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Autore: hikarisan    30/05/2014    2 recensioni
“Io ti amo Sanae, ma non è giusto chiederti di stare insieme. Non adesso.”
Tsubasa si dichiara a Sanae dopo essersi battuto con Kanda, ma non tutto va per il verso giusto. Loro due non si mettono insieme. Cosa succederà allora alla manager ed al capitano?
La storia è ambientata ai giorni nostri, dove la tecnologia ha preso il sopravvento.
Genere: Commedia, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Quindi Tsubasa ancora non ha provato a parlarti?”

“No.”

Le due ragazze  camminavano verso casa di Misaki molto lentamente, approfittando di quei momenti da sole per parlare un po’.

“Dubito che lo farà.”

“Dovresti mettere un punto tu allora… Questa situazione è ancora più imbarazzante di quella che c’era prima.”

“Lo so.”

“Sanae, hai mai pensato di uscire con qualcuno? Per provare, per distrarti…”

La prima manager sospirò e ci rifletté un po’; uscire con qualcuno? Non ci aveva mai pensato, non si era mai neanche accorta di eventuali corteggiatori, non che ne avesse a bizzeffe. Kanda era stato l’unico più insistente, ed il capitano si era messo in mezzo.
“… Dici che dovrei?”

“Sì… Ora che il capitano si è allontanato, qualcuno sicuramente si farà avanti e tu potrai voltare pagina... Perché non provi con Misaki? Sembra così carino.”

“È il suo migliore amico! … E poi, siamo così diversi, lo azzannerei dopo due giorni.”

“Oppure Hiyuga, dai, è così carino… Avete la stessa testa dura poi, sareste meravigliosi insieme.”

“Io non ho la testa dura… E Kojiro non ci prova con me, siamo soltanto amici.”

“Sì, sì, ridendo e scherzando ogni tanto qualche messaggino te lo manda… Tra due settimane andremo a Tokyo no? Dirò a Yayoi di organizzare una bella uscita con quelli della Toho.”

“Quando ti metti in testa una cosa tu…”

“Ci penso io alla tua vita amorosa!”

Forse avrebbe dovuto preoccuparsi sul serio.
 

 
Si era magistralmente seduta tra Yukari ed Ishizaki, evitando i contatti col capitano al minimo. Da quando era successo tutto quei due si comportavano da chiocce, le giravano intorno quasi tutto il giorno, proteggendola dall’esterno.
 
“Allora Taro, vedi di superare gli esami di ammissione alle superiori, abbiamo bisogno di te per vincere contro la Toho.”
 
“Tu che dici a Misaki di superare gli esami? Ryo, senti da che pulpito!”
 
“Il preside della scuola francese mi ha scritto una lettera di referenze, ma dovrò comunque rimettermi in pari sostenendo qualche verifica in più.”
 
“Se vuoi ti posso dare una mano io.”
 
Si era davvero proposta per aiutare il miglior amico di Tsubasa? Doveva essere impazzita, sicuramente. Beh, sarebbe stato questione di giorni, aveva i voti più alti della classe, sicuramente il professore avrebbe indicato lei come tutor per il ragazzo.
 
“Grazie, ne avrò bisogno sicuramente.”
 
Il capitano la guardava in modo veramente strano, ma si premurò di evitare il suo sguardo. Sentì il cellulare vibrare nella tasca dei suoi jeans, lo prese per vedere chi la cercasse durante la cena.
 
*Dì a Misaki che lo aspetto qui a casa, noi della Toho siamo essere molto persuasivi.”
 
*Non ci contare, lui è nostro.*
 
“Misaki, Kojiro vuole confonderti le idee sulle superiori, vuole sapere quando andrai a fargli visita.”
 
“Tra due settimane papà ha una mostra a Tokyo, potrei passare da Hiyuga.”
 
“Fammi capire manager, tu hai il numero del capitano della Toho?”
 
Ishizaki  pone questa domanda quasi con fare da interrogatorio. Ok fare il fratello maggiore, ma ora esagera.
 
“Sì, ce lo siamo scambiati l’anno scorso.”
 
“E per quale motivo?”
 
“Per lo stesso motivo per il quale ho il numero di Misugi, di Sawada…”
 
“Non mi risulta loro ti mandino messaggi.”
 
“Suvvia Ishizaki, quanto sei petulante… Stuzzichi tanto la prima manager ma poi sempre la sua ombre fai.”
 
Ishizaki comincia ad inveire contro Izawa, facendo ridere tutto il tavolo. Il capitano continua ad avere uno strano sguardo, Misaki sembra accorgersene e gli mette una mano sulla spalla per distoglierlo dai suoi pensieri.
 
“Tsubasa, accompagnami a prendere il dolce.”
 
“… Ok.”
 
 
  
Tsubasa ha preteso di accompagnare a casa la prima manager, zittendo con lo sguardo chiunque avesse avuto da ridire qualcosa. Era mezz’ora che camminavano e il silenzio dominava l’atmosfera.
 
“Sono arrivata.”
 
“La tua casa dista ancora tre isolati.”
 
“Non c’è bisogno che mi accompagni.”
 
“E’ pericoloso, non ti lascio andare in giro da sola di notte.”
 
“Poteva riaccompagnarmi Mamoru.”
 
“… O forse potevi chiedere a Hiyuga.”
 
“Purtroppo abita a Tokyo, altrimenti ne avrei approfittato sicuramente.”
 
“Ma dai, tu ed Hiyuga… ”
 
“Non sono affari tuoi.”
 
Il ragazzo la prese per un braccio e la costrinse a fermarsi con lui in mezzo alla strada.
 
“Lasciami o comincio ad urlare.”
 
“Lo sai che non ti farei mai del male… Kojiro è un bravissimo ragazzo, ma non fa per te.”
 
“Decido io chi fa per me! E lasciami!”
 
Sanae si divincolò dalla sua stretta e cominciò a camminare a passo svelto, sapendo di non poterlo battere nella corsa.
 
“Ora sei ferita e cerchi un rimpiazzo, ma non ti servirà…”
 
La ragazza si ferma di scatto in mezzo alla strada e si gira verso d lui, avvicinandosi piano piano e guardandolo negli occhi.
 
“Oh no, non ti azzardare a parlare per me! Ora ti darò un ultimatum Tsubasa Ozora, chiarisci la situazione, ADESSO!”
 
“Ecco… Sanae, io ti voglio bene e…”
 
“TSUBASA OZORA, TI HO DETTO DI CHIARIRE!”
 
“E VA BENE! Io ti amo, ma mi spieghi come faccio a legarmi a te a distanza? Non condivideremmo nulla, tutto ciò che fanno le coppie normali non sarebbe possibile!”
 
“E l’amore dove lo metti?”
 
“L’amore basta secondo te?! Io in Brasile e tu in Giappone, come pensi di fare? Niente baci, niente passeggiate, niente vacanze, nulla fatto insieme! … E se poi uno dei due trova un’altra persona?!”
 
Sanae alzò un sopracciglio e fece un sorriso amaro.
 
“Questo è il vero problema… Tu non sei sicuro dei tuoi sentimenti. Hai paura che in Brasile ci sia una nuova ragazza che possa farti battere il cuore come ho fatto io, e poi come fare con la piccola manager? Ma ti informo che Sanae è cresciuta, Sanae è forte, SANAE NON DIPENDE DA TSUBASA OZORA! … Hai fatto bene a lasciarmi andare, non voglio avere a che fare con una persona che non è sicura di amarmi come la amo io… Per me sa stasera tu sei già in Brasile, stammi lontano.”
 
Il ragazzo sospirò e la guardò girare i tacchi ed allontanarsi da lui.
 
“Mi dispiace, avrei voluto essere più forte.”
 
 
 
 
Scusate l’immenso ritardo, problemi tecnici mi hanno tenuta lontana dal pc.
Ringrazio chi mi segue, spero di poter essere più celere negli aggiornamenti.
 
HK^^
  
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