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Autore: Koori_chan    29/05/2014    2 recensioni
[L’Ottobre del 1703 era uno dei più caldi che la gente di Londra ricordasse.
Per strada i bambini correvano scalzi schiamazzando senza ritegno, e sul mercato si vendeva ancora la frutta dell’estate; il sole, che già aveva incominciato la sua discesa verso l’orizzonte, illuminava i dock di un’atmosfera tranquilla, pacifica, quasi si fosse trattato di un sogno intrappolato sulla tela di un quadro.]
Quando un'amicizia sincera e più profonda dell'oceano porta due bambine a condividere un sogno, nulla può più fermare il destino che viene a plasmarsi per loro.
Eppure riuscirà Cristal Cooper, la figlia del fabbro, a tenere fede alla promessa fatta a Elizabeth Swann senza dover rinunciare all'amore?
Fino a dove è disposta a spingersi, a cosa è disposta a rinunciare?
Fino a che punto il giovane Tenente James Norrington obbedirà a quella legge che lui stesso rappresenta?
E in tutto ciò, che ruolo hanno Hector Barbossa e Jack Sparrow?
Beh, non vi resta che leggere per scoprirlo!
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elizabeth Swann, Hector Barbossa, James Norrington, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Quinto~



- Guardate, un ragazzo! C’è un ragazzo nell’acqua! –
James Norrington si voltò di scatto e tornò di corsa verso l’albero di maestra, sporgendosi dalla murata per guardare meglio il punto che Elizabeth stava indicando con il dito.
- Uomo in mare! -
Quel richiamo fu come una detonazione: improvvisamente il ponte, che fino a quel momento era stato tranquillo e silenzioso, si infiammò di urla e schiamazzi, scalpiccii e imprecazioni.
Tutti gli uomini della Dauntless abbandonarono le loro posizioni per tentare di recuperare il corpo del ragazzino, che venne issato a bordo e in men che non si dica adagiato sul ponte.
Respirava ancora.
Cristal cercò di divincolarsi dalla persa di sua madre per andare a sbirciare più da vicino, ma un sussulto della donna la fece voltare di scatto verso prua.
- Maria Madre di Dio. – fu il commento di Joshamee Gibbs.
A poche centinaia di metri sulla rotta della Dauntless, ciò che rimaneva di quello che doveva essere stato un possente vascello andava a fuoco, rovesciando il fumo acre e denso nella nebbia.
- Cos’è successo qui? – domandò il Governatore Swann, sconvolto.
Il primo a riaversi fu Norrington, che tentò di razionalizzare l’accaduto nonostante tutti i presenti potessero leggere a chiare lettere sul suo volto un’idea differente.
- Probabilmente il deposito munizioni, i vascelli mercantili viaggiano molto armati. –
Gibbs scosse la testa, esternando il pensiero che aveva attraversato il cuore di tutti i presenti.
- Con quale risultato? Lo pensano tutti, io ho il coraggio di dirlo. Pirati. – sibilò, il calore delle fiamme che iniziava ad accarezzare i loro visi.
- Cristal, fila immediatamente sottocoperta. – ordinò Marion con una severità che mai la figlia aveva udito nelle sue parole.
- Ma Mamma, hai sentito? Potrebbero essere pirati! – si lamentò con uno sguardo eloquente e tuttavia eccitato.
La donna tese le labbra in un’espressione seria, che non ammetteva repliche, mentre Jim prendeva sua figlia per mano e la conduceva lontano dalla murata.
- Papà, ti prego! Lasciami rimanere a guardare! – cercò di convincerlo, strattonando con forza per liberarsi dalla presa ferrea dell’uomo. Quello non rispose né accennò a lasciarla andare, gli occhi puntati sul mare in fiamme di fronte a loro.
Cristal ebbe appena il tempo di vedere sua madre raggiungere il parapetto e sporgersi in avanti, negli occhi una luce che la confuse.
Quella non era paura, no. Era un sentimento diverso, più sottile...
Poi suo padre la tirò per un braccio e la obbligò a scendere le scale, lasciando che il buio dell’ambiente li fagocitasse.
La faccenda venne chiarita solamente il mattino successivo, quando finalmente il ragazzino, tale William Turner, fu abbastanza in forze per mettersi sulle proprie gambe.
Aveva dodici anni ed era originario di Glasgow, cosa che lo fece entrare immediatamente nelle grazie di Jim Cooper. A valore aggiunto, si scoprì che il giovane Turner aveva lavorato per qualche mese in apprendistato presso la bottega di un fabbro prima che la madre lo inviasse nel Nuovo Mondo sulle tracce del padre, salpato in cerca di fortuna quando lui era ancora in fasce.
- Era da poco passato mezzogiorno quando ci hanno attaccati.  – spiegò, divorando le gallette che gli erano state portate dal cuoco di bordo.
- Nessuno li ha visti arrivare, sono come emersi dalla nebbia! –
A quella confessione Cristal ed Elizabeth si scambiarono uno sguardo complice e trattennero il fiato: quella sembrava avere tutte le carte in regola per essere la migliore storia di pirati che avessero mai udito.
Fu come al solito il freddo e razionale Tenente Norrington a rovinare loro la festa, schiarendosi la voce per rendere la sua obbiezione ancora più fastidiosa.
- I vascelli non emergono magicamente dalla nebbia, Signor Turner. Quella nave avrà pur seguito uno straccio di rotta… -
Cristal roteò gli occhi; non aveva ancora perdonato James della sua infelice uscita contro i pirati, e l’evidente diffidenza che provava nei confronti di William non faceva che incentivare l’indisponenza della ragazzina verso l’Ufficiale.
- Suvvia, Tenente, non siate severo nei confronti del giovane William, per lui deve essere stato un bello spavento trovasi sotto attacco da parte di… di simili individui, ecco… - venne in suo soccorso Swann, convinto che non parlando del problema tutto si sarebbe risolto svanendo nella stessa nebbia dalla quale era comparso.
- E poi cos’è successo? Vai avanti! – incalzò Cristal, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Norrington.
Sembrava che l’intesa che si era creata fra di loro alla festa di Elizabeth fosse svanita completamente nel nulla da quando erano salpati.
William cercò di ignorare il personalissimo battibecco che aveva intuito essere in atto fra i due e si era affrettato a rispondere.
- Prima che potessimo reagire in qualsiasi modo è incominciato l’arrembaggio e i pirati hanno invaso il nostro ponte. A bordo c’erano donne e bambini, è stato l’Inferno… - sibilò, gli occhi bassi sulle mani strette a pugno.
Elizabeth gli mise una mano sulla spalla, mentre James lo imitava nell’ira trattenuta.
A quel punto Marion, che se n’era stata in silenzio fino a quel momento, si fece sentire.
- E i pirati? Che aspetto avevano? –
Jim le rivolse uno sguardo obliquo, ma nessuno parve accorgersene.
- Io… Io non saprei, Signora… - indugiò il ragazzo.
- Ho cercato di difendermi come meglio potevo, ma… Insomma, sono stato sbalzato in mare praticamente subito, non saprei… Ho fatto appena in tempo ad aggrapparmi ad una tavolaccia che era piombata in acqua mentre ci cannonavano, poi ho visto i pirati fare dietrofront e tornarsene alla loro nave e allontanarsi di gran carriera. –
- E poi il vostro vascello è saltato per aria. – commentò Gibbs, della cui presenza, nell’apprensione comune, nessuno aveva avuto modo di lamentarsi.
William annuì, gli occhi scuri ulteriormente rabbuiati dal ricordo dell’esplosione.
- Ho sentito storie simili a questa in Inghilterra e in Irlanda, ma saranno almeno dieci anni che non si sa più nulla di quel Capitano… Onestamente credevo fosse morto… - spiegò poi il Nostromo.
- Volete dire che c’è un uomo che fa saltare in aria sistematicamente tutti i vascelli che incontra? – domandò Swann, terrorizzato dall’idea di essere stato così vicino ad un simile individuo.
- E si può sapere chi sarebbe questo scellerato? – la voce di Norrington tremava di rabbia ed era chiaro come il sole che il ragazzo stava facendo appello a tutto il suo autocontrollo per non sbottare.
Gibbs trasse un sorso dalla sua fiaschetta di rum per bagnarsi la gola e sospirò.
- Non ho idea di quale sia il suo vero nome… Mi sembra di ricordare che porti il nome di un rapace, ma non saprei dire di più. In Francia parlano di lui come del Faucon du Nord, ma questo è tutto quello che so… -
Il Governatore Swann, però, doveva ritenere che sua figlia avesse già ottenuto materiale sufficiente su cui fantasticare, perché prese a sospingerla gentilmente verso le scale che portavano al ponte di coperta.
- Coraggio, accompagnate il giovane William a fare una passeggiata all’aperto! E’ una così bella giornata che sarebbe un peccato non approfittarne… - incalzò, rivolto ad Elizabeth e a Cristal, che pendevano letteralmente dalle labbra di Gibbs.
Le due ragazzine obbedirono controvoglia, trascinandosi dietro il nuovo amico, che in tutta onestà era più che felice di poter togliersi dal centro dell’attenzione per qualche momento.
- E così sei di Glasgow! Anche mio padre è nato lì! – esclamò Cristal quando furono abbastanza lontane dagli adulti per poter chiedere quello che davvero deisderavano sapere.
Il ragazzo annuì con un timido sorriso.
- E sei salpato tutto solo! Devi essere davvero coraggioso! – aggiunse Elizabeth, estasiata dall’idea di una simile avventura.
William arrossì e fece spallucce.
- A dire il vero non avrei potuto fare altrimenti, mia madre deve lavorare, non avrebbe mai potuto lasciare Glasgow per accompagnarmi… - confessò grattandosi il naso.
- E tuo padre? Lui ti aiuterà sicuramente, no? – incalzò Elizabeth, sperando di rallegrarlo.
Will alzò gli occhi al cielo e seguì per un poco il volo di una coppia di gabbiani.
- A dire il vero credo di aver perso per sempre le sue tracce… - sospirò.
- Ma non preoccupatevi per me! Quando sbarcheremo a Port Royal cercherò un lavoro, e appena avrò soldi a sufficienza li invierò a mia madre! – esclamò poi, un luccichio di volontà negli occhi.
Cristal si sedette su un barile di polvere da sparo e fece dondolare le gambe, il viso pieno di lentiggini illuminato da un sorrisetto compiaciuto e vagamente misterioso.
- Hai detto che hai lavorato a bottega da un fabbro, giusto? Mi è appena venuta un’idea… -





Tre giorni dopo sembrava che i tre ragazzini si fossero sempre conosciuti.
Will Turner non aveva perso tempo e aveva subito fatto amicizia con Cristal ed Elizabeth, unendosi ai loro giochi strampalati. All’inizio le due amiche avevano evitato accuratamente di parlare di pirati e quant’altro, ma ben presto avevano capito che Will era un tipo di cui ci si poteva fidare e che non avrebbe fatto storie di fronte alla loro strana passione.
Comportamento forse un poco indelicato alla luce dei recenti avenimenti, ma nessuno vi aveva fatto particolarmente caso. Dopotutto erano solamente bambini e si sa, i bambini dimenticano in fretta le disavventure.
Qualcuno che invece proprio sembrava non voler lasciarsi alle spalle l’incidente al quale avevano assistito era il Tenente Norrington.
Cristal aveva notato che continuava a lanciare occhiate in tralice a William e che spesso borbottava in disparte con il Capitano Thompson, senza tuttavia distogliere lo sguardo dal loro gruppetto.
Era stato il pomeriggio del quarto giorno da quando avevano salvato Will che, in un momento di tranquillità, l’aveva avvicinata.
- Buongiorno, Miss Cooper. – l’aveva salutata con un sorriso gentile.
La ragazzina si era guardata intorno, sorpresa da quell’approccio che ormai non riteneva più possibile attribuire al Tenente.
Ricambiò il saluto senza che la sua espressione guardinga abbandonasse il suo visetto affilato.
- Bella giornata, non trovate? – continuò Norrington.
Cristal annuì, incuriosita e al contempo preoccupata dalla vaghezza di quelle parole.
- Siamo quasi arrivati, vero? I gabbiani sono aumentati… - osservò con un cenno alla coffa, attorno alla quale volteggiava un gran numero di gabbiani.
Gli occhi del ragazzo vennero attraversati da un guizzo di ammirazione.
- Avete un ottimo spirito di osservazione, Miss Cooper! – si complimentò, facendo sì che la ragazzina gonfiasse inconsciamente il petto di orgoglio.
Il giovane Tenente si guardò attorno e trasse un profondo respiro, come se quel brevissimo lasso di tempo gli fosse stato vitale per scegliere con cura le parole che stava per pronunciare.
- Proprio per questo, Miss Cooper, mi sento in dovere di mettervi in guardia e di sconsigliarvi, come dire… certe frequentazioni… -
La ragazzina inarcò un sopracciglio, portando istintivamente le mani sui fianchi.
- Come, prego? – domandò, prevenuta.
Norrington si morse un labbro, consapevole della delicatezza che l’argomento richiedeva.
Dannato Swann, questa proprio non gliel’avrebbe mai perdonata!
- Ecco, vedete… Il Governatore Swann è molto preoccupato per l’influenza che il giovane William Turner potrebbe avere su sua figlia, e anche su di voi, dal momento che le sue origini dalla scarsa verificabilità… -
Ma Cristal lo interruppe.
- State forse insinuando che Will è un poco di buono? –
James sobbalzò, impreparato a tutta quella schiettezza.
Senza nemmeno rendersene conto si ritrovò a risponderle, il pugno serrato lungo il fianco.
- Non conosciamo nulla del suo passato, Miss Cooper, tutto ciò che sappiamo è che è stato ritrovato in mare dopo un arrembaggio. – sibilò, le labbra serrate dall’impazienza.
- Non vorrete accusarlo di essere un pirata! – esclamò la bambina, sconvolta da quelle conclusioni affrettate.
- Sssh! – bisbigliò Norrington, facendole segno di abbassare la voce.
L’ultima cosa che voleva era che il resto dell’equipaggio venisse a conoscenza di quella conversazione.
- Non sto accusando nessuno, ma così come non possiamo essere certi della sua colpevolezza, non possiamo nemmeno essere certi della sua innocenza. Nel malaugurato caso in cui il Signor Turner dovesse essere un pirata… -
- Cosa, “poca corda e caduta sorda”? – sbottò Cristal senza riuscire a tenere la lingua fra i denti.
Si pentì immediatamente delle sue parole temerarie, il viso di Norrington contratto in una smorfia severa che per nulla si addiceva alla sua giovane età.
- Certamente! E’ questo che meritano quei criminali, e se William Turner fosse uno di loro non gli risparmierei certo questa fine! – ribatté seccamente.
La ragazzina si morse un labbro per non replicare, ma fu completamente inutile.
Se c’era una cosa che ancora James Norrington non sapeva di lei era che difficilmente accettava la resa in una discussione.
- Impicchereste dunque un ragazzino di dodici anni semplicemente per… per un’ipotesi?! –
Norrington distolse un momento lo sguardo, per poi piantarlo in quello della bambina di fronte a lui.
- Senza indugio. Se lo lasciassi andare oggi solo perché ha dodici anni potrei dover recare a una madre la notizia della morte di suo figlio quando il Signor Turner ne avrà venticinque. –
Tacque, convinto di aver la vittoria in pugno.
- E’ la Legge, Miss Cooper. –
Quella frase che avrebbe dovuto mettere fine alla discussione, però, accese un nuovo fuoco negli occhi della figlia del fabbro.
- I miei genitori si sono impegnati a prendere Will a bottega finchè non sarà in grado di lavorare autonomamente. Mettete forse in dubbio la loro capacità di giudizio? –
James, già pronto a tornare sottocoperta, si fermò con la punta del piede ancora alzata.
Si voltò lentamente, in viso un’espressione stupita e infastidita.
- Auguro a tutti noi che le capacità di valutazione dei vostri genitori siano più che eccellenti, Miss Cooper. Ma nel caso dovesse succedere qualcosa a Miss Swann per colpa di questo ragazzo, voglio che ricordiate di essere stata messa in guardia. –
Cristal, indignata più che mai, era già pronta a rispondergli per le rime, ma la voce della vedetta si fece sentire al di sopra del fischio del vento.
- Terra! –
Quell’unica parola ebbe la facoltà di far dimenticare ai due contendenti il motivo del loro battibecco in un battito di ciglia.
Cristal corse ad arrampicarsi sulla murata di babordo e, tenendosi aggrappata ad una delle cime che si arrampicavano fin su per l’albero maestro, scrutò l’orizzonte.
Laggiù, sottile e vaporosa, della stessa consistenza dei sogni sul far del giorno, una sottile striscia bluastra faceva capolino dai limiti del mondo.
Terra.
Tutti abbandonarono le loro postazioni e si precipitarono lungo il parapetto, le mani sugli occhi a schermare il sole.
- Mamma, Papà! Si vede la costa! – esclamò Cristal alla vista dei genitori appena emersi dal ponte inferiore.
Pochi secondi dopo anche Elizabeth e Swann fecero la loro comparsa sul ponte di coperta, andando a raggiungere la ragazzina al parapetto.
Era vero, era là. Dopo trentaquattro giorni di navigazione, finalmente, quel mattino luminoso e terso aveva mostrato loro la tanto agognata meta.
Terra, Madre, Casa.
Marion posò le mani tremanti sul legno lucido del parapetto, le labbra morbide tese nel più gioioso dei sorrisi mentre suo marito la abbracciava da dietro e gli uomini della Dauntless lanciavano in aria i loro cappelli e cantavano festosi.
- D’ora in avanti tutto andrà bene… - sussurrò Jim Cooper all’orecchio d sua moglie, stringendola meglio fra le sue braccia.
Marion si specchiò un momento nei suoi occhi limpidi e sinceri, prima di posare lo sguado sulla sua bambina e seguire il suo indice puntato verso l’orizzonte.
Per la prima volta dopo una vita intera Marion Hawke si lasciò andare ad una risata limpida e cristallina, felice.
Era vero, da quel momento in avanti tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Adesso non doveva più preoccuparsi….







 
Note

Bentornati, cari lettori!
Un'applauso alla sottoscritta che dopo cent'anni è tornata ad aggiornare!
No, scherzavo, prendetemi a sprangate, sono vergognosa. E' che fra la scuola e il lavoro quest'anno ho avuto veramente poco tempo per scrivere e alla fine ho dovuto momentaneamente mettere questa storia da parte...
Terra!~
Finalmente i nostri eroi(?) sono giunti in Giamaica! Quale futuro li attende in quest'isola sconosciuta e piena di misteri? Beh, intanto abbiamo fatto la conoscenza di un nuovo personaggio centrale nella vita di Lizzie e Cris, ovvero il caro Signor Turner.
James, dolce e comprensivo com'è, ovviamente ha deciso di non fidarsi di lui e... boh, ho come la sensazione che quest'uomo prenda la legge un po' troppo sul serio... xD
Cristal, diciamo la verità, è una vera attaccabrighe, altro che una bambina di diceci anni! Ma che ci volete fare, un'inguaribile idealista come lei non si fa certo scoraggiare dalla sua tenera età. Purtroppo. xD
E chi sarà mai questo misterioso Faucon du Nord, Capitano Pirata che porta il nome di un rapace?
Beh, in realtà credo che l'abbiamo capito tutti... Ma dai, un po' di suspence non stona mai! (??)

Come sempre un ringraziamento a chi recensisce/preferisce/segue/legge/eccetera, siete persone stupende! <3
Alla prossima, sperando che non ci vogliano altri sei mesi... xD

Kisses,
Koori-chan
  
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