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Autore: _Ayucchan    13/06/2014    3 recensioni
Dal testo:
Scoppiò lacrime,ogni goccia candida scalfiva quel dolce viso. Ogni lacrima simboleggiava il dolore frustante che voleva condividere, ma nessuno lo condivise, nessuno provava le sue pene. Le lacrime si fusero con la pioggia, non aveva fatto nulla di male per meritarsi questo. Perché, pensava. Tutto quello che aveva costruito era stato cancellato, durante il suo compleanno poi. “Rufy” gridava in preda al dolore, ma questo urlo disperato non raggiunse nessuno. Il ragazzo si avvicino a lei la guardò, l’esamino ogni punto del volto, i suoi occhi castani, le sue labbra carnose ed invitanti, i suoi capelli arancio che le incorniciavano il volto, poi fece di no con la testa.
Genere: Avventura, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La ciurma era ormai svanita, come un bellissimo sogno al mattino, salpando le onde di quel mare così blu da fare invidia persino al bellissimo colore del cielo.
Nami era atterrata nel porto, con i suoi pochi risparmi che aveva portato con se, si sedette per terra appoggiandosi al muro. Non poteva mangiare, non poteva permetterselo, l'unica cosa che poteva fare era leggere il suo libro sperando che il sonno la prendi e la porti con se in un mondo in cui, lei e la sua ciurma erano ancora insieme.

"Nami?"

Qualcuno aveva pronunciato il suo nome, sembrava così dolce e amorevole pronunciato dagli altri. Facendoci caso, quella voce le sembrava familiare, qualcuno che conosceva e di cui si era completamente dimenticata? Doveva scusarsi, visto che ora capiva il dolore di essere dimenticati. Forse, era solo un dolce sogno, uno di quelli che tanto aveva desiderato. Aprì gli occhi con molta fatica, visto che gli bruciavano ancora a causa di tutte le lacrime che aveva versato. La sua vista era molto sfuocata, non sapeva riconoscere quindi se quello era un volto familiare o meno. Ma qualcuno l'aveva chiamata, l'aveva chiamata per davvero. Era già un grande passo, forse, la sfiga che si era impossessata del suo corpo pian piano iniziava ad andarsene. Vide una mano porgersi verso di lei, era un supporto che di certo non avrebbe mai rifiutato, quando fu finalmente in piedi capì. Era Usopp, l'aveva riconosciuta? Le uniche parole di Nami, seguite da lacrime furono:

"Mi..dispiace Usopp" poi svenne.

Si risvegliò in un letto caldo, finalmente un po di caldo la circondava, anche se non poteva essere mai sostituito dal calore degli amici. Si era ritrovata in una stanza molto piccola, con un letto, qualche comodino e due scaffali pieni di libri impolverati. Accanto a se una figura maschile,dall'aspetto, doveva essere Usopp. Quest'ultimo vedendo la faccia confusa di Nami, immaginò che lei si stesse chiedendo dove fosse oppure cosa era successo, e quindi gli diede delle risposte.

"Non ti preoccupare, sei nella baracca in cui lavoro io, cioè in cui lavoravo, sei svenuta quindi ho chiesto al mio ex. capo di poterti ospitare per un po."

"Ma.. tu cosa ci fai qui?"

"Come non ricordi? dissi a tutti che volevo fare qualche soldo, così ho preso lavoro qui.. ma mi hanno licenziato il giorno dopo.Così dissi di passare il giorno dopo alla ciurma, ora aspetto solo che passino..Ma tu perchè eri in mezzo alla strada?"

"Usopp, noi dovevamo prenderti ieri..non oggi. Lo so che può sembrare ridicolo, ma nessuno nella ciurma si ricorda più di me, cosi mi hanno lasciato qui con pochi miei risparmi.."

"COOSA? E ora come faremo?"

"Non lo so.."

Si alzò, anche se barcollava, prese il suo libro, ringraziò i proprietari e uscì. Usopp l'accompagnò, anche se non sapeva cosa volesse fare in quel suo stato. In più sarebbero morti di fame se non avessero trovato lavoro e guadagnato, il che risultava difficile per una ladra. Nami, che aveva letteralmente la testa per aria finì per scontrarsi con un ragazzo. Tutti i suoi volantini finirono per spargersi per terra. Ma non erano semplici volantini, erano dei ricercati. Nami notò che sul braccio di uno, c'era la scritta "Asce" ma la "s" era stata cancellata..quindi "Ace"?. Quel nome le suonava familiare, fece lo sforzo di cercare quel nome nei suoi ricordi, guardò anche Usopp in cerca di aiuto, ma quest'ultimo sembrava non capire. Poi come un fulmine scagliato in terra da qualche Dio, si ricordò di quel nome. Era il fratellone di Rufy.. ne aveva tanto parlato durante i loro viaggi. Così prese i volantini e glieli porse, poi ebbe un idea.

"Ciao,sicuramente non mi conosci, ma io sono un amica di tuo fratello..Rufy. Quell'idiota ci ha dimenticato qui poichè siamo nuovi, non è che potresti portarci da lui..è diretto in un isola a poca distanza da qui.."

La percentuale che potesse abboccare era del 50%, c'era anche la possibilità che non fosse tanto idiota quanto suo fratello e che quindi non abboccasse al piano che Nami aveva progettato in fretta è furia. Meglio provare che non star a far nulla su quell'isola priva di tutto.

"Un amica?Ma certo! Potrei offrirvi una barca, non più di quello però. Se siete in due c'è la farete, e...oh date i miei saluti al mio fratellino."

Ce l'avevano fatta, incredibile ma vero. Non appena Ace si girò, Nami saltò dalla gioia e salutò quella piccola isola. 

"Allora cosa fa il mio fratellino?"

"Si scorda dei suoi membri" sussurò tra se e se

"Eh?Non ho sentito.."

"E' un bravo capitano" sorrise a stento, se qualcuno l'avesse guardata avrebbe detto che assomigliava ad un mostro, infatti un bambino che passava di li, vedendo l'aria trasandata di Nami si nascose dietro la sua mamma.

"Tu e lui..siete una coppia?"

"Ehhhhh?No ma che dici" diventò rossa come un pomodoro, Ace sorrise divertito da quella reazione.

"Siamo arrivati"

Nami osservò la nave in cui sarebbero stati lei e Usopp, era molto più grande di quella di Rufy e sicuramente molto più bella e comoda. I suoi sogni si distrussero quando Ace indicò la barca che sarebbe spettata a loro..Si corresse, non era una barca era una scialuppa. Molto più piccola di quanto avesse immaginato. Tutti quei comfort svaniti in un nulla, Nami sperava almeno di non affogare in quei mari. Prima di partire Ace diede a Nami una cartina dicendole che non poteva fare oltre, così lui e la sua ciurma parti augurando buona fortuna a Nami e Usopp.

"Usopp tu remi, io ti guiderò seguendo questa cartina un po sgualcita. Se Rufy era diretto qui...Ecco noi ci fermeremo qui per una notte, almeno facciamo provviste."

"Sissignora".

Così navigarono per tutto un giorno, e raggiunsero l'isola che Nami aveva segnato. Giunto a terra, Nami baciò la sabbia calda visto che il mare era molto agitato e aveva paura di non poter più metter piede su una superficie piana. Legarono la scialuppa ad un tronco, visto che entrambi avevano fame decisero di cacciare qualcosa. Presero qualche ramo e lo intrecciarono formando una conca e mettendoci dentro qualche frutto. Legarono il tutto ad un ramo posto in alto e nel frattempo che qualche coniglio abboccasse alla trappola, loro andarono alla ricerca di qualche tronco per il fuoco. Distrattamente sia Nami che Usopp inciamparono in un tronco, e non appena toccarono il suolo, caddero sotto terra. Si ritrovarono così, in una gabbia, con degli indigeni attorno. Il libro di Nami a causa dell'impatto era caduto fuori dalla gabbia, ed or era in mano di quelle strane persone che sembravano non parlare la stessa lingua di Nami e Usopp. Presero il libro e lo avvicinarono al fuoco, con l'intenzione di bruciarlo ma Nami a quella visione si agitò e gridò:

"No,perfavore, non bruciatelo...no"

A quelle parole gli indigeni si fermarono, presero il libro e gli diedero una sfogliata. Verso la fine Nami aveva notato che cerano parole incomprensibili per lei, e neanche Robin le aveva capite. Ma quelle persone sembravano capirne il significato e lasciarono andare sia Nami che Usopp

"E io che pensavo che la mia vita sarebbe finita così" sussurò a Nami che rise di sottofondo.

Poi due ragazzi presero Nami e Usopp e gli diedero dei vestiti come i loro facendo segno di cambiarsi. Una ragazza si avvicinò a Nami e le disse:

"Tu parli la mia lingua vero?"

"Si,ma voi chi siete, e perchè volevate mangiarci?"

"Io sono Rose, e gli altri sono tutti figli di una vecchia signora che è il capo della nostra tribù. Comunque non volevano mangiarvi, volevano mettervi alla prova come hanno fatto con me"

"Grazie di tutto, io sono Nami e lui è Usopp.Comunque noi non possiamo rimanere qui a lungo dobbiamo andarcene domani"

"In questo caso dovete conoscere la vecchia e fargli una donazione"

"Che genere di donazione" intervenne Usopp che si era appena cambiato

 "Sembri proprio uno di loro così, dovete donare 3 gocce di sangue"

 A quelle parole Usopp svenne, non aveva mai sopportato molto il sangue. Alla vista preoccupata di Rose, Nami le disse che la reazione di Usopp era del tutto normale, poi le chiese se potevano farla ora la donazione, e lei annui rispondendo di si. Quindi Rose, gli condusse in una camera chiusa molto piccola e angusta. Le pareti erano addobbate da alcuni strani segni. C'erano una poltrona dov'era seduta la vecchia, un altra di fianco a lei, dove si sedevano solo i discendenti della vecchia, un armadio alla loro destra, e una luce per illuminare la stanza. Nella lingua che loro non conoscevano, Rose, disse qualcosa alla vecchia che di risposta sorrise e indicò il vecchio armadio alla sua destra. Da li Rose prese un barattolo pieno di sangue, alla sua vista Usopp svenne, mentre Nami scosse la testa un po dubbiosa. Insieme al barattolo Rose aveva preso anche un ago, e fece segno a Nami di pungersi al dito, così fece anche Usopp. Finita la donazione, che risultò più semplice di quanto quei due avessero immaginati, vennero portati in una sala enorme, dove avrebbero potuto mangiare. In questa sala, c'era un lungo tavolo ovale, con ogni tipo di pietanza a loro sconosciuta. Alla sola vista ti saliva l'acquolina, visto che ogni cibo aveva colori diversi che andavano dal verde al giallo, al rosso e così via. Nami che era seduta di fianco a Rose, aveva riottenuto il suo libro  le chiese cosa significassero quelle parole che lei non riusciva a capire.Rose lesse e poi disse:

"E' il motto di questa tribù. ' Il coniglio essendo la preda della volpe perde tutto ciò che ha, ma se il coniglio combatte per le sue cose, sfoggia un lato che la volpe non ha. Il coraggio '."

"Che significa?"

"Significa che.." ma venne interrotta dal caos che si stava manifestando dietro di se. Usopp stava sfidando uno della tribù...oppure era il contrario? In ogni caso Nami dubitava della sua vittoria. 

"Lo ucciderà?" chiese Nami

"Ma no, è solo una sfida per il più forte" disse ridendo Rose

Mentre Nami mangiava osservando i due combattere, ripensava alla ciurma e si chiedeva ora dove fossero, e che cosa stessero facendo, si sentiva terribilmente sola non ostante avesse Rose e Usopp

"Nami, mi prometti che anche quando te ne andrai non mi dimenticherai?"

"No Rose, io non ti dimenticherò mai.Avevo ragione visto? A quanto pare Usopp a perso" rise dimenticando per ora i dolori che l'avevano colpita qualche minuto fa.

Quella lunga giornata passò, il sole caldo del nuovo giorno costrinse Nami ad aprire gli occhi. Era molto stanca visto che la notte scorsa avevano fatto tardi, ma non potevano restare. Così svegliò bruscamente Usopp e gli fece segno di andarsene di nascosto. Presero le loro cose e uscirono da li, passarono per prendere la nave e notarono che nella loro trappola c'era una bella volpe. Nami siricordò quello che era stato scritto nel libro la volpe, in questo caso, era stata meno intelligente del coniglio ed era stata catturata. La pietà di Nami però prevalse, e liberarono la volpe. Beh sarebbero morti di fame, ma non avrebbe resistito a guardare quella bestia cuocere. Stavano per imbarcarsi ma Rose, con una faccia da sonno, gli fermo e gli diede una cesta che conteneva parecchio cibo, che per due persone sarebbe durato una settimana.

"Fate buon viaggio, e passate da noi quando volete" dopo di che si salutarono e Nami e Usopp partirono con la convinzione di trovare i loro amici.


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Finalmente sono riuscita ad aggionare,non sapete che sollievo poi con la scuola non ho potuto, ma ora che è finita prometto solennemente di aggiornare più spesso. Allora che ve ne pare?Mi sono sbizzarita molto con questo capitolo e spero tutti lo abbiate apprezzato, o almeno chi è arrivato fin qui xD. Bene come al solito alla prossima e re-cen-si-te !
  
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