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Autore: Fulmine28    11/08/2008    0 recensioni
<< Jet, come stai? >>
Questa frase viene detta tante volte da Wave nel corso di questa storia.
Forse, anche troppe volte.
Le prime volte, Jet rispondeva con tono secco e acido << Sto benissimo! >>. Ma, andando avanti, il suo tono diventa meno aspro e comincia a essere indeciso, balbettato.
Ed infine, l'unica frase che riesce a pronunciare, a pezzi, è << Mi sento male... mi sento malissimo... >>
Genere: Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui!! Finalmente ho finito il secondo capitolo della mia storia! **
Spero vi piaccia... e Buona Lettura! ^^


Capitolo 2: Il Salvataggio
<< Storm!! Fermati, Storm!!! >>
Wave era quasi senza voce, da quanto tempo stava chiamando Storm, che proseguiva, sordo e ancora stordito dalla botta di prima, per la sua strada, pensando che il capo e la compagna lo stessero seguendo tranquilli.
La rondine perse la pazienza, diventando rossa rossa per quanto era arrabbiata. Presa da uno scatto d'ira, fece un salto e diede un calcio al suo Gear.
Non lo avesse mai fatto!
La tavola prese a girare vorticosamente su sè stessa, andando a sbattere contro quello di Storm. Egli perse per un attimo il controllo della sua tavola - ora moto - e, stintivamente ma non molto intelligentemente, piantò una frenata. Il Gear si fermò talmente violentemente che sbalzò dalla sella il suo proprietario, che andò a sbattere contro un albero, rimbambendosi ancora di più.
<< Oooh... Wave, perchè l'hai fatto?! >> rimproverò la compagna con il suo vocione, appena ella si avvicinò.
<< Senti, sordone, primo non l'ho fatto apposta, secondo lavati le orecchie la mattina, e terzo DOBBIAMO AIUTARE JET!!! >> ribattè secca la rondine.
<< Perchè, cos'ha? >>
Wave si sentì svenire.
<< Certo che sei scemo... >>
<< Ehi, io non sono scemo!! >>
<< Nooooo.... sei solo senza cervello! >>
<< ZITTA!!! >> urlò Storm, offeso dall'ultima frase.
La rondine guardò il compagno con noia, aspettando la frase che sicuramente avrebbe detto.
Storm si fece aspettare, ma alla fine lo disse: << Cos'ha? Me lo dici o me lo dici? >>
<< Tu vedi Jet, qui? >>
La voce di Wave era inespressiva, annoiata dal comportamento sciocco di Storm, che ripose senza pensare con un secco << Sì! >>
<< Oh, certo! Vieni, Jet! Scusa se non ti ho visto! >> scherzò l'altra, facendo finta di parlare con il capo, mettendogli una mano dietro le spalle. << Cos'è, un fantasma?! Io non lo vedo!!! >> ribattè poi, guardando fisso fisso quello scemo del suo compagno, che si grattava la testa guardando la rondine con uno sguardo da non diciamo cosa.
<< Non correre mai più avanti >> lo rimproverò.
<< Cosa fai, la mammina? >>. Storm la schernì con una sonora risata. Lo rimproverava! Era così forte, sentire una più piccola rimproverare uno più grande!
Ma Wave non lo trovava forte. Affatto.
Anzi, si era offesa di brutto.
<< Senti... >> cominciò a denti stretti << Se io sto facendo la mammina, Jet farà il papino arrabbiato se non vieni SUBITO CON ME!!! >>
Pochi istanti dopo, Storm era sul suo Gear che seguiva Wave, senza fiatare.

Jet aveva la fronte imperlata di sudore, mentre si teneva aggrappato a delle sporgenze del soffitto e lottava contro il mal di testa che gli era tornato improvvisamente.
Da quanto tempo era appeso là sopra?
Da almeno mezz'ora sicuro.
La polizia non la smetteva più di controllare quel posto, e per sicurezza avevano lasciato delle guardie alla porta, tanto per non far scappare chi fosse rimasto chiuso dentro.
Era già un miracolo se le guardie non avevano alzato il naso e non lo avevano visto, e se continuava a non farsi sfuggire nè un gemito, nè un lamento e nè - tantomeno - la presa, avrebbe potuto anche farcela...
Ma le braccia e le gambe gli cominciavano a fare male, i muscoli erano troppo tesi da troppo tempo!
"Dove sei, Wave?!" pensò disperato, ricacciando dentro un lamento. Però gli scappò un gemito.
Trattenne il fiato, mentre le guardie cominciavano a guardarsi intorno.
Una sollevò le spalle.
<< Sarà stata la nostra immaginazione, tornate ai vostri posti >>
Fiuuu!!
Meno male che quelle guardie non avevano tanta intelligenza e non avevano capito che proveniva da sopra le loro teste!
Il capo della polizia arrivò pochi istanti dopo, annunciando che non avevano trovato nessuno, e che sarebbero andati via, chiudendo con le sbarre l'entrata, tanto per non far scappare chi ci fosse stato dentro - se ci fosse stato qualcuno -. "Vai via..." pensò Jet, le braccia doloranti che gli facevano troppo male.
Lo sguardo del capo dei poliziotti cominciò ad andare verso l'alto. Il falco venne preso dal panico.
"Non guardare su..."
Il movimento era lento, quasi stesse esaminando pezzo dopo pezzo il muro, prima di guardare il soffitto.
"Non guardare su!"
Era quasi lì... Ancora un pò e...
"Abbassa quello sguardo, dai!!!"
Jet preferì non pensare cosa sarebbe successo dopo. Si limitò a chidere gli occhi, ignorando le immagini di lui che veniva preso e portato in galera che correvano come saette nella sua mente.
"Abbassa... abbassa..."
<< Capo! Dobbiamo andare! >>
Il capo della polizia abbassò di scatto lo sguardo, proprio prima di incontrare gli occhi serrati del falco, e uscì dalla banca di corsa. Le sbarre gli si chiusero dietro, bloccando l'uscita e l'accesso a chiunque.
Le sirene si allontanarono veloci. Appena furono un suono appena percettibile, Jet lasciò la presa, ignorando il male che ebbe quando cadde malamente a terra.
Finalmente... Poteva muoversi tranquillo...
Oppure no...?
<< Ah-a! Il capo aveva ragione! >> esclamò una guardia, rimasta apposta lì, con un sorriso da monello sul viso.
Al falco scappò un'esclamazione quando chi lo aveva sorpreso tirò fuori un cellulare e digitò un numero.
Lo portò all'orecchio, aspettando la risposta, sotto lo sguardo stupefatto e rassegnato di Jet.
A quanto pare, lo avevano fregato. Si era tenuto là sopra per niente.
Noia.
Perchè proprio così doveva andare?!
Ma, proprio in quel momento, la guardia fece cadere il cellulare e cadde malamente in avanti. Dietro, ancora con il pugno in avanti, stava Storm, cosa che fece tirare un sospirone di sollievo a Jet.
Storm si avvicinò alle sbarre dell'entrata, ne prese due e cominciò a tirare come un dannato. Le sbarre dapprima si mossero appena appena, poi si piegarono fino a spaccarsi del tutto.
Nel frattempo, Wave aveva bloccato la chiamata e si era preparata sul suo Gear, pronta a partire.
Storm prese a mò di sacco di patate il capo e salì anche lui sul suo Gear, sfrecciando subito dopo il più lontano possibile con la compagna.

<< Jet... come sta... >>
<< BENE!!! STO BENE, OK??!! >>
Storm si guardò un attimo in giro, con un gocciolone dietro la schiena, poi pregò Jet di stare calmo, mentre questi tentava di fermare un tic all'occhio destro.
Wave e il compagno si guardarono un attimo, sospirando, poi i loro occhi si posarono di nuovo sul capo.
<< Vai, Storm >> disse quasi sussurrando la rondine. L'indirizzato al messaggio prese di nuovo Jet come un sacco di patate e lo portò in una stanza della base con un letto vicino alla finestra. Lo lasciò cadere sul morbido materasso e uscì, chiudendosi a chiave la porta alle spalle, ignorando le imprecazioni di Jet.
<< Wave mi ha detto che dovrai rimanere là dentro... è per il tuo bene, boss... >>
<< Al diavolo il mio bene!! Io voglio uscire di qui!! >>
<< Jet, non puoi!! Non hai notato che la tua mano trema?! >>
Il falco chiuse gli occhi e appoggiò irritato la testa alla porta a cui si era incollato. Sì, se ne era accorto. Eccome! Ma solo per quello doveva stare chiuso là dentro?! Quella giornata era iniziata male... malissimo!!
<< FAMMI USCIRE DI QUIII!!!! >>
  
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