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Autore: _Lillian_    24/05/2014    12 recensioni
Paese che vai... Usanza che trovi? E' questo il detto no?
Ma per i dodici scapestrati, le usanze dell'Antica Grecia non saranno tra le loro preferite.
Niente campo per cellulari, niente tecnologia.... Solo allenamenti e una storia tutta da scoprire, piena di misteri.
Tra intrecci, triangoli, frecciatine e battibecchi... Riusciranno i nostri eroi a salvarsi e a tornare alla vita di sempre?
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Chapter 4

 

La lava incandescente circondava ogni cosa e muoversi dalla piattaforma sulla quale erano caduti risultava pressoché impossibile. Per raggiungere altre postazioni, l'unico modo era quello di aggrapparsi alle massicce catene, ma questo significava restar sospesi su un mortale mare rosso fuoco. Erano arrivati in quel posto poco rassicurante ormai da tempo indeterminato, e respirare era diventato difficile. L'aria tetra e pesante si presentava sotto forma di una cappa asfissiante e il caldo era diventato insopportabile.

“Qualche idea per andarcene da qui?” disse Bryan asciugandosi la fronte madida di sudore con il dorso della mano. “A questo punto, preferivo la casa di Camus” cercò di sdrammatizzare Cameron facendosi aria con la maglia che si era appena tolto, rimanendo a petto nudo e attirando su di se' gli sguardi delle presenti. “Al posto di spogliarti e fare stupide battutine, aiuta a trovare un modo per spostarci!” sbottò Ally. “Acida! Hai le tue cose?” chiese il biondino. “Si, qualche problema?”. “Beh , ormai si è capito che rimanendo su questa cavolo di roccia non risolveremo nulla, dovremo provare a spostarci per vedere se ci sono strade che ci riconducano al Santuario” constatò Summer ignorando i due litiganti.

“Proviamo con le catene. Cole prova!” disse sorridente April cedendo la patata bollente al bel biondo dietro di lei. “Perchè proprio io!?” sbottò indispettito in risposta. “Perchè Michael non lo farebbe mai, Bryan non ne è sicuramente capace, Cameron è troppo occupato a litigare con Ally, Ian è perso nel suo mondo, Mark...vuoi davvero mettere la nostra vita nelle sue mani?”. “Mi ritengo personalmente offeso!” disse il giovane interrompendola, sentendosi chiamato in causa. “Beh allora vai tu!” sentenziò la castana. “Ehm.. ora che ci penso neanche io metterei la mia vita nelle mie mani” disse il rosso defilandosi dal pericolo. “Coniglio! E va bene vado io!”. Cole si avvicinò alla massiccia catena e tentennando allungò un piede verso di essa; non appena la suola della scarpa toccò il ferro, il ragazzo ritrasse bruscamente il piede.

“Porca P...” disse tappandosi la bocca. “Che c'è?” chiese Mark confuso tenendo Ally per un braccio per evitare che quest'ultima picchiasse Cameron. “Ally! Stai ferma! Dicevi Cole?”. “È bollente! Io non metto a rischio i miei piedi e soprattutto le mie Vans nuove di zecca! Sai quanto mi sono costate?”. “Le catene sono incandescenti quindi no, il tuffo nella lava è mortale quindo no, altre strade non ci sono e quindi... Aspettate, Pallino ci deve un favore, perché non buttiamo lui?”. “Io ti spacco la faccia se tocchi quel gatto! Ti faccio diventare il suo cibo!” . “Ally! Smettila di tirare e strillare!” si lamentò Mark. La ragazza nell'ennesimo tentativo di liberarsi, spinse il rosso all'indietro con il braccio libero, e finalmente libera si avventò sul biondo che iniziò a scappare. “O cazzo! È sparito Mark! Ally oddio, è caduto di sotto!?” strillò Summer. La castana si voltò, scottata dalle parole della compagna e vide che Mark effettivamente non c'era... Una morsa d'angoscia le strinse improvvisamente il cuore e lo stomaco, le ginocchia le cedettero dopo aver fatto pochi passi verso il baratro da dove era caduto il giovane. Cercava, con sguardo terrorizzato, di scorgere la sua figura, ma la vista annebbiata dalle lacrime che erano iniziate a scenderle copiosamente lungo il volto, glielo impediva. Sotto di se solo vuoto e lava...

“Ally! Ma perché ce l'hai con me?!”.

Tutti gli sguardi si voltarono verso la voce e videro poche piattaforme più avanti il rosso che agitava il pugno. Ally al suono di essa, si girò di scatto verso di lui attraversata da mille sentimenti contrastanti tra loro, per poi lanciarsi istintivamente nel vuoto, lì dove il ragazzo, era caduto.

“Ally!” urlò Mark spaventato alla vista del gesto della castana.

Sulla sua guancia improvvisamente scivolò una goccia e alzando gli occhi al cielo vide Ally precipitare con le braccia aperte e protese verso di lui. Senza pensarci, allungò le sue afferrando per la vita la giovane che si strinse a lui. Il contraccolpo aveva costretto Mark a sdraiarsi facendo scudo con il suo corpo per evitare che lei si facesse male. Stordito e ancora con Ally fra le braccia che non accennava a muoversi, si mise a sedere.

“Sciocca! Ma che ti è saltato in mente?!”.

La ragazza alzò il viso e i suoi occhi ricolmi di lacrime incontrarono quelli stupiti di lui.

“Ehi! Prima tenti di ammazzarmi e poi piangi?” disse dolcemente. Ally strinse la presa sulla sua maglia e Mark sorrise non potendo fare altro che abbracciarla e darle un colpetto in testa. Il rosso le alzò il viso per poi portarle una ciocca di capelli, ora liberi dal codino, dietro l'orecchio.

“Mi hai fatto prendere un colpo”. “Scusami...” disse lei.

“Ci siamo anche noiiii!” urlò Megan. “Vai Mark! Attacca!”. “Stai andando alla grande!” urlarono in coro Cole e Cameron. April iniziò a fischiare divertita, interropendosi appena sentì un colpo di tosse dietro di lei. “Perché state ridendo?” disse la voce di un uomo, infastidita dagli schiamazzi dei giovani.

“O cazzo!” disse Daisy, scorgendo la figura del suo maestro. “E perché quei due sono li? Così vicini?” disse un Death Mask ancora più scuro in volto.

 

“Giuro che questa è la prima e ultima volta che darò un festino in un luogo sacro!” disse Cameron atterrando malamente sulle scalinate del Santuario. I cavalieri d'oro fissavano con severità i ragazzi caduti poco più in la rispetto a dove si trovavano, per poi spostare lo sguardo su due di loro in particolare, stranamente molto vicini. Un mormorio si levò in aria e appena i due si resero conto di essere al centro dell'attenzione, si guardarono per poi staccarsi imbarazzati.

“Ne ho abbastanza di cambiare luogo improvvisamente ogni ora, credevo che il teletrasporto fosse una cosa figa e tra l'altro il mio sedere ha preso già abbastanza botte per oggi! Io mi ritiro!” disse Cole iniziando le scalinate per arrivare al tempio di Aldebaran. “Dove credi di andare?” chiese Milo. “A dormire!? Sai quella cosa che serve agli essere umani per star bene e rigenerarsi dopo una giornata faticosa? E fidati, a me dopo una giornata del genere mi ci vogliono dalle 12 alle 14 ore”. “Spero tu stia scherzando, è l'ora di allenarsi” sbottò Aphrodite infastidito dal tono ovvio e canzonatorio che aveva usato il ragazzino.

Sul viso dei dodici ragazzi comparve uno sguardo scandalizzato mentre April fece finta di svenire tra le braccia di Cole che la prese al volo complice del teatrino. Cameron cercando di non attirare gli sguardi su di se', iniziò ad indietreggiare, per poter scampare agli allenamenti. “Coso, subito qui!” ringhiò Camus fulminandolo. Il biondo, essendo stato scoperto non poté far altro che allinearsi con i compagni. Summer si sventolava con la mano per farsi aria e cercare di superare lo shock.

“Pensate di rimanere ancora fermi su quel gradino?” sbottò Milo. “Quello che avete fatto è stata una cosa irrispettosa e che non deve assolutamente accadere più! Avete violato la pace di un luogo Sacro e tentato di portare, nonostante la palese colpa del vostro gesto, la ragione dal vostro lato. Per quanto molti di noi non approvino la vostra punizione all'inferno datavi dal cavaliere di Cancer ne approviamo appieno i motivi per i quali vi è stata inferta” disse Mur. “Aspetta che....?!” disse Ally. “Voi ci avete mandati all'Inferno? Il vero Inferno? Quello dove vive il diavolo?!” disse Cameron spaventato. “Se qualcuno di noi fosse morto, che avreste fatto poi?” chiese infastidita Megan. “Non iniziare di nuovo, bimba impertinente!” ringhiò Death Mask. I ragazzi si guardarono scossi per la notizia appresa, non sapendo però, che forse, per quello che ora li aspettava, sarebbe stato meglio stare faccia a faccia con Satana.

“Detto questo, non vorremmo farvi stancare , quindi per oggi, dato che è il primo giorno, salirete e scenderete le scalinate del Santuario per sei volte” disse compiaciuto Shura. I ragazzi si voltarono verso le scale impallidendo, guardarle non gli serviva tanto a ricordare quante fossero, ma a concretizzare che quella dei cavalieri era pura follia. “OhMyDog! Se ci aspetta una cosa del genere solo il primo giorno, non immagino gli altri!” constatò spaventata Daisy. “In realtà dovevate farne solo tre ma data la vostra impertinenza, le abbiamo raddoppiate” disse Saga.

“Nient'altro da aggiungere, iniziate.. subito!” affermò Kanon in modo maligno.

I dodici giovani, contrariati iniziarono il loro primo, orribile ed estenuante allenamento.

Cameron guardava i musi lunghi dei suoi compagni, star così non sarebbe servito a nulla se non a rendere più pesante quella punizione che già di per se lo era tanto. Non volendo avere quella compagnia 'morta' per tutte le scalinate, decise di smorzare la tensione.

“A marciar facciamo faville!” iniziò il biondo canticchiando e attirando tutti gli sguardi su di se.

“Perché sei un imbecille!” sbottò Megan assumendo lo stesso tono del compagno.

“Guido io e tutti andremo...” continuò.

“Di sicuro al cimitero!” canticchio in tono monocorde Chloe.

“Il Santuario noi saliam!”.

“Così i chili poi perdiam!” cantò allegramente April.

“Pallino ha combinato guai...”

“ E ci abbiam rimesso sai!”. Rispose Mark prendendosi un'occhiataccia da Ally.

“All'inferno ci hann mandati...”

“Perchè siam tanto sfigati!” rise Cole.

“Coi cavalieri senza cuore...”

“Noi viviamo nel terrore!” piagnucolò Summer.

“Un giorno forse ce ne andremo...”

“E un gran festino noi daremo!”accompagnò Daisy.

“Ma per or dobbiam star quaaa...” continuò Cameron in tono triste.

“E nel culo la prendiaaaaam!” concluse Ally con gesti teatrali delle mani.

“Ally!” dissero tutti in coro.

 

 

“A maarciaaar facciaam favilleeee” disse Cameron a fatica sganasciandosi sulle scale.

“E' crollato l'imbecille!” dissero in coro Ian e Michal.

Era pomeriggio inoltrato ed erano arrivati alla sesta e ultima discesa. Stremati, sudati e affamati i giovani ormai troppo stanchi anche solo per parlare, si lasciarono cadere a terra in modo scomposto, sotto lo sguardo di stupiti cavalieri, che credevano non sarebbero mai arrivati a concludere con successo la punizione.

“Per oggi può bastare, siete stati molto bravi, ora andate a darvi una ripulita e riposarvi, nelle vostre camere abbiam provveduto a farvi avere nuovi abiti, per qualsiasi cosa potete chiedere al cavaliere vostro maestro” disse Mur sorridendo loro in modo gentile.

 

 

***

 

Dovevo trovarlo, quell'oggetto per me significava libertà, dovevo assolutamente entrarne in possesso prima che fosse troppo tardi. E una volta ottenuta, l'avrebbero pagata cara, tutti.

Nessuno sarebbe sopravvissuto alla mia ira, tutti avrebbero provato quello che per secoli ho vissuto io...

 

***

 

I ragazzi dopo due giorni pieni di sorprese ed estenuanti come non mai avevano deciso di incontrarsi con l'intenzione stavolta di non combinare alcun guaio. Si erano sdraiati in arena, il viso rivolto verso il cielo, ad ammirare il manto sconfinato di stelle che a Londra era impossibile vedere. I loro sospiri erano le uniche cose che si sentivano. Daisy e Ally si erano appoggiate l'un l'altra e mentre la biondina canticchiava una melodia, la castana accarezzava il micio che le si era appallottolato sulle gambe. Cole allargò le braccia e teneva il tempo della melodia di Daisy, picchiettando il piede sul terreno. Il rosso e era appoggiato sulla pancia di Chloe che nel contempo girava tra le sue dita, una ciocca ramata. Michael dando le spalle a tutti, non staccava gli occhi dal cielo, desiderava più di tutto, andarsene, tornare da colei che aveva bisogno e che lui aveva abbandonato da un momento all'altro, senza neanche avvertirla. Cameron si era appisolato sulle gambe di Summer la quale guardava Ian rapita mentre era intento a formare cerchi sul terriccio, appoggiato alla schiena di Megan. Quest'ultima non faceva altro che sbuffare, aveva sempre odiato il buio, sin da piccola aveva tenuto con se' un carillon che la distraeva dall'oscurità ma questa volta non c'era e la ragazza era nervosa, sapendo che ne avrebbe dovuto fare a meno finché non se ne fosse andata di lì. April giocava con la mano di Bryan e ogni tanto gli rivolgeva un dolce sorriso che lui ricambiava. “Allora Bryan, piaciuta la prima sbronza?” chiese divertito Mark. “Non molto, non mi sono mai sentito così scemo. Non potevate fermarmi?”. “E perderci il divertimento? Mai” disse Cole. L'attenzione di Bryan fu catturata da Michael, la sua figura emanava tristezza e solitudine e questo lo spinse ad andare verso di lui. April non avendo più nessuno su cui addormentarsi, si alzò e si accoccolò sul torace di Cole che sorpreso, la cinse con un braccio.

“Siete qui... Non sarebbe ora di tornare nelle vostre case?” chiese Milo facendoli sobbalzare.

“Preferiamo rimanere qui stanotte, si respira un'aria meno tesa e poi c'è caldo” disse distaccata Ally, portandosi i capelli ancora sciolti da un lato. Milo cogliendo la freddezza con la quale la ragazza gli si era rivolta, decise di lasciar perdere.

“Non è sempre stato così” disse il cavaliere sedendosi di fronte.

“Prima il Santuario era un luogo dove ci si sapeva anche divertire, c'erano sempre le chiacchierate con Mur o con i gemelli , i profumi che provenivano dalla cucina di Al. Gli imprechi di Death Mask accompagnati dalle parole di sdegno di Aphrodite e le risa di Shura, le mie battutine e i rimproveri che scaturivano di Camus... erano bei tempi quelli” disse il cavaliere con aria malinconica.

“E poi cosa è successo?” chiese incuriosita Summer.

“E poi c'è stata la guerra... una guerra nella quale abbiamo perso le speranze, la gioia di vivere e la vita stessa... Noi cavalieri veniamo scelti tra i giovani che non hanno famiglie, ne alcun tipo di affetto che ci lega a qualcuno che non sia la Dea o il Dio per cui lottiamo e diciamo che questo è il motivo che usano le persone per giustificarsi quando uno di noi muore... ' beh, ma loro non hanno una famiglia, se fossi morto io molti sarebbero stati male'... questo dicono. Ma infondo noi, oltre a essere cavalieri, siamo dei ragazzi come tanti, come voi, e vedere stragi, sangue e morte ha inevitabilmente cambiato il nostro essere. Se ora molti cavalieri risultano essere severi, privi di sentimenti o incapaci di magnanimità verso il prossimo è solo colpa di tutto questo” sospirò.

“C'è stato un nemico che è riuscito a sconfiggere i grandi cavalieri d'oro? E poi tu parli di morte, come è possibile? Voi siete qui” disse Ian interessato.

“La dea Atena, per intercessione di divinità al di sopra di lei, è riuscita a riportare in vita gli uomini che valorosamente le avevano salvato la vita, nonostante ci fosse tra noi chi lo meritasse di più chi di meno, è stata magnanima con tutti. Per questo noi le siamo tanto devoti, oltre al compito di cavalieri che ci lega a lei, c'è anche un obbligo morale e umano che ci spinge a proteggerla anche quando si comporta da bimba viziata”. “Chi è stato a togliervi la vita?” chiese Daisy alzandosi e andandosi a sedere più vicino al cavaliere per poter ascoltare meglio il racconto. “Hades” disse Milo secco con un accenno di disprezzo nella voce. “Il dio degli Inferi?” domandò stupito Cameron che si era svegliato all'arrivo del cavaliere grazie a piccoli strattoni ricevuti da parte di Summer.

“Si, lui. Un Dio senza alcun tipo di coscienza e minimo scrupolo a disseminare morte e atroce dolore lungo il suo cammino, nulla può intralciarlo, e nessuno può pensare di restare vivo se è tanto coraggioso da farlo”. “Perchè Hades si è accanito contro voi? Lo avete intralciato in qualche modo?” chiese Ally. “Tutto girava intorno a mire di potere. E poi, come ho già detto, il nostro compito è proteggere Atena e se un qualsiasi uomo, divinità o altro attenta alla sua vita è nostro compito eliminarlo”. “Ma se siete così tanto legati da un rapporto di devozione alla vostra Dea, vi è permesso avere nel vostro cuore una qualsiasi altra persona? Nessuno di voi si è innamorato?” chiese con tono dispiaciuto April, Milo le sorrise. “No, non ci è permesso, ma deve essere bello vivere per qualcuno che allo stesso modo vive per te”. “Lo è!” confermò la giovane. “Comunque se proprio ci tenete a a essere mangiati dagli insetti e a dormire all'aperto fate pure, ma non combinate guai!” disse il cavaliere alzandosi e accentuando il 'non'. “Faremo del nostro meglio per non sfasciare il Santuario maestro” disse Mark facendogli un occhiolino. “Buonanotte ragazzi”.

Una nuova consapevolezza, dopo le parole ascoltate dal cavaliere di Scorpio, si fece largo nei cuori dei giovani... chissà se...

 

 

Angolo Autrici ^^

salve salveeee :D abbiamo aggiornato visto che brave!!??

speriamo che il capitolo vi piaccia e che vi siate divertiti e abbiate vissuto le vicende con i personaggi. Detto questo recensiteeeeeeee <3

   
 
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