Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Chie_Haruka    16/06/2014    6 recensioni
Se gli anime/manga che conosciamo esistessero veramente in altri mondi? Se un giorno ne veniamo a contatto? Cosa succederebbe? ma soprattutto cosa accadrà alla protagonista di questa storia oltre ogni finzione che porterà realtà nella sua vita?Tra realtà e fantascienza? O. . realtà e gravi problemi celebrali? Questa è la storia di una ragazza apparentemente allegra ma spenta dai vari problemi che la circondavano. Forse direte uguale alla massa. . .No, se c’era una cosa diverso in lei, era sicuramente quel suo atteggiamento da menefreghista sempre ottimista in tutto, cercando di distinguersi dalla cara e beata massa di pecorelle che giacevano nel mondo. Per lei tutto andava oltre.. era questo forse il suo problema? Di andare e vedere oltre? O forse era la pigrizia? Credeva in qualcosa che andava veramente oltre! Infatti non poté che seguire quella strada e vedere cosa ci fosse dopo.
Si richiede al lettore molta fantasia e immaginazione e un pizzico di amore verso l’impossibile xD
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Perché il buio? Dove sono? Ancora quel ragazzo. Stavolta è preoccupato e arrabbiato. C’è anche la ragazza. Entrambi intendi a dirsi chissà cosa senza degnarmi nessun sguardo. Questo posto lo odio. Voglio andarmene. . . perché c’è sempre buio, non lo sopporto.
<< Stai attenta! Noi non ci saremo più, dovrai cavartela da sola. Abbiamo fatto il possibile. Distruggi le tenebre! >> il ragazzo mi parlò per poi scomparire insieme alla ragazza.
Che significava “noi non ci saremo più?”. Come faccio a distruggere le tenebre? Ho freddo. Sento il corpo gelarsi. Non c’è luce.
 
Aprii gli occhi. Ero legata a una parete con delle catene e avevo sangue da tutti le parti che usciva. C’era freddo, stavo congelando.
E’ una piccola stanza illuminata soltanto da un buco in alto. Mi bruciavano le mani. . .
<< Ti sei svegliata! >> la voce di un uomo si fece forte nella mia testa.
All’improvviso la stanza fu illuminata e davanti a me c’era un uomo seduto che mi osservava. Chi era? Facevo fatica ad alzare gli occhi, alla fine inquadrai chi era.
<< Akainu? Che vuoi? >> dissi sforzandomi. Sapevo che prima o poi sarei caduta in qualche baratro sperduto dell’inferno.
<< Barbanera è uno stupido, ha creduto di potersi fidare di me. Quando ti ha portata qui lui è stato catturato e rinchiuso in una cella di questa prigione. Devo dire che ti ha conciato per bene.>>
<< Quindi era in complotto con te? Siamo nella prigione di Impel down? >> chiesi sconvolta.
Lui si limitò a ghignare.
<< Sai perché sei qui? >> mi chiese avvicinandosi.
<< . . . >>
<< Tu porterai qui il tuo adorato Ace e poi userai i tuoi poteri per ucciderlo >> rise maleficamente.
<< Andrai soltanto a una fine certa. Io non ho nessun potere mettitelo bene in testa. .  ho soltanto una vaga somiglianza a quella stupida favola per bambini. >>
<< Mhm. . .davvero? perché non proviamo un po’? >> mi disse prendendo carta e penna.
 Prese la mia mano con forza costringendomi a scrivere. Non so cosa scrisse dato che io Kanji non li capisco.
Non succedeva nulla. .  .
<< Visto? >> gli dissi.
<< Magari avrai ragione ma ciò non toglie che porterai qui Pugno di Fuoco e io lo farò fuori. >>
<< Tu non farai fuori nessuno, l’unico che morirà sarai tu! >> gridai forte.
<< Si ragazzina, l’importante è crederci >> se ne andò scomparendo nel buio.
 
 
 
Passai due giorni e due notti senza dormire, mangiare e bere. Mi sentivo impotente. Non sapevo cosa stesse succedendo al di fuori di queste mura. Dovevo reagire. Dovevo fare qualcosa.
“Quel corridoio. . . l’ho già visto!”. Osservai attentamente, più e più volte. Alla fine avevo capito che era il posto che il ragazzo del sogno mi aveva mostrato più volte.
Sapevo come uscire ma non sapevo come liberarmi dalle catene.
Dovevo farmi forza e sforzarmi a pensare qualcosa. La testa mi scoppiava da morire.
<< Marine avvicinati! >> gridai appena.
Il marine si avvicinò piano scrutandomi, facendo una espressione di pietà verso i miei confronti.
<< Cosa vuoi ragazzina? >> mi chiese.
<< Ho bisogno di andare in bagno. . . >>
<< Non posso liberarti dalle catene >>
<< Perché. .  pensi che in questo stato pietoso riesca a scappare? Ma se non mi reggo neanche in piedi. . . >>
Il Marine dopo minuti di incertezza disse appena un udibile “ va bene, ma facciamo presto”.
Aspettai che mi liberasse, poi facendo finta di appoggiarmi a lui, strinsi i denti e mi alzai di scatto. Afferrai la catena e gliela misi intorno al collo per poi tirare forte.
Quando non lo sentii più respirare mi allontanai con le lacrime. Era la prima persona che uccidevo. Non volevo arrivare a questo. . . ma non avevo altra scelta.
 
Percorrevo il tragitto in silenzio, mi fermai davanti a una cella. Lì c’era. . .
<< Jinbe >> sussurrai.
 L’uomo pesce si accorse di me e mi guardava con aria minacciosa.
<< Non ho nessuna cattiva intenzione. .  anzi voglio liberarti! >>
Avevo preso le chiavi di quel marine fortunatamente e in due secondi avevo aperto la cella. Poi mi girai e me ne andai senza proferire parola.
Sapevo che fosse inutile parlargli, che non avrebbe avuto senso.
<< Aspetta! >> mi ordinò.
<< Perché mi hai liberato? >> mi chiese cambiando tono.
<< Così. . . mi andava. >> gli dissi.
Poi decisi di ignorarlo e strascicando per quelle mura si udivano dei boati. Qualcosa là fuori stava succedendo. Era iniziata. . .
“Devo sbrigarmi . . .”.
Caddi a terra innumerevoli volti, alla fine mi accorsi che Jinbe mi stava seguendo.
<< Hai perso molto sangue! >> mi disse.
<< Non me ne ero accorta, sai? >> feci la sarcastica.
Jinbe alla fine mi aiutò a sorreggermi. Molto probabilmente aveva capito che sapevo la strada o semplicemente gli facevo compassione.
Nel frattempo si udiva che fuori stava succedendo il putiferio, mentre qui avevano dato l’allarme che alcuni evasi erano riusciti a fuggire.
Ormai non aveva importanza, eravamo fuori.
Ero lì, in quell’ambiente che ho visto innumerevoli volti. Senza mai poter fare nulla. Ho solo una possibilità, non posso farmela sfuggire. 
Lui era lì che combatteva. Finalmente lo vedevo in tutto il suo splendore. Usava quel fuoco tanto bramato con grazia. Lui è fuoco. Lui è il mio fuoco.
Il vuoto nella mia mente, solo alcune parole, solo attimi di certezza.
Avevo abbandonato la presa di Jinbe per correre. Correvo. . . correvo e sanguinavo da tutte le ferite che mi ero procurata dal combattimento con Barbanera.
Non sentivo il dolore di queste ferite, non sentivo nulla. Solo una matta paura di non arrivare in tempo. Qualcosa mi stava corrodendo dentro.
Eccolo lì. Sta avvenendo tutto come è sempre stato. . .  Ma non questa volta. Non oggi. Mai più.
Ero riuscita ad arrivare nel momento esatto in cui Akainu stava per colpire mortalmente Ace, mettendomi davanti a lui.
Sentivo bruciarmi dentro, sentivo la sua cattiveria, sentivo l’anima frantumarsi.
<< Stupida ragazzina! >> urlò Akainu.
Tolse il suo pugno dal mio ventre e io caddi rovinosamente a terra.
<< SOPHIA! >> gridò disperato Ace.
Ace piangeva. . . perché ? Parlava ma non lo sentivo. Perché non riesco a sentirlo?
Mi abbracciò forte. Piangeva. Non riuscivo a muovermi e respiravo a fatica.
Barbabianca era intervenuto, stava combattendo contro Akainu.
Iniziavo a non vederci più. . . sto morendo? Devo trovare la forza per poter dire ad Ace di quanto lo amo.
<< A..Ace mi spiace. . . non potevo vederti morire. Perdonami >> riuscii a sussurrare.
Lui mi guardava piangendo. . . era straziante. Sentivo che ormai era finita. Gli sorrisi e poggiai la mia mano sul suo viso.
 << Grazie di tutto. . . >> la mia voce si perse in quell’ambiente.
Cadde la mano e mi vidi scomparire.
 
 
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“Sono morta? Dove sono? Ancora voi? Mi dite chi siete?
<< Siamo orgogliosi di te. Credo che adesso è giunto il momento di spiegarti alcune cose. . . >>
 Parlate senza giri di parole! Sono stufa di sognarvi ogni fottuta volta senza mai capire un tubo.
<< Noi siamo i tuoi veri genitori. .  tu sei nata nello stesso mondo in cui è nato Ace! >>
Cosa? Voi i miei genitori? Io sono nata lì ? Allora perché io mi trovavo in un altro posto?
<< Quando sei nata sapevamo dei tuoi poteri . . >>
Ancora con questa storia? Ma non capite? Non ne ho!
<< Come spieghi Ace salvo? >>
In che senso? Non capisco?
<< Ricordi di avergli scritto quel bigliettino ? Ha funzionato! >>
Ma non è possibile. .  Akainu ha pure testato quel giorno e non ha funzionato.
<< Perché non è stato scritto con il tuo volere! >>
Consideriamo un attimo dell’idea che voi siete i miei “veri” genitori. .  perché mi avete portata in un altro mondo? Perché mi avete abbandonato?
<< Non avevamo altra scelta. Tua madre è morta dopo un paio di giorni dal parto. . . in quanto a me, la marina mi dava la caccia. Una bambina piccola e indifesa non poteva di certo vivere quella vita. . .  Io e tua madre abbiamo preferito che vivessi una vita tranquilla e felice >>
Stronzate. . . non sapete come mi sono sentita. Soffocata, in gabbia. . mi sono sempre sentita esclusa da quel mondo, perché del resto non ci appartengo.
Dove andate?
<< Il nostro tempo è finito. Sei cresciuta bene, di sani principi. Hai imparato ad amare ed accettare altre persone. Siamo fieri di te. Non ti chiediamo di riconoscerci come tuoi genitori almeno accetta il nostro amore incondizionato verso di te >>
Aspettate!  Non ve ne andate. . ho ancora delle cose da chiedervi.
<< Abbi più fiducia in te >>
 
Perché nessuno si degna di rispondermi? Dove sono? Non capisco. . . è l’inferno? E’ tutto buio. Non vedo niente.
Ogni tanto si sentono persone che parlano, ma non capisco da dove.
Ace. . . mi spiace, avrei preferito trascorrere più tempo insieme a te. Ti ho salvato è vero, ma a quale prezzo? Adesso mi odi e ti dimenticherai di me. Piangevi per colpa mia.
Ti ho causato soltanto sofferenze. Perdonami non volevo. . .io. . .
 
 
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<< Sophia dannazione svegliati, è tardi! >> una voce squillante riecheggiava nella mia testa.
<< Ho capito ci vai a piedi! >> continuò.
“Ma cosa? Dove sono? Che succede? Mi fa male dappertutto!”.
 
Avevo aperto gli occhi. La mia mente per quanto fosse mal ridotta stava assimilando quel luogo, i suoni e le persone che c’erano davanti a me. Non ci posso credere . . . No, non voglio crederci.
Questo è più doloroso che morire per qualcuno.
Ero rimasta pietrificata, seduta nel mio letto, nella mia stanza a piangere. Singhiozzi senza fine e quella davanti  a me era la mia suddetta madre adottiva che sbraitava e continuava a rimproverarmi e che avrei fatto tardi a scuola.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autore:
Mi piange il cuore dirvelo e ammetterlo ma la storia sta per finire. . . (mancano un 2-3 capitoli). T.T
Sento di essere stata una vera stronza questa volta con Sophia xD Ma quando ho partorito questa storia è iniziato tutto da qui. Dal fatto che non accetto la morte di un personaggio come Ace. Proprio non mi è andata giù. Lui rimarrà per me sempre vivo u.u ( e soprattutto nel mio kokoro <3 ). Ehm si, sto dando i numeri xD sarò sdolcinata/smielata/noiosa ma è così u.u
Per quanto riguarda Sophia..  ehm gioia perdonami xD sono cattiva con te lo so >_>
Ace: Cattiva? Ma tu li conosci gli aggettivi?
Io: mi mancavano le tue apparizioni *^*
Ace: taci . . .
Sophia: muoio ma ancora parlo. . . mah!
Io: Shhh! Poi poi capirai u.u
Fatemi sapere come vi è sembrato questo capitolo. Ci tengo a sapere cosa ne pensiate :3  A presto.
Nyah <3
   
 
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