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Autore: Evil_Regal    11/06/2014    1 recensioni
Emma e Regina parlando dell'eventualità e del desidero di allargare la loro famiglia.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regina era in ufficio mentre Emma sin da quanto Dhelia aveva aperto il regalo aveva deciso che appena avesse potuto,avrebbe montato il castello per la loro piccola principessa. Causalmente,ma non poi così tanto,la mattina stessa dopo il compleanno Emma aveva tempo.

Ma non perché lo avesse davvero,semplicemente perché se l’era preoccupato. Aveva chiamato suo padre e gli aveva detto che quella mattina non sarebbe scesa in caserma perché aveva importanti questioni da svolgere. Non gli aveva detto di cosa si trattava ma lui aveva qualche idea.

Dhelia dormiva ancora quindi,dato che Regina non c’era e Henry faceva chi sa cosa per la casa,Emma si era portata il baby monitor in giardino così da poter tenere sotto controllo Dhelia.

“Non ci vorrà niente” pensò “Quando si sveglierà lo troverà montato e quando Regina tornerà a casa penserà che sono la persona più strepitosa del mondo dato che ho montato questo castellone enorme in così poco tempo e da sola” pensava e sorrideva soddisfatta al pensiero.

Si mise in giardino e tutto sembrò più brutto di quello che si aspettava.

C’erano tantissimi pezzi,tantissimi bulloni,tantissime viti e tantissime altre cose che lei non sapeva nemmeno cosa fossero.

“Ci dovranno pur essere le istruzioni! Non che tu ne abbia bisogno Emma,ma è tanto per non far sentire Regina stupida dato che lei non sarebbe capace di farlo senza le istruzioni.

“Okay Emma” aveva cominciato a parlare da sola “Puoi farcela”

Girò sotto sopra lo scatolone per far cadere tutti i pezzi e rendersi conto in che pasticcio si era cacciata.

Rimase delusa quando non trovò le istruzioni.

“Sono fottuta” decise quindi di cominciare a dare un’occhiata ai pezzi “Okay,non ci sono le istruzioni ma tu sei geniale Emma,ce la farai sicuramente.Sei la cosa più vicina al Padre Eterno,ce la fai bella bionda” pensò “Si ce la farai” annuì ed era sicura che sembrava pazza agli occhi di chi la guardava,se qualcuno l’avesse guardata. Ma il bello del loro giardino era che non era un giardino. Era quasi un parco,quindi nessuno l’avrebbe vista.

Cominciò a vedere come costruire quel castello di plastica cercando di capire quale pezzo andava con quale pezzo,quale vite con quale buco,quale bullone con quale spazio.

Costruire un castello era più difficile di quel che aveva pensato.

Riuscì a montare la base e ne fu così soddisfatta che decise che si era meritata una pausa. Si preparò una panino che gustò mentre ammirava il suo lavoro. Lavoro che non corrispondeva nemmeno ad un decimo di tutto quello che aveva fatto. E lei lo sapeva ma scacciò il pensiero perché non aveva la più pallida idea di come continuare a costruire quella reggia.

Se ci fosse riuscita,si sarebbe regalata una medaglia immaginaria o magari una vacanza. Non è vero,non avrebbe fatto nulla,semplicemente perché non ci sarebbe mai riuscita.

“OTTIMISMO EMMA” si disse tra sé e sé “SEI TROPPO BELLA PER NON RIUSCIRCI” mangiò il panino in fretta e tornò al suo castello.

Era stata circa un’ora a cercare di capire come mettere insieme un altro gruppo di pezzi. Li aveva girati,rigirati,girati ancora,capolti,ma niente,non ci riusciva. Quindi aveva deciso di passare alle torri,ma era ancora più difficile di quel che si era immaginato.

Tutto era più difficile di quel che si era immaginato. E intanto erano passate due ore e non aveva ancora montato niente,se escludiamo la base che le era  riuscita per miracolo. Dopo circa due ore e mezzo aveva sentito Dhelia piangere dal baby monitor. Ma lei dietro a quel castello ci stava perdendo la salute mentale,quindi gridò ad Henry di andare a prendere sua sorella e di riscaldarle il latte  nel biberon. Non era la prima volta che Henry lo faceva,quindi Emma si fidava. E poi,anche se fosse stata la prima volta,si sarebbe fidata lo stesso perché non aveva scelta. Quel castello doveva essere terminato prima che Regina fosse tornata a casa. Già aveva fallito il primo obiettivo,ovvero quello di costruirlo prima che Dhelia si svegliasse. Il secondo non poteva fare la stessa fine del primo.

Menomale che Regina aveva insegnato ad Henry come riscaldare il latte e come darlo a Dhelia. “Santa Donna” pensò Emma.

Aveva montato una torre,ma non aveva l’aspetto di una torre,quindi la smontò e cercò di ricostruirla ma non c’era modo che le venisse.Aveva cominciato persino ad imprecare contro i pezzi ma di certo non era la soluzione ai suoi problemi,quella.

Niente da fare,quel castello era impossibile.

E intanto si era fatta ora di pranzo,era solo riuscita ad attaccare le bandiere sopra la punta delle torri,che non aveva ancora montato.

“SONO A CAASA” gridò Regina dall’ingresso. Dhelia corse verso sua madre che la prese in braccio e la riempì di baci “Amore della mamma” le sorrise  stringendola e quella battè le mani.

“Ciao mamma” gridò Henry dalla sua camera. Regina coprì le orecchie di Dhelia e gli gridò un saluto.

“Emma?” la cercò ma non la trovava “Dov’è la mamma?” chiese a Dhelia che rise. “Dove sarà mai la mamma?” ripetè girando per casa “Emma?” poi sentì una voce imprecare dal giardino

“Oh,penso di averla trovata” riaggiusto Dhelia in braccio e si diresse verso il giardino

“Emma cosa sta succedendo?” chiese poi notò il castello “Ohh,amore la mamma ti sta costruendo il castello” la bambina era talmente eccitata che cominciò a muoversi agitatamente tra le braccia di Regina e quella fu costretta a metterla giù. La piccola saltellò su e giù battendo le mani.

“Questo castello è maledetto” Emma era furiosa “Non vuole costruirsi”

“Non vuole costruirsi?” Regina incrociò le mani al petto “Non vuole o non ci riesci?” alzò un sopracciglio

“Non vuole”

“Hai provato le istruzioni?”

“Non sono uscite. Chiunque abbia ideato questo castello ha pensato ‘OH TU SPENDERAI UNA MAREA DI SOLDI PER COMPRARE QUESTO SCHIFO DI COSA E POI IMPAZZIRAI PERCHE’ IO SONO UNO STRONZO E NON TI HO MESSO LE ISTRUZIONI PER METTERE INSIEME QUESTA MATASSA INFORME E INSOPPORTABILE DI PEZZI. LA PROSSIMA VOLTA IMPARI E A TUA FIGLIA COMPRI UN PUPAZZO’. Maledetto”

“Emma” Regina si avvicinò sussurrando “Le istruzioni ci sono…” disse cautamente

“No,NON CI SONO. CI SONO SOLO MIGLIAIA DI VITI,BULLONI,PEZZI E CONTROPEZZI” gridò Emma

“Emma” Regina le prese la mano e poi prese lo scatolo indicandole le istruzioni illustrate,con delle immagini,su un lato di quest’ultimo. Emma prese un respiro profondo anzi più di un respiro profondo per mantenere il controllo

“Che ne dici se chiamo Henry e ci mettiamo a costruirlo tutti quanti insieme?” propose Regina per calmare la bionda infuriata.

“Ma io volevo fare una sorpresa a Dhelia..e a te. Volevo che pensassi che sono grandiosa e invece non so nemmeno accorgermi dei disegni enormi di come costruire questa cosa”Emma aveva il broncio

Regina rise e poi la guardò dolcemente. La abbracciò e la baciò “Ma io penso che tu sia grandiosa. Sei la mia grandiosa,impacciata,goffa Emma. E non ti vorrei in nessun altro modo” sorrise “E’ stato un pensiero carino ma guardala così,abbiamo un occasione per fare qualcosa insieme” disse Regina “Ora preparo il pranzo,mangiamo insieme e poi cerchiamo di costruire quel castello,okay?”

Emma annuì debolmente prima di sentire qualcuno ai suoi piedi

“Ah tu piccola peste,tutta colpa tua” disse prendendola in braccio e tempestandola di baci

“Su andiamo” disse Regina rientrando in cucina,seguita da Emma e Dhelia.
  
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