non riuscivo a comprendere il perché con quel ragazzo non ci riuscivo. Il suo sorriso mi disarmava. Da quando lo aveva visto quel giorno, non l’aveva mai abbandonato.
«Piacere…», sussurrai incerta.
«Sai, so che Raffaele sembra superficiale e so che hai tutte le ragioni per odiarlo, però ti consiglio di darli una seconda possibilità. Il suo passato non è tutto rose e fiori e non ha mai conosciuto l’amore, non ha mai provato a usare il cuore perché ha sempre sofferto e soprattutto è cresciuto più in fretta del dovuto. Nonostante i suoi errori, che ti assicuro li ho visti tutti, è una persona magnifica. Devi sapere che io sono di origini germaniche, mia madre è tedesca e conobbe mio padre, che invece è italiano, in Germania. Ho vissuto lì fino all’età di circa otto anni, poi a causa del lavoro di mio padre, mi sono trasferito qui in Italia. Non avevo amici ed essendo sempre stato un ragazzo timido e debole, venivo costantemente preso di mira e dunque, ero vittima di bullismo. Fu proprio Raffaele che mi salvò dai bulli alle elementari. Ero finito in classe con lui ed egli era il bambino più amato, temuto e misterioso. Non aveva mai alzato un dito per difendere gli altri, se non sé stesso. Quella volta non fu così: mi difese. Quel giorno ero in ritardo a scuola e purtroppo, come me, erano in ritardo anche altri tre bambini più grandi di me di un anno circa. Mi bloccarono mentre stavo salendo le scale per raggiungere la mia aula al primo piano e cominciarono a spintonarmi e a far uscire il mio materiale dalla cartella per poi buttarlo giù dalle scale. Quando cominciai a raccogliere il mio materiale, per rimetterlo nella cartella, ricevetti l’ennesima spinta ma, questa volta, inciampai e mancai lo scalino. Poco prima di cadere sulle scale e rotolare giù, venni afferrato da qualcuno alle mie spalle: Raffaele. Grazie a lui me la cavai solo con una leggera slogatura alla caviglia, così però non si può dire per gli altri tre bambini…»
«Cosa gli ha combinato a quei bambini?», lo interruppi preoccupata.
Walter ridacchiò, per poi alzare lo sguardo verso il cielo.
«Tutti e tre corsero in infermeria con il naso sanguinante e tutto il loro materiale era volato giù dalle scale. Infatti venne punito, ma tutti lo interpretarono come un gesto carino… In fondo, lui non aveva mai difeso nessuno.»
Ascoltai la sua spiegazione e, senza lasciarmi il tempo per replicare, riprese a narrare.
«Fu Raffaele ad accompagnarmi in infermeria e in quell’occasione, davanti ai miei genitori, alla preside e ad una delle mie maestre, fui costretto a raccontare che ero vittima di bullismo e che i lividi che avevo sul corpo non erano dovuti alla mia sbadataggine ma alle percosse. I miei genitori, disperati, volevano farmi cambiare scuola o, addirittura, mi avevano proposto di tornare in Germania. Anche per la preside e per la maestra, quelle erano le due soluzioni migliori e dispiaciute chiesero scusa a me e alla mia famiglia. Vedi, Jenny, io non parlai con nessuno proprio per evitare questo: non volevo partire e ritornare in Germania. Lo dissi, ma nessuno degli adulti era d’accordo così cominciai a scoraggiarmi. In quel momento, però, Raffaele mi venne vicino, posò una sua mano sulla mia spalla e guardando tutti gli adulti dritti negli occhi, disse loro che mi avrebbe protetto, che non avrebbe permesso a nessuno di farmi del male e che loro dovevano tener conto prima i miei desideri, anche se apparentemente non erano giusti. Inutile dire che mi sorprese e, dalle facce della maestra e della preside, non ero l’unico a provare quella emozione. Fu da quel giorno che ebbe inizio la nostra amicizia, ricordo persino la data. Da quel giorno nessuno provò più a picchiarmi o a prendermi in giro, anzi cominciarono a trattarmi con riguardo anche se sapevo che c’era gente che era invidiosa del nostro rapporto: io, un piccolo e debole tedesco ero riuscito a diventare un amico e, il primo amico, di Raffaele, impresa alla quale tutti avevano fallito.»
 
P.O.V. Walter
 
Appena terminai di raccontare una piccola parte del mio passato con Raffaele, posai il mio sguardo sul profilo del viso di lei. Era pensierosa e restava in silenzio, come se stesse riflettendo sulle mie parole.
«Cosa dovrei fare?», mi chiese, alla fine.
«Come ti ho detto all’inizio, prova a darli una seconda possibilità. so bene che ti sto chiedendo troppo, ma da quando ti ha incontrata, ho rivisto per un po’ il vero Raffaele. Però, non posso costringerti: la scelta spetta a te. Io, ti ho solo voluto narrare la persona che ho conosciuto che, alla fin fine, è il vero volto di Raffaele.»
«Perché si nasconde dietro ad una maschera?»
«Questo non spetta a me dirtelo, ma a lui quando si sentirà pronto e se tu li darai una seconda possibilità.»
«Non saprei… Ci devo pensare…»
Le sorrisi gentilmente: mi sentivo soddisfatto, almeno non mi aveva detto un secco no.
Le porsi la chiavetta USB, «Prendi questa, al suo interno c’è una canzone. Ieri, quando Raffaele era a casa mia, ascoltava sempre e solo questa canzone e inseguito ho compreso il perché. Ti chiedo di riflettere ascoltandola, magari ti aiuterà a prendere la decisione giusta.»
Prese la chiavetta USB e, in silenzio, mi alzai dalla panchina.
«Vieni, ti accompagno a casa. Ti ho trattenuta qui per un bel po’ e, dunque, per sdebitarmi ti accompagno a casa.», le proposi con un sorriso leggero, che si allargò quando ella accettò la mia proposta.
Finalmente ero riuscito ad aiutare Raffaele e, sperai, che le mie parole sarebbero bastate a convincere quella strana ragazza che pareva non avesse più emozioni.
Ora, spettava a lei.

~Angolo autrice.~
Buon pomeriggio ragazzi, come ogni martedì sono qui con un nuovo capitolo. Ecco qui il migliore amico di Raffaele che cerca di aiutarlo. Cosa ne pensate di Walter? ♥
C'era chi si chiedeva quale fosse il debito di cui Walter parlava, così eccovi qui la risposta a quel quesito. Ora, però, è tutto nelle mani di Jenny.
A parte questo, ringrazio come sempre Lucia per aver corretto il capitolo, Alys93 per aver recensito nuovamente il mio capitolo precedente, marti_96borgi per aver messo la storia tra le preferite, Amy che mi segue sempre da Facebook e, infine, tutti i lettori silenziosi che leggono la mia storia sia qui che su Facebook.
Spero mi lasciate un vostro parere. ♥
Alla prossima settimana,
Lily.
   
 
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