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Autore: giascali    03/06/2014    7 recensioni
Angela: vive in Texas, più precisamente in un riformatorio.
Satoshi: cresciuto in Giappone, dove è oggetto di desiderio delle coetanee, ha una madre "diversa".
Luz: brasiliana, ha una cotta per Alex. Progetta già il suo matrimonio con lui.
Micheal: la sua casa è l'Australia, ama fare a botte e tendono a giudicarlo un ragazzo difficile.
Serena: normale ragazza italiana che venera la musica.
Questi cinque ragazzi non hanno niente in comune, a parte il fatto che hanno sedici anni, che sono stati tutti adottati e che sono capaci di dominare i sei Elementi...
* dalla storia *
-Allora? Mi credi? – sembra ansia quella che ha nella voce.
Derek mi guarda leggermente in ansia.
Sembra strano per uno come lui. Ancora non parla. Devo capire bene la situazione. Ci siamo riseduti sulla panchina su cui ero quando l’ho visto stamattina. Derek si passa una mano tra i suoi capelli neri e poi sulla faccia pallida. La cosa è leggermente ironica, visto che non è lui la persona a cui hanno raccontato la storia che, se vera, sarebbe quella della sua vita prima di essere adottato.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tia.
 
Alla vista di Kori ed Iris che si prendono per mano, alzo gli occhi al cielo. A stento reprimo un verso di disgusto. – Vi prego, prendetevi una stanza! – esclamo.
Eracl, vedendomi, sorride e con la coda dell’occhio noto che anche Ilio sta facendo lo stesso.
Si, sono un tipo romantico. - Allergica alle manifestazioni d’amore, nana? – mi domanda Eracl.
Faccio un ghigno, anche se non so esattamente perché se ne sia uscito con questa frase. Non ci bado e gli rispondo: - Affatto, purché non siano esagerate. – ma se tu facessi lo stesso penso che potrei anche non lamentarmi, eh.
Per qualche secondo, il suo viso assume un’espressione strana, come se non sapesse cosa pensare. Non che lo faccia spesso, secondo me. Sembra riprendersi e fa un sorriso beffardo, così improvviso che il mio cuore salta un battito. Mi si avvicina con pochi passi e fa incontrare i nostri sguardi. Interdetta dal suo atteggiamento, non commento, taccio, convinta che sotto sotto Eracl ne sia contento. Sento il mio cuore fare le giravolte e qualcosa dentro di me mi urla che ho solo due opzioni: baciarlo o fare un passo indietro e prenderlo in giro. Peccato che io non abbia neanche il tempo per decidere, ed erano due valide alternative, ci avrei messo un po’ per sceglierne una, che Eracl si china su di me e mi bacia.
È un bacio velocissimo, a stampo. Insomma, un semplice contatto tra le nostre labbra ma mi sembra che stia durando secoli. Quando si stacca da me, mi trattengo a stento dal saltargli addosso per picchiarlo. È da settimane che aspetto solo che questo deficiente si faccia coraggio e, quando finalmente ce la, è tutto qui?! – Spero che questa non ti sia parsa esagerata. – ma hai sentito sì o no quello che ho pensato prima?! Ah, giusto. Lo stavo pensando.
Scuoto la testa. – Tu sei tutto scemo. – dico con un sorriso che non ho saputo trattenere. Dopotutto non è che il bacio non mi sia piaciuto.
-Cosa? – domanda. Ha pure la faccia tosta di… ugh. Ma esiste qualcuno di più stupido?
Lo indico, puntandogli l’indice contro il petto. - Finalmente mi baci ma solo perché dico “non mi piacciono le manifestazioni d’amore esagerate”?- mi volto verso Iris e Kori. In volto hanno tutti e due un sorriso. - Forse vi sareste dovuti muovere prima, così poteva fare lo stesso anche lui. – lo indico con il pollice, oltre la mia spalla. Anche se non lo vedo, so che ha un’espressione stupida, cioè, più del solito.
Mi giro di nuovo e mi godo lo spettacolo della sua faccia mentre realizza quanto ho detto. – Tu sapevi che… - dalla notte in cui Gene se n’è andato, brezza estiva.
-Brezza estiva, l’unico che non lo sapeva era il gatto. – il fatto che poi noi non ne abbiamo uno è qualcosa da trascurare.
-Noi non abbiamo un gatto.
-Appunto.rido, per poi dargli un pugno sul braccio. Eracl si sfrega la parte colpita. Esagerato. – Questo è perché mi hai fatto dannare, idiota. – gli getto le braccia al collo e do un bacio sulle labbra, consapevole che gli altri non ci stanno guardando. Troppo presi da Eiran che sta per ridimensionare la sua autostima.
 
Faccio scorrere le dita lungo il muro. È umido. Cammino da ore per questo corridoio che, si, ha delle curve, ne ho percorse così tante che ormai mi è venuto il dubbio che non stia girando in tondo, sarebbe da me, dopotutto, ma non ci sono porte. Quello che posso fare è continuare a camminare, sperando che alla fine questo corridoio mi porti da qualche parte.
Mi chiedo cosa stiano facendo gli altri.
Avranno già trovato Rendak?
Sicuramente sì, magari sono io l’unica che non riesce a uscire…se Eracl lo venisse a sapere, mi prenderebbe in giro per i prossimi dieci anni. Ugh. No, Tia, questo non puoi permetterlo. Una cosa è perdersi la battaglia, un’altra è permettere che brezza estiva si…un rumore, appena accennato, quasi nullo, attira la mia attenzione, facendomi perdere il corso dei miei pensieri.
Appoggiandomi al muro alla mia sinistra, mi affaccio oltre all’ennesima curva del corridoio.
C’è una stanza. Ha il soffitto basso ed è spoglia. Scorgo alcune crepe sulle pareti ma non sembrano gravi. Trattengo un sussulto quando riconosco l’uomo al suo interno, intento a parlare con un altro.
Indietreggio all’istante.
È lui.
Il tizio sovrappeso a cui non darei mai il coltello.
Afferro l’estremità della mia treccia e l’attorciglio attorno all’indice destro.
È ridicolo averne paura. È solo un uomo di mezz’età sovrappeso.
Cosa mai potrebbe farmi? Mangiarmi? Chiudo gli occhi. Non posso fare a meno di pensare a quello che ha tentato di fare con Iris. Stupido cervello che mi ricorda certe cose. Okay, forse potrebbe decidere anche di non mangiarmi.
Faccio un respiro profondo e riprendo il controllo.
Si, posso farcela.
Mi riaffaccio e guardo meglio l’uomo con cui sta parlando.
È alto e mortalmente pallido. I capelli sono pallidi e lisci, gli arrivano alla mascella. Indossa abiti bianchi, che sia un Custode? Mi mordo il labbro superiore, indecisa sul da farsi.
Quello di cui stanno discutendo sempre importante e poi non è che io abbia tanta voglia di affrontare due uomini con solo qualche coltello da lanciare.
Si, certo potrei sempre usare il mio Elemento ma qui non ve n’è traccia e sono sempre stata negata ad evocarlo troppo in fretta.
Opto per lo spionaggio.
-Sei uno stupido, Nidar! – esclama il Custode. – Non avete possibilità. La ragazza dell’Acqua ha reso vani tutti i nostri sforzi. –
-Tu stai vaneggiando, Spirito! È impossibile che il piano di Rendak stia fallendo. – aumenta la presa alla sua lancia. – Io resto. –
Lo Spirito, rabbrividisco, realizzando che è stato lui a creare tutti quegli esseri che custodivano i Pezzi, inclina la testa di lato. Schiocca le dita e mi sento sollevare. – Merda. – impreco, iniziando a scalciare.
-I piccoli eredi hanno dei Talenti, lo sai bene, Nidar, oppure non eri attento quando Gene ci raccontava tutto? – sussulto al suono del suo nome. Gene non viene nominato da settimane a casa. O almeno io non pronuncio più il suo nome. E sono sicura che lo stesso valga per Eracl. – Sono potenti. –
-Lasciami! – mi dibatto ancora e riesco a dargli un calcio in faccia, con mia somma soddisfazione. Lo Spirito si massaggia la mascella con un ghigno stampato in volto. Fa un gesto con la mano e cado a terra.
-Come vuoi. – prende la lancia di Nidar e la lancia contro di me.
Non riesco neanche a gridare, l’arma all’improvviso termina la sua corsa, come se avesse appena incontrato un muro invisibile. Si spezza a metà e cade a terra. Lo Spirito schiocca la lingua, con espressione di rimprovero, quasi sperasse che avessi la decenza di farmi uccidere senza cercare di proteggermi. Uh, dovrei dirgli che ho la tendenza a fare le cose a modo mio?
Fa un sospiro e si gira verso Nidar. – Proprio quello che intendevo. – schiocca le dita e scompare.
Porto la mano destra ad un dei miei coltelli ma con orrore scopro che non ne ho più nessuno. Lo Spirito deve avermeli fatti scomparire. Impreco sottovoce, maledicendolo. Mi alzo traballando un po’ e guardo dritto negli occhi Nidar.
A quanto pare non ho altra scelta se non affrontarlo col mio Elemento.
Mi alzo con uno scatto e scocco un’occhiata, che spero sembri minacciosa, in direzione di Nidar, poi gli lancio un mattone. Si, sono un genio.
Lo evita con facilità, cosa che non avrei mai detto, facendo conto del suo fisico. Fa qualche passo verso di me ed io ne faccio altrettanti all’indietro, cercando, intanto di pensare ad un modo per uscire da questa situazione.
Non sembra volermi attaccare, anzi. Alza le mani in segno di resa e sul suo volto appare un insopportabile sorriso che in teoria dovrebbe sembrare rassicurante.
Quando nota che voglio rimanere ad una certa distanza da lui, si ferma. Mi appoggio al muro e con una nota di sollievo avverto che è fatto di pietra. Potrei riuscire a controllarlo.
-Sai, potremmo anche non combattere. – esordisce con tono un po’ insicuro. Che stia cominciando a credere a quello che gli ha detto lo Spirito? Che poi, cosa gli ha detto, precisamente?
Sollevo un sopraciglio. – Cosa intendi? – gli chiedo guardandolo dubbiosa.
Nidar fa un sorriso. – Che potresti unirti a noi. Saresti trattata benissimo, con te al nostro fianco, vinceremo. – fa una pausa e poi aggiunge: - Cosa ne dici? –
Faccio finta di pensarci un po’ su e mi avvicino a lui, facendo dei passi ampi e tenendo le mani dietro la schiena. L’unica cosa cui riesco pensare adesso è che vorrei spappolargli quella testa bacata, insomma, mi sta chiedendo di tradire i miei amici e rendere vani gli sforzi dei miei genitori dopo che ha cercato anche di tagliarmi la mano?, con un martello o qualcosa del genere. Dai, dai, dai, un grosso martello, non sto chiedendo troppo, no? Mi concentro affinché tra le mie mani appaia quello che ho chiesto, cercando di attingere anche al Pezzo di Luna, come ci ha insegnato Eiran.
-Quali altre alternative avrei? – domando, prendendo tempo.
Pare pensarci un po’ su. – Solo una: combattere contro di noi. Pensavo fosse ovvio, principessa. –
Sussulto. Questo è il soprannome che usava sempre Gene con me.
 
- Cosa intendi dire? – domando. Il ragazzo davanti a me borbotta qualcosa. – Senti, armadio, io non ho un traduttore per capire cosa stai dicendo quindi io la vedo così: o parli decentemente, o taci e non te ne lamenti  e quindi io vado a dormire, devo ammettere che questa è la mia opzione preferita, oppure mi mimi cosa vuoi dire. Quale accendiamo? –
Gene mi rivolge un’occhiata confusa poi scoppia a ridere. – Per tutte le lune, quanto mi fai ridere, principessa. –
 
Scuoto la testa, cercando di dimenticarmi di quella notte in cui ho perso un amico e ho capito che Eracl ricambia i miei sentimenti.
- Veramente ce n’è un’altra, secondo me. – dico, quando sento il peso del martello nelle mie mani.
Nidar alza un sopraciglio. – E quale? –
Mi avvicino ancora a lui e aumento la presa al manico. Quando sono a meno di un metro da lui, gli rispondo, però non prima di averlo fatto inquietare con un ghigno. – Io che ti spacco la faccia con un martello che fa invidia a quello di Thor. – al ché lo colpisco sulla mascella, spedendolo a terra. Sorrido, quando lo vedo rialzarsi a fatica, infatti non ci riesce e ricade sul pavimento. Tenta un’altra volta e in questa ci riesce. Fa un gesto goffo con tutte e due le braccia e mi lancia addosso dei dardi d’acqua.
Ancora una volta, non vengo colpita: davanti a me si crea una sorta di barriera traslucida che mi protegge ed è solida come un muro di mattoni. Con un gesto della mano lo dissolvo.
Pesto un piede a terra e il pavimento sotto di noi inizia a tremare, finché non si solleva, come se fosse una sorta di onda e avvolge Nidar.
Mi avvicino a lui. – Cosa intendeva lo Spirito? – gli domando. – Cosa ha fatto la mia amica? – lo incalzo poi.
Scuote la testa e non mi risponde. – Avanti! C’entra con Shade del Buio? –
Continua a non parlare, così, con uno sbuffo lo lascio perdere e decido di lasciarlo così. Non voglio ucciderlo, finirei per diventare come Rendak e i suoi. Faccio vagare lo sguardo sulle pareti della stanza, constatando che non ci sono vie d’uscita, eccetto per il corridoio con cui sono arrivata.
Mi volto verso Nidar. – Come faccio ad andare da Rendak? Qual era il corridoio giusto? –
L’uomo ridacchia, facendo tremolare le sue guance paffute. – Così gli stai rendendo tutto facile, principessa. – stringo i pugni ma non reagisco al soprannome.
-Rispondi! – esclamo, facendo un passo verso di lui ed alzando il martello. Ugh, ma quanto pesa?
Mi scruta per un attimo e poi fa un altro sorriso. – Il primo da sinistra. –
Inclino la testa di lato e faccio mente locale. Io ho preso quello centrale, Ilio il primo da destra ed Eracl il secondo dalla stessa direzione. O è il contrario? No, Kori ha preso il primo da destra e Ilio il primo da sinistra. Sì, ne sono sicura. Eracl ha preso il secondo da destra ed Iris… Oh, merda.
Impreco, maledicendo Rendak per tutti gli assi nella manica che rivela d’avere ogni volta che sembra che noi cinque conquistiamo un progresso.
Mi rivolgo ancora a Nidar: - E come potrei arrivarci? –
Fa una risata divertita. – Non puoi, a meno che tu non cominci ad abbattere muri. –
-Ovvio, come ho fatto a non pensarci? –
Accenna un’altra risata ma, quando nota il mio sguardo, si rabbuia subito. – Non dirai sul serio! –
Lo guardo di traverso. – Certo che si. – gli rispondo, dandogli le spalle e camminando verso la parete che reputo possa portarmi al corridoio che ha preso Iris. serro la presa al martello e sorrido.
Chissà se Rendak se la prende se decido di buttar giù qualche parete.


Note dell'autrice.
Sono tornata! :D
Qualcuno si ricorda di me?
Uhm... ne dubito....
Dopo quasi un mese che non aggiorno....
Normale che sia finita nel dimanticatoio.
Fa freddo nel dimenticatoio.
Comunque... scusate la lunga attesa per questo capitolo (non mi piace neanche, in realtà) ma come ho già detto nel precedente ho avuto un periodo allucinante a scuola e il mio computer per un po' di giorni era posseduto dal maligno. 
Non scherzo.
La prima parte l'ho scritta per lo più per SilenaBeckenford (amo sempre più il tuo nickname, sappilo :'( ) e sinceramente è l'unica cosa che trovo decente in questo capitolo... Comunque nel prossimo ci sarà ancora un momentuccio Tiacl che spero vi piaccerà... 
Prima di andare, ringrazio i ragazzi che hanno recensito lo scorso capitolo :)
Siete i miei tesori <3

 
   
 
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