Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: roxy_xyz    05/06/2014    7 recensioni
Quando ero piccola, mi bastava alzare gli occhi, fissare intensamente il soffitto e sperare che Lui mi sentisse, in modo da poter finalmente dormire senza pensare al mostro che, probabilmente, stava dentro l’armadio e che non aspettava altro per uscire e divorarmi.
Non c’era nessuno che potesse aiutarmi ora.
C'ero solo io e il mio Purgatorio.
Ero sola dentro l’armadio

|Harry/Hermione|(20 gr. di) Angst|(30 gr. di fluff)|(50 gr. di) Introspettivo| (una spolverata di) Dark|
Genere: Dark, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Sorpresa | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'We'll be together in the dark'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



VI

VI

 

 

 

 

#Lacrime

 

 

Ho alcuni giorni liberi, che ne dici di passarli a mare?” mi aveva proposto in un giorno di Luglio, uno di quelli in cui il caldo era così opprimente da impedirmi di studiare. Fissavo la stessa pagina da una decina di minuti e la mia concentrazione era quasi del tutto evaporata.

“Tra due settimane ho un esame, Harry.”

“Ma se non riesci a concludere nulla con questa afa! Dai, devi rilassarti ogni tanto.”

“Non so…”

Aveva allungato una mano per afferrare la mia e rivolto il suo solito sguardo, quello che usava per ricattarmi. A breve avrebbe iniziato la sua solita sceneggiata, impersonando il ruolo di povero orfanello maltrattato dagli zii e usato tutto il suo potere persuasivo per convincermi ad andare con lui.

“Perché non vai con Ron?” chiesi, cercando una via di fuga.

“Non può, ha da fare con Luna.”

“Quindi, sono la tua ruota di scorta?” avevo chiesto, un tantino dispiaciuta che avesse domandato prima a Ron piuttosto che a me.

“Guarda che è quella a salvarti quando buchi! Io non la sottovaluterei…”

Tipico di lui, rigirare la frittata e buttarla sul ridere. “Perché non chiedi a Neville, allora!”

“Impegnato anche lui.”

Chiusi di scatto il libro, completamente infuriata. “Bene! Vacci da solo allora.”

“Sei proprio ingenua, a volte.”

Avrei potuto scaraventare quel tomo di incantesimi se solo lui non si fosse avvicinato bruscamente a me, e poggiato le sue labbra sulle mie. Erano secche e screpolate per il troppo caldo.

“Non riuscirai ad addolcirmi con i baci, Potter!”

“Io avevo in mente altro…”

 

 

 

 

Riemersi dopo poche bracciate. Di fronte a me non c’era più il mare sconfinato, bensì una zolla di terra con una piccola casa di mattoni. Sembrava una di quelle che si vedevano nei libri di favole; con le sue tendine gialle ricamate e la porta dipinta rossa.

Uscii dall’acqua e m’incamminai verso di essa, decisa a porre fino a questo strano sogno.

Non ebbi difficoltà ad entrare visto che la porta non era stata chiusa a chiave, come se qualcuno mi stesse aspettando. Chi avrei incontrato questa volta? Sirius? Remus?

Il pavimento di legno scricchiolava sotto il peso dei miei passi, eppure nessuno usciva allo scoperto. Era forse disabitata? No, qualcosa mi suggeriva che presto avrei fatto conoscenza con un’altra persona importante per Harry, solo che dovevo aspettare il momento giusto.

Raggiunsi la cucina e mi sedetti su una sedia, guardando con curiosità ciò che mi circondava. Era davvero deliziosa, curata nei piccoli dettagli e ben arredata. Per un attimo pensai ci potesse abitare una donna, e la mia mente corse subito a Lily. Forse era lei che stavo aspettando.

Finché non sentì dei passi farsi sempre più vicini, finalmente qualcuno si sarebbe rivelato e dato indizi per raggiungere il prossimo stadio.

Ero convinta che elencare tutte le possibilità mi avrebbe aiutata a gestire al meglio l’apparizione del personaggio misterioso, per evitare di cadere vittima delle mie emozioni.

Le avevo pensate tutte, eppure vidi andarmi incontro una bambina di circa sette, quasi otto anni che assomigliava terribilmente… a me. Ero io e non lo ero. La mia mente lucida, quella che mi aveva aiutato sempre durante le difficoltà, si arrese all’evidenza e accettò il fatto come se fosse la cosa più normale del mondo.

Mi trovavo in cucina con una versione più giovane di me stessa, solo che sembrava diversa, piatta, senza spessore. Come una foto incollata in un vecchio album di famiglia.

“Ciao.” Cos’altro potevo dire?

“Ciao. Chi sei tu?”

“Passavo di qui e ho visto questa casa…”

“Bugiarda.”

Il tono che aveva usato mi sorprese molto. “Come hai detto, scusa?”

“Stai mentendo. Io lo so.”

Forse, dovevo usare una tecnica diversa e addolcire il suo astio. “Vuoi giocare con me?”

“Io gioco sempre sola.”

“Per una volta potresti farlo con me.” Stavo cercando in tutti i modi di entrare nelle sue grazie.

“Non voglio essere presa in giro.”

“Non lo farei mai.” Potevo provare tristezza e anche un po’ di compassione verso me stessa?

“Non mi piace giocare, io preferisco leggere e scrivere.”

Le avevo sorriso dolcemente. “Ah sì? E cosa scrivi?”

“Parlo di lui nel mio diario.”

Lui chi?” avevo domandato con una punta di curiosità.

Si era avvicinata ad una delle sedie e vi si era seduta, cominciando a pettinare una bambola che si trovava sul tavolo. “La persona con cui parlo spesso e che mi dà sempre consigli.”

“Un tuo amico?” chiesi ancora.

“Non ho amici io. Lui sta sempre con me ogni pomeriggio e non mi prende in giro quando gli racconto quello che mi succede a scuola o casa. Lui sa cosa provo.”

Con molta calma si era alzata e aveva preso un libro, o qualcosa cui assomigliava e si era avvicinata a me. “Gli scrivo tutti i giorni, poi vado da lui e gli leggo ogni cosa.”

Non sapevo cosa dire, la mia testa sembrava sul punto di scoppiare. Perché in questo limbo, se limbo era, c’era la mia versione ed era così reale? Non avevo mai raccontato a Harry della mia infanzia, né tanto meno gli avevo mostrato il mio vecchio diario.

Nessuno l’aveva letto, neanche mia madre visto che l’avevo custodito gelosamente fino ad mio ingresso nel mondo magico, e poi protetto con un incantesimo per evitare che qualcuno potesse aprirlo e quindi leggerlo.

Perché mi trovavo con una giovane Hermione? Silente mi aveva detto che dovevo capire e che solo allora avrei trovato ciò che cercavo. Guardavo me stessa e mille idee giravano vorticosamente nella mia testa, senza però trovare una soluzione all’enigma.

“Hai mai provato a confidarti con tua madre?”

“Lei non capirebbe, è diversa. Lui sa, mi conosce e, a volte, non ho bisogno di parole. È come se lui fosse dentro di me e sapesse ogni cosa. Lui mi guarda e mi ascolta in silenzio, e ho capito. Aveva terminato di parlare, rivolgendomi un timido dolce sorriso.

Capito cosa?” era stata la mia domanda, più che legittima.

“Non sono sola. Lui ci sarà sempre per me. Sempre.”

Guardavo me stessa bambina e potevo sentire l'enorme fiducia che provava verso Dio, quegli stessi sentimenti che avevano fatto parte della mia vita per molto tempo, prima dell'arrivo di quel giorno e della caduta di ogni mia speranza nel rivedere Harry al mio fianco. Anche se i dottori continuavano a ripetere che c'era ancora possibilità di recupero, anche se minime, io non riuscivo più a credere alle loro parole, non volevo illudermi per poi svegliarmi un giorno sapendo che non avrei più sgridato quel testone del mio ragazzo.

Mi sentivo completamente sola, come se Lui avesse messo i paraorecchie e si fosse stancato di quella strana bambina divenuta ora una donna vuota, priva di fede e speranza.

“Neanche tu lo sei,” mi aveva detto, leggendomi nei pensieri.

“Scusa?” dissi incerta, curiosa di conoscere la sua risposta.

“Non sei sola, il mio amico mi ha detto di dirti di non arrenderti e che presto tornerai a sognare.”

Il suo amico? No, io ero quella razionale, non potevo farmi trascinare dalle emozioni e ascoltare una mia versione giovane quando mi ritrovavo in una specie di limbo. Dovevo rilassarmi e pensare a ciò che era reale e tangibile.

Aprii gli occhi e rividi lo stesso ambiente di prima, una casa che non esisteva su una spiaggia in cui avevo incontrato poco prima il mio ex Professore di Pozioni deceduto.

“Smettila di pensare. Se aprirai quella porta troverai ciò che cerchi.” disse, indicando quello che doveva essere l'ingresso in una delle stanze. “Va' da lui e riportalo a casa.”

Come una marionetta, seguii i suoi consigli: abbassai la maniglia ed entrai.

E caddi nel vuoto.

 

 

 

 

NdA: Questa volta niente spritz e niente passeggiate in riva al mare, anzi molta introspezione di Hermione per capire meglio il personaggio. Ho voluto inserire una Hermione piccina per spiegare meglio cosa doveva capire prima di andare a recuperare Harry. Spero di non avervi confuso le idee ma era necessario questo colloquio tra le due Hermione e bisognava riprendere il diario e spiegarlo, altrimenti la sua introduzione nel capitolo con Silly sarebbe stata inutile e confusionaria.

Ora che siete arrivati vicini vicini ad Harry, siete ancora convinti che sia solo un sogno?

Ci si legge come sempre giovedì prossimo!

 

 

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: roxy_xyz