Capitolo
6: La missione ha inizio
Era giunto il momento. La missione salvare Rufy era cominciata. Tutti i pirati, tranne Chopper e Ace
che erano rimasti accanto al malato, si prepararono per la partenza e sul ponte
cominciò ad esserci il solito trambusto di sempre. Mancava solo la tipica frase
di Rufy “ HO FAMEEEEE”.
Nami: forza muoviti Zoro solleva l’ancora;
Sanji, spiega le vele! Il vento è dalla nostra
parte! Usop, vira di 180°! Si torna indietro ragazzi!
Tutti: SIII!
Nami come al solito aveva
preso il comando della nave, ma si dimenticò di un particolare molto importante.
Robin: Nami, avrei una domanda
da farti!
Nami la guardò dubbiosa.
Robin: ormai il log pouse punta
verso la prossima isola, come faremo a sapere di non sbagliare rotta?
Usop: non basta tornare
indietro?
Robin: certo che no! Una corrente più forte può farci andare
su una rotta diversa!
Nami: –si mise le mani in
testa- AAAAH! Non ci avevo pensato!
Smoker: Tieni!
L’ufficiale della marina le lanciò un eternal
pouse con sopra scritto Marineland.
A Nami le si illuminarono gli occhi.
Nami: sei eccezionale capitano
Smoker!
Usop: O.O
coooosa? eeeeh! Non si finisce mai di toccare il fondo!
Zoro: già!
Robin sorrise.
Sanji si affacciò dalla porta
della cucina.
Sanji: il pranzo sarà pronto
fra poco!
Usop: il pranzo? Ma se sono
quasi le tre del pomeriggio!
Zoro: ma con tutto il
trambusto di oggi non abbiamo mangiato! E abbiamo bisogno di energia se
vogliamo aiutare il nostro capitano!
Usop: allora dobbiamo
mangiare molta carne per guadagnare energia!
Tutti lo guardarono straniti.
Usop: che c’è? Rufy lo dice sempre!
Sanji: eeeeh!
Ehi Chopper? Cosa devo fare per Rufy?
Usop: ho un idea! Se gli
mettiamo davanti un bel cosciotto di pollo, Rufy
tornerà come sempre!
Nami gli diede un pugno in
testa.
Nami: è un momento
drammatico questo e tu ti metti a dire scemenze?
Usop: - portandosi le mani
alla testa per il dolore- Ahi ahi! Si, hai ragione Nami!
Sanji: allora Chopper? –disse
attirando l’attenzione della renna che si era distratto a guardare la scena-
Chopper: ah si…ehm ecco…qualcosa di liquido! Sta sudando molto, potrebbe
disidratarsi a lungo andare!
Sanji: allora faccio il mio
ottimo brodo di pollo! Fa resuscitare i morti!
Nami: -esasperata- ma allora
lo fate apposta!
Usop: figuriamoci se una
brodaglia fa…
Sanji: -guardandolo storto- stai
forse dicendo qualcosa?
Usop: EH eh
eh, niente! ^^”
Dopo circa un quarto d’ora il pranzo era pronto. Sanji portò il brodino di pollo nella cabina di Nami e Robin (dove si trovava Rufy)
e diede il cambio ad Ace permettendogli di andare a rifocillarsi.
Sanji: Ace di sopra è tutto
pronto, vai pure! Resto io con lui!
Ace: ti ringrazio Sanji! Farò
in fretta!
Sanji: - sorrise per
tranquillizzarlo- fai con calma, faremo
i turni per vegliare su di lui e ora tocca a me! Non ti preoccupare!
Ace osservò per un momento Sanji
per poi dire: mio fratello è fortunato ad avere degli amici come voi!
Detto questo raggiunse gli altri. Rimasto solo con Rufy…
Sanji: e ora a noi due!
Si sedette sul letto e delicatamente cerco di svegliare
il ragazzo.
Sanji: Rufy!
Ehi Rufy? Riesci a sentirmi?
Rufy era pallidissimo,
escluso il rossore delle guance che indicavano che aveva la febbre alta,
respirava faticosamente ed era sudato dalla testa a piedi. Inoltre si poteva vedere
che la ramificazione blu, tipica di quel tipo di veleno, si era estesa a quasi
tutto il braccio e ora si avviava verso la spalla. Sanji
a vedere il suo capitano in quelle condizioni si spaventò moltissimo. Nemmeno
quando era stato trafitto da Crocodile o aveva ferite
per tutto il corpo, era mai crollato. No, lui si alzava sempre in piedi, come se
nulla fosse. Ormai aveva cominciato a pensare che niente al mondo avrebbe
potuto fermarlo, invece ora questo stupido veleno lo costringeva a letto.
Sanji: Rufy
–disse piano e stringendo i pugni-
Rufy strinse le coperte con
le mani, dopodiché cominciò ad agitarsi.
Sanji: Rufy
che ti succede? – gli domando nonostante sapesse che non gli avrebbe risposto-
Il ragazzo girò la testa da un lato, facendo scivolare la
benda che aveva sulla forte. Sanji la raccolse e dopo
averla bagnata gliela rimise sulla fronte, provocando così il suo risveglio.
Rufy: mmm
Sanji: Rufy!
Rufy aprì leggermente gli
occhi, tutto il mondo girava intorno a lui e inoltre era tutto cosi sfocato.
Sanji: Rufy!
–ripetè-
Rufy: S-Sanji!
–disse talmente debolmente che il cuoco riuscì a percepirlo per un pelo-
Sanji: Ehi! Mi fa sentire
onorato vedere che mi riconosci ancora –sorrise un attimo per tornare
nuovamente serio- te la senti di mangiare qualcosa?
Rufy non rispose, aveva
nuovamente chiuso gli occhi. Sanji afferrò il cucchiaio dal piatto che aveva appoggiato
precedentemente sulla sedia dove era solita sedersi Robin. Facendo ben
attenzione a non versarne nemmeno una goccia, alzò con la mano sinistra la
testa del capitano e gli portò il cucchiaio alla bocca. Ma Rufy
si girò dall’altra parte.
Sanji: capisco che sia
difficile, ma devi mangiare qualcosa se vuoi rimetterti in sesto! Ti vuoi
arrendere proprio ora? Non vuoi più diventare il re dei pirati?
Rufy per fargli capire che
riusciva a sentirlo e che non aveva nessuna intenzione di rinunciare al suo
sogno, si girò nuovamente e bevve il brodo. Uno, due, cinque sorsi, dopo chè si rifiutò di berne ancora, ora voleva solo dormire.
Sanji posando la posata nel
piatto ancora praticamente pieno disse: Va bene così per adesso! Più tardi
tornerò a portartene ancora!
Non ricevette risposta. Chopper finito di mangiare corse
subito nella cabina.
Chopper: allora? Sei riuscito a farlo mangiare un po’!
Sanji annuì: si, anche se
molto poco!
Chopper: eeeeh! Sempre meglio
di niente!
Sanji tornò in cucina.
Robin: come sta il capitano?
Sanji scosse la testa:
reagisce poco agli stimoli esterni ormai.
Usop: c-cosa significa?
Sanji sospirò ma non rispose.
Nami si alzò dando un pugno
sul tavolo, facendo rovesciare qualche bicchiere.
Nami: dobbiamo fare presto!
Appena arrivati sull’isola agiremo immediatamente!
Usop: chi andrà a recuperare
il corallo che ci serve? –chiese sperando vivamente di non doverci andare lui-
Robin: credo sia meglio che vada Zoro,
con le sue spade riuscirebbe meglio a tagliare il corallo algamata.
Zoro: per me va bene!
Usop: e no aspettate un
secondo ragazzi…e se anche lui dovesse essere
infettato dal veleno?
Nami: quel corallo è innocuo
per chi non ha mangiato i frutti del mare!
Usop: si, ma Chopper? Lui lo
dovrà maneggiare e…
Robin: in questo caso siamo fortunati ad avere un dottore
che al posto delle dita ha degli zoccoli!
Sanji: Puoi stare tranquillo Usop!
Usop: non sarò tranquillo
fin quando Rufy non sarà di nuovo qui fra noi!
Nami: giusto! Allora
decidiamo chi va e chi rimane! Abbiamo già escluso coloro che hanno mangiato i
frutti del mare, sull’isola non potrebbero fare niente!
Robin: sono d’accordo!
Sanji: allora possiamo andare
io, Zoro e Usop.
Usop: I-io?
ma io non so combattere e…e se incontrassimo quelli
della marina, io sarei solo di ostacolo e non ce lo possiamo permettere.
Nami: Usop,
tu con tutte le tue armi poi essere un ottimo diversivo! Abbi fiducia in te
stesso, farlo per Rufy!
Usop: per Rufy… E va bene! –disse deciso- il capitano Usop vi proteggerà!
Nami: allora io, Robin, e
Ace rimarremo sulla nave a vegliare su Rufy!
Ace: -si alzò di scatto in piedi- No! Voglio anch’io
andare con loro! voglio essere d’aiuto a mio fratello!
Robin: cosa potresti fare lì? Non avresti poteri!
Ace: so benissimo combattere anche senza fuoco! E inoltre
non sarà uno stupido minerale a mettermi fra me e la vita di mio fratello! –nei
suoi occhi bruciava il fuoco della determinazione-
Smoker: -che era stato in
silenzio fino a quel momento- hai fegato ragazzo! Lasciatelo andare la volontà
di salvare suo fratello è più forte di qualsiasi minerale!
La giornata passo senza
troppi problemi. Zoro decise di allenarsi per il
giorno seguente, Usop preparò qualche nuova arma che
potrebbe tornargli utile; Robin, Nami, Ace e Sanji si davano il cambio per accudire Rufy
provando ogni tanto a fargli mangiare qualcosa e Chopper sfogliava, senza
fermarsi, i libri di medicina per assicurarsi di agire nel modo giusto.
Il giorno verso metà mattinata si incominciò a
intravvedere un’isola.
Nami: Ragazzi ci siamo! Sei pronto
Zoro?
Zoro annuì e si mise la
katana bianca in bocca per poter usare le braccia per arrivare nel fondo dell’oceano.
Sanji: ecco! Questo dovrebbe
essere più o meno la zona dove Rufy e…–Zoro si tuffò in acqua- caduto! –disse infine sgranando
gli occhi-
Zoro nuotava verso il fondò,
lottando contro la forza del mare che lo spingeva in superficie. Ma non era
solo quella che lo ostacolava nel suo recupero del corallo, ma anche alcuni
squali bianchi che lo circondarono e cominciarono a girargli intorno.
Zoro: “accidenti, quei pescioni devono avermi scambiato per il loro pranzo! Avanti
fatevi sotto che vi sistemo!”
Gli squali, come se avessero letto nel pensiero dello
spadaccino, si buttarono all’attacco e in pochi secondi il mare si colorì di
rosso. Gli altri membri della ciurma aspettavano impazientemente il ritorno del
loro compagno, ma alla vista del sangue pensarono subito al peggio.
Usop: oh no ! ZOOOOROOOOO!
Sanji: che diavolo è
successo? –continuò a guardare l’oceano nella speranza di vedere qualche
traccia di Zoro- dove si è cacciato quell’idiota?
Usop: -correndo da una parte all’altra della nave-
AAAAAH! ZORO è STATO DIVORATOOOOO! AAAAAAAH!
Robin: calmati! Non è successo niente a Zoro!
Usop: come fai a esserne
sicura? – disse fermatosi all’improvviso-
Robin: mi fido di lui!
Smoker osservava la scena: se
si fosse fatto battere da due pescolini, non sarebbe
degno della taglia che porta sulla sua testa.
Infatti Nico Robin e Smoker avevano
perfettamente ragione. Dopo poco tempo si potè vedere
la testa di Zoro uscire dall’acqua.
Usop: ZOROOOO! –urlò felice-
Nami: stai bene?
Zoro: io si, ma quegli
squali un po’ meno! –disse indicando loro i 4 pesci che galleggiavano privi di sensi
e con apposto degli occhi delle x.
Sanji: è il corallo?
Zoro alzò la mano per
mostrare loro che era riuscito a prendere ciò di cui avevano bisogno.
Nami: Robin?
Robin: dal colore sembrerebbe proprio quello!
Smoker: bene, direi che allora
possiamo proseguire!