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Autore: Defiance    11/06/2014    1 recensioni
dimenticate quasi tutto ciò che sapete su Captain America: le cose, in questa fan fiction, sono diverse.
Cross-over con la serie tv Revenge (dalla quale la mia ff differisce), la storia è incentrata sulle figure di Natasha Romanoff, Sharon Carter e di una nuova, misteriosa ragazza.
Qual è la loro missione? Beh, lo scoprirete solo leggendo.
[Post-TWS. Post season2 di Revenge. Rischio spoiler)
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Natasha Romanoff, Nuovo personaggio, Sharon Carter, Steve Rogers
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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2

The Plan




 
 
 
“Per avere successo una rivoluzione richiede assoluta devozione per affrontare le incombenti avversità. La situazione, improvvisamente, può cambiare e ogni perdita può alimentare il desiderio di vincere ad ogni costo.”
Emily Thorne
 
 
 
*Natasha’s pov*
 
Vedere Alyson Fisher lì, era stato un colpo.
O meglio, vedere com’era diventata, era stato un colpo; sembrava una mia versione in miniatura.
Il suo sguardo era quello di una persona cui non era più rimasto nulla, l’espressione di chi non riesce a trovare pace e cerca vendetta, i segni indelebili di ciò che aveva passato.
“Natasha è stata il mio mentore. Sai, come Takeda lo è stato per te” rispose raggiungendoci lentamente.
“Perché sei tornata, Alyson? Credevo che ci avessi rinunciato” la interruppe Sharon, mentre nella mia mente cominciavo a risolvere il puzzle.
Sharon era in realtà Amanda Clarke, aveva sperimentato la vendetta in prima persona e, come me, era giunta alla conclusione che, a eccezione dei primi istanti successivi al trionfo, in realtà non portava alcuna pace con sé; aveva sicuramente cercato di farlo capire ad Alyson dopo che quest’ultima aveva completato il suo addestramento con me, visto che il loro nemico era comune e forse, inizialmente, ci era anche riuscita.
“Lo avevo fatto. Davvero, Steve mi aveva convinta. Aveva detto che avrebbero pagato tutti e, invece, lui è stato rapito dall’Initiative. Speravo che ti avrebbero affidato questa missione e, dato che Natasha è con te, ne ho avuto la conferma” spiegò Alyson, guardando gelidamente la bionda al mio fianco.
“Cosa vuoi, Aly?” domandai, anche se conoscevo già la risposta.
“Se non mi includete in questa cosa, lo farò per conto mio. Lo devo a Steve” annunciò lei, un tono così solenne che avrebbe persuaso persino Nick Fury.
“Bene. Benvenuta nel team allora” concordò Sharon; era perfettamente consapevole che respingere quell’offerta non sarebbe servito a nulla.
“Allora, Charlie’s Angels. Il lupo perde il pelo ma non il vizio… a quanto pare si ritorna ai vecchi tempi. Noi vs Initiative. Qual è il piano?” chiese Nolan, gli occhi luccicanti per l’eccitazione.
“Tu ne starai fuori, questa volta, Nolan” replicò autoritariamente la Carter.
Avevo l’impressione che presto mi sarei sentita di troppo; sicuramente stava per cominciare una di quelle intime conversazioni che non ammettevano terze persone.
“Cosa? Emily…”
Sharon” precisò lei, un’espressione irremovibile dipinta sul volto.
“Hai così tanti nomi che faccio confusione. Ti ho sempre aiutata, sono stato coinvolto fin dal primo momento, non mi sbatterai fuori adesso” insistette lui.
A quel punto allora, feci segno ad Alyson di lasciare la stanza, ma perfino dietro la porta, si potevano udire le loro urla.
“Nolan, questa volta è diverso! Non si tratta di vendicarsi dei Grayson! Stiamo parlando dell’Initiative e tu sei l’unica persona che mi è rimasta. Io non rischierò di perderti, ho messo la tua vita in pericolo troppe volte” stava urlando Sharon.
Mi chiesi se riuscisse a trattenere le lacrime come me, se fosse più spietata di quanto pensassi.
“Ho fatto una promessa a tuo padre e dopo ne ho fatta un’altra a te. Ho giurato che ti sarei rimasto sempre accanto e, che tu lo voglia o no, io manterrò quella promessa. È una mia scelta, Amanda” ribatté Ross.
Sicuramente alla fine Sharon avrebbe ceduto; neanche io sarei stata in grado di respingere Clint, se lui avesse cercato di aiutarmi.
Erano quel genere di rapporti basati su legami indissolubili e inspiegabili.
“Nolan… non è la tua guerra” proseguì imperterrita la Carter. Tuttavia la sua voce era leggermente incrinata, stava per cedere.
“Si che lo è! Quella gente ha ucciso delle persone, incastrato tuo padre e poi ha cercato di fare lo stesso con me. Hanno ucciso Padma. E quando pagheranno, voglio essere tra coloro che hanno contribuito affinché ciò accadesse” concluse Nolan.
Sharon si arrese e gli spiegò la situazione, nel frattempo, mi accinsi a parlare con Alyson.
“Quindi Steve e l’agente Carter ti hanno convinta a rinunciare alla tua vendetta”
“Ero a tanto così dal ficcargli una pallottola nel cuore, Nat” asserì, lo sguardo fisso in punto imprecisato del pavimento.
“Steve ti ha detto che c’erano altri modi, vero? È tipico di lui” sussurrai, una morsa allo stomaco che mi provocava un dolore allucinante.
“Avrei dovuto sparare” controbatté gelidamente lei, serrando i pugni. 
“No. Credevo di avertelo fatto capire. Quello è un punto di non ritorno, Alyson” tentai di farla ragionare, ma non sembrava funzionare.
“Li ucciderò tutti, Natasha. E guai al primo che cercherà di impedirmelo”
Noi distruggeremo l’Initiative, Alyson, te lo prometto. Con qualsiasi mezzo si renda necessario” le assicurò la decisa voce di Sharon, appena uscita dall’ufficio di Nolan.
“È arrivato il momento di farla finita. Venite” disse, mentre Aly ed io ci scambiavamo uno sguardo perplesso.
 
“Quindi Ross è dentro?” domandai accigliata.
“Non posso sbatterlo fuori, Nat. Ma ti assicuro che penserò io a lui, non ci sarà di intralcio in alcun modo” tentò di tranquillizzarmi lei, ma Nolan continuava a non sembrarmi affatto il tipo adatto a una missione del genere.
Aveva un corpo esile ed era decisamente troppo emotivo, mi era bastato lo sguardo che aveva rivolto a Sharon non appena l’aveva vista per capirlo.
“Nolan ha rintracciato il cellulare di Steve. L’ultima volta che lo ha usato risale a tre settimane fa, ed era a New York” spiegò la bionda, parcheggiando l’auto e dirigendosi verso la spiaggia, scusandosi per il fatto che non ci voleva accanto a sé in quel momento.
Rimasta sola con Alyson, cominciai già a percepire che qualcosa non quadrava.
“Cosa nascondi?” chiesi, trafiggendola con lo sguardo.
“Ross ed io abbiamo un piano, ma Sharon non lo accetterà mai” confessò lei, un’espressione in volto che richiedeva senza preamboli una richiesta di collaborazione o una dipartita.
“Mi stai chiedendo di tradirla? Di operare alle sue spalle?”
“È l’unica via, Natasha! Non guardarmi il quel modo!” sbottò Alyson, sbuffando irritata.
“Di cosa si tratta?” acconsentii, consapevole che per valutare quel piano, dovevo prima esserne a conoscenza e limitarne i danni.
Non avrei lasciato nulla al caso, la posta in gioco era troppo alta per commettere errori.
 
“Cosa ci fai tu qui? Credevo venisse Alyson” esordì Nolan Ross non appena mi vide comparire.
“Mi sono offerta di prendere il suo posto. Visto che stiamo decisamente boicottando Sharon, il minimo che possa fare è assicurarmi che non ti accada nulla di male” risposi indifferente, accomodandomi sulla panchina.
“Ti ha raccontato tutto?” domandò, schioccandosi le dita, forse per contrastare l’ansia.
“Sì. È una mezza follia, ma… è la via più rapida” commentai, “e io ho fatto cose più avventate e pericolose di questa”
“Bene” sussurrò lui, puntandomi una piccola pistola contro il braccio e sparando.
Avvertii un lieve dolore, seguito da un formicolio fastidioso.
“Il localizzatore è dentro. Non appena saremo nel quartier generale dell’Initiative, Alyson riceverà il segnale e saprà dove siamo” spiegò Nolan, il respiro accelerato.
Mi chiesi dove una persona non addestrata trovasse tanto coraggio; quelli come me, avevano maggiore sicurezza di sopravvivere, ma lui… lui rischiava molto.
“Vuoi davvero molto bene a Sharon, vero?” chiesi senza riuscire a trattenermi.
Amanda è tutto ciò che ho” mormorò sospirando “farei di tutto per lei”
“Già. Conosco la sensazione” ammisi, ripensando immediatamente a Clint e a Steve.
Avrei dato la mia stessa vita per loro.
“Come ci finiamo nel covo di quei bastardi?”
Alyson mi aveva spiegato tutto, eccetto questa parte del piano.
Ross sorrise malizioso, poi disse: “Tu mi sottovaluti, agente Romanoff. Daniel Grayson è il nostro passaporto. Gli ho inviato una mail, con la quale minacciavo di rivelare il suo coinvolgimento nell’attentato di tre settimane fa. Avrà sicuramente avvisato i suoi ‘colleghi’, perché ho ricevuto la visita di uno di loro proprio un’ora prima che voi arrivaste alla Nolcorp questa mattina”
“Ti hanno chiesto di portare le prove qui, vero? Furbi. Qui non passa mai un’anima. E ottenute le prove, sei certo che ci porteranno con loro, perché il tuo cervello è troppo avanzato per poterlo sprecare. Tenteranno di costringerti a collaborare con loro e ciò ti consentirà di non essere ucciso all’istante” conclusi sorridendo.
Era contorto e geniale allo stesso tempo; il tempo trascorso con Sharon doveva aver dato i suoi frutti: Nolan aveva appreso da lei l’arte della manipolazione alla perfezione.
“Ma tu? Non sei preoccupata che ti facciano fuori?” chiese dopo una breve pausa, domanda seguita da una delle mie risate più inquietanti.
“Sarebbero morti prima ancora di provarci” gli assicurai, alzandomi poi in piedi non appena un bolide nero si parcheggiò sgommando dinnanzi a noi e sei agenti ci accerchiarono.
“Che i giochi abbiano inizio” bisbigliai scambiandomi un’occhiata complice con Ross e inscenando una finta resistenza iniziale.
Non dovevano sospettare nulla.





Angolo dell'Autrice
Salve a tutti!

Ho fatto in fretta questa volta,
non avere più la scuola tra i piedi
è una gran cosa.
Inizialmente avevo scelto Kristin
Kreuk come modello per Alyson, 
però poi, guardando The Tomorrow 
People, ho scoperto Peyton List, che 
mi è sembrata più adatta... ma vabbè,
probabilmente non vi cambia nulla.
Evito di assillarvi con le mie solite
chiacchiere. Mi auguro che il
capitolo vi piaccia, fatemi sapere
cosa ne pensate se vi va, le recensioni
sono sempre gradite :)
Alla prossima,

Bell.

 
  
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