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Autore: Frosty_Haddock    28/05/2014    7 recensioni
[HIJACK] Dopo qualche mese dalla vittoria contro Pitch Black, Jack viene convocato da Nord per incontrare gli altri spiriti stagionali, Rapunzel, Merida e Hiccup. Nel corso del tempo il loro legame si rafforzerà e sarà proprio un nuovo attacco da parte del Signore dell'Oscurità che metterà alla prova la loro amicizia.
Nel frattempo, Jack si troverà faccia a faccia con dei sentimenti mai provati prima nei confronti dello Spirito dell'Autunno...
[AGGIORNATA CON CONCEPT ART]
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non state sognando, quello che vedete qui è un vero aggiornamento della storia. Non so in che modo scusarmi, davvero, ho caricato il primo capitolo a settembre e sto aggiornando solo ORA. Sono un’idiota, una stupida, quello che volete, sono anche disposta a prendermi verdure marce in faccia pur di farmi perdonare!
Ho avuto TANTISSIMI problemi, tra scuola e famiglia, per non contare il mio computer che ha deciso di abbandonarmi proprio quando avevo trovato un po’ di tempo per scrivere. In poche parole, ho dovuto riscrivere tutto perché i dati sono andati a farsi benedire, e con essi i capitoli che ero riuscita a scrivere ;_;
Finalmente la scuola è quasi al termine e ciò significa più aggiornamenti!
Ho intenzione di inserire delle concept art per i vestiti dei personaggi, e se volete, su richiesta, potrei disegnare delle scene che vi sono piaciute particolarmente, basta dirlo!
Detto questo, passiamo al nuovo capitolo, mi sono già dilungata abbastanza.
PS: Se volete dei capitoli più lunghi, dovete solo dirlo!

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Capitolo 2 – La Sfida      

“Questi muffin sono i più deliziosi che io abbia mai mangiato!”
 esclamò Rapunzel, che aveva quasi ripulito l’intero vassoio di dolci, costringendo i poveri elfi a faticare come matti per prepararne altri.

“Attenta, non vorrei che te ne andasse uno di traverso” commentò la rossa con un sorrisetto.

Nel frattempo Jack sedeva annoiato sul divano in compagnia di Hiccup, che si stava riscaldando davanti al fuoco. “Non sono così male…”
Pensò l’albino osservando i suoi nuovi compagni. Sorrise inconsciamente quando il suo sguardo si spostò sulla bionda dai capelli lunghissimi che non si era accorta di avere la faccia sporca di briciole, e sulla sua amica che rideva indecorosamente tenendosi la pancia.

Poi osservò il membro più piccolo del loro bizzarro gruppo, che sembrava assorto nei suoi pensieri. Lasciò che i suoi occhi si facessero strada lungo il profilo dello spirito, passando dagli occhi verdi che fissavano il fuoco al suo naso a punta sormontato da migliaia di lentiggini.

La sua fronte corrugata però lo fece riflettere. Era forse preoccupato per qualcosa? Se fosse stato così, avrebbe dovuto offrigli una parola di conforto? Lo spirito dell’inverno decise di fare un tentativo, così si alzò lentamente, avvicinandosi a Hiccup, e sedette accanto a lui.
“Uhm…Hiccup?” Il ragazzo dagli occhi verdi sembrò uscire dal suo apparente stato di trance all’udire della sua voce e si voltò per guardare Jack.
“Sì?” L’albino deglutì nervosamente e raccolse un po’ di coraggio.
“Va…va tutto bene?” Jack si diede una pacca sulla spalla mentalmente per essere riuscito a chiederglielo.
“Uh, sì…perché?” rispose Hiccup confuso.
Era così evidente la sua preoccupazione?

“Uhm… non so…mi sembravi preoccupato per qualcosa. So bene che ci siamo appena conosciuti e potrei sembrare invadente, ma se vuoi…io sono qui, sai, se ne vuoi parlare…” disse Jack a bassa voce, per evitare di attrarre l’attenzione delle ragazze sulla loro conversazione già abbastanza imbarazzante.
Hiccup guardò Jack negli occhi. Solo in quel momento si rese conto di quanto fosse bello lo spirito davanti a lui.
I suoi occhi azzurri erano come calamite, e risultò difficile per lui interrompere il contatto per rispondere coerentemente.
“Ehm, no…non è niente. Sei gentile a preoccuparti per me, grazie Jack”.
Il compagno gli offrì un sorriso. “E’ solo che...”
“Sì...?”

Il giovane sospirò e tornò a guardare il fuoco. “Mi manca la mia famiglia…” Aggiunse poi, stringendosi le braccia al corpo. Jack lo guardò con simpatia e adagiò una mano pallida sulla spalla del brunetto.
“So come ci si sente, credimi”.

Dall’altro lato della stanza, le due ragazze cercavano di mantenere il tono della conversazione basso; Qualche minuto prima Rapunzel aveva distolto per caso lo sguardo dal suo piatto ed era rimasta a fissare i due spiriti che sedevano davanti al camino.
Con un piede aveva colpito la gamba di Merida, che, alzando il muso dalla sua tazza di cioccolata calda fumante, le aveva lanciato un’occhiataccia. La bionda con un sorriso le aveva indicato i due ragazzi seduti l’uno accanto all’altro.
Merida si voltò leggermente e scorse la scena alle sue spalle; un ghigno si fece strada sul suo viso e tornò a guardare lo spirito della Primavera. “Sono carini, vero?” sussurrò Rapunzel continuando a guardarli.
La rossa sorridendo scosse la testa in segno di esasperazione e tornò a sorseggiare la sua cioccolata.

“Ad ogni modo, se vuoi parlare, io sono qui” Jack strinse leggermente la presa sulla spalla del compagno.
“Grazie Jack, davvero” Hiccup gli sorrise dolcemente e l’albino non poté far altro che ricambiare il gesto.
“Ehi ragazzi, io mi sto annoiando a morte!” esclamò Merida, semi –allungata sulla sua sedia.
Gli sguardi dei tre spiriti si fissarono su di lei.
“Cosa proponi allora?” chiese Hiccup alzando un sopracciglio.
“Non lo so! So soltanto che se rimango qui per altri cinque minuti, morirò dalla noia!” replicò scocciata la rossa.
Jack ci pensò su, poi esclamò: “Che ne dite di una gara?”

“Mi sembra fantastico. Forza, muovetevi lumache!” Merida si alzò di scatto facendo cadere la sedia.
 “Mh, un po’ d’aria fresca non può di certo far male…”, commentò Hiccup, alzandosi e offrendo una mano a Jack, che la accettò volentieri.
 “Aspetta Merida!” esclamò Rapunzel uscendo dalla stanza per correre dietro alla sua amica. 
Jack e Hiccup si scambiarono un sorriso e seguirono gli altri due spiriti.
Una volta fuori dall’edificio, Jack disse: “Se per voi non è un problema, la gara si svolgerà nella città di Burgess!”

“Mh, sembra interessante…” commentò la rossa.

“Già, scommetto che vi piacerà. Coraggio, statemi dietro se ci riuscite!”
Jack completò la frase e schizzò via verso il cielo. Hiccup scosse la testa sorridendo e prese a correre verso il bordo della terrazza dell’ingresso.

Jack dall’alto lo scrutò attentamente e quando lo vide saltare oltre il bordo, giurò che il suo cuore avesse mancato un battito, ma si rilassò subito quando scorse il corpo del ragazzo illuminarsi e cambiare forma.
La nuova creatura spiegò le ali, liberandosi della luce che la circondava con un avvitamento su se stessa, e lanciò un ruggito contro l’albino per provocarlo.
Jack vide il drago volare verso di lui a velocità elevata e riuscì a evitarlo pochi millisecondi prima che il rettile lo investisse in pieno.
“Paura Frost?” Hiccup lo schernì da lontano, mostrando i denti aguzzi, poi volò più in basso tornando dalle ragazze.
“Prego signorine”.
Si accovacciò, lasciandole salire sulla sua schiena.

Di nuovo sulle sue zampe, spiegò le ali e si alzò in aria per avvicinarsi allo spirito dell’inverno.
Una volta raggiunto Jack, l’albino offrì loro uno dei suo sorrisi ammalianti e un secondo dopo era già diversi metri avanti a loro.
Il drago si mise subito alle sue costole, fendendo l’aria con le sue possenti ali nere;

“Puah, sto mangiando i tuoi capelli!” esclamò Merida, ripetutamente colpita in faccia dalla treccia bionda di Rapunzel.
“Oh andiamo Mer, è colpa di Hic!” disse la bionda accarezzando la testa del rettile e ricevendo un ringhio come risposta.

“Reggetevi, adesso lo raggiungiamo!”
 
Hiccup si lasciò guidare dal vento, sfruttando le correnti d’aria che Jack si lasciava dietro, e prese a battere le ali più velocemente per guadagnare terreno.
Una volta giunto alle spalle dello spirito del gelo, continuarono a volare verso la loro destinazione, semplicemente godendosi la compagnia l’uno dell’altro.

Lontano, i profili dei rilievi canadesi emergevano dalla superficie dell’acqua, segnalando l’avvicinamento alla meta.

“Ci siamo quasi!” Li avvertì Jack, continuando ad osservare i dintorni, finché i tetti della sua amata cittadina apparvero nel paesaggio.
Sorvolarono le strade trafficate, scorgendo facce familiari allo spirito dell’inverno, e si diressero verso la periferia, circondata da una foresta.
Jack prese a volare più in basso, poiché aveva scorto tra gli alberi il laghetto ghiacciato dal quale la sua vita da spirito era iniziata trecento anni prima.

“Wow Jack, è…bellissimo”, disse la bionda scendendo dal drago.

Il ragazzo le sorrise, mascherando abilmente la malinconia che gli provocava l’essere di nuovo in quel luogo.

“Bene, ora che siamo arrivati, vi spiego rapidamente le regole. Inizieremo da qui, poi andremo verso il municipio”, indicò un edificio il cui tetto era visibile anche con le cime degli alberi che bloccavano la visuale, “poi dritto verso la piazza centrale, quella con la statua di Thaddeus Burgess, e poi, superata la scuola elementare, quella con le pareti gialle, torneremo al laghetto. Tutto chiaro?”
I suoi compagni annuirono contemporaneamente, e mentre Hiccup aveva già preso posizione sulla sponda congelata del lago, le due ragazze si allontanarono.

“Uhm, ragazze, che state facendo?”, chiese l’albino confuso.

“Non ti aspetterai mica che io partecipi a una gara a piedi!” replicò Merida, che nel frattempo si era avvicinata ad un piccolo fiumiciattolo.
 La rossa sollevò un piede e toccò con la punta della sua scarpa la superficie dell’acqua; quando lei ebbe ritirato il piede, l’acqua lentamente prese a librarsi in aria, creando piccole colonne che confluivano in un unico punto. Lo spettacolo di per se era fantastico, ma lasciò Jack a bocca aperta quando l’enorme massa d’acqua prese la forma di uno stallone.

“Accidenti”, fu l’unica parola che Jack riuscì a pronunciare.

“Questo è Angus, il mio migliore amico”, spiegò la rossa mentre accarezzava affettuosamente il muso del cavallo d’acqua.

Jack, ancora meravigliato dalla creatura, si rivolse verso la bionda, che nel frattempo si era sciolta la treccia, liberando i lunghissimi capelli dorati.
“Non dirmi che hai un cavallo anche tu, magari fatto di foglie e fiorellini?” Chiese ridendo.
Rapunzel si fece scappare una risata e scosse la testa.
“No, io sono meno esibizionista, al contrario di qualcuno”, disse lei facendo un occhiolino a Merida, ricevendo una linguaccia come risposta.

La bionda chiuse poi le mani a coppa e vi soffiò dentro. Dal nulla, due grandi farfalle dorate presero a volare intorno alla ragazza, salutandola sfiorandole il viso con le loro ali leggere, per poi andare a posarsi sul retro delle sue caviglie, e fondendo i loro corpi con la pelle della giovane, lasciando libere solo le ali, che assunsero un aspetto più etereo.

“Ok, sono pronta!” esclamò Rapunzel con un sorriso.

“Va bene, lo ammetto, vi avevo sottovalutato”, disse Jack alzando le mani.

I tre risero di gusto e si misero in posizione. “Pronti?”

“Pronti!” esclamarono in coro.

“Tre, due, uno… VIA!”, esclamò l’albino scattando verso il cielo.

Le ali di farfalla ai piedi di Rapunzel presero a battere con foga, donandole abbastanza agilità da poter saltare sulle cime degli alberi. Hiccup e Merida si guardarono, poi diressero lo sguardo verso i due spiriti che li precedevano, e partirono all’inseguimento, uno prendendo il volo e l’altra salendo in groppa al suo cavallo.

Jack nel frattempo si divertì a congelare i nasi dei passanti e le finestre degli edifici, creando meravigliosi motivi di brina e lasciando dietro di sé una cascata di fiocchi di neve.  Rapunzel seguiva subito dietro di lui, rimbalzando leggiadramente sui tetti delle case, mentre Hiccup e Merida cercavano di starle dietro.
Dopo aver superato velocemente il tetto del municipio, Jack abbassò lo sguardo e riuscì a scorgere la casa di Jamie, dove Sophie e il suo levriero Abbie stavano giocando a palle di neve. Un sorriso si fece strada sul suo viso e comandò al vento di aumentare la velocità.

“Hic dobbiamo raggiungerli!” Esclamò Merida. Hiccup le fece un cenno con la testa e con le zampe anteriori la afferrò per le spalle; Insieme alla ragazza, il drago guadagnò velocità, trovandosi qualche metro avanti alla bionda. Hiccup lasciò andare Merida, che con una capriola a mezz’aria riatterrò sulla groppa di Angus, che si era prima smaterializzato per poi riapparire sotto la sua padrona.

Jack, notando che i suoi compagni stavano guadagnando terreno, continuò a sfrecciare ad alta velocità tra i muri delle palazzine, diretto verso la piazza. Hiccup, a pochi metri da lui, prese a battere le ali senza sosta per raggiungere lo spirito in testa al gruppo. In lontananza, le chiome degli alberi erano già ben visibili, poco dopo la piazza, e i quattro si guardarono contemporaneamente con aria di sfida.

Jack improvvisamente avvertì una presenza che si muoveva sopra di lui, e alzando lo sguardo riconobbe il profilo del suo amico drago.
Lo spirito e il rettile continuarono a volare, quasi a spalla a spalla, finché Jack non fece roteare il suo bastone, causando una piccola bufera di neve che andò a finire in faccia alla Furia Buia, che cominciò a scuotere la testa per vedere meglio.

“Ehi! Non avevi detto niente riguardo al barare!”.

“Ahahah lo so Hic! Ci vediamo al traguardo!”

Con uno scatto, lo spirito dell’inverno percorse i pochi metri rimasti e, una volta arrivato, prese a pattinare sul ghiaccio. Si guardò alle spalle per un secondo, e sgranò gli occhi quando vide l’enorme drago slittare a velocità folle verso di lui, chiaramente senza controllo.

“JACK SPOSTATI!!”, riuscì ad urlare il rettile prima dell’impatto con l’albino.

Il ragazzo si parò con il bastone inutilmente e perse la presa quando Hiccup lo investì in pieno, mandando i due spiriti dritti contro un grosso cumulo di neve.

“Ahia…”, mugugnò lo spirito dell’Autunno ancora sepolto sotto la candida montagna.

“Accidenti Hic, stai attento!” esclamò l’altro, nascosto sotto il compagno.
“Beh, non è certo colpa mia se avevo la neve negli occhi, Jack” , rispose Hiccup, che nel frattempo aveva riacquistato le sue sembianze umane.
Mentre il moro si scrollava la neve di dosso, Jack emerse dallo strato che lo copriva e si lanciò addosso al suo amico, che per tutta risposta urlò poco virilmente. “Adesso ti faccio vedere io, inutile rettile!”. Jack prese a solleticarlo sui fianchi, ricevendo fragorose risate dal ragazzo che si contorceva sotto di lui.

“Jack, s-smettila ti prego! Jack, basta, basta!”. Hiccup non riuscì a liberarsi, sebbene cercasse inutilmente di schiaffeggiare l’albino per fermarlo, e il giovane sopra di lui gli afferrò prontamente i polsi, premendoli sulla neve accanto alla sua testa.

“Ehi, lasciami!” Esclamò Hiccup arrossendo leggermente.

“E se non voglio?”, replicò l’altro.

“Voi, messere, state giocando un gioco pericoloso. Vi avverto, ci saranno conseguenze”, lo avvertì Hiccup aggrottando le sopracciglia. “Andiamo Jack, non è saggio farci trovare in questa posi-“

Ahem

“-zione”. Terminò la frase con un rossore ancora più nitido sulle guance.

“Se volevate stare soli bastava chiedere”, commentò Merida sollevando un sopracciglio suggestivamente, mentre Rapunzel cercava di contenere le risate alle sue spalle.
“Ah, ecco, noi non…”, Jack rilasciò la presa sui polsi di Hiccup, cominciando a gesticolare con le mani in preda all’imbarazzo, ma fu spinto via non appena il ragazzo sotto di lui fu libero. Hiccup, non curante dell’albino che ora giaceva a gambe all’aria alle sue spalle, si scrollò velocemente la neve di dosso e mandò un’occhiataccia a Merida.

“Non stavamo facendo niente Merida, non farti strane idee”, spiegò lui.
“Si sì, certo”, la rossa gli sorrise e si diede il cinque con Rapunzel, che, preoccupata per Jack, si avvicinò allo spirito dell’Inverno e lo scrutò con un’espressione divertita.

“Tutto ok Jack?”

L’albino si mise a sedere a gambe incrociate, e con un pallido rossore sulle guance, si grattò la testa e le rispose:
“Mai stato meglio!”


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E anche questa è fatta! *si asciuga il sudore* Sono anche riuscita a fare un capitolo un po’ più lungo (Y)
Aspetto con ansia le recensioni, e chiedo di nuovo perdono per il ritardo titanico! Al prossimo capitolo!
Frosty-Haddock*

 
  
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