Da
quanto era che avevo perso
conoscenza? L'ultima cosa che ricordo è la voce di Piper
straziata dal dolore.
Dove sono adesso? È tutto bianco. Non è una
stanza. Non è un corridoio. Allora
cosa è? È uno spazio senza limiti. Bene
è sempre così che avevo immaginato il
paradiso, forse con qualche nuvoletta e ninfa in più
però si avvicinava molto
al mio ideale. Sono da solo. Non so se questo sia un bene o un male.
Potrebbe
significare che IO sono morto e nessun altro dei miei cari è
in queste
condizioni. No non posso essere morto. Ho ancora molte cose da fare nel
mondo
terreno.
Mentre
mi massacro il
cervello di pensieri e di grovigli irrisolvibili, mi vedo spuntare alle
spalle
una figura vestita di bianco con una tunica lunga fino alle caviglie.
Mi giro
di scatto e davanti a me trovo Zeus. È strano trovarmelo
così vicino. Teoricamente
non è mio padre, ma è un altro suo lato. Diciamo
che mio padre è bipolare e
quello è l'aspetto che non ho mai visto.
"Figlio
da quanto tempo.
Non è affatto un piacere vederti qui al mio fianco. Non mi
fraintendere sono
felice di rivederti ma avrei preferito in un momento diverso."
"Cosa
vuoi dire padre?
Dove siamo?"
"Figlio
mio, siamo
nell'anticamera dell'Olimpo. È il posto dove i figli degli
Dei riposano in pace
per l'eternità. È un posto bello, ben arredato e
pieno di vita
semidivina."
"Padre
non so se ti sei
guardato intorno, ma questo posto non è ne bello, ne ben
arredato e ne
tantomeno pieno di vita...."
"Certo
perché tu sei
ancora in una fase di transito. Sei in viaggio dalla terra mortale
all'Olimpo
in questo preciso istante. Arriveremo presto non temere."
"No
no no! Io NON VOGLIO
morire. Ho troppi affetti sulla Terra, troppe persone a cui tengo
veramente.
Padre, c'è un modo per tornare indietro?"
"Jason,
un modo ci
sarebbe, ma è una possibilità molto remota. Devi
affrontare una prova la cui
difficoltà è immensa. Se vincerai la sfida potrai
tornare nel mondo terreno
altrimenti sarai costretto a vagare in questo posto desolato. Accetti
la
sfida?"
"Di
che tipo di prova si
tratta? È fisica o mentale?"
"Non
sei tenuto a
saperlo figlio, ma sarà una sfida ardua anche per il
più valoroso dei
semidei."
"Padre....accetto
la
sfida!"
"Bene
sarò felice di
assistere alla prova. Ci vediamo più tardi."
Allo
schioccare delle dita di
Zeus lui scompare e mi ritrovo tra le rovine di una casa antica. Il
posto non
mi è nuovo. Sono alla casa del Lupo. È un
paesaggio desolato molto diverso da
quello in cui sono diventato un romano.
Tutt'un
tratto dall'oscurità
esce un lupo grosso e spaventoso...
"Lupa!"
"Jason
da quanto tempo!
Sapevo che prima o poi ti avrei rivisto per questa sfida, sei sempre
stato il
mio pupillo."
"Lupa
ti prego spiegami
in cosa consiste questa prova!"
"Non
c'è bisogno di
spiegazioni ora. Te lo mostrerò direttamente."
Lupa
si inchina davanti a me
e mi invita a salire sulla sua groppa. Salgo e corriamo alla
velocità della
luce verso una porta.
Dopo
dieci minuti circa di
viaggio arriviamo davanti ad una porta. Wow è favolosa. Per
metà è fatta di
bronzo celeste, per metà d'oro imperiale.
"Questa
è la porta che
ti ricondurrà nel tuo corpo mortale"
"Mhh
Lupa così mi sembra
troppo facile..."
"Allora
sarà facile
anche battere mio figlio.."
"Tuo
figlio?"
"Ebbene
si. Lupus ha una
chiave e un biglietto. La chiave aprirà questo portale,
invece, il biglietto
conterrà un'informazione che sarà utile sia a te
che a quel impertinente di
Perceus"
"Lupus?
Un pò di
inventiva in più?"
"Entra
figlio mio!"
Beh
wow. Lupus è veramente
spaventoso. Ha il torace e le gambe umane, ma la testa e le braccia da
lupo.
"Jason
Grace, mia madre
mi ha parlato molto di te. Pensa che tu sia in grado di sconfiggermi,
ma
sappiamo entrambi che è una cosa impossibile!"
"Non
mi sottovalutare
cucciolo...avanti iniziamo!"