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Autore: Sognatrice23    01/06/2014    2 recensioni
Mia madre era morta. A me restava solo lui. Quell'affascinante uomo pieno di tatuaggi che viveva in Cottage nelle campagne londinesi. Non sapevo nulla di lui, non sapevo perchè spariva ogni mese, ne perchè aveva quei frequenti sbalzi d'umore. Sapevo solo che la sua presenza mi con fondeva. Era il padre che non avevo mai avuto, l'uomo affascinante di qui mi stavo innamorando o la presenza che a volte mi terrorizzava?
Genere: Angst, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi ammorbidì subito quando mi chiese: " Come stai?" Non me lo aveva chiesto nessuno. Tutti mi portavano da mangiare, vestiti, mi domandavano se mi servivano passaggi o soldi. Ma nessuno che mi avesse chiesto come stessi. Nessuno tranne lui che per me era una sconosciuto. L'educazione mi avrebbe imposto di rispondere: " Bene grazie, e lei?" Ma non ci riuscì. 
"Male"
Digitarono velocemente le mie dita. Ed era vero, eccome se lo era. Lui capì. Non si scandalizzò davanti al dolore come capita a molti. Forse ne aveva provato così tanto da diventare normalità, oppure per quel che sapevo di lui poteva persino essere un psicologo. Non mi importava, in quel momento avevo solo bisogno di essere consolata  e ascoltata. E' l'egoismo di chi soffre. Parlammo per un paio di giorni ma di lui non seppi quasi nulla. Alla fine cedetti alla mia curiosità e gli feci la domanda che mi balenava in testa da parecchi anni: "Tu e mamma stavate insieme?" La risposta fu negativa. Si conoscevano da quando avevano tre anni. Erano anime affini. Ma niente sesso. Solo amore, fraterno. Una sera dal nulla decise di parlarmi di se, mi capiva così bene perchè anche suo padre non lo aveva mai amato, se ne fregava di lui, gli importava solo di se stesso. Era freddo, violento, egocentrico e cattivo. Proprio come il mio e lui proprio come me tentò il suicidio. Per fortuna eravamo ancora entrambi qui e potevamo parlarne. Di sua madre non mi disse nulla e quando tentai di ricavare qualche notizia cambiò discorso. Mi fece una domanda che mi lasciò a bocca  a aperta: 
"Vuoi venire a stare da me per un po'. Mia figlia va al College e non la vedo quasi mai. Avresti un sacco di spazio. So che studi fotografia e qui c'è una bellissima camera oscura e i soggetti non mancano. Sento che abbiamo bisogno uno dell'altro"
Sisisisisissisi urlava il cuore.
Nonononono sussurrava il cervello.
Non lo conoscevo e se mamma non mi aveva mai voluto portare un motivo doveva esserci ma... dovevo fuggire da li dove tutto aveva il suo profumo, tutto mi ricordava lei. Dovevo ricominciare.
  
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