Fanfic su attori > Tom Hiddleston
Segui la storia  |       
Autore: kikka_67    10/06/2014    1 recensioni
Tutte le fans del Dio dell'Inganno non aspettavano altro che, finalmente, fosse introdotto il personaggio che poi sarebbe diventata, la moglie di Loki Laufeyson. Poveraccio! Pensò Tom, Loki aveva già un bel po’ di guai a cui pensare, gli mancava solo una moglie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il sig. Bennett prese sua figlia per mano e la fece sedere sul divano vicino a lui, la guardò attentamente aspettando che trovasse le parole giuste per raccontargli di Tom.
-  Dedicami un po’ di tempo e parlami del tuo amico. –
- Adesso? Dai papà è tardi e sono stanca, devi ammettere che è stata una giornata faticosa! Buona not….- suo padre l’interruppe.
- Julienne….sto aspettando. - Jules ricambiò il suo sguardo incerta e si decise a parlare.
- Tom è  una persona particolare…..è intelligente, sensibile, spiritoso e…mi piace che voglia ottenere quanto più possibile dalla vita, nel contempo è generoso con tutti, potrei azzardarmi a paragonarlo ad uno oceano…..i cui abissi più oscuri sono celati gelosamente…..dolori…delusioni…paure,   penso addirittura che ci sia davvero un po’ di Loki in lui ….- rise leggermente.
- Loki? E cosa sarebbe  questo Loki? – chiese suo padre sgomento.
- E’ il dio degli inganni…… forse è meglio che te lo spiego un’altra volta. – scherzò.
- Quando sono con lui, sto bene, sono sempre al centro delle sue attenzioni e mi parla in continuazione di qualsiasi cosa…è logorroico….ma simpatico.- sorrise.
- Sei innamorata di lui? –  le chiese suo padre e Jules sospirò.
- Se voglio stare vicino a lui anche quando è malato, sudato, raffreddato….arrabbiato…. e quando ride…..ha una magnifica risata sai? Quando è pensieroso poi….è spettacolare, i suoi pensieri non modificano la sua espressione, il suo viso è immobile……ma…. i suoi occhi….cambiano colore, profondità….. c’è un mondo immenso là dentro  …..…anche quando resta in silenzio è interessante, dimmelo tu papà… vuol dire che…..lo amo?.........lo amo…… - ormai Jules era persa nei meandri delle sue elucubrazioni  che le fluttuavano davanti agli occhi attorcigliandosi in luminose spirali.  Le sue frasi potevano sembrare poco coerenti l’una con l’altra, ma nel luogo in cui si era rifugiata anche ciò che non era coerente …aveva un senso.
-  Da come ne parli, mi fai intendere  che hai usato  il tuo tempo libero per osservarlo bene. Ti sei chiesta il perché? – il sig. Bennett sorrise emozionato.
Dopo la morte di sua madre,  Jules si era rinchiusa in sé stessa,   non mostrava mai a nessuno il suo “io” più intimo, non voleva mostrarsi fragile e  indifesa. Ma gli era chiaro ormai che Tom era riuscito a superare le sue difese e che forse, finalmente, sua figlia aveva trovato ciò che cercava.
Jules non gli rispose, si rese conto che per la prima volta esprimeva  a voce alta, ciò che sentiva   realmente per Tom  e per il solo fatto, che incredibilmente,  fosse riuscita a raccontarli a suo padre,  i suoi sentimenti le  sembravano  più veri, forse non aveva più paura di nascondersi……non doveva più combattere per non farsi coinvolgere…era già deliziosamente coinvolta.
 Guardò suo padre  dritto negli occhi, era sempre stata sincera con lui.
- Non abbiamo ancora fatto l’amore….....non gli ho ancora detto …..-
-  Jules……. Dimmelo adesso….-   disse una voce dolce  dietro le sue spalle.
Tom era seduto sui gradini della scala con una coperta addosso, aveva gli occhi lucidi nascosti dietro gli occhiali e le sorrideva tenero, sembrava un piccolo gufetto arruffato. 
Jules gli  si avvicinò  piano e s’inginocchiò davanti a lui, rimasero per un tempo indefinito a scrutarsi, non si sarebbe dimenticata facilmente del caldo bagliore che illuminava i  suoi occhi.
- Non sono sicura…di non essere arrabbiata con te…..in questo momento non ricordo il motivo per cui dovrei esserlo…….ma prima o poi mi tornerà  in mente…..e allora saranno guai….. – sentì suo padre lasciare la stanza e chiudersi la porta dietro le spalle.
- Dimmelo Jules. – era un ordine
- Io…… vorrei….. -  deglutì con fatica. 
- Vorrei…amarti…. – alzò una mano per accarezzargli il viso e Tom scostò la coperta, l’accolse nel caldo bozzolo per  stringerla  a sé .
- Grazie… per le parole che hai detto. – la baciò leggermente.
- Dimmi che non hai sentito tutto…..tutto!!!.... –  gli chiese aggrappandosi al suo pigiama arrossendo all’istante.
– ….. Se voglio averti vicina….anche quando……sei arrabbiata….delusa, ubriaca… isterica….…quando sei triste…..euforica……vuol dire che ….. –  le sussurrò  le  parole che aveva pronunciato poco prima.
- Oh no!!!….….. – gemette.
- Hai la febbre di nuovo…..- gli disse nascondendosi sotto il suo mento. 
- Sei una fifona… ma aspetterò che tu abbia il coraggio di guardarmi negli occhi e di  dirle a me quelle parole stupende. Stai con me questa notte…ti prego. – le sussurrò con voce roca.
- Ti ricordo che c’è mio padre in casa, e poi stai male….e poi…..Ectiuuuu!!! –
Ecco cosa si guadagna a fare la buona samaritana!! Pensò  irritata Jules  nel suo letto, tremante dalla febbre. Aveva passato tutta la notte a starnutire e tossire e il medico che suo padre aveva chiamato per lei questa volta, ripeté  la diagnosi che aveva pronosticato per Tom.
- Guesta me la baghi cara!! – borbottò minacciosa guardando Tom che sorrideva .
- Jules stai tranquilla, non ti fa bene agitarti, hai la febbre alta. Non è colpa mia, se i miei batteri ti trovano simpatica! – le rispose tranquillo, .
- Barli bede du!! Be li hai dadi dutti a be!! E……abesso stai bede!! Berchè sei qui a ribermi in faccia??–  lo aggredì irritata, durante la notte sembrava che il raffreddore  di Tom fosse completamente sparito.
- E che sei buffa……ma carina….hai gli occhi gonfi e arrossati, sei pallida,  ma hai delle graziose chiazze rosse sulle guance che fanno pendant con quelle che hai sul naso….e …..-
Con un movimento fulmineo afferrò  la bottiglia dello sciroppo che Jules gli aveva scagliato contro e poi   scoppiò a ridere.
-   Julienne smettila!  Va bene, sto zitto. Vuoi un po’ d’acqua? – gli chiese premuroso.
- Boglio che lassi la bia sdanza subido!! – gli ordinò perentoria e si coprì con le coperte offesa.
Tom uscì dalla stanza e andò in cucina, dove il sig. Bennett preparava qualcosa da mangiare.
- Come va la malata? – gli chiese girandosi appena, mentre controllava le pentole.
- E’ di cattivo umore Will, mi ha tirato addosso la bottiglia dello sciroppo! – scherzò Tom.
- Davvero?  Per caso le hai elencato il numero delle chiazze che ha in faccia? – rise scuotendo la testa divertito.
Mentre Jules dormiva, Tom e suo padre avevano parlato a lungo e avevano scoperto di avere  delle conoscenze e degli interessi in comune. Con molto tatto Will aveva sottoposto Tom ad  un “piccolo interrogatorio”  per sondare quali fossero i suoi sentimenti per sua figlia e l’attore di buon grado aveva risposto senza remore.
- Non voglio farle del male, Will. L’ambiente in cui lavoriamo è un mondo meravigliosamente fatuo e abbagliante. E’ difficile avere  una persona accanto,  che capisca i ritmi e i sacrifici che ogni attore deve affrontare, gli orari, i viaggi. All’improvviso, sei famoso e la tua vita non è più solo tua,  non fraintendermi, amo ciò che faccio e ho lavorato duro per ottenerlo.  Ma quando si spengono le luci, ritorno ad essere solo un uomo, con le paure e debolezze di tutti,  che ha bisogno di una compagna  accanto a sé  che lo aiuti a non perdere la presa sulla realtà e Jules è una persona vera. Ti voglio ripetere le stesse parole che ho detto a lei, non le sto chiedendo di sposarmi, ma vorrei  avere  il tempo necessario per  comprendere se siamo giusti uno per l’altra, mi capisci? – concluse serio.
- Si capisco e ti ringrazio,  sei stato sincero. Vi auguro che conoscendovi, decidiate di costruire un rapporto duraturo. –  rispose Will soddisfatto.

Mrs. Hiddleston era stata avvisata delle condizioni di Jules e d’accordo con il figlio aveva rimandato la sua visita. Tom aveva passato praticamente tutto il pomeriggio  al  telefono, in pochi giorni si erano accumulati una quantità impressionante di impegni per uno che doveva essere in vacanza.
- Ciao malata, come stai? – chiese allegro Tom sbirciando dentro la stanza di Jules.
- Ciao sto meglio, grazie. Vieni non mordo!  La febbre ha lasciato il posto ad un mal di testa martellante, ma il peggio sembra essere passato. Novità?  – rispose sospirando la donna.
- Qualcuna, devo essere a Londra domani. Luke mi ha fissato delle interviste e delle visite a cui non posso mancare. – rispose sedendosi vicino al letto.
- Perfetto! Non dovevi essere in vacanza? – brontolò imbronciata.
- Cercherò di tornare per il weekend e se stai bene dovrò portarmi dietro mia madre, ho faticato parecchio a rimandare la sua visita, quando ha saputo che stavi male anche tu, voleva partire subito per rendersi utile. Le sei simpatica e avete parlato solo dieci minuti. –
Se non fosse stato per il mal di testa, Julienne sarebbe scoppiata a ridere, era divertente pensare che  un uomo grande e grosso come Tom  avesse  un timore reverenziale per la madre.
- Secondo me stai esagerando,  con questa storia che tua madre ti vuole  vedere sposato per forza, sono sicura che preferirebbe saperti scapolo che divorziato! -
- Il divorzio non è contemplato nel vocabolario di mia madre per quanto mi riguarda, comunque hai ragione. Una volta dovresti parlare a Chris e chiedergli della sua dolce mammina, ti racconterà degli episodi molto interessanti. – sogghignò
- L’hai sentito recentemente? – gli chiese curiosa.
- Verranno a Londra per la première del  film all’inizio del mese prossimo, anche se ormai sua moglie è quasi prossima al parto, non lo vuole lasciare venire da solo! –
- Beh, la capisco. Lasciare tuo marito in pasto a delle fans scatenate non è un pensiero piacevole. Poi ci sono le bellissime attrici, senza scrupoli, che appena vedono un bel ragazzo tirano “fuori” il meglio di sé stesse! – disse osservandolo bene,  tenendosi con una mano la fronte.
- Ehm……a cosa stai pensando esattamente? Non mi piace il tuo sguardo scrutatore! – rise Tom davanti alla sua espressione sospettosa.
- Tu con chi ci vai alla première? – gli chiese serafica.
- Quest’anno per la prima volta, dopo tanto tempo, avrò una bellissima donna al fianco. Finalmente potrò partecipare  al party che seguirà, senza essere inseguito anzi braccato da tutte le donne presenti! – le rispose con sufficienza  guardandosi le unghie della mano.
- Poverino! Quando ti ho rivisto la prima volta, non mi sembrava che tu fossi tanto indaffarato a schivare le avances delle donne presenti! Anzi eri da solo nel gruppo degli uomini  single…….vi stavate consolando a vicenda? - commentò ironica.
- Ehi!! Era un momento di calma! – ribatté quasi offeso.
- Quindi? – lo rimbeccò Jules mettendosi seduta, aspettando che continuasse.
- E va bene…..vuoi farmi l’onore di accompagnarmi e stare con me tutta la sera…….e magari anche tutta la notte? – le chiese mostrando tutti i suoi trentadue denti.
Julienne gli sorrise – Vedremo….. lo sai vero? Che cosa leggerai su tutti i giornali il giorno dopo ….. –
- Mhmmmmm…..Il Dio degli Inganni e Sigyn….sarà vero amore?- rispose Tom con voce stentorea.
- Oppure………..Sigyn ha incastrato Loki?......senti questo…….. E se ti bacio davanti a tutti e così  la facciamo finita  di nasconderci? -  la fissò tenero.
- Sicuramente faresti un favore ai produttori! Ma sei sicuro di voler rinunciare a tutte le tue donne? Pensaci bene, finora,  quando una donna ti piaceva eri libero di provarci…- continuò a guardarlo attentamente.
- Non  ci provare! Non ti tirerai indietro adesso, che ho deciso di dirlo a tutti! – esclamò convinto.
- Quando torni da Londra, dobbiamo parlare seriamente..-
- Puoi iniziare ora a parlare non ho niente da fare! – cominciava ad irritarsi e non lo nascondeva.
- Come vuoi………. – si alzò dal letto lentamente, cercando di resistere  alle vertigini, con pochi passi raggiunse Tom e si sedette sulle sue ginocchia.
- Voglio fare l’amore  con te… sentire la tua pelle sulla mia e voglio sentirti gemere quando ti tocco….voglio imparare ad  amarti e voglio essere amata in tutti i modi che riuscirai a trovare……ma non voglio e non posso dividerti con nessuno….- gli sfiorò le labbra mordendole leggermente.
- Wow………amarti in tutti i modi che troverò? …è veramente interessante come premessa…- scherzò debolmente Tom.
Jules sorridendo gli sfilò la t-shirt  e con calma prese a  sfiorargli il petto e le spalle, poi con voluttà tuffò le dita tra i suoi capelli e lo tirò verso di sé.
- Ehm…Jules c’è tuo padre di sotto e tu ….hai la febbre…..e io non ho più un briciolo di autocontrollo da utilizzare con te…..ti prego smetti subito. – le disse deglutendo con fatica.
- Ti ho mai detto che parli troppo? Sta zitto e baciami! -  gli  disse aprendo le labbra per accogliere quelle dell’uomo.
Smettendo di farsi guidare dalla ragione,  la sollevò tra le braccia e spinse sul letto e con impazienza si liberarono dei vestiti, Tom la baciò e accarezzò a lungo prima di coprirla con il suo corpo e   Jules lo accolse in sé con un   gemito di soddisfazione.  Le profonde spinte a cui andava incontro senza respiro,  la portarono in un’altra dimensione di puro piacere dove  poco dopo anche l’uomo la raggiunse.
Ancora strettamente allacciati si guardarono,  non avevano bisogno di parole, ripresero a baciarsi per non smarrire quel senso di appartenenza che avevano aggiunto amandosi.
Solo il rumore di passi che salivano le scale  li costrinse a separarsi velocemente e Tom raccogliendo tutti i loro vestiti sparsi in giro spinse Jules dentro il bagno.
- Tom i tuoi boxer!!! Sbrigati!! – le sussurrò sottovoce  Jules.
Con un balzo disperato raccolse anche l’ultimo indumento e si precipitò in bagno chiudendo la porta a chiave, Jules nel frattempo aveva aperto il getto della doccia. Rimasero immobili respirando appena, quando sentirono Will bussare alla porta.
- Jules…come stai? – perplesso si guardò intorno finché non riconobbe lo scroscio dell’acqua della doccia.
- Jules stai bene? – chiese di nuovo bussando alla porta del bagno questa volta. Non ricevendo risposta si decise  a scendere in cucina, le avrebbe portato il tea più tardi si ripromise.
Con un sospiro di sollievo Tom si abbandonò contro il muro. – Non mi sono fatto mai beccare da ragazzo in situazioni simili …e alla mia età  sarebbe veramente ridicolo! – le disse sottovoce sorridendole.
Jules lo raggiunse e si abbandonò contro di lui che strinse  tra le braccia, alzò il viso per incontrare il suo sguardo  - Vieni amore, l’acqua è calda….- gli disse prendendogli la mano.
Con le mani piene di sapone si permisero  il piacere di accarezzarsi  con calma, come avevano  sempre desiderato  e quando le carezze non bastarono più, si lasciarono cadere sul pavimento e si amarono  di nuovo.
Si rassegnarono  a rivestirsi ed a uscire dalla porta del bagno con circospezione,  non dovevano farsi sentire da Will. Jules ritornò sul suo letto e Tom dopo averle sfiorato le labbra con un bacio si accinse ad uscire dalla sua stanza in punta di piedi.
- Ah ma sei qui Tom?? Ti ho cercato dappertutto! – esclamò una voce dietro la porta.
Se nelle sue intenzioni  aveva deciso di sedersi sulla poltrona vicina al letto per darsi un contegno,  dopotutto erano vestiti e tutto sembrava “normale”, nel momento in cui vide il padre di Jules sobbalzò violentemente dallo spavento e si schiantò per terra avendo mancato di alcuni centimetri il mobile.
L’allegra risata di Jules lo irritò profondamente e mentre cercava di tirarsi su prometteva sottovoce terribili vendette. – Scusami, ma sei veramente ridicolo! “Alla tua età”….non riuscire a centrare una sedia è grave! – lo prese in giro ridendo con le lacrime agli occhi.
- Non volevo spaventarti, ti ho cercato per un po’ in casa ma non ti ho trovato. –
- Sono andato a fare una passeggiata e quando sono tornato non ci siamo incrociati probabilmente, sono andato in camera mia a fare una doccia e poi sono venuto a vedere come stava Jules. – gli snocciolò tutti i suoi spostamenti sperando di essere convincente.
- Avevi bisogno? – gli chiese sedendosi  con attenzione avvertendo un doloretto al fondoschiena.
- Annie ci ha invitato a cena, ma visto che Jules non sta ancora bene ed  è meglio che stia a casa al caldo, verrà qui a cucinare e a farci compagnia. – rispose posando il vassoio con il tea sul tavolino.
- NO!! Ehm…voglio dire. Papà vai tranquillo a cenare da Annie. Io e Tom restiamo a casa…..cucini tu vero? E poi la febbre mi è passata, mi sento meglio davvero! Ho fatto anche la doccia. – disse ridacchiando nervosamente Jules indicandosi i capelli ancora un po’ umidi.
- Si Will vai tranquillo, penserò io alla malata! – lo incitò sorridente.
Will li guardò stranamente per un attimo – Se proprio non vi dispiace rimanere da soli per tutta la sera, io ed Annie avevamo intenzione di andare a vedere uno spettacolo nel teatro nel paese vicino e potremmo  rimandare la cena ad un’altra sera. Potremmo tornare tardi……molto tardi. – mormorò ironico.
- Davvero? Che opera rappresentano? – chiese curioso Tom.
- Tom!! – il richiamo di Jules lo riportò alla realtà.
- Ahaa……si certo! Ehm….non ti preoccupare ce la caveremo! Le preparo la cena e poi le leggo un libro…che ne dici? – si rivolse a Jules con un espressione innocente.
- Va bene, vado ad avvisare Annie e prenoto i biglietti, ci vediamo dopo. -  li salutò uscendo dalla stanza.
- Non se l’è bevuta!  - disse convinto Tom.
- No, non è tonto. Cosa mi prepari di buono per cena? – gli chiese curiosa.
- Gulasch, mi auguro che ti piaccia…..è l’unica cosa che so cucinare!! -  rispose ridendo.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Tom Hiddleston / Vai alla pagina dell'autore: kikka_67