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Autore: ambra_chiara    01/06/2014    1 recensioni
Buonsalve a tutti! Mi chiamo Ambra, sono una mezzosangue figlia di Era e di Zeus, sembrerebbe epico detto così, ma non lo è molto... prima di tutto non li ho mai visti e non mi hanno certo ereditato i loro poteri, sono una comune mezzosangue.
L'unico mio contatto con i miei genitori è quella collana che porto al collo, un piccolo cordoncino nero con appeso un pezzo di ossidiana lavorato con estrema cura, lunga e sottile.
Quello non è solo un semplice gioiello, è allo stesso tempo un cappio al collo...
Grazie all'aiuto dei miei amici riuscirò a sconfiggere un nemico invisibile?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le tre pietre '
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Mi avvicinai ai miei compagni congelati, erano freddi, mi appoggiai alla statua ghiacciata di Jim, appena la toccai mi attraversò una fitta fortissima, come una stilettata nello stomaco.
Sfiorai il ciondolo e quella strana sensazione mi passò, provai a toccare il ghiaccio tenendo stretta la collana, la fitta non arrivava, ma avvertivo comunque un senso di inquietudine.
“Tranquilli… non muovetevi, porto del fuoco” dissi, sperando che potessero sentirmi e sapendo anche che certamente il fuoco non avrebbe fatto nulla.
Presi lo stesso due rami e iniziai a sfregarli l’uno contro l’altro, la fiamma si accese quasi subito.
La misi vicina a Chirone, ma quel ghiaccio non faceva nulla…
“Cazzo!” la spensi e picchiai la testa contro la spalla di Clarisse, toccai il ghiaccio e avvertì di nuovo la fitta, ma non mi spostai.
Presi poi il mio pugnale per colpirlo ma quello strano materiale non veniva nemmeno rigato, anche se usavo tutta la forza che avevo.
 Ero talmente frustrata che presi un ramo e picchiai il ghiacciolo di Michelle! Ma non successe nulla…
Sentì una scossa: “Certo, adesso pure i fulmini mi rompono le scatole” lasciai che l’energia fluisse e una scarica d’orata colpì Buckie! In preda dal panico mi buttai sul mio cavallo
“Mio Dio!” ma non aveva nulla, anzi, il ghiaccio si era crepato
“Sono un genio!” saltellai “Ora basta capire come faccio a controllare i fulmini, semplice” stesi il braccio verso Buckie, per aprire ancora di più la spaccatura, ma non successe nulla
“Devo smetterla di dire ‘semplice’ non lo è mai, e devo anche smettere di parlare da sola” me lo dicevo sempre, e puntualmente non perdevo questi vizi.
“Ok… dopo una forte emozione i fulmini partono…” guardai Alex, aveva una strana espressione spaventata.
Clarisse invece aveva la fronte corrugata, era arrabbiatissima…
Sospirai, mi concentrai, stesi il braccio: il fulmine partì solo che non ero pronta quindi caddi per via del rinculo troppo potente.
L’elettricità investì Clarisse, la lastra che le copriva la testa si frantumò e lei iniziò a parlare velocissima:
“Dove è quella donna? La distruggo con le mie stesse mani!” sorrisi e corsi ad abbracciarla, mi staccai subito sentendo la stilettata, mi ero dimenticata che il suo corpo era ancora congelato.
“Clarisse, hai visto tutto?”
“Più o meno…”
“Sai cosa devo farti per toglierti il ghiaccio?” la figlia di Ares annuì nervosa
“Non colpirmi la testa…” sorrisi
“Ok, ma non ti prometto nulla” lei entrò quasi nel panico
“Non muoverti”
“Mi prendi in giro?”
“Scusa” mi alzai, presi la mira e mi concentrai: la scarica la colpì al petto, investendo tutta la parte superiore del corpo: ora mancavano solo le gambe.
“Wow… attenta, mi raccomando” disse con dei brividi di freddo, annuì e per poco non le colpì il petto!
Fortuna volle che qualcosa cambiò la traiettoria del fulmine.
“Grazie! Grazie!” disse Clarisse al cielo
“Ehy! Se non fosse stato per me saresti un ghiacciolo! Comunque ora manca l’intero campo da scongelare” dissi iniziando a puntare la mano verso Chirone
“Aspetta… non puoi fare tipo, una grande scossa? In un’ora non credo che tu possa salvare tutti” alzai un sopracciglio “Ho visto una volta Talia farlo… magari…” capivo cosa intendeva: un’onda d’urto d’energia che investiva tutto…
“vai al riparo” annuì e corse all’altra estremità del lago. Mi fece il segno di tentare.
Sospirai: Talia teneva le braccia lungo il corpo, aveva detto che serviva perché l’energia doveva venire non dalle mani: ma da tutto il corpo.
Mi concentrai talmente tanto che mi divenne la faccia rossa… non funzionava affatto.
Pensai ai miei compagni, a quanto stessero soffrendo adesso, se non avessi fatto niente sarebbero morti.
Respirai a fondo e sentì l’elettricità invadermi totalmente, uscire insieme a tutte le mie forze che mi abbandonarono completamente e caddi sulla sabbia calda.

Autrice: Voglio partire da un grande ringraziamento, a tutti coloro che mi hanno recensito e letto questa storia, grazie davvero milioni! Spero proprio che questo capitolo vi sia piaciuto anche se è molto corto, cercherò di aggiornare il più presto possibile! Un grande abbraccio!
ambra_chiara

 
  
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