Capitolo 3: La causa
Chopper, non essendo ancora venuto a capo del malessere
di Rufy, continuò per una buona mezz’ora a fare
avanti e indietro dal capitano ai suoi libri di medicina.
Nami: ancora niente?
Chopper scosse la testa: no! Avrei un idea di quello che possa essere, ma…
Robin se ne stava in piedi era accanto al letto su cui
era sdraiato il ragazzo, aspettando ansiosamente notizie sulla sua salute. Solo
per un attimo spostò lo sguardo verso il malato, ma bastò quel momento per
farle notare un particolare che poteva essere importante..
Robin: Chopper guarda il suo braccio! –disse allarmata-
La banda con cui aveva fasciato il braccio di Rufy era ormai zuppa di sangue, il che poteva significare
una sola cosa.
Chopper: si può trattare solo di avvelenamento! I sintomi
ci sono e ora questa ferita che riprende a sanguinare da sola, ne è la
conferma!
Usop: avvelenamento? E da
cosa?
Chopper: non lo so!
Zoro: non può essere
avvelenamento da cibo, perché se no staremo male anche noi!
Sanji: Ehi! Io non ho intenzione
di avvelenare qualcuno!
Zoro: chiudi il becco! Non era quello che volevo dire!
Nami: che abbia mangiato
qualcosa di velenoso sull’isola?
Chopper: non credo! Guardate!
Usop: oh mamma! Cos è?
Chopper togliendo la fascia insanguinata per sostituirla
con una nuova, notò sull’artp del capitano qualcosa
di molto strano. Sul braccio di Rufy c’era una strana
ramificazione blu.
Sanji: qualunque cosa sia,
sappiamo che ora la causa è quella cosa che gli ha procurato quella ferita sul
braccio.
Zoro: rimane la domanda…che cos’è?
Usop: ragioniamo…da
quando Rufy ha quel taglio sul braccio?
Chopper: io l’ho notata solo dopo l’attacco della marina.
Prima non so se l’avesse!
Robin: uhm??? Forse…- scappò
via-
Nami: Robin dove vai?
Robin: -ormai lontana- torno subito!
Usop: avrà scoperto
qualcosa?
Robin era intenta a sfogliare il libro che avevano trovato su quel galeone
che era caduto dal cielo prima della loro avventura sull’isola di skypea...era sicura di aver letto qualcosa che poteva
tornare loro utile.
Robin: ecco! –lesse attentamente- come pensavo! –ritornò
velocemente nella stanza dove si trovavano tutti gli altri-
Zoro: hai trovato qualcosa?
Robin annui e mostrò loro il libro in questione.
Sanji: ma quello è il diario
di bordo di quel pirata che giunse
sull’isola nel cielo circa 200 anni fa!
Usop: come può aiutarci quel
libro vecchio!
Robin: semplice! Rufy non è il
primo ad essere avvelenato da quel corallo!
Chopper: corallo? –nessuno capiva a cosa Robin si stesse
riferendo-
Robin: da quello scritto sul diario, alcuni membri della
ciurma, che avevano acquisito i poteri del frutto del mare, sono morti a causa
di uno strano avvelenamento! Il sintomo in comune fra essi era una ramificazione
blu, che partiva dalla parte del corpo che era stata a contatto con il veleno.
Dopo varie ricerche riuscirono a capire che la causa era il corallo agalmata blu, dalla quale deriva il nome del minerale agalmatolite, scoperta molti anni più tardi, infatti
entrambi hanno la capacità di assorbire e annullare le forze del soggetto che
ha mangiato il frutto del mare.
Usop: ma L’agalmatolite non uccide chi entra a contatto con essa…quindi magari anche il corallo non costituisce un vero
è proprio pericolo! –disse fiducioso-
Robin: -scuotendo la testa- ti sbagli! Se un minerale al
solo tocco può privare dalle proprie forze una persona, prova a immaginare cosa
possa fare una sostanza simile iniettata nel corpo dell’interessato.
Chopper: Robin ha ragione! Rufy
si indebolirà sempre di più finchè…
Non ebbe il
coraggio di finire la frase. Inoltre alcune lacrime cercarono di uscire, ma la
piccola renna le rimandò indietro. Doveva mostrarsi forte, la vita di Rufy dipendeva prevalentemente da lui.
Sanji: ma quando è entrato in
contatto con questo corallo?
Zoro: credo quando è caduto
in mare!
Sanji: hai visto qualcosa
quando ti sei tuffato?
Zoro: no, niente!
Nami: però sul braccio ha un
bel taglio, non può esserselo procurato così facilmente!
Zoro: -il sangue di Zoro si si gelò nelle vene- Credo di aver capito come è andata! Quando raggiunsi
Rufy non riuscivo a portarlo su e inoltre non avevo
più aria nei polmoni, l’ho dovuto tirare su bruscamente!
Chopper: è probabile che se lo sia procurato in quel
momento!
Sanji: -diede un calcio alla
sedia- è tutta colpa tua! Se fossi stato più attento…
Nami: Sanji
chiudi il becco! Non è colpa di Zoro! –lo riprese-
Usop: è stato solo un incidente!
Zoro: no! Sanji ha ragione! È stata colpa mia!
Nami: no, non è vero! La colpa
è mia! Se io mi fossi spostata quando la palla di cannone veniva verso di me, Rufy non sarebbe mai intervenuto a proteggermi e non
sarebbe finito in mare!
Ormai l’ansia e la preoccupazione regnava sovrana in
quella stanza.
Usop:SMETTETELA! –gridò- non
serve a niente se vi accusare fra di voi, non sarete di certo d’aiuto
comportandovi in questo modo!
Sanji e Zoro:
hai ragione scusa!
Robin: Rufy se potesse parlare
non darebbe la colpa a nessuno di voi!
Usop: capisco che siete in
ansia, ma lui è Rufy giusto? Non si arrende di fronte
a niente no? Ce l’ha farà anche questa volta!
Chopper: non è detto!
Silenzio…
Nami: ma esisterà un
antidoto, un qualcosa per rimetterlo in sesto!
Chopper: io non conosco nessun rimedio!
Robin: -continuando a sfogliare il libro- il libro non lo
dice e inoltre si pensava che quel corallo fosse ormai istinto, non credo che qualcuno abbia provveduto a
cercare un rimedio.
Nami – le scese una lacrima-
ma non può finire così…
Chopper: forse la dottoressa Koreka
saprebbe cosa fare!
Zoro: ci vorrebbero
settimane per tornare indietro sulla tua isola Chopper e per Rufy potrebbe essere ormai troppo tardi.
Sanji: Chopper! Tu sei un
medico, non sei in grado di creare un antidoto?
Chopper: ho letto come si deve procedere, ma non ho né
gli strumenti, né l’elemento in questione per poterci provare!
Zoro: cosa ti servirebbe?
Chopper: dunque…prima di tutto
un campioncino del corallo, delle provette, un campione del sangue di Rufy, ma quello non è un problema, uhm…un
microscopio e alcuni medicinali e altri attrezzi, che si possono trovare solo
ed esclusivamente in uno studio medico ben attrezzato!
Sanji: l’unica cosa da fare allora
è dirigerci verso la prossima isola!
Nami: non sappiamo quanto dista
da qui e in più non abbiamo il corallo che serve per creare l’antidoto!
Zoro: allora torniamo
indietro a prendere il corallo!
Nami: e poi? Ci
impiegheremmo almeno un giorno a tornare indietro, se il vento è favorevole, ma
rimane la questione che non abbiamo l’occorrente.
La ciurma non sapeva cosa fare. Tutti volevano salvare Rufy a tutti i costi, sarebbero stati disposti anche a
sacrificarsi se sarebbe stato necessario, ma in quel momento si sentivano tutti
delle nullità e non potevano dare niente oltre a vedere un loro caro compagno
soffrire.
Robin era uscita un attimo a prendere una boccata d’aria:
Ragazzi! Una nave in vista!
Zoro: cosa? –corse fuori-
accidenti!
Usop: è…è
una nave della marina!
Robin: a bordo c’è qualche cosa che non va!
Nami: sta andando a fuoco!
Robin: c’è un ragazzo…è stato
lui a causare l’incendio!
Usop: riesci a vedere fino a
lì? …Ah già! I tuoi poteri! Farebbero comodo anche a
me!
Infatti sulla nave della marina c’era parecchio
scompiglio. A quanto pare uno dei loro prigionieri era riuscito a uscire dalle
loro prigioni, nonostante fossero ben sorvegliate, e ora si divertiva a creare
non pochi problemi a tutti gli uomini presenti sulla nave. Tutti quanti erano
talmente indaffarati, da non accorgersi della presenza di una nave pirata.
Marinaio: guardate là!
Marinaio2: è una nave pirata! Sarà venuta per riprendersi
il prigioniero!
Marinaio3: - dopo aver osservato l’imbarcazione con un
cannocchiale- è la nave pirata di cappello di paglia!
Fuggitivo: cappello di paglia? –sorrise- “ quasi quasi gli faccio visita! Chissà come sta? È da parecchio
che non ci vediamo”
Intanto sulla Going Merry…
Zoro: Robin? Sai dirci chi è
quel ragazzo?
Robin: è un ragazzo di circa vent’anni e ha un tatuaggio
sulla schiena! –ci pensò un attimo- se
non sbaglio deve appartenere alla ciurma di barba bianca!
Usop: un ragazzo di circa
vent’anni, con il tatuaggio di barba bianca sulla schiena e che crea incendi –ripetè-
…chi sarà mai?
Zoro e Nami:
ACE!!! –dissero all’unisolo-