Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    16/06/2014    3 recensioni
La storia è lo sviluppo, adrenalinico e da leggere tutto d'un fiato, della già edita su EFP "Episodio 0.0", ideata da Monicasuke e scritta da Fujkofran. La storia ora pubblicata è invece stata interamente scritta da Monicasuke, con parziale editing di Fujikofran. L'autrice ne ha autorizzato la pubblicazione.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era spaventata, scioccata, e non capiva il perchè di quell'assurdo rapimento. Eva si trovava in una piccola stanza semi-illuminata, probabilmente, di un vecchio caseggiato abbandonato da quel che intuiva dall'aria trasandata del posto e dal forte odore di muffa. Si fece coraggio e si alzò in piedi, poichè era rannicchiata a terra totalmente paralizzata dalla paura e fece qualche passo di ispezione per capire meglio dove fosse. Sentiva delle voci, molto probabilmente di più persone. Improvvisamente si spalancò la porta e sentì il sangue gelarle nelle vene. Entrò una bellissima donna bionda e lei rimase a guardarla con un'espressione mista tra terrore e curiosità, non potendo fare a meno, però, di ammirare la bellezza del suo fisico scultoreo e prorompente.   
 - Co... cosa volete da me?.... -   chiese Eva con un filo di voce. La donna accennò un sorriso che sapeva più di sadico che altro, come se volesse prendersi gioco di lei       
- E tu saresti la nuova "fiamma" di Damien o Jigen, come si fa chiamare da te?-         
- Jigen? Che centra Jigen in questa storia?-     
- Ah, scusami tanto... l'avevo scordato! Tu non lo sai che il suo nome è Damien, non Jigen! E' molto bravo a recitare la parte del bravo ragazzo per portarsi una donna a letto! Ci sa fare, vero? Eh già... lo so molto bene io! E' certo uno degli amanti migliori che io abbia mai avuto! Non capisco solo cosa abbia visto di bello in una sciacquetta come te... non sembri neanche una donna! Magari ha voluto vedere cosa si prova a sbattersi una ragazzina... Perchè è questo che sembri... una ragazzina: una mezza donna, insomma! -       
- No... lui mi ama... è l'uomo più dolce che io abbia mai... -   la donna la interruppe con una risata         
- Noo… ti ha imbambolato per bene, a quel che vedo! E bravo Damien!... Ma lo sai chi è lui veramente? Scommetto che non ti ha mai detto nulla, vero? Neanche su di me! La vedi questa? -  sorrise maliziosamente prima di continuare, mostrandole la Magnum - La riconosci? Secondo te, perchè ce l'ho io? Povera ingenua! Pensavi veramente che potesse innamorarsi di te? E poi, lui è un killer professionista, mia cara! Come puoi pensare che un assassino possa essere in grado di amare e essere addirittura dolce? Si sta solo divertendo con te... Appena si stancherà, ti scaricherà senza neanche pensarci due volte! Vedi, cara, gli uomini come lui non hanno tempo da perdere in effusioni e smancerie varie, se lui l'ha fatto, è solo perche voleva un diversivo per passare il tempo! Io me lo porto a letto, non perche lo ami… e neanche lui ama me, ma perchè è un ottimo amante!-. 
La donna, detto ciò uscì dalla stanza ridendo, lasciandola sola. Si sentì umiliata, confusa, ferita. Avrebbe voluto urlare di rabbia e di dolore. Quelle parole la sconvolsero totalmente. Si accasciò rannicchiandosi su se stessa, abbracciandosi le ginocchia iniziando a piangere, in quel momento era il suo unico sfogo, ripensando a tutto: il bacio, la cena, le sue dolcezze, le sue carezze, le sue parole: tutto falso. Ma come può un uomo essere così spietato e crudele con i sentimenti di una donna? Eppure sembrava tutto così vero. Un perfetto sconosciuto, visto che neanche sapeva il suo nome. Uno sconosciuto che aveva giocato col suo cuore, i suoi sentimenti, il suo corpo... soprattutto, il suo corpo rubandole quello che credeva di aver donato all'uomo che l'amava: la sua purezza.
- Dov'è? -      
- Oh, Damien, è sempre un piacere ricevere la visita di un amico! -     
- Taglia corto con le stronzate, lei dov'è? -    
- Ah, non preoccuparti, è in dolce compagnia... magari i miei uomini la stanno distraendo un po’!  -       
- Se osi torcerle un capello, giuro che ti uccido! -   digrignò Jigen afferrandolo per il bavero  
- Calmati, amico! Toglimi quelle mani di dosso, se non vuoi che la tua bella signorina faccia una brutta fine! Azzardati di nuovo e giuro che la faccio scannare qui, proprio davanti i tuoi occhi. A me, basta un cenno - 
Jigen lo lasciò perdere    
- Cosa diavolo vuoi? Cosa cazzo vuoi ancora da me? -    
-Oh, semplice, voglio vederti strisciare... voglio metterti in ginocchio! E' divertente leggere il panico nel tuo sguardo... quella fanciulla ti ha reso una mammoletta, Damien! -     
- Sei solo un sadico bastardo, un povero malato di mente perverso, ecco quello che sei! Perchè ti diverti così tanto a giocare con la vita degli altri? Lei non c'entra con questa storia! Avanti… perchè non ti diverti con me?... Vuoi torturarmi, picchiarmi?... su.. sono qui, che aspetti?... Sono sopravvissuto una volta, sopravviverò ancora, sappi che non mi fai paura, carogna! -. 
Joe si fece scappare un sorrisetto divertito nel sentirlo parlare   
- Tu cosa? Ahahhaahhaha... Hai paura per lei, però! Se vuoi, te la porto qui... e iniziamo a torturarla.. che ne dici?... ahahahahhaha!-    
- NO! Lei no... Non farle del male! -     
- Così mi piaci… Vedo che stai abbassando un po’ la tua aria da presuntuoso, Damien… o Jigen... eheheheh... Faccio un po’ di confusione!... Mmmmmh... Eppure la tua ragazza è così... eccitante! La sua pelle è così bianca... Sarebbe impressionante vederne il contrasto con i segni lasciati da questa -   disse Joe ghignando sadicamente mostrandogli una frusta.    
- Non farle del male.... Non lo fare... -       
- Cosa c'è? mi stai implorando? Cosa hai detto? ripetilo più forte! -     
- Ti prego, Joe... è... è disumano... -     
- Ahahhahahhah... Tu... dopo anni di "servizio" mi stai dicendo che è disumano? Forse ti sei scordato che eri un sicario della mafia? Ah, certo... l'amore ti ha letteralmente rammollito -      
- Io ho chiuso con questa vita! Non uccido più... ho smesso di fare l'assassino -.
- Non urlare, dolcezza, non costringermi a diventare cattivo!-   
Lupin prese alla sprovvista Sophìe, bloccandola da dietro e tappandole la bocca con una mano  
- Confermo, Jigen ha un ottimo fiuto per le donne... anche se tu, dolcezza, sei di una crudeltà nauseante -  disse Lupin trascinandola in un angolo nascosto.  Si avvicinò sgattaiolando allo stanzino dove era rinchiusa la ragazza e forzò la porta    
- Ciao, cherie... Spero tu ti ricordi di me! -  La ragazza annuì            
- Su... vieni con me... ti farò uscire da questo postaccio! Non è un posto molto adatto alle belle fanciulle! -. 
La prese per mano e la condusse fuori raggiungendo Fujiko, dove aveva legato come un salame la bionda   
- E questa è bell'e sistemata… Fujiko... tu coprimi le spalle mentre io metto in salvo Eva -    
- Ok, Lupin -    
- Eva, adesso dobbiamo fare una bella corsetta! Sei pronta, cherie? -   annuì anche stavolta con un impercettibile gesto del capo   
- VIAAAA! -.   Lupin ed Eva partirono correndo mentre Fujiko iniziò a sparare ai scagnozzi di Joe che, inevitabilmente, si accorsero della rocambolesca fuga della ragazza accompagnata dal ladro.   
- CHE DIAVOLO SUCCEDE? -  urlò Joe sentendo sparare distraendosi, permettendo a Jigen di approfittarne  dandogli un pugno alla mascella, tramortendolo. Vide due sagome correre in lontananza riconoscendo Lupin dalla sua sgargiante giacca rossa, ed Eva. Sorrise sollevato. Estrasse la Walther p 38 ed iniziò a rispondere anche lui agli spari, scorgendo poi Fujiko che, prendendo la sua moto, partì dirigendosi verso di lui, facendo si che montasse in sella per poi partire sgommando a tutta velocità   
- Te la cavi con questi gingilli, bellezza!- 
- Ho sempre avuto la passione per le due ruote! -  
- Concordo! -.  
Raggiunsero Lupin, scese dalla moto e salì in auto velocemente, continuando a fare fuoco per tenerli a bada   - Ora ci penso io a quei scimmioni -  Fujiko estrasse della dinamite da uno zainetto, l'accese e la lanciò verso gli avversari, provocando un gran boato e mettendoli KO          
- Grande, bellezza! -   esclamò Jigen  
- Ah!.. E poi ci chiamano "sesso debole"! -  canzonò Fujiko di risposta, sfrecciandogli accanto superandoli.    - Tieni, Jigen… questa è tua!.. -   disse Lupin porgendogli la sua 357 Magnum  
- Grazie! Devo dire, Lupin, che se non fosse stato per te, non so come sarebbe andata a finire! -   
- Io sono sempre al posto giusto nel momento giusto, mon amie, ricordalo! -    
- Sei presuntuoso da morire, però, devo ammettere che sei in gamba... ti facevo più idiota, sinceramente!-.     Eva se ne stava seduta in silenzio nel sedile posteriore osservando i due parlare. Osservò Jigen che, ignaro, sistemò la sua pistola restituendo la Walther p38 al legittimo proprietario, e una lacrima scivolò sul suo viso.   Lupin scorse la scena dallo specchietto retrovisore, intuendo che qualcosa la turbava facendola star male, e non per il rapimento, ma per le parole di Sophìe.    
- Jigen, io vi lascio... Penso che voi due vogliate stare soli, immagino-   disse fermando l'auto, diventando improvvisamente serio guardandolo negli occhi. Jigen ricambiò, intuendo che c'era un significato in quelle sue parole,ma, soprattutto, nel suo sguardo.   
- Già... Ok, Lupin... Ti saluto, amico! -.  
Scese dall'auto seguito da Eva che continuava a rimanere in silenzio, notando i suoi occhi arrossati       
- E' tutto finito, picc... -  cercò di dirle con dolcezza cercando di accarezzarla, ma lei si scostò freddamente girandosi di spalle    
- Ehi.... Eva! -   la richiamò  cercando di abbracciarla da dietro    
- Non toccarmi... Non ti azzardare a toccarmi, maledetto! -  gli gridò con rabbia scostandosi nuovamente, dandogli uno spintone  
- Ma... che ti prende? Cosa? -      
- Sei uno sporco bugiardo!!! Come hai potuto fare una cosa così meschina? E pensare che io... Dio, come ho potuto essere così stupida?-         
- Ti spieghi, per favore? Si può sapere che cosa... ti ho mai fatto? -   
- E hai il coraggio di chiederlo? Mi hai mentito su tutto... Dio mio... se penso che mi sono data ad un perfetto estraneo... per poi ritornartene tu da quell'altra donna…Ti sei preso gioco di me! Hai giocato con me... e io che come una stupida ci sono cascata! Ho scoperto chi sei... dovevo immaginarlo, visto e considerato che non mi hai mai detto nulla. Sei un maledetto assassino... ed io che mi sono illusa che tu potessi amarmi veramente -      - Hai... conosciuto Sophìe, vero? Dovevo immaginarlo!- disse sospirando Jigen, portandosi esasperatamente una mano sugli occhi, cercando di non perdere la calma    
- Lo ammetti, finalmente! Hai fatto il doppio gioco... per tutto il tempo! Bravo... come attore hai un avvenire -       - Ehi, mi fai spiegare?-             
- Che cosa vuoi spiegare? Vuoi forse presentarti, Damien? Hai persino usato un nome falso... Sei ignobile! -      - DANNAZIONE! VUOI DARTI UNA CALMATA? SI, E' VERO, SONO UN ASSASSINO… UN MALEDETTO FUORILEGGE! MA QUESTO NON VUOL DIRE CHE CON TE ABBIA MENTITO! E POI NON SONO TENUTO A DIRTI CHE CAZZO FACEVO PRIMA E CON CHI STAVO PRIMA... NON DEVO GIUSTIFICARMI CON NESSUNO, NE’ TANTOMENO CON TE! NON NE HA IMPORTANZA... IL MIO PASSATO E' MORTO E SEPOLTO… E ANCHE LEI FA PARTE DEL MIO DANNATISSIMO PASSATO... LO CAPISCI?-   gridò istericamente Jigen, perdendo la calma. 
Eva s'irrigidì a quella sua reazione e lo guardò negli occhi, provando disprezzo   
- In vita mia, non ho mai conosciuto un essere così scorbutico, egoista, arrogante e presuntuoso come te! Sei un uomo spregevole e falso... Non ti voglio più vedere... sparisci!-     
- Ehi...scusami, ho perso la calma... ti prego... -    
- Non voglio sentire più le tue scuse.... ne ho abbastanza di te e di tutte le tue bugie!Vattene!-.  
Rimase in silenzio senza aggiungere nulla. In quell'istante, si sentì come se il mondo gli fosse crollato addosso.   Si tolse il cappello passandosi una mano tra i capelli e lo rimise.    
- Ok... se è quello che vuoi, sparisco dalla tua vita! Scusami, comunque... di tutto- disse con un filo di voce allontanandosi con le mani in tasca, con la consapevolezza, che stavolta l'avrebbe perduta per sempre.    
Si appoggiò ad un muro prendendosi una sigaretta, tentando svariate volte di accenderla, ma inutilmente    
- Dannazione! Pure questo cazzo d'accendino si ci mette! -  disse lanciandolo furiosamente a terra. Lupin si presentò, avvicinando la flebile fiammella dell'accendino  
- Vuoi accendere, mon amie? -     
- Va al diavolo, Lupin! Andate al diavolo tutti! -  rispose nervosamente spintonandolo andando via.
Lupin uscì dal K-Bar, iniziando a gironzolare fischiettando con le mani in tasca e raggiunse Fujiko      
- Cherie... ho una piccola cosuccia da fare! -    
- Ok... io vado però... Mi scoccia rimanere qui ad aspettarti… Ciao, ciao!-.  Lupin la osservò sorridendo mentre sfrecciava via con la moto presa in prestito da Jigen. 
- Che vuoi, Lupin... ti sei messo a fare il topo d'appartamento, adesso? -    
- Complimenti, mon amìe! Mi hai sentito entrare... e pensare che sono sempre stato un tipo... per così dire, silenzioso!-     
- Non hai nessun diritto di violare la mia proprietà!... Sai che potrei spararti? la legge lo consente! -     
- L'avresti già fatto, se solo avessi voluto! E poi, non credo proprio che se t'avessi bussato mi avresti aperto! -  disse Lupin avvicinandosi a lui che se ne stava seduto sul divano fumandosi una sigaretta  
- Hai intenzione di rimanere chiuso qui per molto, amico? -    
- Non credo siano affari tuoi! -     
- Hai un aspetto non proprio salutare, Jigen -   disse notando il suo volto ancora più scavato e i suoi occhi stanchi e arrossati. Ultimamente se ne stava chiuso in casa, uscendo soltanto per comprarsi le sigarette, delle quali aveva cominciato a farne un abuso spropositato, tale da perdere il conto di quante esattamente ne fumasse quotidianamente, e Lupin lo notò dal posacenere pieno zeppo e, soprattutto, dai colpi di tosse che ogni tanto si facevano sentire  
- Senti, Jigen... non per farmi, appunto, gli affari tuoi...  Ma non pensi che dovresti reagire? Non posso credere che tu ti sia arreso in questo modo... non è da te! -  
 Jigen si lasciò sfuggire un sorrisetto ironicamente amaro      
- E che diavolo dovrei fare, secondo te? Sentiamo: buttarmi di sotto da un ponte o fare una strage di tutte le teste di cazzo che ho incontrato per la mia strada? -      
- Innanzi tutto, smettila di avvelenarti con quella roba! Non credo che startene chiuso qui dentro a fumare e a rimbambirti col whisky possa risolverti i problemi -             
- Senti, Lupin... io ho perso. Ho perso la mia identità, la mia vita, la mia donna... ho perso tutto, lo capisci? tutto! Quel bastardo e la sua donna mi hanno completamente distrutto la vita! Non ho più niente, sono stanco di combattere, e per cosa, poi?-             
- Hai perso anche il tuo orgoglio? La tua dignità? Si, Jigen... hai ragione, hai perso! Hai perso contro te stesso! Ti stai comportando da vigliacco, senza neanche provare a combattere, ti stai arrendendo come uno stupido, non ti riconosco più! Dove è andato a finire QUEL Jigen... il Jigen che ho conosciuto anni fa? Non eri tu a definirti un uomo d'onore? Bell'uomo d’onore, complimenti! Riprenditi la tua vita, la tua identità... e soprattutto, la tua donna. Rialzati, dannazione! Solo tu la puoi combattere questa battaglia! Tu e nessun altro. Se la ami veramente, beh, alza il culo da quel divano e combatti da uomo! -    
Jigen rimase perplesso senza dire una parola, fissando Lupin immobile. Il ladro si sedette accanto a lui   
- Tu stai perdendo contro una donna... Ti stai facendo fottere da una donna! -     
- Che diavolo vuol dire? -     
- Dimmi un po’, non capisci o non vuoi, capire? E' stata la tua ex… Quella donna gli ha detto delle cose assurde e orribili... che tu sei il suo amante, che sei uno spietato assassino incapace di amare, che ti stai solo divertendo e... bla bla bla! Gli ha raccontato la verità, ma in modo distorto e falso! Non puoi permettere che tu venga offeso in questo modo, che la tua dignità venga calpestata così! Tu non sei come ti ha descritto lei… Devi dire ad Eva la tua, di verità! -.  
Un lampo d'odio balenò negli occhi del pistolero nel sentire quelle parole                
- Sophìe! Quella maledetta sgualdrina da quattro soldi… -.  
Lupin sorrise mentre si accendeva una sigaretta, nel vederlo finalmente reagire    
- Ma dimmi un po’: dove hai conosciuto quel pezzo di bionda tutte curve? E' malvagia ma è una vera bomba sexy! -  
Jigen rise alzandosi dal divano per andare a prendere un'altro bicchiere versando del whisky, porgendolo poi a Lupin   
- Chi, Sophìe?... eheheheh… Quella era una ballerina franco-canadese di un Night-Club gestito dal boss! Una... "donna di compagnia" per non chiamarla prostituta. Solo che prima lo faceva sui marciapiedi e poi nei locali!-                    - Ehi... Ti trattavi bene, amico! -      - Naaaaa… non sono il tipo da frequentare questo genere di posti... mi trovavo lì perchè il capo voleva sfogarsi un po’ -   
- E? -  lo incitò Lupin    
- Io me ne stavo per i fatti miei, bevendomi un whisky... questa s'avvicinò e mi aveva chiesto di offrirle da bere, l'ho guardata e ho accettato, ma senza darle importanza più di tanto, non mi sono mai piaciute le battone sfacciate! Poi…ha iniziato a ballarmi intorno... sempre più vicina, sempre di più... fino a strofinarsi contro di me, come una gatta in calore!-       
- Mmmmmh... E poi, tu cos'hai fatto, il palo?-    
- Beh..io ero fermo e imbarazzato, si! Poi... invece... sai com'è, non sono fatto di legno, io! -         
- Ho capito, s'è svegliato il tuo "bambino"-      - Eh!!!.. Poi, mi ha preso per mano e... -        - Eeeeee??... Dai, continua!!!!.. -     - Mi ha portato in una stanza, ha chiuso la porta e.. inizia a sbottonarmi i calzoni!... -        fece una pausa sorseggiando il whiskey      - Si inginocchiò davanti a me!.. Puoi certo immaginare cosa fece senza che te lo dica rientrando nei particolari, Lupin!!... Ti dico solo che quella donna ci sa fare in certe... "cose"!!!  -   - Wowowow, amico!!.. T'ha fatto un bel servizietto, allora!!.. Ma come è iniziata veramente la vostra storia? -    
 - Stai pensando che sono un coglione, vero?... e ti do ragione... perchè mi sono innamorato di una vera donnaccia, in tutti i sensi!!!... Infatti mi ha fatto cornuto con quello che credevo il mio migliore amico.. E io.. come uno scemo, credevo che fosse cambiata e si fosse innamorata di me!.. Sai, Lupin? ho imparato una cosa però: una puttana rimarrà sempre una puttana, e non perchè batta i marciapiedi o perchè si dia per quattro soldi in uno squallido locale, ma perchè ce l'ha nel sangue di essere puttana, e Sophìe lo è alla grande!!... Peccato che me ne sia accorto un po’ troppo tardi!! -          
- E dopo di  lei?.. Cioè... prima di Eva, naturalmente!.. -     Jigen si strinse le spalle senza rispondere 
- Ehi.. non vorrai dirmi che non hai avuto altre donne! -       
- Ehmm.. una, che mi sono portato a letto tanto per... roba da una notte, insomma. Una che mi gironzolava sempre intorno, che cercavo di evitare, tra l'altro... fino a che, questa tipa era riuscita a intrufolarsi con una scusa in casa mia per ottenere quello che voleva! Poi, del resto... Boh.. più nulla -                    
-  Non ci posso credere... Beh… ti sarai sfogato diversamente, immagino... magari con qualche "collega" della tua ex! -     
- No... Te l'ho detto, non mi sono mai piaciute le prostitute... non ci sono mai andato! Prima di tutto perchè non pago una donna per certe cose... e poi non mi va di beccarmi qualche puttanata sessualmente trasmissibile -    - Allora ti sarai smanettato di brutto, mon amie!-     
- Ma per chi cazzo m'hai preso?Mica sono un pervertito maniaco sessuale come te, Lupin!-              
- Oh, andiamo, per un uomo è impossibile rimanere in totale astinenza per tutto questo tempo! -   
- Non si vive solo di quello, Lupin. E poi, non vorrai farmi credere che tu sei uno che ha mille donne. Ma non farmi ridere! -     
- Eh, bello mio! Io ci so fare in queste cose! -           
 Lupin spense la sigaretta e sorseggiò anch'egli il whiskey, per poi riprendere.    
- Ed Eva?.... Come hai conosciuto lei? -  Jigen rimase qualche attimo in silenzio rattristandosi di colpo. Buttò giù il rimanente whisky guardando Lupin negli occhi      
- L'ho vista per la prima volta al K-Bar... mi ha colpito subito per la sua dolcezza, la sua... bellezza.. Insomma, rimasi come un deficiente davanti a un paio di occhi verdi meravigliosi... -  fece una pausa, girando e rigirando il bicchiere vuoto in mano  
- E'... successo tutto così in fretta, senza rendercene conto... e adesso mi ritrovo qui, da solo!....Con lei è stato così dolce... come se fosse stata la prima volta anche per me, capisci cosa intendo, Lupin? -  
Il ladro annuì       
- Non mi era mai capitato… Lei è diventata donna tra le mie braccia... E' stata l'esperienza più bella e travolgente della mia vita- Abbassò lo sguardo, lasciando che il suo folto ciuffo gli scivolasse sul volto, nascondendo i suoi occhi che diventarono improvvisamente lucidi, e strinse forte tra le mani il bicchiere quasi a volerlo frantumare mentre qualche lacrima scivolava per poi scomparire tra la folta barba - Non mi sono mai sentito così solo... E pensare che non volevo neanche coinvolgermi per paura che potesse finire come tutte le storie che ho avuto!- continuò posando il bicchiere, tenendosi la testa tra le mani, piangendo. Lupin rimase ad osservarlo sconvolto. Quel cinico assassino dall'aria fredda e glaciale che aveva conosciuto anni prima e che aveva sempre considerato insensibile e incapace di provare qualsiasi tipo di emozione e sentimento, stava piangendo proprio davanti ai suoi occhi. Rimase in silenzio ad osservarlo poi si alzò in piedi accendendosi un'altra sigaretta.         - Stai pensando che sia un debole, vero, Lupin? E forse lo sono...  -  
Lupin si girò verso di lui   
- Non ho mai pensato che tu sia un debole! E non lo sei, Jigen! Sei solo un sentimentale, tutto qui! -  disse ridendo, coinvolgendo anche l'amico.  
Si avvicinò a lui e gli porse la mano in segno d'amicizia, Jigen osservò la sua mano e poi lui e, dopo un attimo di titubanza, ricambiò il gesto.   
- Andiamo a farci un giro… ti va? -     
- Ok... Basta che non mi porti in qualche bordello di quelli che frequenti tu per cercare di consolarmi! Non provarci nemmeno o m'incazzo di brutto!-     
- Così mi piaci, Jigen! -.
- Hai visto che chiccheria? Apparteneva a Adolf Hitler!-  disse Lupin, parlando della sua Mercedes SSK del 1929    - Si, si... -  rispose indifferente il pistolero, montando sull'auto.
Lupin mise in moto e partì.   
- Allora, Jigen, quando lo facciamo il colpo? -   
- Il colpo? Quale colpo? -     
- Ahhhh... Sei duro di comprendonio, però! La Federal Reserve!-      
- Oddio, Lupin... Ancora? Ma non ti stanchi mai di dire sempre le stesse cose? -     
- Sono un tipo che non si arrende facilmente! Allora, ci stai o no? O hai paura, pistolero? -     
- Io paura? Io non ho paura! -      
- Davvero? Non è che hai il timore di incontrare quel Joe e la sua bambolona sexy? -    
- Non dire stronzate, Lupin! Io non ho paura di quel bastardo e della sua sgualdrina!-  
- Allora? -     
- E va bene, ci sto –
Lupin notò un gruppo di ragazze in lontananza e rallentò sorridendo pronto a fare il cascamorto come al solito      - Ma guarda che belle ragazze!-    Jigen alzò lo sguardo in alto esasperato                 
- Lupin, ma è mai possibile che non riesci a pensare ad altro, tu? -         
- Ho una vera passione per le belle donne! Non sono mica come te, non potrei stare in completa astinenza come un monaco, io. Mi chiedo ancora come diavolo abbia fatto… ahahhahhaha!-   
- Io un giorno o l'altro ti sparo sul serio! -     
- Ma, spiegami una cosa... Ma perchè volevi uccidermi a tutti i costi? -   Jigen lo guardò sollevando leggermente la tesa del cappello, accennando un sorrisetto ironico  
- Perchè mi stavi sulle scatole… E se non la smetti di sparare cazzate in continuazione, posso pure ucciderti in questo preciso istante, Lupin! -    
- Ok, ok... non ti arrabbiare, Jigen!-
 
Si trovava ad uscire da un tabaccaio, deciso di fare una brevissima passeggiata prima di andarsene a casa, quando improvvisamente, sbucò dal nulla un furgone nero frenando a pochi passi da lui, tanto da costringerlo a fare un balzo all'indietro per non farsi investire.            
-EHI... MA CHE? -     
- Ciao, mon amie! -     
- Tu?! Ma che ti salta in mente, di mettermi sotto, per caso?-       
- Su, monta! -     
- Uh? Che diavolo… -               
- E su, non fare il difficile come al solito! -  
Jigen aggrottò la fronte non capendo  
- Ma che ci devi fare con questo coso? -  
- Sei uno smemorato senza speranza... ma il colpo, no? -  
- Cosa?.. Così, su due piedi?... Ma.. ma almeno ce l'hai un piano? -    
- No -     
- Tu sei pazzo! Dannazione a me e quando ti ho detto quello stramaledettissimo si! -     
- Ma smettila, sembri un ... marito pentito in un'ennesima lite di coppia! -     
- Bah! Senti, mentre tu guidi, io mi rilasso un po’... avvertimi quando arriviamo! -   disse Jigen abbassando il sedile e posando i piedi sul cruscotto, mettendosi comodo.   
Lupin lo osservò, non capendo come facesse a riposare in quella posizione           
- Senti, Jigen, vedi che non dobbiamo fare un viaggio di piacere, perciò non addormentarti, hai capito?  -       - Mmmh…-   mugugnò calandosi il cappello completamente sul viso   
- Ma guarda tu questo pigrone!-    
Lupin posteggiò il furgone, nascondendolo in un vicolo, fortunatamente per lui, poco illuminato, aiutati anche dal fatto che era già notte fonda.     
- Siamo arrivati, Jigen...E svegliati! -   disse iniziando a scuoterlo con poca grazia     
- Eh? -    
- Finalmente! Era ora che ti svegliassi. Siamo arrivati! -  
Lupin iniziò a prendere vari arnesi del mestiere, scese dall'auto e con Jigen, sgattaiolarono avvicinandosi alla Federal Reserve Bank.  
- Fujiko, ci sei? -     
- Si, lupin, Goemon e io siamo pronti! -             
- Bene! -  rispose il ladro tenendosi in contatto con la donna tramite una ricetrasmittente.    
- Ma non avevi detto che non avevi un piano da seguire, tu? Sembri ben organizzato, invece! -     
- Uh, ho soltanto dato appuntamento ai miei due colleghi, tutto qui... poi, mi piace sempre improvvisare, ci si diverte di più!-      
- Tu devi essere completamente suonato, amico- 
Riuscirono ad entrare, disattivando con maestria tutti gli allarmi della Banca, e si incamminarono all'interno con sicurezza, neutralizzando anche le videocamere di sorveglianza. Per Lupin, tutto questo, era un gioco da ragazzi.                - Bene, bene!... Guarda un po’ chi si rivede: il tuo rivale!-     
- Che diavolo vaneggi, Lupin? -  chiese Jigen non capendo a cosa si riferisse, fino a quando non si accorse della presenza di Joe, trovatosi lì con le stesse intenzioni di Lupin & co.   
- Tu! Come diavolo hai fatto a entrare? -    
- Io sono uno dei soci proprietari, mio caro! Questo posto è anche un po’ mio, quindi! -     
- Già, da buon malavitoso hai le mani in pasta dappertutto! -              
- Si, hai indovinato! E non permetterò a nessuno di toccare ciò che mi appartiene, perchè tutte queste ricchezze saranno mie, e di nessun altro. Mi porterò via tutto, senza destare sospetti... anzi, voi vi prenderete tutta la colpa rimanendo a bocca asciutta! AHAHHAHAAHA!-    
- Jigen, credo che voi due, vogliate fare due chiacchiere, perciò, io mi congedo un attimo! -    disse sorridendo Lupin, scambiandosi un'occhiata complice con il collega    
- No, no no... Tu vieni con me, caro! Non'è educato ascoltare i discorsi degli altri -  continuò puntando la pistola alla schiena ad uno scagnozzo di Joe. Spuntarono improvvisamente come dal nulla anche Fujiko e Goemon, bloccando così gli altri uomini. Joe si ritrovò, quindi, ad un faccia a faccia con il nemico, nemico che aveva sempre temuto per la sua velocità, e che aveva sempre odiato per lo stesso motivo. Impallidì di colpo, poichè l'ultima cosa che voleva, era duellare con lui, sapendo benissimo a priori di non avere alcuna speranza di cavarsela.   
- Avanti, facciamola finita una volta per tutte, e comportati da uomo, stavolta!-    
- Sono disarmato e tu non spareresti mai ad un uomo disarmato, no? -        
- Ma non c'è problema, di pistole ce ne quante ne vuoi... ecco, tieni!-  intervenne il ladro tirandogli un'arma prelevata ai suoi stessi uomini.
Joe guardò la pistola cascatagli tra i piedi, trovandosi costretto ad affrontarlo.    
- Prendila, ti do’ il vantaggio di farlo... dovresti essere contento, no?-    Joe invece, rimase immobile                         - Prendi la pistola, se hai le palle, e affrontami! Cosa stai aspettando, hai paura? Non sei altro che un vigliacco!-   ripetè Jigen con rabbia     
- Muori, bastardo! - gridò Joe lanciandosi sull'arma, ma Jigen lo freddò con un solo colpo, lasciandolo a terra esanime. Lo guardò con disprezzo prima di riporre la sua 357 Magnum nella cintura e, dopo un breve silenzio, guardò  Lupin    
- Dì la verità, tu lo sapevi, vero? - il ladro sorrise            
- Diciamo solo che non è stata soltanto una coincidenza. Adesso, conviene che ci diamo da fare, prima che la polizia arrivi beccandoc... - Lupin non riuscì a finire la sua frase che uno sparo lo interruppe all'improvviso    
- Cosa è stato? Chi diavolo è stato?- chiese voltandosi a destra e a manca, rendendosi conto che gli uomini di Joe, erano stati messi ko da Goemon e quindi impossibilitati a sparare. Nello stesso istante in cui si udì lo sparo, Jigen fece un passo indietro barcollando, portandosi d'istinto una mano sul fianco, sconvolto e confuso, rendendosi conto che sanguinava copiosamente. Alzò poi lo sguardo notando Sophìe che sbucò all'improvviso, tenendo ancora in mano la pistola fumante.            
- Tu... Tu, maledetta sgualdrina... Co… cosa hai fatto? -       
- Jigen! - disse Lupin preoccupato, avvicinandosi verso l'amico per aiutarlo, ma fu respinto   
- Togliti dai piedi, Lupin... Ho un conticino in sospeso, con questa "signora"! -    
- Andiamo, Jigen... Sei ferito, e la polizia potrebbe arrivare da un momento all'altro! Cerca di ragionare... -       - Ti ho detto di lasciarmi in pace! Non immischiarti!! -  Lupin si fece da parte, arrendendosi davanti alla caparbietà di quell'uomo il cui sguardo esprimeva un profondo odio e rabbia.       
- Ma brava, i miei complimenti... c'hai provato un'altra volta e hai fallito di nuovo.... Già una volta hai provato a togliermi di mezzo ... e mi hai sfracellato la spalla... non sei mai stata brava con le pistole, tu sei brava solo a fare una cosa, visto che te ne sbattevi due alla volta... Sei una puttana maledetta! -        
- Calmati, Damien... io ti conosco, tu non faresti mai del male a una donna! -  disse Sophìe iniziando a indietreggiare preoccupata, vedendolo avanzare minaccioso verso di lei  
- Si... è vero, non ho mai toccato una donna... ma ti giuro, che in questo momento, ho una gran voglia di metterti le mani addosso... Di farti pagare tutto il male che hai fatto...-
La donna fece cadere l'arma dalle mani, che iniziarono a tremare     
- Ti prego... Damien, ascoltami... -     
- Cosa dovrei ascoltare? Le tue preghiere? Sei una povera stupida, se pensi di imbambolarmi di nuovo con le tue nauseanti smancerie!-    
- Ascoltami, io farò tutto quello che vuoi... sarò come mi vuoi tu... io ti amo e... -  lo implorò buttandogli le braccia al collo, cercando di far affidamento alle sue doti seduttrici, ma Jigen si liberò dell'abbraccio, prendendola per i polsi e spingendola lontano da sè, guardandola disgustato   
-  Non mi toccare... Non azzardarti più a mettermi le mani addosso, le donne come te mi fanno schifo... Sei solo una sgualdrina miserabile! Tu non sai neanche lontanamente cosa vuol dire amare, sei solo una stupida ipocrita capace di giocare con i sentimenti dell'uomo che vuoi sbatterti nel tuo letto! Sei soltanto una femmina meschina e malvagia!! Io ero innamorato di te... ti ho dato tutto me stesso... e tu? Tu mi hai usato, mi hai rovinato la vita, allontanandomi persino dalla donna che amo, sei una strega, una perfida strega maledetta!!!!!.. - Sophìe, iniziò ad avere paura sul serio, non l'aveva mai visto così pieno d'odio, era furioso, totalmente accecato dalla rabbia, tale da non rendersi nemmeno conto della sua ferita che continuava a sanguinare, e anche Lupin rimase sconvolto, mentre lo osservava avanzare contro quella donna.    
- Ti... ti prego... Damien... Non puoi odiarmi perchè ti ho allontanato da lei... Non posso credere che tu possa amare una donna cosi... Ascoltami... io l'ho fatto per noi...  -       
- STA’ ZITTA! NON TI PERMETTERE... Lei non è come te! Lei era tutto quello che mi era rimasto... e tu... tu mi hai privato pure di lei... Sei perfida, sei una sporca sgualdrina! Credi che io abbia pietà di te solo perche sei una donna? No, ti sbagli di grosso! -   
Lupin sentì il suono flebile delle sirene della polizia, diventare pian piano sempre più forte, e si rese conto che se non se ne fossero andati via subito, quella banca sarebbe diventata la loro trappola. Ordinò a Fujiko di andare a prendere il furgone e di avvicinarsi all'edificio prima della polizia, per poi fuggire da lì in tempo.  
- Jigen , ascoltami.... dobbiamo svignarcela e in fretta, anche! Lascia perdere - disse, ma non fu neanche sentito dal pistolero.  
Sophìe si trovò con le spalle contro una parete, iniziando a tremare e piangere, trovandosi in trappola    
- Ti... ti prego... perdonami... non farmi del male... ti scongiuro.... non lo fare… ti prego... -    
- STA’ ZITTA! -  urlò a denti stretti dandole un violento schiaffo facendola cadere a terra; dopo ciò, estrasse la pistola e gliela puntò contro                  
- Guardami, Sophìe... guardami bene... perchè il tuo carnefice... è l'ultima cosa che vedrai prima di raggiungere all'inferno il tuo degno compagno!-  
Esplose tre colpi a raffica uccidendola, dopo di ciò, allentò sconvolto la presa sull'arma facendola cadere a terra come se fosse improvvisamente ritornato in sè dopo quella furia cieca, rendendosi conto di ciò che aveva appena fatto, guardando sconvolto la donna che giaceva a terra priva di vita. Fece qualche passo per poi appoggiarsi sfinito contro una parete per evitare di cadere a terra. Lupin raccolse la sua Magnum e si precipitò su di lui preoccupato, vedendolo respirare a fatica in preda agli spasmi di dolore provocati dalla ferita    
- Ehi... Non mollare, amico, appoggiati a me, ti porto fuori di qui!-      
- Maledetta... Non c'è niente di peggio di essere colpiti da una pallottola.. ch..che non t'ammazza subito!-    
- Ehi... tirati su, coraggio -            
- Vattene Lupin.... è colpa mia se... sei nei casini! -     
- No, amico.. tu vieni con me!-    
Lupin aiutò l'amico a camminare mentre Goemon si dava da fare aprendo dei passaggi con la sua spada, cercando di raggiungere il prima possibile il furgone, visto che la polizia aveva già fatto irruzione dentro l'edificio.             - LUPIN... FERMATI FURBASTRO! PRENDETELO, DANNAZIONE... NON DEVE SCAPPARE ASSOLUTAMENTE! STAVOLTA T'ARRESTOOOOO! - tuonò una voce a lui familiare: l'ispettore Zenigata.   
- Senti, Zazzà... non ho tempo adesso per giocare con te... Magari un'altra volta! -   
Lupin riuscì con l'aiuto di Goemon a raggiungere il furgone. Una volta entrati, aiutò il pistolero a mettersi seduto, mentre cercava di fermare il sangue con la sua camicia premendola con forza contro la ferita.           
- Coraggio, amico... ci siamo quasi! -  disse preoccupato, guardando il suo volto sudare freddo mentre impallidiva sempre di più, poichè aveva perso parecchio sangue.                       
- Certo... che... sei un gran rompiscatole, Lupin... Non mi lasci.. neanche crepare in pace... -     
- Si... Hai ragione, e ho intenzione di rompertele ancora per molto, amico mio! -    
- Ma perché? -     
- Allora: il primo motivo è che non mi piace vedere le ragazze piangere... e poi, perchè sono sicuro che anche tu mi salverai la pelle un bel pò di volte, amico!!.. -    
- Posso chiederti un'ultima cosa? -      
- Dimmi, Jigen! -                  
- Voglio fumarmi l'ultima sigaretta!-   
Lupin lo guardò titubante e stava quasi per opporsi, ma non poteva dirgli di no, nessuno poteva sapere se quella, sarebbe stata davvero la sua ultima sigaretta. Prese una delle sue e gliela posiziono tra le labbra accendendola. Jigen tirò a stento una piccola boccata iniziando poi a tossire, Lupin cercò di tirarlo su cercando di farlo riprendere.          
- Lupin... - lo richiamò con un filo di voce     
- Non devi parlare, non sforzarti-      
- Io... l'ho uccisa... Ho ucciso una donna...Non me lo perdonerò... mai... -       
- Sta’ calmo, non devi agitarti! E poi, hai avuto le tue ragioni per farlo! Lei voleva ucciderti e tu ti sei difeso! -       - L'ho... amata.. sul serio.... diglielo.. Tu sei mio amico. Diglielo tu… -  fu quello che disse prima di chiudere gli occhi, perdendo i sensi        
- Ehi... devi dirglielo tu, hai capito?... Glielo devi dire tu, dannazione! Jigen, rispondimi... svegliati, apri gli occhi, amico... Ehi, non fare scherzi da idiota... svegliati! -
Eva aprì la porta dell'appartamento, quell'appartamento che aveva condiviso, sebbene per poco, con lui. Si guardò attorno e sospirò cercando di ricacciare indietro le lacrime che però presero il sopravvento. Tutto parlava di loro, di lui, della loro breve ma intensa storia d'amore ricca di tormenti e dolcezze, dei loro baci, passioni, e persino dei loro litigi. Si sedette sul divano e l'accarezzò, ricordandosi di quando lui vi si distendeva pigramente leggendo il giornale, per poi finire inevitabilmente, per addormentarsi. Scoppiò in un pianto disperato. Gli mancavano quei momenti, gli mancava tutto di lui, gli mancavano le sue carezze, anche il suo "burberismo". Molto spesso, lei lo prendeva in giro per quel suo lato, dicendogli che metteva il broncio, finendo per farsi insieme delle sane risate. Si alzò dal divano e si diresse in camera da letto, ricordandosi di come si accoccolava addormentandosi tra le sue braccia, quell'abbraccio che le dava un bel senso di protezione e affetto, e di come lui trasformò le sue paure della "prima volta" in sensazioni meravigliose con la sua dolcezza e passione.  Si asciugò le lacrime ed aprì l'armadio, sorridendo leggermente nel vedere il suo lato, pieno di abiti tutti simili tra loro, quasi tutti neri o grigio scuri, camicie azzurrine e cravatte che si alternavano tra nere e panna, per non parlare dei cappelli. Eppure le sarebbe tanto piaciuto vederlo per una volta, vestito in modo diverso, magari in Jeans o qualcosa del genere, invece del solito impeccabile e classico look "giacca e cravatta"che non abbandonava mai.  Era sempre stato il classico uomo che ci teneva a quell'aspetto, risultando elegante, ma con quel qualcosa che lo rendeva anche rude e sbarazzino allo stesso tempo.
- Fujiko, mon amour.... -     
- Che vuoi, Lupin? -     
- Un bacino... piccino piccino... -  rispose il ladro avvicinandosi alla donna cercando di baciarla e abbracciarla, ma fu respinto come al solito, beccandosi una sberla   
- Sei cattiva!!!... Ma perchè, cherie?-   piagnucolò portandosi una mano sulla guancia dolorante e rossa      - Perchè mi rovini lo smalto alle unghie, idiota che non sei altro! -     
Lupin s'imbronciò e si allontanò offeso dirigendosi in un'altra stanza, aprì e entrò.  
- Ecco… ti ho comprato le sigarette, mon amie!-    
-Ah... Lupin, grazie! -     
-Di nulla… Non esagerare però! -     
- Guarda che non mi serve la balia... so badare a me stesso! -  
Lupin sorrise, sedendosi a rovescio su una sedia.    
- Certo, certo... su questo non ho dubbi, mon amie! - fece una pausa, accendendosi anch'egli una sigaretta       - Vedo comunque, che ti stai rimettendo alla grande... Devo confessarti che stavolta ho temuto che non ce l'avresti fatta! Quando hai perso conoscenza ho creduto proprio che tu fossi morto, amico!-                  - Non pensavo che ti fossi affezionato così tanto a me, Lupin! Comunque, si, devo dire che anch'io ho pensato di morire in quel momento... e pensavo che mi sarebbe tanto piaciuto morire tra le braccia di una bella donna, piuttosto che tra le tue, di braccia! - disse ridendo.
Anche Lupin rise a quella battuta, poi si alzò e andò a prendere una bottiglia di bourbon, porgendogliela     
- Tieni, ti ho portato un regalino! Vacci piano anche con questo! -               
- E smettila! Sembri una di quelle mogli premurose che rompono le scatole dalla mattina alla sera!-    
- Va bene! Ti propongo un brindisi, che ne dici? -               
- Ok! A cosa brindiamo? -    
- All'amicizia, Jigen! -      
- Non credo più a questo genere di cose, Lupin! - disse facendosi serio  
- Si vede che fino ad ora hai conosciuto amici sbagliati... e poi, sei stato tu a dirmi che sono tuo amico, prima di svenire tra le mie braccia, ricordi? -     
- Davvero? Certo che ne sparo di cazzate quando sono in delirio! -  
Lupin sbottò a ridere alla battuta, poi lo guardò negli occhi dopo aver sorseggiato del whisky   
- Sai, Jigen, quando ti ho conosciuto, ho pensato che tu fossi un uomo senza scrupoli, uno spietato assassino capace solo di uccidere senza nessun tipo di rimorso. Un uomo senza pietà, insomma. Poi ho capito, conoscendoti più da vicino, che non sei così cattivo come sembri. Ho visto un tuo lato che non immaginavo nemmeno che tu possa avere: la tua sensibilità nascosta sotto quella corazza da uomo di ghiaccio, che ammiro molto. Questo è uno dei motivi per cui t'ho salvato la vita, e questo e uno dei motivi perchè voglio che tu sia non solo mio socio, ma amico. Sei un grande uomo, Jigen, un vero uomo d'onore! -   
Jigen rimase a guardare Lupin, poi abbassò lo sguardo poggiando i gomiti sulle ginocchia rigirando il bicchiere che teneva in mano.    
- Dopo quello che ho fatto, non credo proprio di essere un uomo d’onore! Ho fatto una cosa orribile! -       - Ti riferisci a Sophìe? -     annui.  
Lupin accennò un sorriso ironico            
- Beh, quella donna era tanto bella quanto malvagia. E comunque, ti ha sparato, dovevi difenderti, no?... Non l'hai uccisa per il piacere di farlo! -   
Jigen si toccò istintivamente il fianco, ripensando a quei momenti, allo sparo e tutto il resto. 
- Certo, amico mio, che quando t'arrabbi sei proprio... cattivo, cattivo! Mi hai messo paura!-  disse Lupin 
- E' un lato di me che, fortunatamente, mostro di rado! –
Cercò di alzarsi ma fu invaso da una fitta di dolore che lo costrinse a piegarsi su se stesso. Lupin lo sorresse facendolo risedere.    
- Ehi… Cerca di non fare scherzi! Sei ancora troppo debole e la ferita potrebbe riaprirsi, ne hai già perso abbastanza di sangue!-    
- Non.. posso rimanere chiuso in questa stanza come un recluso-     
- Bene! Non hai che da dirmelo, devi solo mettere il tuo orgoglio da parte e chiedere... io sono qui!-  
Jigen gli lanciò un'occhiata di disapprovazione, ammettendo, suo malgrado, che doveva dipendere da Lupin    - Va bene... fammi... uscire di qui!!-   
- Come si dice? -    chiese sorridendo sadicamente il ladro.
Jigen sospirò nervosamente  
- Per piacere!-   
Lupin lo accompagnò in un piccolo salotto dove stavano anche Fujiko e Goemon. Quest'ultimo, lanciò una fugace frecciatina al pistolero che ricambiò lo sguardo, incuriosito dal suo strano abbigliamento.           
- E lui? chi è quel... quel… -  farfugliò non sapendo come definirlo.
L'uomo si alzò dalla sua posizione a gambe incrociate, voltandosi freddamente verso di lui 
- Sono Goemon Ishikawa e sono un samurai. Hai qualcosa da dire, americano? -   
Jigen lo squadrò dalla testa ai piedi, per poi ricambiare lo sguardo     
- Nulla da dire.... samurai -    
Lupin osservava i due che rimasero a fissarsi negli occhi come se si stessero sfidando     
- Bene, amici... ci siamo tutti, a quel che vedo! Sai, Jigen, devi ringraziare Goemon se sei vivo, lui ti ha curato. Conosce l'antica arte della medicina giapponese, è un vero maestro in questo. Tra l'altro, ci ha fatto uscire da quell'inferno, scappando dalla polizia!-  disse ridacchiando cercando di rompere il ghiaccio, notando della tensione tra i due.
Jigen si sedette cercando di rilassarsi, poichè qualche fitta dolorosa si faceva sentire di tanto in tanto   
- Uh!... Grazie tante, samurai! - disse con un pizzico di sarcasmo accendendosi una sigaretta.
Il samurai estrasse la sua katana e con uno scatto fulmineo, recise la sigaretta posta tra le labbra del pistolero      - Io ti ho salvato la vita e tu la rovini con quella roba? Abbi rispetto per te stesso, razza di incosciente che non sei altro!-  Jigen deglutì, osservando ancora sotto shock la sigaretta tranciata a terra, accompagnata da qualche ciocca del suo pizzetto, poi guardò il samurai -
 T.. tu sei pazzo... completamente pazzo! -          
- Cosa c'è, americano, hai avuto paura? -     
Jigen estrasse la sua Magnum, puntandola verso il samurai, stringendo ancora tra i denti il mozzicone della sigaretta    
- Sta’ lontano da me... ho ti faccio vedere io chi ha paura, samurai! -       
- Calma, calma, amici miei.... Che ne dite di... che ne so, un caffè? - si intrufolò Lupin cercando di calmare i due.
Goemon diede un'ultima occhiata fredda a Jigen, ripose la sua spada e si allontanò.      
- Non badare a Goemon... Non ha dei modi gentili ma è un bravo ragazzo! -.  
Anche Fujiko si alzò dal suo posto    
- Io vado a fare un giretto, mi sto annoiando! Jigen, tesoro, mi presteresti la tua moto? -     
- Prendila pure, anzi, te la regalo.. Ho troppi ricordi legati a quella due ruote! -   rispose con un velo di tristezza    - Grazie! Sei un tesoro, tu. Non sei come quel cafone di Lupin! -  disse la donna schioccandogli un bacio sulle labbra facendolo arrossire.    
- N-non... non c'è di che... bellezza -   balbettò imbarazzato il pistolero        
-Ma.. ma... ma cherìe! -    piagnucolò Lupin, rimanendo attonito      
- Oh, non te la prendere Lupin!.. Ok, io vado... ciao! -       
- Quella donna mi farà impazzire, un giorno o l'altro... ma se le metto le mani addosso... vedrai che le faccio!-      - Si, si... Sogna, Lupin! -  disse ridendo Jigen facendo un ironico gesto allusivo con la mano destra.
Lupin lo guardò indispettito  
- Ma senti chi parla di queste cose! Ammettilo una buona volta che questo genere di "cose" l'hai fatto anche tu e chissà quante volte, eh? -     
- E va bene, si, qualche volta... quando finivo le sigarette! -     
-Seeee… quando finivi le sigarette! Lo sapevo io! E chissà come ti sarai lanciato a capofitto su quella ragazza, eh? Diavolaccio d'un pistolero!-     
- Ma che dici? Non sono un pervertito come te, io! E poi non vengo a dirlo a te cosa ho fatto e come mi sono buttato, se permetti, sono cavoli miei! -     
- Va bene, va bene... Comunque ho capito che sotto quell'aria da mastino si cela un inguaribile romanticone!!! -   
- Lupin? -     
- Si, Jigen, dimmi! -      
- Dimmi un po’, ma non hai altro da fare che rompere le scatole a me? -      
- E dai, volevo soltanto fare un po’ di conversazione, con te non si può mai scherzare, mon amì, Eva ha ragione a dire che sei scorbutico e antipatico!-   
lo vide intristirsi di colpo a sentire quel nome, tenendo lo sguardo basso fissando un apparente punto sul pavimento.    
- Ti manca lei, vero? -   gli chiese serio. Il pistolero alzò lo sguardo abbozzando un sorriso            
- Già. Però, è meglio così... Lei merita ben altro, non un compagno delinquente che non potrà mai darle nulla se non solo guai! Sai, amico, una volta m'hai chiesto se volevo mettere su famiglia... con lei l'avevo pure pensato... l'avrei messa su volentieri, una famiglia... se solo non fossi quello che sono! Ma questo è il mio destino... stare da solo come un cane di strada! -    
- Su, su, non essere drammatico, mon amì, vedrai che la fortuna girerà anche dalla tua parte! -    
- A volte t'invidio, Lupin -     
Il ladro si accese una Gitanes e diede una guardatina al suo orologio, poi sorrise voltandosi verso il pistolero         - Io avrei delle cosette da fare, Jigen... Non ti dispiace se ti lascio solo per un po’, vero? -    
- No, va pure, tanto so arrangiarmi, in un modo o nell'altro! -  
Lupin uscì dalla stanza lasciandolo solo con i suoi pensieri. Si mise a fissare fuori da una finestra dopo essersi acceso un'altra sigaretta, visto che la precedente era stata distrutta dalla katana di Goemon. Quella piccola casa, o meglio, rifugio, era circondata da alberi di vario genere e piante selvatiche e lussureggianti: un posto lontano dal caotico mondo a cui di solito era abituato. Era una bella giornata e quel posto sperduto circondato dal verde, riusciva a rilassarlo. Decise di aprirla, quella finestra. Si sporse respirandone l'aria pulita, ascoltando il solo fruscio degli alberi provocato da una leggera brezza accompagnata dal canto degli uccelli e lo trovò piacevole, ma non completamente appagante, non bastava a colmare quel senso di vuoto che aveva dentro, niente riusciva a soddisfarlo veramente. Decise di spegnere la sigaretta, nonostante fosse ancora quasi integra, e godersi ancora quell'aria pulita. Si mise a fissare un punto lontano per poi chiudere gli occhi e ascoltare solamente i suoni rilassanti di quella natura selvatica, tanto da non accorgersi della porta alle sue spalle che si aprì.   
- Ciao, Rambo! -    
Aprì di scatto gli occhi sentendo quel nome ma, soprattutto, quella voce. "No, sto sognando o ho le traveggole, non può essere lei", pensò confuso. Si girò con una certa titubanza e rimase senza parole non appena la vide,    solo dopo che si rese conto che quella non era una visione spiccicò parola.       
- Eva... -  sussurrò incredulo.
Cercò di raggiungerla ma una fitta dolorosa lo costrinse a fermarsi, tanto che cascò in ginocchio sul pavimento piegandosi su se stesso. La ragazza lo raggiunse correndo e si chinò per aiutarlo  
- Non farlo mai più… -  disse piangendo prendendogli il volto tra le mani    
- Non sopporterei la sola l'idea di perderti... Non azzardarti mai più a farmi una cosa del genere! -                  - Io... ho creduto che tu non volessi più rivedermi... -     
- Lupin mi ha detto tutto... e quando mi ha detto quello che ti era successo... -   la sua frase fu interrotta dal pianto e lui la stinse a sè  
- Ehi, non piangere, sono vivo... un po’ ammaccato, ma vivo! Allora è stato Lupin…e ti ha detto pure quello che ho fatto, vero? -     
- Si! Mi ha raccontato tutto, anche sul tuo passato e quello che hai subito... dev'essere stato orribile!.. -     Jigen abbassò lo sguardo 
- Pensi che.. io sia un assassino senza pietà, vero? -    
- No… Non dire queste cose.. Tu sei un uomo dolce come ce ne sono pochi... Tu mi hai dato tanto.. e io ti amo.. Non mi importa quello che eri prima... io ti amo per quello che sei adesso! -  
Lo invitò a sedersi, accarezzandogli i capelli buttando all'indietro il folto ciuffo per poterlo guardare negli occhi    - Scusami.. sono stata una sciocca a credere a quella donna -       
- E' stata colpa mia, non devi scusarti... Dovevo dirtelo chi ero... invece non l'ho fatto.  Anzi, non ho fatto altro che comportarmi da idiota! -    
- Non importa, adesso siamo di nuovo insieme! -  
Jigen la guardò serio e dopo un breve silenzio, prese di nuovo parola.               
- Eva! Io non posso darti nulla, lo capisci? Non voglio che tu debba condividere la tua vita con un fuorilegge!.. Sei giovane e hai un'intera vita davanti, non te la puoi rovinare con me. Tu sei una brava ragazza ed io sono solo un povero disgraziato che ha deciso di andare controvento... Non posso coinvolgerti! -      
- Non ti permetto di dirmi quello che devo fare!-      
- Ma… ma che dici?-     
- Tu mi hai già coinvolto.. e io rimango con te... e non riuscirai a farmi cambiare idea, mi hai capito, Rambo? -      - No.. ascolta... è pericolos..-    La ragazza lo interruppe dandogli un bacio, facendo sì che lui si lasciasse completamente andare, lasciandolo spiazzato.   
- Io non ti lascio! -    disse staccandosi da lui        
- Tu sei testarda... e matta!.. Si, sei matta... decisamente! - lei sorrise e riprese a baciarlo   
- Si… sono matta… -      
- Sai chi ti stai pigliando, ragazzina?          
- Si, un soldato legionario, un body-guard, un motociclista, un ex-killer e... -    
- Un ladro e anche un ex mercenario! -     
- Mammamia!-  sussurrò piano sulle sue labbra accarezzandogli i capelli - Stai bene vestito così! -   disse poi sorridendo vedendolo vestito con un paio di pantaloni bianchi e una camicia blu scuro, vestiti prestati da Lupin, visto che non aveva nulla di suo da indossare.      
- Davvero? Beh, non'è il mio genere ma ho dovuto arrangiarmi... sempre meglio di niente! Tra l'altro, la camicia mi sta stretta di spalle e anche i pantaloni, adesso... in modo.. ehm.. particolare, ecco! -  disse imbarazzato  
- Ho notato! -  ridacchiò lei arrossendo            
- Su, ti ho portato la tua, di roba... se vuoi... -      
- Dove scappi?-     
- Sei convalescente e ferito, non puoi fare certe cose... non sei in forma! -     
- Ne sei sicura?... Vuoi che ti dia una prova, donna di poca fede?-
L'attirò a sè, poichè si era alzata dalle sue ginocchia per andare a prendere i suoi vestiti, la fece sedere  a cavalcioni e la strinse a se. Eva iniziò a dare piccoli baci sul collo mentre delicatamente, gli sbottonava la  camicia accarezzando poi lentamente la zona della fasciatura       
- Io.. non vorrei farti male, ecco!-  
-Non ti preoccupare, Eva... Ti prego, spogliati! -  
La ragazza ubbidì, rimanendo in biancheria    
- Vieni qui - le disse prendendole le mani e la avvicinò di più a se, iniziando a baciarle il ventre. Le sfilò via la biancheria e la invitò a sedersi nuovamente a cavalcioni su di lui, accarezzandole dolcemente il volto e i morbidi lunghi riccioli rossi che cascavano sulle spalle coprendole il seno - Non sai quanto mi sono mancati questi momenti, piccola! - 
Eva gli prese il volto tra le mani e lo baciò  
- Ma.. io.. ti piaccio?.. Cioè... voglio dire.. mi trovi bella? -  gli chiese, mentre una lacrima le bagnò il viso  
- Cosa? -      
- Beh... ecco… Quella donna mi ha detto che sembro una ragazzina. Non sono formosa e bella come lei, io! Sono piccoletta, minuta e porto a malapena la seconda... Io ti scompaio tra le braccia, ecco! –
Jigen non riuscì a trattenersi dal ridere. Le sollevò il volto guardandola negli occhi asciugandole le lacrime  
- Oh, la mia bambina! Tu sei la donna più bella che io abbia mai conosciuto. Non pensare mai di essere meno bella, nè di lei, nè di nessun'altra. Tu sei bella dentro e fuori e lei non lo era! Tu mi hai dato tanto, mi hai cambiato la vita, mi hai dato te stessa e mi hai fatto sentire un altro uomo. Tu mi hai dato fiducia, in me stesso e negli altri... tu mi hai fatto sentire, uomo! - .  
Le accarezzò lentamente i fianchi, le sorrise per poi baciarla sul viso e sul collo, le scostò i capelli sfiorando piano la sua pelle vellutata e morbida, provocandole dei brividi.  
- Come puoi avere dubbi a riguardo? Tu mi piaci... eccome, se mi piaci! - 
Lei lo baciò, iniziando a muoversi su di lui buttando indietro la testa, lasciandosi completamente andare. Ritornò ad accarezzarla sui suoi fianchi, accompagnandoli in quei dolci e lenti movimenti. Sentì irrigidirsi ogni singolo muscolo del suo corpo e strinse i denti quando una fitta di dolore lo fece gemere.    
- Ti fa male? - chiese lei preoccupata, fermandosi               
- Non fermarti... ti prego, non farlo... - la implorò con un filo di voce. 
Raggiunsero insieme il piacere, si guardarono per qualche istante per poi abbracciarsi e rimanere così.    
- Stai bene? -  gli chiese accarezzandogli il viso   
- Ancora tutto intero, come vedi! -       
- Non dovresti fare certe cose, però! -     
- Ci vuole ben altro per abbattermi, bambina!-   ribatté lui ridendo, schiacciando un occhio.
Dopo essersi ricomposti, andarono a sedersi sul divano e lei lo invitò a poggiare la testa sul suo grembo, accarezzandolo dolcemente, assicurandosi che stesse comodo       
- Mi piace -               
- Cosa? -        
- Quello che stai facendo... Non smettere... -      
- Non è che ti sto viziando troppo? -                  
- Adoro essere viziato, specialmente da te! -      
- Non ti facevo così coccolone, sinceramente! A volte mi stupisci -  
Jigen sorrise  
- Si, a volte mi stupisco pure io, di me stesso-  
Lupin entrò in casa e lo trovò semi addormentato sul divano mentre Eva continuava ad accarezzarlo.     
- Ma guarda, guarda… Non credevo che il nostro pistolero fosse tutto cicci pucci! - 
Jigen aprì a malapena un occhio lanciando una frecciatina al ladro che rideva    
- Pucci pucci... miao miaooo... AHAHAHAHHA!!! -         
- Oh, Lupin... non rompere, eh? -      
- Tieni, mon amì ahahhah!-   continuò Lupin conficcandogli sul capo il suo cappello    
- Questa me la paghi cara, anzi, carissima, mio caro Lupin!- disse sollevandosi a fatica, mettendosi in posizione seduta   
- Ah!... Senti, Lupin, niente in contrario se Eva rimane, vero? -  
Il ladro si sedette accanto a lui   
- Ma certo, mon amì E con vero piacere!- rispose ridendo.
Il pistolero gli mise un braccio intorno al collo     
- Sapevo di potere contare sulla tua gentile ospitalità!-  disse ridendo, poi strinse ancora di più la presa   
- Ti avverto, Lupin... se osi provarci con lei, io ti spezzo tutte le ossa!-    continuò sottovoce sempre ridendo come se niente fosse    
- Certo, certo, Jigen... anche tu sei un caro amico… eheheheheh!!!!! -   
Sopraggiunse anche Fujiko  
- Oh, Eva, tesoro... Che ne diresti di andare a fare shopping? Lasciamoli stare i maschietti e dedichiamo un po’ di tempo a noi, ti va? -     
- Si, perchè no? A te non dispiace se ti lascio solo soletto con Lupin, vero, amore mio? -     
- No, no... Vai pure!-     
- Anche perchè avrei qualcosuccia in mente da acquistare!-  continuò sorridendo la ragazza ammiccando un sorriso, poi gli schioccò un bacio sulle labbra e si allontanò con Fujiko.  
Jigen e Lupin rimasero seduti sul divano ad osservarle andare via  
- Certo che la tua Eva ha un culetto niente male… -            
- COOOOSAA? Ti proibisco categoricamente di guardare il sedere della mia donna!-   ribattè il pistolero, girandosi furioso verso l'amico che teneva ancora sotto il suo braccio    
- Ma andiamo, Jigen. Per come sei conciato, non faresti paura neanche ad un micetto indifeso!!! -  disse ridendo Lupin calandogli il cappello sugli occhi. 
Jigen sghignazzò 
- Anche Fujiko però non scherza! E' un gran bel pezzo di gn... -        
- JIGEN?!-      
- Che fai, il geloso? Ma se neanche ti calcola!-    
- E' tutta tattica... ma ce l'ha un debole per me... Solo che... non lo dà a vedere per... -            
- Perchè è timida, la ragazza!-  lo interruppe Jigen scoppiando poi a ridere   
- Ma finiscila!-    
- Ok, ok, Lupin... Io mi fumo una sigaretta... sempre che non si presenti quel samurai a farmi morire d'infarto!!!... Mi fai compagnia? -     disse offrendogliene una    
- Uhm, perche no? -    
Lupin si alzò poi, andando a prendere una bottiglia di whisky e l'agitò mostrandola all'amico    
- Ne vuoi? -    
- Uh! -   annuì.  
Ne versò il contenuto in due bicchieri, porgendogliene uno e si sedette nuovamente ritornando a chiacchierare.   Jigen ne sorseggiò il contenuto, poi guardò Lupin abbozzando un sorriso.           
-Sai, Lupin? Devo confessarti che se non ti fossi immischiato nella mia vita, mi sarei trovato nei casini... e forse non sarei neanche qui a raccontarlo. Te lo devo proprio, il grazie! Grazie di tutto, Lupin -      
- Ah, non c'è di che, mon amì! Mi fa piacere che tu abbia accettato di essere mio socio, anzi, amico! -     
- Amico?-      
- Si! Amico!-    
Goemon sopraggiunse senza essere sentito, rimanendo in silenzio alle spalle dei due che continuavano, ignari, la loro conversazione. Improvvisamente, sbattè la sua katana a terra facendoli sobbalzare                
- Goemon! Così ci farai prendere un colpo! -  Il samurai guardò freddamente Jigen    
- Senti, americano... sappi che non mi piaci neanche un po’ e anche se stai bene a Lupin, sappi che io ti terrò d'occhio! Il fatto che io t'abbia curato le ferite, non vuol dire che t'abbia accettato-     
- Ehi, samurai, ti conviene darti una bella calmata, hai capito?-           
Lupin si intromise tra i due    
- Ehi ehi, volete piantarla di scornarvi a vicenda? Sono stanco di vedere i vostri stupidi comportamenti da cane e gatto! E provate a tollerarvi almeno un po’. Qui siamo tutti amici, TUTTI! Mi avete capito? Goemon, prova ad essere più "ospitale" per piacere! Non voglio assistere mai più ad una scena del genere, è tutto chiaro? Jigen ora è dei nostri!-      
- Ha provato ad ucciderti, te lo sei forse scordato, Lupin? Chi ti garantisce che non ci proverà di nuovo? -                    - Non ho bisogno della balia, io... Sono sempre stato in grado di cavarmela da solo, e comunque, so riconoscere una persona di cui posso fidarmi!! Anche tu, hai provato ad uccidermi, o sbaglio, Goemon? Però, adesso siamo soci, no? -   
Il samurai rimase in silenzio scrutando il pistolero, poi ritornò a guardare Lupin. Il ladro, non era mai stato cosi severo e determinato, tanto da zittirli entrambi. Goemon fece un cenno col capo e Jigen rimase a guardare Lupin che aveva assunto un'espressione dura e severa, cosa che non gli apparteneva affatto. Il samurai, riprese la parola    
- Lupin, ti porgo le mie scuse!-  
Il ladro lo guardò serio per poi cambiare espressione, ritornando al suo solito  sorrisetto sornione   
- Non a me, Goemon… a lui! -   
Il samurai sospirò nervosamente e si rivolse a Jigen: - Va bene, americano, ti porgo le mie scuse!-       
-No, no, no, no... Sentite, amici miei... E venuto il momento di presentarvi come si deve! -  intervenne Lupin    - Allora: Goemon, lui è Jigen...Jigen, ti presento Goemon. Su, da bravi, adesso datevi la mano... Ecco, così! -
Fujiko e Eva rientrarono, chiacchierando e sorridendo tra loro, Lupin le accolse con un sorriso ammirandole dalla testa ai piedi poichè erano tutte vestite a nuovo   
- Bene,bene...  Avete fatto compere a quel che vedo! -     
- Si! Come stiamo?  -     
- Benissimo! Siete davvero moooolto carine!!!! -  rispose sempre il ladro con un bagliore negli occhi.     
- Non... Non vorrei passare per geloso, perchè non lo sono, ovviamente... ma... non e che quel vestitino è un pò corto, tesoro?-    prese parola il pistolero osservando Eva    
- Ma che dici, Jigen... E' un incanto la tua ragazza!!!.. -  ribattè Lupin con un sorriso vagamente languido   
- Falla finita, Lupin! E togliti dalla faccia quel sorrisetto cretino, altrimenti... -     
- Sei geloso! -     lo interruppe il ladro prendendolo in giro ridendo.  
Eva gli si avvicinò, distogliendolo con un bacio sulle labbra, porgendogli una busta-                         - Questo e per te! -      
- Per… per me? E cosa c'è, dentro? -    
- E guarda, no? -   disse Lupin allungando il collo curiosamente.
Jigen guardò il contenuto della busta, tirandone poi fuori un paio di jeans e una camicia nera sportiva    
- Io... non…non sono abituato a... Non li ho mai messi... -     
- C'è sempre una prima volta in tutto, mon ami!-      
- Su, dai, ti prego, fallo per me!.. -         lo implorò la ragazza     
- Ma... ma... -            
-E quante storie, Jigen! E falla contenta!-     
- Ma tu, i cazzi tuoi, mai, eh? E va beh! Guarda che mi tocca fare… -      
- Per amore, si fanno sacrifici… - 
Si alzò dolorante, prendendo la busta e si allontanò 
- Vuoi una mano? -      
- NOOO!-    
Ritornò dopo qualche minuto facendo capolino dalla porta    
- Su, non farti desiderare, Jigen, siamo tutti curiosi di vedere il tuo nuovo look! -    lo richiamò Lupin    
- Ho un pubblico esigente e curioso a quel che vedo... Va bene, ma se osi prendermi in giro, ti faccio vedere io!-   Spuntò titubante e imbarazzato, con una mano in tasca e l'altra che passava nervosamente fra i capelli, visto che i jeans gli aderivano addosso prendendo le sue forme, al contrario dei pantaloni che di solito era sempre abituato ad indossare.   
- Ma bravo! Sembri un ragazzino, mon ami-       
- Devo dire che sei davvero un bel fustacchione, Jigen!-   disse Fujiko provocando un immediato rossore sul viso del pistolero che si girò dando le spalle.                         
- AHAHAHAH...  Jigen, con quelli devi stare attento a certe... "reazioni fisiche"!-      
- Ma... ma.. Lupin! Che diavolo dici?-      
- Non starlo a sentire, stai benissimo… concordo in pieno con Fujiko! -   disse Eva avvicinandosi a lui e lo abbracciò.        
- Si? Ti piaccio? -                  
- Moltissimo-       
- AHH… Le solite smancerie da romanzo rosa... Che pistolero sdolcinato, che sei, Jigen! Se continuate così finirà per venirmi il diabete!-           
- Ma non rompere, tu!-      
- Attento alle "reazioni fisiche"!-.    
Eva si staccò da lui ridendo e si allontanò con Fujiko, lasciando nuovamente i tre uomini da soli.    
Goemon  continuava a starsene in silenzio, osservando i due che si battibeccavano come due bambini, fino a che, non cominciò a ridacchiare sotto i baffi per poi scoppiare in una fragorosa risata, lasciandoli attoniti      
- AHAHAHHAHAHAH... Certo che voi due siete davvero un scena! AHAHAH!-      
- Toh, il samurai s'è deciso a parlare!-           
- Goemon, non sapevo te tu fossi capace di far battute! -      
- Con voi due... è impossibile rimanere seri, sinceramente!- rispose Goemon continuando a ridere     trascinando anche i due. 
Lupin si avvicinò al samurai ridendo e si sedette accanto a lui seguito dal pistolero    
- Siamo proprio una bella squadra, noi tre!- disse abbracciando i suoi amici, visto che si trovava al centro    
- Eh, proprio una bella squadra! Un pistolero impallinato, un samurai incazzoso e un ladro donnaiolo! ahahahahhaah! -     ribattè Jigen ridendo     
- Non preoccuarti, mon amì, appena ti riprenderai, tornerai nuovo! E appena ti riprenderai, partiremo per Parigi! -   
- Parigi?-     
- Ouì, mon cher amì... Paris!-       
- E perchè, scusa? -     
- Allora... innanzi tutto, perchè, al museo del Louvre, metteranno in mostra un gioiello di inestimabile valore, e questo, solo per pochi giorni! Si tratta di un diamante appartenente alla Regina Maria Antonietta... e questa meraviglia non può non finire nelle mie mani! Voglio farne omaggio a Fujiko!-       
- E noi, che ci guadagneremo, Lupin? -    chiese Goemon  
- Già, Lupin... e noi?- ripetè Jigen guardando Lupin con aria truce.    
- Cosa ci guadagnerete? Ovvio, amici miei, la mia riconoscenza! -
 
 
 
   
  
 
 
 
 
 
 
 
    
   
 
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