Avevo
fatto del mio meglio.
Anche se l'aria non mi apparteneva completamente avevo richiamato una
saetta
abbastanza forte e prolungata da tenere alla larga tutti i mostri e i
non
mostri. Ma ora ecco che si riversavano verso la cornucopia. Percy era
ancora lí
dentro. Ne ero sicuro. Non lo avevo visto uscire dalla bocca del corno.
Ora i
mostri si riversavano all'interno di esso. Percy non era uscito! Che
fine ha
fatto? Mentre rifletto sulle altre vie di fuga che avrebbe potuto
utilizzare,
una gorgone si gira verso di me e mi viene incontro. Ho due
possibilità:
1)
Andare verso la cornucopia
per tentare di recuperare Percy;
2)
Andare verso il bosco e
nascondermi da qualche parte in attesa che Percy mi trovi.
La
prima opzione sarebbe
abbastanza da suicida, andare in mezzo a una marea di mostri non
migliorerebbe
la situazione di Percy... Opto per la seconda e così corro
verso la spiaggia.
La gorgone non mi segue più, quindi avendo la strada libera
mi incammino verso
il bosco. Sono stanco, non sono in condizione di combattere, quindi
decido di
arrampicarmi su un albero alto per avere la visuale completa della
cornucopia.
Semmai Percy dovesse uscire da li lo avvisterei e attirerei la sua
attenzione
più facilmente che da terra.
Sta
calando la notte e sento
le palpebre pesanti. Non è una buona idea dormire senza
un'altra persona che fa
il turno di guardia, ma sono veramente a pezzi e penso che un
sonnellino non mi
faccia male. Prima di chiudere gli occhi sento lo sparo di un cannone,
ma sono
cosí esausto che non mi chiedo da dove provenga.
Mi
sveglio. Penso di aver
dormito solo pochi minuti, ma appena apro gli occhi vedo che il sole
è quasi
sopra la mia testa, deve essere quasi mezzogiorno. Avevo perso
già mezza giornata
utile per cercare Percy, quindi mi dovevo mettere alla ricerca. Senza
di lui ho
scarse possibilità di riuscire a scappare da questa trappola.
Scendo
dall'albero
rapidamente e mi fiondo verso la cornucopia. Entro in acqua, nuoto per
una
cinquantina di metri e approdo sull'isolotto dove è situato
il corno d'acciaio.
Impugno il gladius e mi dirigo verso l'interno. È freddo e
buio. L'unica luce
che illumina la strada è il barlume dell'oro romano. Non
è rimasta nessun arma.
Cerco tracce che possono ricondurmi a Percy, ma non trovo niente. Ormai
perdo
la speranza e mi accascio in fondo al corno. Schiena contro il muro e
gambe
rannicchiate al petto. È colpa mia se Percy è
scomparso. Io gli ho detto di
andare nella cornucopia. Mi sento in colpa. Una lacrima solca il mio
viso e si
infrange a terra. La seguo con lo sguardo e vedo che si ferma su uno
zainetto
arancione. Quel colore non fa che ricordarmi il campo mezzosangue. Lo
prendo e
lo apro. Dentro ci sono due barattoli di ambrosia e un sacco a pelo.
Sono stato
fortunato dopotutto. Prendo lo zaino e decido di tornare al mio rifugio
con le
provviste.
Appena
tornato al mio albero
apro la prima confezione di ambrosia e me ne trangugio metà.
Mi sento meglio e
inizio a sentire i primi effetti del nettare degli dei. Sarà
più o meno l'ora
di pranzo e questo è un pasto abbondante che mi
darà energia per il resto della
giornata. Tutt' un tratto sento un grido femminile.
"Piper!!"
la voce
proviene dal bosco, alla mia sinistra. Mi precipito alla
velocità della luce
nell'entroterra. Le urla sono sempre più vicine, e io sono
sempre più veloce:
"Piper
dove sei!"
cerco di parlarle, ma lei risponde solo con urla e gemiti. La sento
vicino così
esco da una fila uniforme di alberi e mi ritrovo in uno spiazzo erboso.
Sento
le sue urla attorno a me ma non vedo nessuna sua traccia.i guardo
intorno e
all' improvviso da un albero spuntano fuori centinaia e centinaia di
corvi con
la voce straziata di Piper. Dove sono finito?