Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: aduial    05/06/2014    1 recensioni
Albus Severus Potter ha una gemella. Una gemella che tutti sanno che esiste ma che nessuno, a parte i vari familiari, ha mai nemmeno visto. Una gemella con cui condivide emozioni, sentimenti, pensieri. Una gemella che nasconde un segreto che nemmeno lui sa. Un segreto così doloroso da farla fuggire da tutto e da tutti.
storia sospesa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 10
 
La tenue luce del sole nascente allungò le sue dita sui prati, rifulse, tingendo d’oro le leggere onde del Lago Nero e pian piano, arrivò ad illuminare il castello di Hogwarts. Nell’aria si diffondeva il cinguettio degli uccelli che salutavano il nuovo giorno con la loro delicata melodia. Solo uno spettatore però godeva di quel paesaggio quasi da fiaba. Dall’alto della Torre di Astronomia, Scorpius accolse il nuovo giorno, lasciando che i raggi ancora deboli del sole gli accarezzassero il viso. Chiuse gli occhi, beandosi di quella pace. Ogni tanto aveva bisogno di un momento solo per sé. Per quanto volesse bene ad Albus e a tutti i suoi amici, solo nella completa solitudine riusciva a pensare e a trovare tranquillità. Amava particolarmente l’alba, quel momento in cui il sole faceva capolino sull’orizzonte e il mondo si svegliava, pronto per affrontare un nuovo giorno. A differenza di quello che si sarebbe potuto pensare, Scorpius Malfoy era una creatura della luce. Per lui l’oscurità era oppressione, angoscia, non era interessato a svelare i misteri che si celavano nell’ombra. Amava il sole, tutto ciò che era limpido e chiaro. E l’alba era l’emblema di questo suo amore, il trionfo della luce sul buio della notte.
Non era andato a dormire dopo il Ballo della sera prima, con tutti gli altri era andato nella Stanza delle Necessità, dove i Grifondoro avevano organizzato un festino clandestino. Per Scorpius, i componenti di quella Casa tendevano a infrangere un po’ troppo le regole e avevano un livello di autoconservazione che si aggirava intorno allo zero, ma le feste gli piacevano molto e non sarebbe mancato per nulla al mondo. L’alcool scorreva a fiumi e, come era prevedibile, c’era più di qualcuno ubriaco. Albus aveva dato forfait un’ora dopo essere arrivato, sconfitto dal Whiskey Incendiario, Tara si era imbucata da qualche parte con un Grifondoro non identificato del settimo anno, Annika era andata a letto, stanca per la lunga giornata. Nella folla, aveva visto ogni loro movimento, ma non aveva trovato l’unica persona che gli interessava veramente: Leila. Non sapeva nemmeno lui come quella ragazza gli fosse entrata dentro. Pensando che fosse solo una cotta passeggera aveva cercato conforto tra le braccia di ragazze di cui non ricordava nemmeno il nome. Tutte basse, formose e con lunghi capelli scuri. Ma nessuna aveva gli occhi verdi, o meglio, nessuna aveva gli occhi di un verde lontanamente paragonabile al suo. Alla fine si era trovato costretto ad ammettere che forse era più di una semplice cotta e quando l’aveva capito si era subito sentito più sereno. Euforico, come solo un adolescente innamorato può essere, ma anche sereno perché aveva finalmente trovato qualcuno che potesse portare luce nella sua vita: lei.
Si sporse dal parapetto, lasciando vagare lo sguardo sui prati, sulle chiome degli alberi della Foresta Proibita. E proprio al limitare del bosco, in una macchia d’ombra che la tenue luce del sole non era ancora riuscita ad annientare scorse un movimento rapido, un guizzo repentino che catturò immediatamente la sua attenzione. Aguzzò la vista e gli sembrò di scorgere la figura di un uomo, avvolto in un mantello, ma nel tempo di un battito di ciglia era già scomparsa.
“Forse avresti dovuto andare a letto Scorpius, ora hai anche le allucinazioni” si disse il ragazzo e si voltò, dirigendosi verso la sua Sala Comune per farsi una doccia e potersi finalmente togliere l’abito elegante.
 
Alcune ore prima, nella Stanza delle Necessità
 
Leila ballava al ritmo della musica che rimbombava nella sala. Al suo fianco Dominique faceva ondeggiare sensualmente i fianchi, attirando lo sguardo di tutti i ragazzi nel raggio di una decina di metri. La giovane Potter sorrise leggermente e si guardò intorno, cercando gli altri. Tara era seduta su un divanetto con un Grifondoro di un anno più grande. O meglio, lui era seduto sul divanetto, lei si era accomodata sulle sua gambe e si stavano baciando appassionatamente. Albus era al bancone e continuava a scolarsi un Whiskey dopo l’altro con James, Lorcan e Fred. Anche da quella distanza era chiaro che fossero piuttosto brilli, infatti poco dopo Albus salutò allegramente gli altri, per poi dirigersi barcollando verso il dormitorio. Subito dopo aver assistito alla dipartita del gemello, Leila venne raggiunta da Rose, che le porse un bicchierino colmo fino all’orlo.
“Cos’è?” chiese Leila sospettosa.
“Non ne ho idea, ma che importa?” rispose la cugina, vuotando il bicchiere in un unico sorso.
La mora non era del tutto convinta, ma la imitò e l’alcool le bruciò la gola.
Circa mezz’ora dopo le due ragazze erano seduta al bancone, a vuotare un bicchiere dopo l’altro. Erano brille, ma ancora in grado di intendere e di volere. James e Fred erano spariti da un pezzo con due ragazze che Leila e Rose sospettavano essere del quinto anno, mentre Molly e i gemelli Scamandro erano già andati a dormire. La bella Potter vide anche Scorpius, circondato dal solito gruppetto di ragazze adoranti, disposte a tutto pur di entrare nel suo letto. Eppure il ragazzo non le badava, ma muoveva la testa, come cercando qualcuno nella calca e per un secondo Leila pensò che quel qualcuno sarebbe potuta essere lei, ma si diede immediatamente della sciocca. In quel momento vennero raggiunte da Roxanne, che stava in piedi a fatica, visibilmente ubriaca. Si scambiarono uno sguardo d’intesa e la sorressero, una da una parte e una dall’altra. Dominique, che aveva assistito alla scena accorse ad aiutarle.
Insieme riuscirono ad accompagnarla alla torre di Grifondoro. Appena entrate nel dormitorio Roxanne si fiondò in bagno, accasciandosi sul water e liberandosi della cena. Rose la seguì, raccogliendole gentilmente i capelli, mentre Dominique e Leila si lasciarono cadere sui morbidi letti. Rimasero in silenzio, incapaci anche solo di aprire la bocca per dire una parola. Le altre due Weasley le raggiunsero e si strinsero sui due letti, addormentandosi completamente vestite.
 
La mattina dopo Leila si svegliò non appena i primi timidi raggi di sole giunsero a baciarle il volto. Silenziosamente si alzò, avvicinandosi alla finestra per godere di quello spettacolo che era precluso a coloro che dimoravano nei sotterranei. Non poteva negare che l’alba fosse bella da vedere, ma non ci trovava niente di così interessante. Lei preferiva la notte, l’oscurità era il suo elemento naturale. Amava le tiepide notti primaverili italiane, così dolci e limpide, con la brezza che soffiava leggermente e amava le gelide notti invernali dell’Inghilterra, crudeli ma terse, passate ascoltando il vento ululare minaccioso. Distolse lo sguardo dalla cascata d’oro che copriva il parco e, cercando di non svegliare le cugine, uscì dal dormitorio, incamminandosi verso i sotterranei.
 
Scorpius stava scendendo le scale, quando gli parve di sentire un leggero fruscio. Si voltò e in cima alla scalinata apparve proprio la ragazza a cui stava pensando meno di cinque minuti prima.
“Leila”
“Scorpius! Scusa, non ti avevo visto, ero sovrappensiero. Dov’eri?”
“Nella Torre di Astronomia” rispose tranquillamente lui.
“E con quale ragazza?” avrebbe voluto chiedergli lei, notando con stizza che indossava gli stessi abiti della sera prima, ma si trattenne. In fondo a lei non importava, no? O forse sì?
“E un buon posto per pensare – continuò lui – tu invece, con chi hai passato la notte?” chiese freddamente.
Persa nei suoi pensieri, la ragazza esitò un attimo nel rispondere: “Ero con Rose, Roxy e Domi”.
“Sì, certo, come no” pensò lui, cogliendo l’esitazione della ragazza.
“Capisco. Torniamo al dormitorio?”
E si diressero verso la Sala Comune in silenzio, entrambi con una sgradevole sensazione addosso, camminando distanziati per non toccarsi nemmeno per sbaglio
 
Alcune ore dopo erano tutti e cinque comodamente seduti al tavolo dei Serpeverde a fare colazione. Albus aveva una faccia devastata che lasciava intuire chiaramente come avesse passato la notte precedente. Gli altri erano molto più tranquilli e, stranamente, silenziosi. Improvvisamente il gemello si risvegliò dal suo stato catatonico ed esclamò: “Scorpius!”
Il giovane Malfoy sobbalzò, rovesciando la tazza di caffè che teneva in mano e lanciandosi in una serie di improperi ben poco eleganti.
“Che cosa vuoi Albus?”
“Tra due settimane c’è la partita contro Tassorosso!”
“E allora?”
“Maschi! Ma sapete parlare solo di Quidditch?” intervenne Tara, alzando gli occhi al cielo.
“Scorp! Ci manca un cacciatore!”
“Merda! Me n’ero completamente dimenticato! Non abbiamo tempo di fare i provini e a inizio anno si erano presentati un sacco di idioti. Che facciamo?”
“Io avrei un’idea…”
“Avanti Al, spara”
“Ci serve qualcuno che sappia volare”
“Ma dai! Chi l’avrebbe mai detto?”
“Lasciami finire. Qualcuno che deve essere anche agile e avere i riflessi pronti”
“Questo sembra più un cercatore”
“Smettila di interrompermi! Qualcuno dotato di ottima mira e sangue freddo”
“Hai finito di dire ovvietà? Il problema è trovarne uno che abbia tutte queste qualità!”
“Scorpius! Lasciami parlare. Qualcuno che sia molto in sintonia con gli altri cacciatori. E ripeto, molto in sintonia”
“Hai ancora i postumi? Sto cominciando a preoccuparmi”
“Sto parlando di mia sorella!”
Leila, presa alla sprovvista, si voltò a guardarlo, convinta di non aver capito bene: “Scusami?”
“Sì Leila, sei brava a volare, sei una buona cacciatrice e soprattutto hai una grande intesa con me”
“Come fai a sapere che so volare?”
“Ti ho spiata una volta mentre ti allenavi con Rose, l’estate scorsa. Le hai anche detto che eri capitano della tua squadra in Italia”
“E così?” chiese Annika sbalordita.
“Sì, ma non volevo tornare a giocare appena arrivata qua, pensavo di aspettare il prossimo anno per fare le selezioni”
“E invece ci servi adesso, mia cara sorellina!”
“Oh e va bene! Sempre che il capitano sia d’accordo” aggiunse voltandosi verso Scorpius, che si ritrovò due paia di occhi verde smeraldo puntati addosso.
“Si potrebbe provare…” acconsentì con un sospiro, ma dentro di sé pensava ancora all’incontro fortuito che avevano avuto quella stessa mattina. Era geloso, fottutamente geloso di quel ragazzo che aveva avuto l’onore di passare la notte con lei e non poteva sapere che la ragazza a cui stava pensando così intensamente, stava provando gli stessi identici sentimenti.
 
Angolo dell’autrice
In questo capitolo ho provato a fare un pochino di chiarezza sui sentimenti di Leila e Scorpius, ma non più di tanta, in fondo loro sono confusi e non sono ancora sicuri di quello che provano. Ed ecco svelato il mistero dello scorso capitolo, il fatto che Leila e Al abbiano finalmente chiarito sarà molto utile ai Serpeverde per quanto riguarda il Quidditch, infatti una squadra ben affiatata raggiunge sempre risultati migliori di una che non lo è e, soprattutto, si diverte di più.
Questo capitolo è il mio regalino per voi, ho cercato di aggiornare piuttosto velocemente perché non so quando potrò farlo di nuovo. Gli esami si avvicinano e, mi duole dirlo, devo mettermi sotto con lo studio (ma potrebbe anche essere che mi prenda lo schizzo di mettermi a scrivere e fregarmene dello studio, sia chiaro). Ma abbiate fede, ritornerò! E dopo questo finale melodrammatico vi chiedo, come sempre di dirmi cosa ne pensate della storia e ringrazio la fedelissima Creepy_Ophelia, che ha la pazienza di recensire tutti i miei capitoli. Un bacio,
Aduial
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: aduial