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Autore: Spregias    23/05/2014    1 recensioni
Gwen White e Matt Spencer: la coppia dell'anno e non solo per contratto.
Adesso Gwen e Matt vivono in due città diverse, con lavori diversi e possibilità di incontrare nuove persone.
Lei reciterà a Los Angeles nel ruolo di Catherine Earnshaw.
Il suo collega, Harry, è un affascinante attore con cui farà subito amicizia.
Ma l'amore tra Matt e Gwen resisterà?
Seguito di An honest liar
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 7- BUT IF YOU CLOSE YOUR EYES
 
Harry era seduto nervosamente all’interno del locale dove avremmo dovuto incontrarci, e mi aspettava. Non era facile guardarlo soffrire così, nervoso, con lo sguardo perso nel vuoto, mentre controllava nervosamente il cellulare, in attesa che io varcassi la soglia che avevo così paura di attraversare. Lo guardavo e il mio stomaco si attorcigliava sempre di più, mentre osservavo i suoi occhi chiari, i suoi capelli nei quali avrei voluto passare le mie mani.
Forse avevo sbagliato tutto, forse avrei solo dovuto andarmene via. Dopotutto che ci facevo qui? Era tutto completamente sbagliato.
Stavo per andarmene quando lui alzò lo sguardo verso la porta e mi vide, e i suoi occhi si illuminarono per un istante prima di tornare nervosamente a guardare il telefono. Un po’ di delusione si fece strada in me, ma ormai ero in trappola.
Entrai nel bar, camminando nervosamente fino al tavolo dove era seduto lui. Non riuscivo a sostenere il modo in cui mi guardava. Non ci riuscivo e basta, perché mi mandava semplicemente in tilt il cervello.
“Ciao” mormorò lui con voce roca quando mi sedetti davanti a lui “ti ho ordinato un cappuccino, dovrebbe arrivare a momenti”
Io annuii, felice mio malgrado che lui si ricordasse che amavo il cappuccino alle sei di pomeriggio. Ma al tempo stesso tutto ciò mi fece profondamente male.
“Perché volevi vedermi?” chiesi di nuovo, perché quando glielo avevo chiesto la mattina non avevo ottenuto nessuna risposta. Lui sorseggiò un po’ di caffè, prima di rispondermi.
“Non ti vedo da giorni. Hai spostato tutte le scene da fare con me. A che gioco stai giocando, Gwen?” riprese lui, facendomi arrossire. Ero stata una vigliacca.
“Avevo bisogno di stare sola a pensare. Matt è tornato a Londra” mormorai, mentre la cameriera se ne andò con uno sguardo troppo eloquente a Harry, quasi versandomi il cappuccino addosso. Harry era bello come sempre e il suo profumo mi mandava completamente in tilt. Ecco perché volevo allontanarmi da lui. Era sbagliato. Io amavo Matt, l’avevo amato per tutto quel tempo che lui mi aveva spezzato il cuore e avrei continuato ad amarlo. E non potevo pensare giorno e notte agli occhi di Harry, perché io non ero quel genere di ragazza.
Harry mi guardò, prendendomi la mano che avevo poggiato sopra il tavolo e io sentii un brivido percorrermi la schiena.
“Ho letto. Ho un giornalaio sotto casa” disse sorridendo, strappando una risatina nervosa anche a me.
“C’è ancora qualcuno che compra i giornali?” mormorai io, immaginandolo come un serio intellettuale. Proprio non ce lo vedevo.
Lui lasciò la mia mano e si portò le mani dietro la testa, sorridendo con me. Aspettavo che aggiungesse qualcos’altro ma non potevo più sopportare che mi guardasse in quel modo, perché sapevo che non avrei potuto resistere.
“Tu pensi troppo, Gwen” considerò, mentre io sorseggiavo il cappuccino. Era caldo, caldo come Harry.
Matt invece era freddo. Freddo come il ghiaccio e anche se mi diceva che io ero come il sole, evidentemente non ero riuscita a scioglierlo. Ma gli occhi si erano già riempiti di lacrime.
Harry se ne accorse e si alzò, porgendomi la mano. Avevo così voglia di affidarmi a qualcuno che la presi al volo. Gli sorrisi e mi lasciai trascinare via.
 
*
And the walls kept tumbling down 
In the city that we love 
Grey clouds roll over the hills 
Bringing darkness from above 



Pioveva a Los Angeles, pioveva e a me non me ne poteva fregare di meno. Sentivo ogni goccia e sembrava che ognuna di esse potesse lavarmi via di dosso il dolore, il rimpianto, la paura di non essere abbastanza. Paura che non ero mai riuscita a togliermi di dosso. Paura che adesso scivolava via come per magia, mentre sentivo il sorriso di Harry mentre mi guardava.
Accanto a noi, dei musicisti suonavano una canzone che mi immergeva completamente nella situazione. Mi accorsi solo dopo che tenevo ancora la mano a Harry.
Harry era bellissimo, con i capelli bagnati, il sorriso più lucente che io avessi mai visto.
“Dovremmo ripararci, da qualche parte…” mormorai, preoccupata di prendermi qualche accidente. Harry mi guardò malissimo, prima di scoppiare a ridere.
“Ma quanti anni hai?” chiese, a presa di giro. Assunsi la faccia più offesa che potessi fare. Ma lui non ci cascò, perché mi trascinò ancora di più sotto la pioggia.
“Non dirmi che non hai mai vissuto la pioggia qui. In effetti non piove mai…” riflettè, guardandomi con un mezzo sorriso. Gli sorrisi a mia volta, alzando lo sguardo verso il cielo.
“Hai mai provato a bere la pioggia?” lo sfidai, consapevole di apparire come una bambina di tre anni. Lui infatti mi guardò come se fossi impazzita.
“Ho ventisette anni, Gwen” mi riprese, mentre io ridevo.
“Che importa? Io ne ho ventuno e nessuno mi ha mai detto niente” ribattei, cercando di assaggiare una goccia d’acqua. Il mio vestito era completamente bagnato fradicio.
Harry mi guardò scettico.
“Questo perché sei bellissima” mi ripetè lui, facendomi un po’ perdere il sorriso.
Matt non mi diceva mai che ero bella. Harry me lo ripeteva continuamente e io non potevo che comparare i due. Sì certo, amavo Matt, ma io meritavo più di un vecchio brontolone, scorbutico e stronzo. Matt non mi amava nel modo in cui lo amavo io e adesso avevo intenzione di vivere a pieno i miei ventuno anni. Ero giovane, bella, ricca e famosa. E avevo accanto a me un ragazzo bello ricco famoso e chiaramente attratto da me. E non avevo nessuna intenzione di continuare a far decidere a Matt della mia vita.
Mi voltai verso Harry, che mi stava guardando.
“Chiudi gli occhi” mi sussurrò, avvicinandosi a me. E io gli occhi li chiusi, mentre i capelli bagnati si appiccicavano alla mia faccia e il trucco colava.
But if you close your eyes,
does it almost feel like nothing
changed at all?
 
Sentii la mano di Harry carezzarmi la guancia, prima che il suo profumo e le sue labbra si scontrassero con le mie. Erano morbide come le avevo immaginate, Harry sapeva di buono, di miele.
Mentre le sue mani passavano tra i miei capelli, io risposi al bacio con tutta la passione che provavo per quel ragazzo. Il suo corpo era fatto alla perfezione per il mio, e le mie mani cercavano le sue, mentre la sua lingua si scontrava con la mia. Il suo respiro sulla mia pelle si faceva incandescente, bruciava, ma mentre il mio corpo era freddo a causa della pioggia, il mio animo si incendiava.
I nostri nasi si scontravano, mentre il bacio si faceva sempre più passionale.
 
But if you close your eyes,
does it almost feel like nothing
changed at all?
 
Tutto era cambiato. Ero cambiata io. 
  
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