Yvonne guardava allarmata l’uomo davanti a lei, che era
davvero completamente nudo, e beveva dalla bottiglia del succo di arancia.
-Max! Dio, vestiti!- gli intimò gridando Olivia.
–Non è un brutto spettacolo.- commentò
Jolene. Yvonne rise e si diedero il cinque.
–Ciao Olivia! Non mi avevi detto che
tornavi.- le fece l’occhiolino coprendosi appena con un canovaccio della
cucina.
-Sei disgustoso.- commentò lei strappandogli il succo e buttandolo nel cestino.
-Non ci avevi detto di avere un fratello maggiore, Olly.- sorrise
maliziosamente Yvonne.
-Non sono imparentata con lui.- disse schifata Olivia. Secondo il particolare
occhio di Yvonne, Max aveva sui trent’anni e aveva un fisico niente male,
inoltre era scuro di capelli, niente a che vedere con il biondo di Olivia,
perciò se non era suo fratello chi poteva essere?
Non appena Max si fu rimesso le mutande e i pantaloni, lasciando comunque il
petto nudo, Olivia lo guardò meno schifata e lo degnò di parola, –Che ci fai
nudo a casa mia?-
-Tuo padre mi ha chiesto di venire a controllare la casa mentre lui era via.-
abbozzò Max sdraiandosi sul divano.
-E per questo giri nudo?- sottolineò con enfasi la parola nudo.
-Non era previsto il tuo arrivo, madame.- la prese in giro Max. Yvonne rise ma
smise subito quando Olivia la guardò male.
-Beh, non mi presenti le tue amiche?- chiese Max con nonchalance.
-Yvonne, Jolene, questo energumeno davanti a voi è il vice-sceriffo della
polizia. E’ difficile da credere, lo so, ma con la divisa sembra perfino un
essere umano.- Max alzò la mano in segno di saluto e diede una pacca ad Olivia.
–Energumeno schifoso, queste sono le mie compagne di università Yvonne e
Jolene.-
Loro sorrisero, soprattutto Yvonne, -Ciao.- dissero all’unisono.
Olivia si sedette accanto a Max a guardare la tv. –A che devo questo tuo
piacevole ritorno a casa?- chiese lui.
-Dobbiamo fare una commissione.- svagò Olivia, a cui era venuta un’idea.
-Fino a qui?- si sorprese lui. Nel frattempo Yvonne e Jolene, non sapendo cosa
fare,si sedettero in cucina a mangiare qualcosa, abbastanza vicine per sentire.
-Si, Yvi studia storia dell’arte e qui c’è il mausoleo, dobbiamo andare lì.-
-C’è l’asta domani sera.- la informò lui. Ancora non era arrivato al punto che
voleva Olivia, ma con molta pazienza ce l’avrebbe fatta.
-Perché è seduta lì vicino a lui se lo odia?- chiese Yvonne sottovoce a Jolene.
–Avrà in mente qualcosa.- sussurrò Jolene, che già aveva fatto due più due.
-Tu lavori domani sera?- chiese Olivia a Max.
-Al mausoleo.- confermò Max addentando una patatina dal pacchetto.
-Allora potrai accompagnarci, giusto?-
Lui sospirò, –Perché no.- sorrise. Bingo. Pensò Olivia, cosa c’era di
meglio di un vice-sceriffo che avrebbe potuto aiutarle?
Le ragazze si sistemarono ed Olivia provò a fare la carina, anche se non le
riusciva, proprio perché Max aveva acconsentito di accompagnarle e perché anche
se lui ancora non lo sapeva, avrebbe messo a rischio il suo lavoro per loro. Ma
quelli erano dettagli. Voleva stare il più lontano possibile da lui, perché le
dava un senso di sporco ed era molto maleducato, ma soprattutto perché lo
conosceva da molti anni e quando quel giorno il padre di Olivia aveva alzato le
mani sulla madre Daisy per l’ennesima volta, lui era presente e non aveva fatto
niente. Aveva sempre pensato a lui come un fratello maggiore, anche se da
adolescente si era presa una cotta per lui, e pensava che una volta visto cosa
faceva il suo collega avrebbe reagito e avrebbe portato lei e sua madre da
qualche altra parte. Però lui non aveva fatto niente, e l’aveva guardata
partire senza battere ciglio. Olivia represse quel ricordo che popolava la sua
mente molto spesso, ed adesso che era lì a casa dopo anni, ancora di più.
Dopo pranzo decisero che sarebbero andate in città per fare un po’ di shopping,
come al solito, e di vedere la città.
-Ma Las Vegas si vede di notte, non di giorno!- obiettò Max, che a quanto
sembrava, aveva presa residenza lì, fino a quando il padre sarebbe tornato.
-Tu non devi lavorare?- Olivia non si trattenne.
-No, il Venerdì ho la giornata libera, non te lo ricordi?- la guardò Max con
quegli occhi tanto familiari che la fecero star male.
-No.- distolse lo sguardo.
-Beh che facciamo quindi?- chiese Jolene.
-Andiamo a Las Vegas stasera, avete qualcosa da scommettere?- ammiccò Max.
Le tre si guardarono, eccome se avevano soldi da scommettere. Un poliziotto che
giocava d’azzardo, buffo no? Jolene si sentiva meno sola*
La sera le tre si erano prefissate di giocare un massimo di soldi, anche perché
poi Max avrebbe fatto di sicuro della domande, avevano un tetto massimo di cinquemila
che si erano prefissate di non sforare per nulla al mondo.
-Andiamo?- urlarono Olivia e Jolene che erano già fuori, nella calda brezza
estiva del Nevada, ad aspettare che Max ed Yvonne finissero di vestirsi, o di
fare qualsiasi cosa stessero facendo.
-Arrivo!- urlarono all’unisono. Yvonne
si stava mettendo i tacchi mentre la voce di Max arrivava dalla cucina.
-Quei due sono fatti l’uno per l’altra.- rise Jolene, riferendosi a quel
pomeriggio. I due adoravano prendere il sole,
discutevano della loro dieta vegana e parlavano persino di vestiti.
A quel pensiero Olivia avvertì una strana sensazione di fastidio, che venne
subito bypassata senza essere nemmeno analizzata. Tutto ciò che riguardava Max,
a parte il mausoleo, non le interessava, si convinse.
Finalmente Yvonne e Max arrivarono alla macchina.
-Ce l’avete fatta.- sospirò Jolene sedendosi dietro insieme ad Yvonne.
Per arrivare ci misero poco, e la città scintillante sembrava molto più
attraente di quella mattina, si era completamente trasformata, insegne
scintillanti ovunque che spostavano i loro occhi da una parte all’altra senza
sosta, enormi palazzi e tante persone che popolavano le vie.
La serata fu uno spasso, mangiarono una pizza in una pizzeria proprio vicino a
dei casino, ne scelsero uno e puntarono molti soldi, ne vinse molti Max ma
anche Jolene, Olivia ed Yvonne si accontentarono di bere.
-Dai, buttati Olly. Non lo fai mai, per una sera! Magari prima di andare in
prigione, chissà.- sorrise Yvonne.
Non era molto divertente ma ad Olivia quella sera non importava, il suo autocontrollo
era durato troppo, ed aver visto i suoi genitori, essere tornata a casa all’improvviso
per una folle missione, aver rivisto Max e soprattutto avere buone possibilità
di finire in prigione da un momento all’altro l’aveva messa in subbuglio.