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Autore: LunaMoony92    02/06/2014    5 recensioni
La guerra è finita da tre anni, Harry e Ron sono lontani per l'addestramento Auror, Hermione lavora al Ministero della Magia. Fred e George continuano con il loro negozio e la vita sembra essere tornata alla norma. Ma c'è qualcosa che lega Hermione e Fred, che nessun altro sa. Lei crede di esserselo lasciato alle spalle, ma si sbaglia. Una strana pergamena li farà riavvicinare...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Lee Jordan | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Aveva appena finito di prepararsi. Era l’ora di partire. Era pronta? No. Forse non lo sarebbe stata mai.
Avrebbe rivisto Ron.
Avrebbe rivisto Fred.
Li avrebbe rivisti entrambi, nella stessa casa.
“Non vedo l’ora che questa giornata finisca” disse Hermione prima di smaterializzarsi.
Un odore familiare la accolse. Era l’odore di casa.
Per lei, infatti, la Tana era stata una seconda casa, certe volte l’unica che avesse sentito davvero sua.
Lì aveva passato dei momenti indimenticabili, quella casa era piena di ricordi.
Le partite di Quiddich con Ron, Harry e Ginny, le letture in solitaria sotto al suo albero preferito, le passeggiate con Fred…
Il pensiero di Fred le fece venire un brivido.
“Hermione, niente panico, Andrà tutto bene.” continuava a ripetersi mentalmente mentre avanzava verso la casa.
Da lontano, una testa rossa agitava il braccio in segno di saluto. Era il signor Weasley.
“Hermione! Sei arrivata, menomale!” le disse quando fu abbastanza vicina.
“Salve, signor Weasley” salutò lei gentilmente.
“Molly mi sta facendo ammattire, sono giorni che cucina!”
Hermione sorrise. Molly non sarebbe cambiata mai. Ogni volta che tornava Charlie o Ron o Bill andava a trovarla, passava almeno tre giorni in cucina, a preparare i piatti preferiti del figliol prodigo di turno.
“Corro ad aiutarla allora!”
Appena entrò in cucina, l’odore di torta di melassa le riempì le narici.
“Oh Hermione cara!” la salutò Molly sfornando la torta.
“E’ la preferita di Ronnino, lo sai.” disse sorridendo.
“Salve, signora Weasley. Come posso aiutarla?”
“Andresti a chiamare Ginny? E’ tornata dall’allenamento un’ora fa e con la scusa della doccia è sparita…”
“Certo, vado subito.”
Ginny da circa un anno era stata ingaggiata dalle Holyhead Harpies come cacciatrice. Viveva ancora alla Tana e la cosa le andava un po’ stretta.
“Ginny! Scendi subito ad aiutarmi!” disse Hermione, imitando la signora Weasley, mentre apriva la porta della stanza dell’amica.
“Si, mamma, arrivo!” disse ridendo Ginny, che l’ aveva riconosciuta subito.
“Ma così non è giusto!”
“Herm, non li sai fare gli scherzi, mi dispiace!” le disse Ginny, abbracciandola.
“Allora, sei emozionata?”
“Si, e tu?”
Anche Ginny, infatti, dopo mesi avrebbe rivisto Harry.
“Si, non vedo l’ora! Menomale che è l’ultimo anno… Ho sempre paura che mi lasci per un'altra mentre è via.” disse Ginny.
“Ma che dici, lui ama solo te! E poi, se mai lo facesse, ci penserei io a fargliela pagare, lo sai.” le rispose Hermione abbracciandola.
“Salve donzelle!” disse una voce allegra alle loro spalle.
“Confidenze tra amiche del cuore?”
Hermione si girò e vide una testa rossa, un volto pieno di lentiggini e un paio di occhi color nocciola che la fissavano divertiti. Tirò un sospiro di sollievo.
“Zitto un po’, George!” disse Ginny, chiudendo la porta con un colpo di bacchetta.
“Come mai hai quella faccia, Herm?”
“Io? Quale faccia? Cosa?” rispose Hermione impacciata.
“Sembra tu abbia visto un fantasma…”
“Sembra io abbia visto Fred” pensò Hermione.
 
 
 
Il pomeriggio passò in fretta. Molly mise tutti a lavoro, tranne Fleur, impegnata con la bambina, Victoire, nata da qualche mese.
Alle 18:00 in punto, Ron ed Harry arrivarono con la passaporta nel cortile della Tana. Harry gettò a terra lo zaino e corse ad abbracciare Ginny, poi andò da Hermione.
“Che bello vederti, Herm, mi sei mancata tanto!” le disse l’amico. Aveva uno strano tono però, come di chi non sa se dirti qualcosa o meno.
Ron stava salutando la sua famiglia, aveva lasciato Hermione per ultima.
Quando fu il suo turno, la ragazza si stava avvicinando per baciarlo, ma lui la abbracciò, come aveva fatto Harry poco prima.
“E’ bello vederti” le disse soltanto ed entrò in cucina.
Hermione non capiva.
Ron si comportava in modo strano nei suoi confronti.  A tavola, si era seduto di fronte a lei, non accanto. Harry la guadava ogni tanto con uno sguardo preoccupato e l’ansia di Hermione non faceva che salire vertiginosamente ogni minuto che passava.
Quando ormai avevano finito anche il dolce, avendo avuto cura di fare tutti il bis per onorare la cucina di Molly, Harry prese per un braccio Hermione e la fece allontanare dal tavolo.
“Hermione…” disse un po’ impacciato.
“Harry, cosa c’è? Dimmelo! L’ho capito subito che mi nascondi qualcosa!” disse lei.
“Io non so come dirtelo, ma lo sai, non sono bravo con i segreti.” disse Harry e, senza ulteriori giri di parole, disse: “Credo che Ron abbia un’altra.”
La reazione di Hermione tardò ad arrivare.
Era rimasta pietrificata, incapace quasi di respirare. Lo sguardo fisso su quello di Harry, vitreo e inespressivo.
Harry, preoccupato dal silenzio dell’amica, disse: “Non ne sono sicuro, solo… E’ strano ultimamente. Esce spesso e non mi dice dove va. Ho provato a parlarci, ma non mi dice nulla. Mi dispiace, Herm.”
Si avvicinò e la abbracciò forte.
Hermione reagì in un modo che lei per prima mai si sarebbe aspettata.
“Tranquillo Harry. Grazie per avermelo detto.” rispose quasi meccanicamente.
“Sarà stata la lontananza. Vedrai che quando tornerete, si sistemerà tutto. Lo so, siamo forti, abbiamo superato una guerra, possiamo superare tutto.” aggiunse, lasciando Harry a bocca aperta.
Normalmente avrebbe urlato, sarebbe andata a schiantare Ron senza nemmeno dargli l’opportunità di parlare. Ma adesso no. Non avrebbe fatto niente di tutto ciò, perché si sentiva terribilmente colpevole.
Lei aveva parlato con Fred,  avevano ripreso discorsi che non avrebbero mai dovuto rifare e, soprattutto,  lei si era sentita bene a parlare con lui e questo era sbagliato. Terribilmente sbagliato.
Lei amava Ron e se lo sarebbe ripreso, a qualunque costo.
Harry si stava torturando le mani.
“Devi dirmi qualcos’altro? Hai fatto qualcosa anche tu? Perché se è così, non sarò clemente con te” disse lei.
“No, ma cosa vai a pensare! Io.. Io.. Voglio chiedere a Ginny di sposarmi.” disse tutto d’un fiato.
Hermione lo guardava con gli occhi lucidi, piena di orgoglio e felice per il suo migliore amico.
“Ma è una notizia bellissima!”
“Si.. Sai, quando finirò con l’accademia. Non voglio più aspettare.”
Hermione, sentendo quelle parole, si rabbuiò.
 Anche lei e Ron si sarebbero dovuti sposare quando lui avrebbe finito l’accademia, ma, per come stavano adesso le cose…
“Scusami, sono stato indelicato. E’ che sei la mia migliore amica. Io dovevo dirtelo, non lo sa nemmeno Ron. Tutto questo tempo lontano da te, mi sei mancata tanto… ” disse Harry, in imbarazzo.
“Oh, Harry! Non preoccuparti. Sono così felice per te! Però, se posso darti un consiglio, non aspettare a dirglielo. Ha paura. Ha paura che tu voglia lasciarla. Diglielo adesso.”
Harry si avvicinò per abbracciare Hermione e le sussurrò nell’orecchio. “Ti voglio bene”
Asciugatasi le lacrime, Hermione tornò alla festa. Harry si era avvicinato a Ginny e le stava dicendo qualcosa nell’orecchio. Hermione li guardava divertita. Sarebbero stati una famiglia meravigliosa.
“Ehi” le disse una voce maschile.
Era George.
“Ciao George.” rispose Hermione, rimanendo sulle sue.
“Non credi che manchi qualcuno stasera?” disse il ragazzo.
“Perché lo chiedi proprio a me?” rispose Hermione sulla difensiva.
George sapeva.
“Così, facevo conversazione. Come mai Ronnino piccino ti evita come la peste?”
“Non sono affari tuoi!” rispose Hermione e,  arrabbiata, si allontanò dal gemello per raggiungere quello che doveva essere il suo fidanzato.
“Amore!” disse lui, appena la vide.
“Ehi… Ho l’impressione che tu mi stia evitando stasera…”
“Ma che dici, è che volevo passare anche del tempo con la mia famiglia.”
“Va bene.” rispose per niente convinta Hermione, ripensando alle parole di Harry.
Quando la festa finì e George, Bill con la sua famiglia e Percy ebbero lasciato la casa, Ron ed Hermione erano gli unici ad essere rimasti nel cortile.
“Allora, piaciuta la festa?” gli disse Hermione.
“Certo, la torta di melassa della mamma è sempre la migliore.” rispose Ron guardando altrove.
Il silenzio scese tra di loro.
“Ehm.. Stanotte dove.. Cioè rimani qui o….” disse impacciata Hermione.
“Ah, si… Non lo so, avevo pensato di rimanere. Magari domani… E’ ok per te?”
“Oh, si. Si certo. Allora vado. Buonanotte.” disse la ragazza e gli diede un leggero bacio sulla bocca, il primo che si scambiavano da quando Ron era tornato.
“Notte” rispose lui.
  
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