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Autore: leilalawliet    31/05/2014    1 recensioni
Nephilim, Nascosti e Tributi si ritrovano in un reality show, pieno di sfide e sorprese, per poter conquistare l'ambito montepremi di un milione di dollari. E se questo non fosse il solito reality show? Se ci fosse qualcuno che stesse tramando un piano oscuro e misterioso? Per scoprirlo accendete i televisori e gustatevi la prima edizione dell'Isola dei NephiV.I.P...
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clarissa, Magnus Bane, Nuovo personaggio, William Herondale
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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IL TOPAZIO DEL PASSATO

 

 

Per me è difficile vestire elegante e femminile. Sono sempre stata la ragazza da jeans e T-shirt nel tempo libero e divisa total black da cacciatrice durante i combattimenti contro i demoni. Al contrario di mio fratello Will,che ogni giorno deve essere “Figo più figo” anche se ai miei occhi è, e sarà sempre “Scemo più scemo”. Lui è il solito principe azzurro che tutte le fanciulle vorrebbero avere al proprio fianco. Peccato che non abbia mai voluto una relazione seria. Ogni settimana io, Jem e Will andiamo in una discoteca al confine con la Svizzera, frequentata da mondani, demoni, Shadowhunters e Nascosti. E li, ogni benedetta settimana, Will si ritrova con una nuova ragazza. Dalle Shadowhunters più “accativanti” alle Nascoste meno intelligenti di uno scarafaggio. Tutte loro cadono ai suoi piedi come foglie d'autunno, con la bava alla bocca e trovano il lato sfacciato e misterioso di Will provocante e sexy. A me invece verrebbe da buttarlo in una vasca piena di anatre, in quanto lo trovo fastidioso. Con quel suo sorrisetto beffardo e quello sguardo negli occhi che dice: “Ehi, io sono figo e tu dovresti essere usato come stuzzicadenti da un gorilla”. Grazie all'Angelo non è cosi. E' la maschera che indossa non appena incontra della gente, mentre sotto la sua corazza è dolce e premuroso, e farebbe di tutto per aiutarti. Anche se rimarrà sempre un'anatra ripiena e piena di arroganza! A proposito di anatre, Victoria ha appena cambiato la sua parrucca con una color arancione acceso, con quei piccoli pennuti che coronano i riccioli disordinati. Faccio stento a ridere pensando alla faccia di Will nel vedere la sua più grande paura sulla parrucca di una donna.

«Aliel. Ti sei incantata?»mi chiede Victoria agitando la mano davanti al mio volto.

«Eh, c-cosa? Ah no, stavo solo ammirando la stanza» mento.

In effetti non è male, è molto spaziosa e ha delle decorazioni ricercate e raffinate. E' a dir poco sublime, se ignoriamo l'odore pungente e soffocante dello smalto che si è messo Victoria, che non mi lascia godere a pieno la bellezza della stanza. Al centro di essa c'è una grande vasca da bagno con accanto un comodino rosa pieno di piume, sul quale si trovano vari prodotti per la pelle e per i capelli. Davanti alla vasca trova spazio un enorme armadio contenente migliaia e migliaia di smalti e trucchi. C'è un'armonia nella disposizione dei colori dei cosmetici che mi ispira a disegnare un manichino con un vestito dalle linee sinuose, scrigno di un arcobaleno di tonalità infinite di colori. Per l'appunto mi piace fare la stilista e quando non devo usufruire della mia natura da Cacciatrice per salvare i mondani amo anche leggere. La lettura è come un pozzo senza fondo. E' una continua sorpresa, e in ogni libro trovi sempre qualcosa in più da poter custodire. Qualcosa di cosi prezioso da non poter essere eguagliato ad un diamante. I cani sono sempre stati i migliori amici dell'uomo. Ma nel mio caso sono i libri. Ed ecco che percepisco di nuovo quell'odore soffocante di smalto appena applicato e ritorno coi piedi sulla terraferma. Guardo davanti a me e vedo che Victoria ha svuotato per il novanta per cento l'armadietto dei cosmetici.

«Victoria, non dirmi che dovrai mettermi tutta questa...questa roba?»Non mi sono mai truccata e non vorrei iniziare proprio oggi con il risultato di assomigliare ad un vecchio clown pensionato.

«Non preoccuparti, questa roba come la chiami tu ti farà risplendere come una stella» mi rassicura lei. Insomma, più che rassicurare cerca di farlo, ma con scarsi, scarsissimi risultati.

«Non è che potresti solo acconciarmi i capelli?» le chiedo con un briciolo di speranza.

«No, e prima che passi Natale vai a farti un bel bagno caldo» dice con un tono che non ammette repliche. Credo che se in questo istante arrivasse la fine di questo mondo mi costringerebbe comunque a continuare la mia sessione di trucco.

«D'accordo». Riluttante mi avvicino al paravento posizionato accanto al comodino sfarzoso e lo metto di fronte alla vasca. Mi spoglio e mi immergo nell'acqua calda e rassicurante della vasca. Sento subito i miei muscoli rilassarsi a quel contatto. Victoria aveva proprio ragione: mi ci voleva proprio un bel bagno. Per me una doccia è come una terapia. Una terapia che ti allontana dalla confusione del mondo esterno e che ti fa provare brividi di piacere.

Infatti, troppo assorta nel mio bagno rigenerante non mi accorgo che hanno bussato alla porta. Solo quando sento la voce acuta e squillante di Victoria risuonare nella stanza e salutare la sagoma misteriosa che riesco a intravedere dal paravento, vorrei che non fosse venuto nessuno a disturbare quella poca quiete che sono riuscita a ritagliarmi. Capisco che è un uomo dalla voce profonda, ma al tempo stesso piena di gioia e allegria.

«Ciao cara, dove si trova il passerotto?». Passerotto? Passerotto a chi bisonte? Meglio se non mi chiami ancora una volta in questo modo perchè potrei sperimentare le mie lame angeliche sui tizi di Capitol City.

«E' nella vasca. Le sto facendo fare il bagno idratante alle rose. A proposito, quel prodotto per la cute che mi hai dato è incredibile! E' stato cosi efficace. Mi ha tolto ogni tipo di screpolatura dopo quell'orribile scontro col sole settimana scorsa. Lo provato anche su Bibo come mi avevi consigliato. Dovevi vedere il pelo del mio cucciolino. Non è mai stato cosi lucente! In verità mi è sembrato un po' assurdo che funzionasse sugli animali e bla bla bla...» racconta tutto d'un fiato Victoria al tizio assegna-nickname. Ah perfetto. Adesso inizio a dare nomignoli a tutti.Bene, mi ha contagiato.

Ma come può una donna mettere una crema per il corpo ad un cane? Perlopiù se si chiama Bibo? Ma dico: fatti un esame di coscienza. A me era sembrata pazza già prima, ma vedo che sta superando il termometro.

«Victo, credo che bisogni iniziare il trattamento per la cute per la ragazza. Porta qui il nostro angioletto». Se qualcuno non mi ferma all'istante giuro sull'Angelo che lo appendo al lampadario! Perfetto. Ora mi è venuto uno spasmo al sopracciglio destro per la frustrazione.

«Oh, giusto. Aliel prendi l'accappatoio appeso al paravento e vieni qui» m'informa Victoria.

«Va bene». Appena esco dalla vasca mi metto in fretta e furia l'accappatoio, che almeno è del mio colore preferito. Il blu.

Cerco di tenere a bada il mio carattere facilmente prossimo alla perdita di calma e tolgo il paravento. Per la prima volta vedo il misterioso ragazzo che ha parlato con Victoria un attimo fa.

«Ciao splendore. Mi chiamo Flavius. Sarò il tuo make up-artist» m'informa con un sorriso a trentadue denti. Devo ammettere che è molto carino. Ha dei capelli biondi lucenti e occhi color smeraldo intenso. Il viso è perfetto, ma a rovinare quest'opera d'arte sono la moltitudine di cosmetici su tutta la faccia.

Quando vado al salone di bellezza di Kaelie, per accompagnare la mia migliore amica Isabelle,che al contrario di me va matta per i cosmetici e robe varie, trovo sempre molte riviste di moda di Capitol City. Ognuna delle quali contiene vestiti stravaganti, parrucche esagerate e chili di cosmetici. La cosa strana è che preferisco disegnare vestiti ognuno diverso e originale dall'altro, ma al tempo stesso io sono la prima che si veste sempre nello stesso modo. Mentre le altre ragazze devono essere tutte all'ultima moda. Sono una ragazza abbastanza problematica, credo. Ma vedere dal vivo gli abitanti di Capitol City e per di più avere il terrore di poter finire nelle loro stesse sorti è uno shock. Come diavolo farò a vedere con tutte quelle ciglia finta addosso? Oh, no. E se mi conciassero in quel modo? Aliel cara. Piantala di lamentarti. Un po' di trucco non ti farà male. Anzi con quel visetto pallido che ti ritrovi ti farebbe solo bene. Coscienza, chi ti ha interpellato? Okay, ora inizio a pensare da sola. Sto diventando pazza anch'io.

«Ehm, scusate. Non mi metterete...insomma...non dovrete usare tutti questi trucchi vero?»

«Ahahah. Oltre ad avere un visino cosi grazioso se hai anche spiritosa! Comunque non ti possiamo applicare tutti questi prodotti. Non andrebbero bene per il primo impatto con i giudici» e ora che inizio a tirare un sospiro di sollievo Flavius aggiunge«Questo trattamento sarà per la prossima volta» dice ridendo e facendomi l'occhiolino. Voglio essere seppellita in una tomba in questo momento. Preferisco di gran lunga lo stile minimalista dei Fratelli Silenti.

«Su, su ragazzi. Non abbiamo tempo» ci ricorda Victoria.

«Allora io inizio. Tu Victoria potresti passare alla depilazione»

«C-cosa?!» No, questo è troppo. Ho già provato questa “esperienza” e non intendo ripeterla.

La mia simpatica depilatrice sbuffa.«Cara non preoccuparti. Applicherò una crema che attenua il dolore degli strappi. A Capitol City siamo attrezzati al meglio». Detto ciò mi fanno sedere su una poltrona posizionandosi davanti a me e iniziando ad osservarmi come se loro fossero i lupi che devono decidere come mettere k.o. la loro preda.«Beh, devo ammettere che non sei messa maluccio. Abbiamo avuto casi molto più tragici. Tipo Mildred. Dico bene Victoria?» inizia Flavius.

«Come dimenticare quella. Sembrava un piccione appena investito.» gli risponde. Ma ce l'hanno con gli uccelli o sbaglio?

Loro continuano a parlare facendo il loro lavoro su di me. Flavius inizia col stendere una base di fondotinta togliendomi prima le sopracciglia “ribelli”. Devo mordermi il labbro più volte pur di non urlare. Noi Cacciatori non urliamo per il dolore. E non vorrei mai iniziare per colpa delle mie sopracciglia. Intanto Victoria applica la famosa crema-attenua dolore per la depilazione e inizia con le gambe. Non provo alcun dolore. Almeno per una volta ha detto qualcosa di sensato. E brava la nostra depilatrice.

«Lilla o verde per l'ombretto Victo?»

La diretta interessata s'interrompe per un momento e dopo avermi guardata gli dice«Lilla»

«Benissimo». Flavius inizia ad applicarmi l'ombretto lilla e dopo come ultimo tocco finale mi mette un lucidalabbra rosa confetto.

«Splendore noi abbiamo finito» Mi dicono in coro i miei truccatori.

«Scusate il ritardo!». Una ragazza della stessa età dei due tizi qui con me si avvicina sbattendo i suoi tacchi sul pavimento.

«Dovevi essere qui mezz'ora fa. Abbiamo appena finito. Su datti da fare» la rimprovera Falvius.

Mi tende la mano e mi dice di chiamarsi Venia. Lei e Victoria sono sorelle. Lo si può notare chiaramente dagli stessi occhi grigi e gli stessi lineamenti che contornano i loro volti.

«Io sono la tua parrucchiera. Vedrai come starai bene. Faccio delle acconciature da paura». E io che pensavo che questo incubo fosse finito.

Inizia col lavarmi i miei capelli ricci. Poi mi piastra i capelli e ne crea dei morbidi ricci. Infine mi applica degli strass dello stesso colore del mio ombretto e con un sorriso bianco come il latte mi dice che ha finito la sua opera d'arte.

Victoria prende uno specchio in stile vittoriano, alto circa due metri e lo posiziona, con l'aiuto di Flavius, davanti a me. Mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso lo specchio. Arrivata di fronte alzo il capo e rimango quasi strodita. Quella nello specchio sono veramente io? Mi sembra cosi strano. Per la prima volta mi sento femminile e mi reputo carina. Credo che i miei fratelli si prenderanno un bell'infarto nel vedere la mia trasformazione. Ho un trucco per niente pesante, che risalta l'azzurro dei miei occhi. La mia pelle è morbida come quella di un bambino. E i miei capelli sono deliziosi.

«Grazie mille. Alla fine siete proprio dei magnifici truccatori».

«Ne dubitavi pinguina? E' il nostro lavoro. E devo dire che sei una dei nostri migliori quadri» mi dice Flavius regalandomi un magnifico sorriso .«Adesso il tocco di grazia lo darà Magnus con quel suo abito mozzafiato che ho visto prima. A dopo chèrie». Mi ha chiamato pinguina, allo stesso modo di Will. Sarà per i miei colori analoghi a quelli di un pinguino. Ci manca solo un po' di ghiaccio e saremo come in quel film mondano chiamato Happy Feet. E poi chissà che cosa staranno facendo i miei fratellini nella stanza con lo stilista.

«Noi andiamo a chiamare Magnus. Aspettalo qui». Mi danno un caloroso abbraccio e si avviano verso la porta.

Mi lascio sprofondare nella poltrona e aspetto il mio stilista. Quando arriva non sento neanche i suoi passi da quanto è stato silenzioso. E quando inizia a parlare mi spavento non poco.

«Per Lilith! Ma sei meravigliosa». Arrossisco di colpo e cerco di coprire la mia carnagione diventata color porpora con i capelli

«Grazie Magnus. Ma dimmi. Cosa nascondi dietro la schiena?»

«Il tuo vestitino disegnato dal sottoscritto» mi dice raggiante lo stregone.

E me lo mostra. La giornata va di bene in meglio. Sembra superiore perfino del mio scorso compleanno dove la mia famiglia mi aveva portato nel Deserto del Sahara per poter osservare le stelle e le costellazioni. E per me quella era stata una delle più belle esperienze della mia vita. L'abito è color lilla con degli strass bianchi e verdi incastonati sul corpetto. Il tessuto è di chiffon, le spalline sono semplici ma graziose, e dietro nella parte posteriore ha una profonda scollatura che arriva a metà schiena. Ho appena finito d'indossarlo che bussano alla porta e i miei adorati fratelli fanno la loro entrata.

«Ma come siamo eleganti ragazzi» li dico con un sorrisetto.

«Possiamo dire lo stesso di te Aliel». Jem si avvicina e mi fa fare una piroetta sui tacchi pieni di strass che Magnus mi ha obbligato di indossare. Si avvicina al mio orecchio e mi sussura con voce calda:«Se non fossimo fratelli ti avrei già chiesto di sposarmi» e si allontana sorridendomi con dolcezza.«Caro mio siamo fortunati» dice Jem al suo parabatai circondandogli le spalle con un braccio.«Devo dire la stessa cosa di voi. Siete fantastici in camicia elegante e pantaloni scuri». Mi sorridono e Will aggiunge:«Ovviamente io sono il più grazioso».

«Ma smettila Will» gli dice mio fratello scherzosamente.

«Ragazzi devo informarmi che tra mezz'ora iniziano i provini. Meglio se usciamo da qui. Dobbiamo fare ancora tante altre cose» ci informa Magnus.

Lo stregone esce dalla porta e io mi avvicino ai miei fratelli, venendo circondata dalle braccia di ognuno intorno alle mie spalle.

Noto per la prima volta che Will ha una collana, dove come ciondolo c'è un topazio con sopra incastonata una D.

«Will, non sapevo avessi un debole per i gioielli» gli dico indicandogli la collana improvvisamente curiosa.

«Oh, beh questa era la collana di mamma. Me la data stamattina papà in vista del tuo diciottesimo compleanno. Tieni». Toglie la collana e me la mette al collo. E' una collana meravigliosa, e nella sua semplicità c'è una bellezza pura e stupefacente. Mio fratello mi dice che era il regalo di mio padre per mia madre per il loro primo anniversario di nozze.

«Will, come si chiamava?» gli dico toccando il ciondolo.

«Daphne. Si chiamava Daphne». Stringo il topazio, come se potessi sentire mia madre accanto a me. Daphne. Strano che nessuno dei due avesse mai conosciuto il suo nome. Ma se invece Will lo sapesse già da un po' di tempo? E se si, perchè non ne ha mai fatto parola?

«Scusate, non vorrei rovinare la vostra affettuosa riunione di famiglia, ma dobbiamo sbrigarci» ci dice lo stregone dagli occhi da gatto rivolgendoci un mezzo sorriso.

 

 

 

 

Rieccomi con un nuovo capitolo. So che non è il massimo, ma era necessario per poter passare al prossimo, dove entreranno in scena altri personaggi e succederanno degli strani avvenimenti. u.u Volevo ringraziare le persone che seguono la mia storia e che hanno recensito lo scorso capitolo. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e se volete darmi dei consigli non esitate. D'altronde il proverbio dice sbagliando s'impara.

Un bacione e a presto,

Leila ;)))

  
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