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Autore: alicehorrorpanic    08/06/2014    8 recensioni
[Piccola revisione in corso: fino al settimo capitolo modificato]
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«Senti coso, tu non mi trascinerai da nessuna parte, punto primo» gli puntai un dito contro e presi un respiro «punto secondo, non sono una di quelle che cascano ai tuoi piedi con un battito di ciglia»
«A me sembra che non ti sia dispiaciuto così tanto guardarmi»
Inclinai la testa e lo esaminai.
«Detto tra me e te, ho gusti più raffinati»
Lui rise, tenendosi la pancia con le mani.
«Non inventare cazzate solo per non ammettere la verità»
«Non sto dicendo cazzate»
«Allora vorresti dire che preferisci un tipo come Fiocchi, secchione, occhialuto, basso, a uno come me, alto, bello e affascinante?»
«E arrogante, stronzo, idiota» elencai con le dita «potrei continuare fino a domani mattina» lo fissai inclinando la testa.
«Se passi con me la notte puoi continuare a insultarmi fino a domani» ghignò e cercò di avvicinarsi di nuovo.
Più cercavo di mantenere le distanze più lui era vicino.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'killkisskill'
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CAPITOLO VENTI - THIS IS LOVE





Un giorno avrei lanciato fuori dalla finestra quella maledetta sveglia, si divertiva a svegliarmi nel bel mezzo dei sogni più belli, e che cavolo.

Visto che i disastri non arrivano da soli ma in coppia, le urla di mia madre per svegliarmi arrivarono alle mie povere orecchie frastornate. 
Se il buongiorno si vede dal mattino, iniziavo proprio male, peggio del peggio.

Mi alzai controvoglia scansando le coperte e mi diressi in bagno stile zombie. 

Ormai le mattine erano tutte uguali, ripetitive e noiosamente monotone: alzarsi, trascinarsi a scuola, tornare a casa, dormire e studiare.

L'alternativa era dare ripetizioni a Nico, quel cretino, sempre arrogante e menefreghista, ma a volte si trasformava e diventava tremendamente dolce e affettuoso. 

Oddio, ma che sto dicendo, sto delirando, non mi fa bene pensare a lui di prima mattina quando sono ancora immersa nei sogni e mezza rimbambita. 

Mi fiondai sotto il getto d'acqua per eliminare quei pensieri strani e incontrollati per riprendere lucidità e ragione: un'impresa colossale.

Mi sentii quasi mancare quando rinvenni dallo stato di trans e mi ricordai la decisione presa il giorno prima: evitare lui, il che consisteva nel non guardarlo, non parlargli, non pensarlo e non fare film mentali poco credibili, oppure si visto che ieri pomeriggio ci stavamo assalendo. 
Oddio, ho ancora i brividi al solo pensiero. 
Alice, il manicomio non è lontano, vai a farci un salto.



“Ce la posso fare, ce la posso fare, devo farcela” il mantra che mi stavo ripetendo durante il tragitto verso la scuola non faceva altro che mettermi addosso ansia e la consapevolezza che sarei svenuta appena me lo sarei visto davanti.

Ero tutto inutile, il mio cuore si sarebbe sciolto a un solo suo sguardo e le gambe non mi avrebbero retto, per non parlare della bava alla bocca se lui avesse mostrato quel suo sorriso mozza fiato. 

No, no, no, stavo sbagliando tutto, ero completamente fuori strada, dovevo estrarlo dalla mia testa non iniettarlo dentro ancora di più, dannazione. 
Non esisteva un'operazione chirurgica per facilitarmi il dolore e il compito di togliermelo definitivamente?

Per poco non ebbi un mancamento quando lo vidi, appoggiato al muretto, jeans chiari, vans nere, canotta bianca, sigaretta e sorriso malizioso.
Volevo essere quella sigaretta tra le sue labbra, porca miseria.
Oddio, di nuovo, ci ero ricascata, ero da ricovero urgente. 

Il cuore che accelera i battiti, il mio respiro mozzato e le gambe tremanti, tutti sintomi che dovrei cancellare subito, all'istante. 

«Hey Ali.»
La voce squillante di Arianna già di prima mattina, ma come faceva?
«Ari, finalmente, pensavo di non farcela ieri senza di te!»
Ero ancora mezza scombussolata dalla visione di Nico che non mi ero accorta che lo stavo ancora fissando.
«Beh ma sei sopravvissuta vedo, che stai guardando?»
Lei mi si affiancò, così eravamo due sceme che osservavano quel cretino, che non ci stava minimamente considerando, neanche per sbaglio.

«Sei proprio andata amica.»
«Cosa?»
Non mi ero mossa, ero ancora imbambolata, poteva esserci persona più pazza di me? 
«Sei cotta.»
«Ma va, voglio solo spaccargli quella sua faccia da strafottente.»
«Sarà.»
Fece spallucce, ma non era convinta, si vedeva, e io avevo detto l'ennesima balla colossale. 


Il suono della campanella mi salvò da quella conversazione imbarazzante, per una volta era servita a qualcosa quel dannato oggetto. 




NICCOLO'


Aprii gli occhi e mi trovai disteso in un letto che non era il mio, tanto per cambiare, non era una novità così sconvolgente.

Cercai di fare mente locale per ricordare cosa era successo la sera prima: casa di Alice, io e lei che quasi..oddio, ma che mi era saltato in testa? 
Poi casa di Arianna e, dovevo essere impazzito per aver deciso di venire qui, da Samantha, avevo bevuto qualcosa di forte sicuramente.

Guardai la sveglia sul comodino, erano quasi le sette, quindi sarei riuscito ad arrivare a scuola in tempo. 

«Hey sei sveglio.»
Mi girai e la vidi sdraiarsi sul letto con addosso una camicia da notte, i capelli arruffati e aria insonnolita.
«Si mi sono svegliato adesso.»
Le sorrisi, tanto valeva ringraziarla per l'altra sera.

Si sistemò di fianco a me e sospirò, quanto amavo la calma..prima della tempesta.
«Comunque è stato diverso.»
«Cosa?»
Alzai un sopracciglia interrogativo.
«Eri diverso ieri, non era come le altre volte. Che ti frulla in testa?»

Riflettei per qualche secondo, ma arrivai alla conclusione che non c'era niente che non fosse come prima. 
«Niente.»
«Non dire balle, si vedeva. Ti piace qualcuna?»
«Cosa?Ma sei matta?»

Mi alzai a sedere seccato scostando le coperte, rimanendo a petto nudo davanti a lei.
«Ei stai calmo, era solo una domanda la mia.»
Mi accarezzò una spalla ma me la scrollai di dosso.
«Non sono affari tuoi.»
Mi alzai e cercai i vestiti sparsi nella stanza a casaccio, sembrava ci fosse stata la terza guerra mondiale in quella stanza. 

«La maglia è in sala.»
Mi informò, rispondendo alla mia muta domanda che mi stavo chiedendo da cinque minuti. 

«Comunque non è una brutta cosa innamorarsi.»
Perché non la smetteva coi suoi discorsi del cazzo?
Mi stava dando sui nervi.
«Io non sono innamorato di nessuna.»
«Mmm.»
«Che c'è?»
Mi girai per guardarla in faccia, era seduta sul letto che mi osservava intensamente.
«E allora dimmi, chi sarebbe Alice?»
Deglutii e sbarrai gli occhi, una coltellata sarebbe stata meno violenta.

«Come pensavo.»
Sorrise compiaciuta, convinta di aver toccato il mio punto debole, e aveva proprio azzeccato. 

«Stanotte hai detto più volte il suo nome mentre dormivi.»
Di male in peggio, ero messo così male?

Ero praticamente paralizzato da cinque minuti, senza riuscire a spiaccicare parola, avevo la gola secca e il cuore che voleva esplodere.
Sembravo una stupida femminuccia.

«Bene, allora io vado.»
Riuscii ad alzarmi e recuperai la maglietta in salotto, per poi dirigermi verso l'ingresso per uscire.

«Non devi avere paura di mostrare ciò che provi.»
Ma cos'era, all'improvviso era diventata la mia psicologa personale?
«Io non provo proprio niente.»
La guardai un'ultima volta, appoggiata allo stipite della camera da letto e uscii sbattendomi dietro la porta. 

Non erano ancora le sette e mezza quindi decisi di andare a casa a cambiarmi, togliermi i vestiti del giorno prima e lavarmi via il profumo di Samantha addosso.


Arrivai a scuola in orario, poco prima delle otto e del suono della campana, mi appoggiai al muretto e mi accesi una sigaretta per smontare la tensione. 

«Hey bro!»
Il saluto inconfondibile di Chris, il mio migliore amico, che mi si affiancò e buttò la cicca di sigaretta appena finita. 
«Ciao.»
Gli dissi tra un tiro e l'altro, per fargli intendere che non avessi voglia di parlare. 
«Brutta giornata eh?»
Grazie al cielo, riusciva a capirmi subito, quando c'era qualcosa che non andava non indagava oltre. 
Annuii semplicemente mentre buttavo fuori il fumo, l'unica cosa che riusciva a rilassarmi.

«La Bucci ti sta fissando, anzi direi mangiando.»
Rise di gusto dandomi una gomitata nello stomaco.
Per fortuna non avevo fatto colazione altrimenti avrei sboccato l'anima. 
«E quindi?»
Riuscii a dire, dovevo concentrarmi a non ricambiare lo sguardo, lo dovevo a lei e a me.
«Continua a guardarti e ora è arrivata anche la sua amichetta.»
Arianna, chiaro, mi avrebbe tenuto d'occhio, una ragione in più per non incrociare il loro sguardo. 
Cazzo, pensavo fosse più semplice invece stavo soffrendo come un cane imprigionato. 

Il suono della campana mi destò dai miei pensieri, buttai a terra la sigaretta e corsi in classe per evitare di incrociare gli occhi di Alice e di inciampare in qualche oca che volesse una sveltina in bagno.

Sentii dietro di me Chris imprecare in qualche lingua sconosciuta ma lo ignorai. 

Niente e nessuno mi avrebbe distratto, doveva evitare sia l'una che l'altra, dovevo mettere a posto prima dentro di me e dopo avrei pensato a lei.

Magari Arianna si era sbagliata, io non piacevo ad Alice, anche se quando l'avevo toccata era stata tutta un fremito.

«Ma che cazzo c'hai oggi? Ti hanno infilato un razzo nel culo?»
Chris mi aveva appena raggiunto e si era seduto vicino a me di banco. 
«Niente, voglio solo uscire il prima possibile da qui.»
Sbuffò ma non aggiunse nient'altro.

Non sarebbe stato facile, lei mi guardava, sentivo il suo sguardo addosso e dovevo far finta di niente. 
Era una tortura non poterla guardare, toccare, baciare, provocare, ma sarebbe stato meglio così.

Cercavo di convincermi di qualcosa in cui  non credevo neanche io stesso. 

Agonia.
Supplizio.
Sofferenza. 
Afflizione. 

Tutto stonava con ciò che avevo fatto fino ad ora.

Duro. 
Freddo.
Indifferente.

Stavo diventando una femminuccia sensibile del cazzo.









 
Spazio Autrice
Oh mio deus che caaaaaaaldo 
Scusatemi per l'apparizione di Samantha ma è servita a qualcosa almeno u.u
Comunque tornando a noi, non so se avete notato ma i capitoli precedenti sono stati leggermente modificati, cioè niente di che, qualche parola tutto qui, non dovete rileggere nulla tranquille ahah.
Magari più avanti aggiungerò dei punti di vista di Nico se vi farà piacere nei primi capitoli.
Bene, mi sto dilungando, comunque sto facendo il canguro tra i pensieri di Alice e Nico, spero vi piaccia e che non sia una cosa noiosa o che vi confonda.

Critiche e torte da mangiare grazie sempre ben accette ahahah 
  
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