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Autore: LilyLunaWhite    27/05/2014    1 recensioni
Due ragazzi apparentemente diversi, ma con un lato in comune: entrambi, indossano una maschera.
Due famiglie diverse.
L'odio di entrambi verso l'amore.
Però, cosa accadrebbe se i loro cuori cominciassero a battere?
Riusciranno, i due protagonisti, a imparare ad amare?
-Dalla storia.-
"Come ogni volta, quando incontravo il suo sguardo, notavo che erano privi di luce, spenti e questo mi metteva addosso un’inspiegabile tristezza.
Agii d’impulso, mi chinai e posai le mie labbra sulle sue. Constatai che erano fredde ma, allo stesso tempo, dolci.
Fu a quel contatto che riuscii a rispondere alla maggior parte delle mie domande.
"
Storia in fase di modifiche e sistemazioni.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo sei: Kiss Me
 
P.O.V. Jenny
 
Erano trascorsi diversi giorni da quando avevo parlato con Walter e ancora non avevo osato ascoltare la canzone che egli mi aveva passato. Preferivo non ascoltarla perché temevo che, facendolo, sarei tornata da Raffaele e questo non potevo permettermelo. Mi ero ripromessa che sarei stata alla larga da lui e così avrei fatto. Sapevo bene che mi stavo comportando da egoista, ma nonostante questo continuavo a percorrere quella strada. Avevo smesso di andare in biblioteca o meglio, passavo soltanto per prendere i libri di cui avevo bisogno e mi chiudevo in casa a leggerli, anche se non era una cosa che amavo molto, ma almeno evitavo di incontrare Raffaele. Infatti, stando alle parole della signora Sofia, egli continuava ad andare ogni sabato in biblioteca alla solita ora e si sedeva sempre nel tavolo ove trascorrevamo assieme il tempo. Ammetto che questo mi metteva addosso un'inspiegabile tristezza e ogni volta sentivo un vuoto nel petto al quale non sapevo attribuire una causa. A dire il vero, non volevo trovare la causa perché, intuitivamente, conoscevo già la risposta. Inoltre, avevo notato che spesso passava davanti a casa con la sua moto senza, però, mai fermarsi.
Più cercavo di non pensare a lui e più, invece, Raffaele era nei miei pensieri. Arrivai a pensare che nonostante si fosse avvicinato a me per via di una scommessa, era stato a suo modo gentile.
Sospirai.
Sì, stavo diventando realmente pazza e, se non avessi trovato al più presto una soluzione, mi sarei distratta con lo studio e con il lavoro. Per mia fortuna la scuola era terminata il giorno prima e, visto che era domenica, ero anche esonerata dal lavoro. Questo, però, non mi aiutava a distrarmi e a non pensare a quello che mi era accaduto. Così, presi il mio skate e uscii di casa per andare al parco a farmi un giro. Per essere una domenica di dicembre, il tempo era abbastanza caldo, anche se c’era un venticello freddo che, andando con lo skate, mi fece pentire di non aver indossato una felpa più pesante. Era da un po’ che vagavo per il parco, quando mi arrestai davanti alla panchina dove Walter mi aveva raccontato come era nata la sua amicizia con Raffaele. Forse, fu proprio quel posto che mi spinse a prendere il cellulare e cambiare la musica che stavo ascoltando e cercare il brano che Walter mi aveva passato. Lo aveva rinominato, così io non sapevo né il titolo e né, tantomeno, il cantante. Alzai il volume al massimo e schiacciai play, prima di poter avere ripensamenti.
Rimasi stupita e i miei occhi si inumidirono immediatamente.
Fermai la canzone, presi il mio skate e corsi in un posto del parco ben isolato. Volevo stare sola e ascoltare quella canzone che a insaputa di Walter conoscevo bene.
Mi sedetti sotto una grossa quercia, poggiando lo skate al mio fianco e rimisi la canzone, canticchiandola leggermente.
 
Settle down with me
Cover me up
Cuddle me in
Lie down with me
Hold me in your arms.
Sistemati insieme a me
Coprimi
Coccolami
Stenditi insieme a me
Stringimi tra le tue braccia.
 
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare, per una volta, alle mie sensazioni, immaginando come sarebbe stato ritornare tra le sue braccia, come quella sera, quell’ultima sera in cui l’avevo visto e gli avevo parlato.
 
I’ve fallen for your eyes
But they don’t know me yet.
Mi sono innamorato dei tuoi occhi
Ma loro ancora non mi conoscono.
 
Era vero. Credevo di averlo conosciuto, ma quello che lui mi aveva mostrato, era davvero Raffaele? O, anche lui, come me, portava una maschera? Ormai me lo chiedevo da tempo. Volevo capire chi era Raffaele, volevo comprendere perché in sua assenza sentivo un vuoto che mi lasciava senza fiato, volevo capire perché per lui avevo riso e pianto… Perché?
 
Settle down with me
And I’ll be your safety. 
Sistemati insieme a me
E sarò la tua salvezza.
 
Avrei voluto credere a quelle parole, eppure non ci riuscivo. Mi sforzavo, ma la paura tornava a tormentarmi e con essa i ricordi che pian piano uscivano allo scoperto tornando ad occupare la mia mente e a farmi tornare momenti che credevo di aver dimenticato per sempre. Eppure, solo in quel momento compresi quanto in realtà, in quegli ultimi anni, quei ricordi si erano impossessati di me, facendomi diventare un’altra persona.
 
I was made to keep your body warm
But I’m cold as, the wind blows
So hold me in your arms.
Sono stato creato per tenere caldo il tuo corpo
Ma sono freddo mentre il vento soffia
Perciò stringimi tra le tue braccia.
 
A quella strofa, mi scappò un sorriso leggero. Mi ricordai della giornata passata al mare, del calore del suo corpo e del freddo di quel giorno che a malapena avevo avvertito. Però, lui mi aveva usata. Anche Giuseppe l’aveva apostrofata come ennesima conquista del ragazzo. Lei non valeva nulla per Raffaele… Eppure quella canzone, sembrava dirmi il contrario.
 
This feels like I’ve fallen in love.
Sembra che io mi sia innamorato.
 
Se a lui pareva di essersi innamorato, io cosa provavo? Mi ero dimenticata da tempo dei sentimenti a tal punto, da non saperli più nemmeno distinguere. Poi, mi chiedevo se lui fosse sincero, se realmente provava quei sentimenti per me o se io ero solo un’altra delle sue prede. Secondo Walter no, ma era realmente così? In quel momento, mi tornò in mente la gara motociclistica e le parole che Giuseppe pronunciò quella volta.
 
«Krieger1, ti troviamo ovunque. Cos’è, hai trovato una nuova preda?»
 
Ricordo che quella volta non ci badai molto visto che ero concentrata a guardare i ragazzi e a capire cosa volevano. Però ora, mi stavo chiedendo come facesse uno come Raffaele a conoscere uno come Giuseppe. Mi sembravano due mondi completamente differenti, eppure sapevo che sotto c'era qualcosa che non andava o meglio, qualcosa che io non sapevo. In fondo, cosa sapevo io di Raffaele? Nulla. E poi, perché lo chiamavano Krieger?
Poi, Giuseppe mi aveva definita un’altra preda e questo avvalorava la mia tesi, ovvero che il ragazzo che mi aveva baciato nel parco si stava solo prendendo gioco di me e io da brava dovevo stargli lontana.
 
So kiss me like you wanna be loved.
Baciami come se volessi essere amata.
 
Nel cantare flebilmente quella frase, un sorriso amaro comparve sulle mie labbra. Volevo essere amata, in fondo sapevo che quello era solo il mio unico desiderio, eppure ne avevo paura. Avevo paura di lasciarmi andare ai sentimenti e di essere ferita perché l’amore ti porta su due strade: o al paradiso dove tu ti senti la persona più felice del mondo oppure, oppure all’inferno dove provi solo un immenso dolore. Non volevo correre il rischio di prendere la seconda strada e poi non potevo permettermi di avere distrazioni.
Inoltre, Raffaele mi dava l’impressione di essere un ragazzo che mi avrebbe condotto solo verso l'inferno, verso il dolore. Stavo cominciando a fidarmi di lui e, alla fine, si è rivelato per quello che è: falso. Mi aveva solo usata per vincere una stupida scommessa e io, mi ero lasciata prendere in giro.
Eppure, in sua presenza stavo bene, mi sentivo serena e rilassata mentre, quando lui non c’era avvertivo una strana sensazione di vuoto, come se qualcosa mi mancasse. Come se qualcuno mi mancasse. Come se lui mi mancasse.
Però, non potevo permettermi di avere quei pensieri, di provare dei sentimenti, soprattutto se questi erano d’amore. Dovevo ucciderli, esattamente come avevo fatto con tutti gli altri che avevo in passato e, soprattutto, dovevo dimenticarmi di Raffaele.
Questo era il mio obiettivo.
 
Tolsi le cuffie e rimisi il cellulare in tasca, per poi rivolgere la mia attenzione alle persone che passeggiavano per il parco. Nella zona in cui mi ero nascosta, c’erano pochissime persone, per lo più anziani e nel vederli mi sfuggì un mezzo sorriso: loro sì che avevano conosciuto l’amore.
Un fruscio alle mie spalle mi distolse dai miei pensieri e spaventata mi voltai, restando sorpresa.
«Che ci fai qui?», domandai rapidamente.
«Facevo una passeggiata.», mi rispose il ragazzo con tranquillità.
Nel vederlo, un leggero sorriso comparve sul mio volto.
 
1 Krieger: (ˈkʀiːɡɐ) Parola tedesca che significa “Guerriero”.

~Angolo autrice.~
Salve ragazzi, un po' tardi come orario, ma puntuale. Purtroppo non riuscivo ad accedere nel mio account.
Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia e sono pienamente consapevole di avervi lasciato, alla fine, con il fiato sospeso.
Come sempre ringrazio tutti quelli che mi seguono e mi recensiscono sia qui che su facebook. Ringrazio, infine, come sempre Lucia per aver corretto il capitolo. ♥
Alla prossima settimana e ai lettori silenziosi, chiedo di lasciare qualche recensione. Non vi mangio mica. D:
Lily
   
 
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