Per gli standard umani Inghilterra non ha ancora sedici anni quando si stabilisce con America in una piccola villetta in Virginia. Non ha idea di come ci si comporti come un bambino, né come lo si cresca. La poca esperienza che ha, gli viene dall’osservazione delle donne della sua gente e da cosa lui avrebbe desiderato per sé. Assicurare al piccolo America un tetto è cosa facile, dato il suo status (per tutti è Arthur, figlio di Lord Kirkland), mentre la preparazione del cibo lo mette in difficoltà: se può avere qualcosa nello stomaco, poco importa del suo sapore, ha imparato da piccolo. Ma America non rischia né di essere attaccato (per quello c’è la sua Marina a proteggerlo), né di morire di fame o di freddo, per cui Inghilterra ce la mette tutta per preparare qualcosa di delizioso.

È solo un poco bruciacchiato, pensa guardando quello che originariamente sarebbe dovuto essere pane, ma che ricorda il carbone nell’aspetto. America, con i gomiti sul tavolo, dondola le gambe e guarda la cucina in attesa del pranzo. La zuppa, sul fuoco da più di un’ora, emana vapori strani e il maiale è più duro di una pietra. Per Inghilterra si tratta di un pranzo con i fiocchi, ma teme che non piacerà ad America. Con un sospiro, porta quello che a preparato in sala da pranzo, accompagnato dalle esclamazioni gioiose di America.

“Togli i gomiti dal tavolo e usa bene le posate” gli dice mentre poggia la zuppa, sorpreso dalla sua reazione, né sapendo bene come reagire.

Alfred studia il piatto perplesso e Arthur sa bene il perché, ma comunque un sospiro gli sfugge senza volerlo, pensando che a volte la buona volontà forse non basta. Non riesce comunque a distinguere i sapori, e se li distingue è abituato a mangiare qualsiasi cosa fino al punto che eccellente e disgustoso per lui non sono tanto diversi.

“Buon appetito” dice comunque, con una lieve ironia.

Con le sopracciglia aggrottate dalla determinazione, Alfred afferra il cucchiaio e lo immerge nella zuppa. Arthur non può fare a meno di osservare con preoccupazione il cucchiaio fino a quando non torna vuoto dalla bocca di America; in quel momento, la sua attenzione è tutta per il bambino. America ricambia lo sguardo mentre ingoia la sua cucchiaiata di zuppa, pensoso.

“È deliziosa!” esclama infine, un poco pallido, ma con un sorriso largo.

Inghilterra sorride, mentre dentro di sé sente il cuore sciogliersi. La zuppa deve essere tremenda, di questo è certo. Nessuno ha mai fatto una cosa così gentile verso di lui.

“Sono felice” risponde sinceramente.

Nonostante la felicità, desideroso di premiare America, il giorno dopo assume la migliore cuoca che trova nelle colonie.