Cap. 10 Mamma…
Se l'Oca mi guarda ancora le tiro il
collo. Forse il collo si tira alle galline?
Maky sei ubriaca. Stai buona. Siamo dietro di voi. Due minuti e ci siamo.
Mi ha guardata ancora.
Mi voltai verso il
lunotto posteriore e guardai Hay, mi
indicò il telefono.
Adam dice di aspettarci, scommette 100 dollari su di te.
Scoppia a ridere e mi
ricordai di essere in auto con Noah, Matt e l'Oca,
non mi interessava il suo nome per me era solo l'Oca.
"Tesoro vuoi condividere il tuo divertimento?"
Noah mi sorrise allo specchietto e la mia
vicina si irrigidì: si mi ha chiamata tesoro, fottiti.
"Scommesse, tesoro" dissi. Ero ancora
davvero ubriaca, come diavolo faceva Noah a stare
così bene ed a guidare? Appoggiai la testa sul sedile
e chiusi gli occhi.
"Scommesse su
quanto te la tiri"
Un bisbiglio alla mia
sinistra.
"Scusa? Puoi ripetere?"
L'Oca era anche molto
più stupida di quando potessi immaginare. Mi guardò ancora e alzò il dito medio
verso di me. Morta. La volevo morta. L'alcool mi salii fino al cervello e
annebbiò tutto, vedevo solo nero, tutto era forse esagerato per una battutaccia
ma sapevo benissimo che c'era di più, c'era Noah in
palio. Come la leonessa del branco dovevo far capire a
tutti quale fosse il mio leone.
"Senti Oc..." come cazzo si chiamava?" senti tu, vedi di
smetterla che tra battute e occhiate mi ha già stufata."
Troppo educato per una come lei, sapevo già che non avrebbe funzionato.
"Bimbe che succede?"
Noah si intromise
e allungai una mano verso i posti interiori in senso di finirla li subito.
"Matty, qua sono cazzi!"
"Forse sono
quelli che non prendi acida come sei"
Scusa?
"Forse sono
quelli che prendi tu per essere così" e la guardai da testa a piedi con
senso di pena. Ma cosa cazzo voleva da me? Mi
conosceva? No.
"Che cazzo
vuoi?"
Si avvicinò al mio
orecchio.
"Quello di Noah, levati dalla palle
sfigata" No, ma che eleganza!
La macchina si fermò
e Noah e Matt scesero rapidi mentre mi stavo per
avventare sull'Oca che scese dall'auto con un sorrisetto compiaciuto sul viso.
"Te lo tolgo
quel sorrisino stanne certa"
Una mano strinse la mia
e mi divincolai ma la presa si spostò al polso e divenne più ferrea. Noah mi stava bloccando mentre Matt mi guardava come fossi
una pazza. Beh forse lo ero davvero. Ma ero ubriaca e
agitata.
"Maky che ti
prende?"
Fissai l'Oca entrare nella
confraternita ancheggiando e mi infuocai.
"Vuole il tuo..."
"Il mio?"
"L'hai sentito Noah, lo sai benissimo"
"E perchè ti incazzi scusa?"
Mi stava prendendo
per il culo?
"Stai
scherzando?"
"Bah tu hai
compagnia stasera"
Ma perchè ero
circondata da stupidi? Presi Noah e lo trascinai via.
"É stata Hay, ti voleva fare incazzare prima di beh.. Prima di quello che ci siamo detti in casa..."
Alzai lo sguardo e
stava ridendo.
"Makayla, Makayla siamo parecchio
ubriache" si avvicinò e mi strinse a se" Mi piace e mi piaci
aggressiva ma lascia perdere Amber non merita" portò
le sue labbra sul mio orecchio “per me
meriti solo tu, ma stasera ormai va così, cerchiamo di divertirci ma attenta a
quello che fai" sospirai.
Non doveva andare
così stasera, nella mia mente andava che mi rotolavo
nel letto con Noah. Rotolavo nel letto? Quanto posso essere
ubriaca? Abbassai il viso e arrossii violentemente, Noah
mi alzò ancora il viso e si riavvicinò al mio orecchio.
"Sta notte stai da me" e si avviò verso il vialetto.
Strinsi le gambe e
respirai. Voleva fare sesso con me anche lui, tecnicamente lui lo voleva fare
da un po', ma cazzo si! Io volevo farlo più di fare
qualunque altra cosa; strinsi ancora le gambe e i jeans divennero molto
fastidiosi.
"Maky... se devi avere un orgasmo entra almeno in bagno"
"Adam, fai
schifo" Liv gli tirò un ceffone e mi prese sotto
braccio.
"Qualunque cosa
ti abbia detto Noah non ho più alcun dubbio sul fatto
che ci sappia fare" mi sussurrò Olivia.
"Liv, sono troppo ubriaca per non dire volgarità, fammi
stare zitta"
Scoppiò a ridere e
chiamò rinforzi.
"Hay, Makayla stasera è in forma,
divertiamoci un po'"
Cazzo.
"Liv noi è da prima che ci stiamo divertendo"
Entrammo nella casa,
la musica era forte, c'era tantissima gente e l'odore di fumo e sudore
aleggiavano nell'ingresso, riuscimmo con i gomiti a farci spazio e a
raggiungere la cucina, Olivia prese da bere mentre io e Hay
passammo, ne avevamo entrambe abbastanza di alcool per stasera. Ritornammo
nella stanza dove c'era il dj e iniziammo a ballare,
più mi muovevo più il rum tornava a farsi sentire, ma era una sensazione di
libertà di leggerezza che mi mancava, ero solo Makayla,
una studentessa ubriaca e non Magdalene, le sue
responsabilità e la sorella di Sophie, scacciai il pensiero e ritornai a
ballare con le mie amiche. Lana Delrey cantava 'Summertime sadness' e io cercavo con lo sguardo Noah.
Da amici a prossimi amici di letto.
"Guardala
Hay! Di nuovo! Pazzesco" Quelle due
stronze.
"Maky se sei così solo perchè
probabilmente stai pensando a lui stanotte sarà meglio se vi lasciamo l'intera
casa"
Alzai gli occhi al
cielo, ma avevano ragione, solo il pensiero e andavo su di giri. Il Dj passo ad un pezzo dance country del momento e iniziai a ballare,
si, mio nonno mi aveva iscritto con lui ad un corso di country, tipico del
nonno : con tutti i balli da Astor noi ballavamo il
country per l'orrore di mia madre. Inizia con la voce di Kesha
a battere il tacco dei miei bikers ,a muovermi a ritmo
e a battere le mani. Fortuna che ero ancora ubriaca. Qualcuno si accorse della
mia performance e mi fece spazio, mi spostai verso Hay
e Liv e gli indicai i passi, mi posizionai
davanti da riferimento e mi seguirono, e si unirono altre ragazze tra gli urli
dei ragazzi presenti. Alzai la maglietta e continuai a ballare, e da esibizionista
ubriaca mi ritrovai ad ancheggiare e a muovermi verso il mio pubblico. Guardami
bene Noah. Mi avvicinai ad
un ragazzo in prima fila, lo presi per il colletto della maglietta e lo
trascinai con me, mi voltai e mi strusciai su di lui, che mi fece ballare, ci
sapeva fare! Mi allontanai e presi un altro ragazzo mentre il primo faceva
ballare Hay, ma Noah fu più veloce e mi
ritrovai a ballare con lui, non era bravo come il primo ma non mi interessava
assolutamente, la canzone finii e il dj mise un altro pezzo che non conoscevo, era
un altro genere, Noah mi strinse e mi incastrò tra le
sue gambe, avvampai. La canzone stava
cantando "We always waiting for tonight".
Cazzo. Noah mi alzò il viso e ci fermammo in
mezzo alla pista. Come sempre con lui non mi interessava
niente e nessuno, non sentivo nessuno, c'eravamo solo noi.
"Altro che
Manhattan girl, sei la country girl"
Urlò e scoppiammo a
ridere. La canzone finì.
"We always waiting
for tonight" mi sussurrò, baciandomi una guancia
e sparì tra la folla.
"Dovete farlo
tipo ora!"
Hay era di nuovo vicino a me e aveva
ragione: dovevamo fare sesso al più presto o sarei impazzita.
"Vai
da lui e portatelo a casa, fai qualcosa ma fallo! La tensione sessuale è insostenibile
anche per noi" continuò Hailey sorridendo, ci spostammo in cerca dei
ragazzi e trovai Matt insieme agli altri, mi ero quasi
scordata di lui, che stronza.
"Ehi! Tutto bene?"
Chiesi avvicinandolo.
"Si! Sei stata grande prima"
Sorrisi. Apprezzavo
davvero Matt era un bravo ragazzo ma non era giusto continuare a illuderlo.
"Grazie per
avermi invitato stasera, una bella serata tra amici è quello che mi ci
voleva" e mi sorrise ancora.
"Figurati, sono
un po' pazzi ma sono bravi" dissi indicando Adam e Caleb
"Senti Matt, io,
ecco, non vorrei che tu..." forse ancora con rum
in corpo non era il momento per fare certi discorsi; non riuscivo a fare un
discorso completo, figuriamoci farmi capire.
"Noah mi ha detto tutto"
Sgranai gli occhi.
"Cosa ti ha
detto?"
"Che vi
frequentate, scusa ma se vi frequentate, perchè lui sta ballando con Amber?"
Mi voltai e lo vidi
mentre permetteva all'Oca di strusciarsi su di lui, le sue mani sulla schiena.
"Maky, calma"
Matt mi guardava
divertito.
"Calma un
cazzo!" urlai
"Scusa Matt,
sono ubriaca, cosa ti ha detto Noah?"
"Mi ha fatto
capire amichevolmente di starti distante che uscivi con lui"
"Non siamo mai
usciti"
"Beh che c'è
qualcosa tra di voi, è vero?"
Un'incertezza sul suo
viso.
"Si Matt, ma lui
balla con l'Oca!"
"E tu balla con
me"
Mi prese e mi fece
voltare e mi strinse, iniziammo a ballare, era bravo, gentile, i suoi tocchi
erano calibrati niente che vedere con quelli pieni di sesso di Noah, Matt mi piaceva ma lui non mi faceva l'effetto di Noah, nessuno mi faceva il suo effetto. Sorrisi e mi lascia
trascinare dal ballo, ci ritrovammo vicino a Noah e
gli assestai un calcio sullo stinco.
"Ops" urlai mentre si fermò
dolorante e divertito.
L'Oca in spirito da
crocerossina porno si abbasso per toccare la gamba di Noah
e trattenni un conato di vomito, che scena patetica. Matt rise e mi strizzò
l'occhio e poi fece quello che avrei dovuto fare io
dall'inizio della serata: prese Amber e la portò via. Alzai lo sguardo e Noah mi fece cenno di avvicinarmi, cazzo.
"Non l'ho fatto
apposta"
"E invece
si"
"Mi hai detto
che lei non meritava"
"Non ti ho detto
di colpire me!"
Alzai gli occhi al
cielo.
"Sei
gelosa"
"Anche tu"
"Si, lo sono"
Aspettava che lo
ammettessi anche io.
"Si"
"Si cosa?"
Lui
e la sua mania di volersi sentire dire le cose per intero.
"Si, sono gelosa"
"Dobbiamo
curarla, è una malattia"
E si avvicinò, le sue labbra furono sulle mie, amici vero Noah? Decisi di non fare altre battute per oggi e lasciai
che il bacio crescesse d'intensità: guardami Oca, guardami
bene! La sua lingua raggiunse la mia e la lasciai fare, mi strinse a se e mi
arresi a lui, mi cinse le braccia sulla schiena e spinse con più foga il bacio . Il nostro primo bacio dopo tutto,
dopo Sophie, senza bugie. Accarezzai il suo viso con un accenno di barba e mi staccai
"Sei
bellissimo"
Potevo essere ancora
ubriaca lo ammetto. Sorrise e mi baciò ancora.
"Andiamo? Ti prego"
Mi stava implorando
di andarmene? Io non sarei nemmeno venuta a questa maledetta festa! Annuii e mi
prese per mano, uscire con lui fu più facile che
entrare con le ragazze, le vidi mentre camminavo verso la porta, mi sentivo su
una nuvola, tutto intorno a me era ovattato ero felice.
"Maky"
Usciti dalla casa Noah si fermò e mi chiuse tra di
lui e la sua auto, portò entrambe le mani al livello del mio viso e appoggiò la
sua fronte alla mia.
"Noah"
Lo baciai io questa
volta, lo sentii mugolare qualcosa di incomprensibile
tra le mie labbra e sorrisi.
"Voglio fare
tutto per bene, ho già fatto troppo casino con te"
"Mi sembra che
tu stia facendo tutto molto bene Noah." risposi
strusciandomi su di lui e accarezzandogli il collo.
"Maky, ti voglio così tanto"
"Io..."
"Tu?"
"Smetterai mai
di chiedermi l'ovvio?" Sorrise
"Tu?"
Sorrisi
"Anche io Noah"
Mi aprii lo sportelo
dell'auto e si andò a sedere al volante, avrei dovuto
essere tesa, agitata, nervosa ma non ero nulla di ciò, ero solo felice ed
eccitata.
"Piccola, prima
però dobbiamo parlare, a dire il vero sono stufo di parlare perchè
ogni volta che parliamo facciamo un casino ma ti devo
parlare, ho già detto parlare? Mi si incartando Maky..." "Calma Noah"
Posai la mano sulla
sua coscia.
"Così non aiuti”
"Sei
incontentabile"
"Esatto..."
Prese la mia mano tra
le sue e la strinse ancora, incastrai le dita alle sue e strinsi anche io, dovevamo avere una seconda opportunità ce la
meritavamo entrambi.
Accostò sul
marciapiede e scese dall’auto.
“Maky,
prima di entrare devi promettermi che non scapperai più”
“Promettimi che non
mi manderai più via”
Mi baciò ancora e
suggellammo così la nostra promessa, entrammo in casa e lo seguii al piano di
sopra entrò in camera sua e mi sedetti sul letto da buona ninfomane come ero diventata non vedevo l’ora di spogliarlo e che lui
spogliasse me, ma evidentemente ancora non era il momento, ristrinsi le gambe,
decisamente oggi avevo potenziato i muscoli delle cosce con tutto questo
stringere. Si sedette vicino a me e mi abbracciò.
“Noah,
che c’è?” gli chiesi immaginandolo già senza maglietta
“Vieni a casa con me
al ringraziamento” e lo immaginai senza pantaloni.
“Ma
mancano ancora settimane, cosa ti viene in mente?”
“Ho fatto una
promessa”
“L’hai mantenuta”
“Ne ho fatte altre
due se la metti così”
Non capivo, una ruga si presentò sul suo viso.
“Noah,
cosa succede?”
“Ho promesso a mia
sorella Nora che ti avrei portato a casa con me al ringraziamento”
“E perché mai?”
“Perché ho fatto
un’altra promessa a mia madre”
“E quindi?”
“Non prendermi per
scemo, ok?”
Annui alla sua strana
domanda.
“Hay
ti ha detto che sono tornato a casa settimana scorsa
dopo la Makayla’s Bomb”
sorrisi.
“Bel nome, grazie”
Sorrise e continuo.
“Dopo il mio passato
un po’ incasinato, ho l’abitudine di parlare con mia madre se ho dei problemi e
tu eri un grosso problema”
Annuii.
“Non riuscivo a
capire come nonostante tutto, io non riuscivo a stare lontano da te, ad odiarti, io non ci riuscivo” prese fiato “ mia madre mi
ha fatto ammettere quello che mi ha fatto dire anche il rum, mia madre e il rum
l’accoppiata peggio della CIA, mentre parlavamo di te, è intervenuta la
piccola, mi si è seduta in braccio e mi ha detto che anche lei voleva conoscere
la mia amica, e le ho promesso che avrei fatto di tutto perché venissi con me
al ringraziamento, ed è il “si tutto” che mi mamma non ha gradito, le ho
raccontato di come ci siamo conosciuti, e mi ha detto che non era un
comportamento da bravo ragazzo”
“Oddio Noah, cosa le hai detto scusa?”
“Ehm”
“Le hai detto che
abbiamo dormito insieme e ci conoscevamo da quanto una settimana nemmeno?”
Alzò gli occhi e si
morse il labbra inferiore.
“Noah!”
"Ma lei è una donna moderna"
Ma che figura!
"Noah, vai avanti per piacere"
Si schiarì la voce.
"Niente, mi ha
detto che con te dovevo cambiare approccio"
"Mi stai dicendo
che hai fatto voto di astinenza a tua madre?" Rise.
"No, le ho solo
promesso che farò tutto per bene con te."
Vieni qui e spogliati, vedi come facciamo tutto per benino.
"Ah, ok"
Fu quello che riuscii
a dire, capitan coraggio Makayla.
Stentai a credere quello che mi stava dicendo ma i
suoi occhi erano sinceri, c'era passione e rispetto, un atteggiamento che non
avevo mai avuto per mia madre troppo impegnata a far successo piuttosto che ad
educarmi. Si ma questa specie di ritorno al passato
non riuscivo ancora a capirla.
"E quindi cosa
dovremmo fare? E soprattutto perchè me ne parli solo
ora? Oggi volevi essere mio amico, niente strani
corteggiamenti"
Si portò
le mani alla testa.
"Sono una
confusione ambulante, tu sei la mia confusione. Volevo
convincermi che potevo stare senza di te ma non era così, volevo iniziare
piano, da amici ma a quanto pare non riusciamo, mi confondi Maky,
ma non mi è mai più stato chiaro di ora che ti voglio, qui, con me. Pensavo che
la mia unica felicità fossero mia mamma e Nora ma poi
sei arrivata tu e hai distrutto tutto. Voglio ripartire da capo, scherzare con
te, logorarti e voglio che tu sia coinvolta quanto sento di esserlo io, sei il
mio rimedio a questa pessima vita, al mio passato"
Allungai la mano
verso di lui, mi guardò dubbioso e gli feci cenno di stringerla, era il mio
gesto per fargli capire che qualunque cosa mi avesse chiesto io
ero con lui.
"Ciao Noah, io sono Makayla Magdalene Astor da New York"
Mi sorrise.
"Posso
chiamarti Maky? Io sono Noah,
Noah Scott dal New Jersey" scoppiammo a ridere
la stretta di mano cambiò in un intreccio di dita. Stavamo
ricominciando, le sue parole così dolci e intense, mi avevano aperto la
mente, aveva ragione, stavamo ricominciando ma non potevamo far finta che non
fosse successo nulla, ne tanto meno non pensare al nostro passato, che in
qualche modo ci legava. Era stato decisamente più maturo
di ne; forse il sesso a noi non bastava volevamo entrambi di più.
"Anche tu sei il
mio rimedio”
Appoggiai la fronte alla sua e ci baciammo
ancora, le mie
mani scivolarono su di lui, sospiri e gemiti, una tortura per entrambi, mi
staccai e mi lasciai cadere sul letto, che fatica resistere, resistergli. Ma se
è quello che voleva lo avrei voluto anche io.
“Sei proprio sicuro?”
“Sicurissimo” lo
guardai con un smorfia in cui esprimevo i miei dubbi
sulla sua dichiarazione.
“Makayla
dai, cosa vuoi che sia”
Lo guardai sconvolta,
stava parlando sul serio? Dieci minuti prima voleva me, voleva fare sesso con
me, ora qui sul suo letto, clamorosamente eccitati, lui fa finta di niente , anzi sfotte la mia eccitazioni che ha raggiunto livelli
imbarazzanti in tutta questa assurda giornata. Incredibile.
“Sei uno stronzo”
“Partiamo alla
grande”
Sorrise e si portò
sopra di me.
“Levati Noah”
Ma non si mosse,
strusciò il suo corpo sopra il mio, e chiusi gli occhi, era fuoco su di me, non
avevo più dubbi che lui mi volesse morta, era la sua
subdola vendetta, altro che promesse alla madre.
“Non è giusto usare
l’astinenza per vendicarsi”
Riuscii a dire mentre
mi stava baciando il collo.
“Non è vendetta,
facciamoci desiderare ancora di più”
Mi issai sui gomiti e lo baciai con
impeto, glielo avrei fatto vedere io il desiderio, spinsi la lingua contro la
sua, mi lasciai cadere e lui scese con me, liberai le mani da sotto di lui e le
posai sul suo sedere, strinsi e lo spinsi contro di me, poteva dirmi quello che
voleva ma lui era con me in ogni senso, sogghignai e continuai a baciarlo,
spostai le mani sulla sua schiena e le infilai sotto la t-shirt e cercai di
sollevarla, ma si spostò e scappò dalla mia presa.
“Maky,
ti prego”
Incredibile, un’ora
prima di pregava di tornare a casa sua con chiari
intenti, e ora mi pregava di smetterla di toccarlo.
“Portami a casa”
“Non ci penso
nemmeno, stanotte stai qui” mi prese e mi portò in braccio.
“Tesoro tu mi
offendi, non vuoi dormire con me? Vuoi solo il mio corpo?”
Dio, lo odiavo ma lo
amavo, era impossibile ma era la verità.
“Sei un cretino”
Lo bacia ancora e mi
alzai dal letto.
“Posso almeno
togliermi questi vestiti per dormire?”
“Assolutamente si”
Si posizionò
sul letto con la schiena contro la seduta per godersi lo spettacolo che non gli
avrei dato di certo stasera.
“Noah,
scusa ma non me la sento di cambiarmi davanti a te, scusa ma non mi sembra un
comportamento corretto”
Con la mano gli
indicai la porta e lo invitai ad uscire, lui rise e si
alzò, ma invece che dalla porta si avvicinò ancora una volta a me, mi prese le
mani e iniziò con una lentezza disarmante ad accarezzarmi le braccia, salii
fino alla maglietta che indossavo e con un dito raggiunse il collo e lo seguii,
poi si spostò e tornò in basso, prese il bordo della maglia e lo sollevò, mi
sfilò la maglia dalla testa e mi ritrovai immobile a lasciarlo fare, era tutto
perfetto. Mi prese ancora per mano e mi fece sedere sul letto, si accucciò
vicino a me e mi alzò la gamba, iniziò a sfilarmi il
primo stivale e il calzino, accarezzò il mio piede, e salii fino alla coscia,
la sua mano sui jeans era peggio di quanto potessi immaginare in vita mia,
tornò in basso e fece lo stesso all’altro piede, passò poi a liberarmi dai
jeans, con una mano raggiunse il bottone e lo sganciò, chiusi gli occhi mentre
infilò una mano dentro e la girò fino a raggiungere il sedere, allargò la vita
dei pantaloni e lo aiutai a sfilarmeli. Stavo per impazzire; la sua mano si
riportò sul mio sedere e strinse, scese sulla coscia e con le dita aperte
premette la sua mano fino al ginocchio, sospirai ancora e lo sentii respirare
pesantemente, questo gioco, questa promessa, quest’astinenza era
assurda, noi avevamo già fatto troppa astinenza! Aprii gli occhi e lo vidi
sorridere.
“Ora sei pronta per
dormire”
Stronzo, ma ora
toccava a me, lo tirai per la maglia e lo feci cadere sul letto, mi misi a cavalcioni e gli sfilai la maglietta, lui era più bravo di
me ma non gli stava dispiacendo il mio trattamento, sorrise e si lasciò
accarezzare il petto, scesi e sgancia la cintura, poi i bottoni e lui scalciò
per liberarsi degli stivali, li lanciò vicino alla porta e mi aiutò a toglierli
i pantaloni; con le dita percorsi il su corpo e indugiai vicino all’inguine, lo
sentii mugolare e respirare profondamente, ben ti sta!
“Ora sei pronto per
dormire”
Mi accoccolai vicino
a lui e presi la sua mano tra le mie, mi strinse a se, e spense la luce.
“Buonanotte Maky”
Mi voltai e lo baciai, il mio corpo seminudo contro il suo. Aiuto.
“Si
però è così ingiusto”
Rise ancora mentre
facevo i capricci.
“E
io che pensavo che il problema fosse solo mio, pensa te per una volta a fare
l’uomo romantico”
Risi anche io.
“Io non sono
romantica”
“Lo diventerai”
Mi baciò, mi strinse
e chiusi gli occhi.
“Non voglio altro che
te, così come sei Noah”
Si rilassò vicino a
me.
“Sarà ancora meglio, fidati”
Annuii e mi rilassai anche io.
“Il mio rimedio”
sussurrammo mentre cadevamo nel sonno entrambi.