Capitolo
5
Era una strega, non
c’era
dubbio.
Una Metamorfmagus per di
più.
-Mio Dio, dove
l’avete
pescata?- Mundungus parlò per la prima volta da quando erano
entrati Sirius e
Remus.
- ehm… Nel boschetto
dove
ci siamo riparati.- rispose Remus.
-Potete,
gentilmente,spiegarci cosa accidenti avete combinato e cosa
c’entra questa
povera ragazza?-
Sirius fece per rispondere,
ma Remus , questa volta, lo interruppe. Meglio evitare
un’altra esibizione del
Re delle Frottole.
Spiegò quello che
era
successo – a grandi linee, ovviamente, dato che non ne aveva
alcun ricordo-
mentre l’apprensione della signora Figg cresceva visibilmente.
-E avete provato a farle
tornare la memoria con un incantesimo?- domandò lei.
-Non ne sono mai stato
troppo capace.- disse subito Remus – far perdere la memoria
è un conto, farla
tornare è complicato.-
- Allora, tu non ne sei
capace;io non posso farlo; Mundungus le farebbe cadere tutti i capelli,
perché
è un idiota…-
Mundungus fece una smorfia,
ma non disse nulla.
-E non voglio nemmeno
prendere in considerazione quell’avanzo di galera.- concluse
esasperata.
Sirius si alzò,
stringendo
i pugni e uscì dalla stanza.
La signora Figg
fissò la
porta da dov’era appena uscito con aria colpevole.
-Ok, ho esagerato. È che tutta questa
situazione mi fa uscire di
testa. Io ho una certa età, certe cose non dovrei nemmeno
pensare di farle.-
disse, e Remus si accorse di quanto il suo volto sembrasse stanco.
- Be’,
direi che è
meglio se ci corichiamo…Oh, bussano alla porta.-
Un dling
dlong sommesso, arrivò fino in cucina e Remus
andò alla porta
per aprire.
Non fu per niente sorpreso
quando sulla soglia di casa apparve la figura alta e solenne di Albus
Silente.
-Salve Remus, posso?- disse
in tono calmo.
Remus si fece da parte per
lasciarlo passare e lo guidò in cucina. La signora Figg
parve enormemente
sollevata nel vederlo.
-Buona sera- disse
Silente,- sono venuto per informarvi delle ultime novità.
– il suo sguardo vagò
sul volto di ognuno e si fermò su quello della ragazza.
-Ma sembra che anche voi
dobbiate spiegarmi qualcosa. Be’, avrete tutto il tempo,
dopo. Prima voglio parlarvi.
– fece un sospiro.
-Mi sono premurato di
avvisare Elphias della nostra riunione. Spero che ,entro una settimana
al massimo
,saremo riusciti a riunire tutto l’Ordine della Fenice.
Purtroppo però non ho
trovato un posto
che potrà farci da quartier generale . Al momento, dovremo abusare
della tua ospitalità,
Remus. Le mie scuse.-
-Non si preoccupi ,
professore.- disse Remus, cordiale.
-Grazie. –
continuò
Silente. – Ora, in primo luogo vorrei chiedervi
dov’è Sirius.-
La signora Figg gli
lanciò
uno sguardo colpevole.
- E’ uscito dalla
stanza,
Silente. Diciamo che l’ho offeso…-
- E’ uscito dalla
stanza,
ma non dalla casa, voglio sperare.-
-no, no . – fece
Remus –
Sarà chiuso da qualche parte tenendo il muso.-
-Bene, lo spero. Altre
escursioni come quella appena conclusa non dovranno ripetersi. Tu puoi
capirmi,
Remus. Sirius non deve uscire.-
-Si, professore.-
-Bene. In secondo luogo,
com’è finita qui questa graziosa fanciulla?-
Remus spiegò, per la
seconda volta, tutta la storia.
-Lei può farle
tornare la
memoria, professore?- domandò.
Silente si chinò
sulla
ragazza, che lo guardò incuriosita, e bisbigliò
strane parole per due minuti
buoni.
-Strano.- disse, infine
–Farle tornare completamente la memoria mi è
impossibile, temo.-
Remus era scioccato; se
Silente non poteva, allora chi?
-Ma, grazie
all’incantesimo
che le ho fatto, dovrebbe tornarle non appena vedrà o
sentirà qualcosa che
rievocherà un qualunque ricordo. E’ il massimo che
posso fare.-
Remus era sollevato, ma
ancora tesissimo. Era tutta colpa sua.
Silente parve leggergli nel
pensiero.
- Non preoccuparti, Remus,
non è del tutto colpa tua. Quando ha sbattuto la testa, era
già stata stregata,
temo.-
- Albus- mormorò la
signora
Figg – hai idea di chi possa essere?-
-Certo!- disse allegramente
Silente. – Ovviamente Sirius
l’ha
riconosciuta, ma è
la figlia di sua
cugina Andromeda . Si chiama Ninfadora Tonks. –
Ninfadora , che stava
ascoltando, si dimostrò felice di aver appreso il proprio
nome, anche se
manifestò il proprio dissenso su quest’ ultimo (-
quale madre potrebbe chiamare
così sua figlia??-), e non diede segno di rammentare
alcunché.
- Elphias
è in
ritardo.- disse Silente, dopo un po’. – andrei a
vedere qual è il motivo di
tale indugio, se permettete-
Inutile dirlo,
dall’espressione della signora Figg si leggeva chiaramente
che lei non
l’avrebbe permesso, se avesse potuto.
- Non vi preoccupate,
cercherò di essere veloce. – Salutò,
togliendosi il cappello, arrivò alla
soglia ma si voltò. – a proposito, ho gettato un
incantesimo sulla casa in modo
che nessuno si possa Materializzare all’interno.
Ciò però comporta che non ci
si possa nemmeno smaterializzare dall’interno. Quindi non
provateci. Hasta la vista! –
e con questo uscì,
chiudendosi la porta alle spalle.
La signora Figg parve
afflosciarsi sulla sedia.
-Be’. –
esordì Remus- Io direi di provare a
contattare gli altri membri dell’Ordine.-
Passarono le successive ore
a cercare di contattare i pochi che erano rimasti dell’Ordine
originale. Solo
alla fine si resero conto che erano veramente
pochissimi.
La nostalgia di quel
periodo passato, che era costato così tante vite eroiche,
parve riempire
all’improvviso quella piccola cucina come un gas.
L’immagine
di Lily e James si impadronì della mente di Sirius,
rannicchiato nel buio,
fuori dalla cucina.
Lui
li aveva visti, quella notte. La notte in cui tutto era iniziato.
Era
andato a casa loro, dopo aver scoperto che Peter non era più
nel suo
nascondiglio. Era preoccupato come non lo era mai stato.
Ricordava
perfettamente il viaggio che fece sulla sua moto per arrivare a
Godric’s
Hollow: non gli era mai sembrato così lungo.
Ricordava
come il freddo di fine ottobre non gli faceva provare alcun brivido,
perché il
suo orribile presentimento lo aveva escluso dal resto del mondo, come
in una
campana di vetro.
Ricordava
come non riusciva che a pensare “Fa che sia tutto
apposto.”
E
invece, quando fu davanti casa Potter, il suo cuore si fermò
per un momento.
Scese
dalla sua moto con movimenti rigidi, senza che fosse lui a volerlo,
come se
fosse un altro a condurre i suoi movimenti…
Il
secondo piano della casa era distrutto e usciva ancora del fumo.
Fu
allora che il cuore iniziò a battere
incontrollabile…
Attraversò
il cancello, la porta aperta, e lì si fermò con
uno spasmo.
A
terra, giaceva il corpo di James Potter. Il suo migliore amico, la
persona di
cui si fidava di più, era lì, immobile. Lui si
accovacciò accanto al corpo, gli
aggiustò gli occhiali, mentre cercava di ricacciare indietro
le lacrime.
Era
semplicemente impossibile che fosse morto, James non poteva morire. Il
grande
James Potter non poteva morire.
Era
assurdo.
Alla
fine non riuscì più a trattenere le lacrime. Come
si fa a non piangere, quando
vedi tuo fratello mo… mor…
No,
anche solo pensarlo gli riusciva difficile.
Non seppe da dove
trovò il coraggio per salire le scale ed andare al piano di
sopra, conscio di trovare un’altra scena ancor più
insopportabile.
E
infatti, sul pianerottolo, c’era Lily.
La
forte, caparbia Lily, stesa a terra sulla schiena, fragile e indifesa,
proprio
come un giglio.
Era
l’immagine della dignità, pensò Sirius,
che la guardava attraverso un velo di
lacrime amare.
Si
accovacciò anche accanto a lei, e le sistemò una
ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
Era
insensato, voler sistemarli, ma lui non riusciva a farne a meno.
Si
sentiva distrutto, perso.
In
qualche modo, si sentì sconfitto.
Pianse
e pianse, perché sapeva che era anche colpa sua…
Poi,
come dal nulla, si sentì un urlo.
Si,
l’urlo di un bambino, che mai aveva avuto un suono
così dolce per lui.
Sirius
riuscì a paragonarlo solo ad un altro suono così
stranamente soprannaturale e
bello: il canto di una fenice.
Si
affacciò alla culla e lo vide.
Harry,
il piccolo Harry, era ancora vivo.
Un
raggio di luce illuminava il buio, adesso. C’era ancora uno
spiraglio di
speranza.
Tutto
ciò era rappresentato da quel piccolo esserino
dall’aria indifesa.
Quello
che accadde dopo non era ben delineato nella sua mente. Era come se le
azioni
che compì da allora fossero compiute da un estraneo.
Ricordava
di aver posto vicini i corpi di James e Lily, di aver aspettato,
vagliando su
di loro, finché non era arrivato Hagrid.
Ricordava
come il mezzogigante l’aveva consolato e come lui gli aveva
ceduto la propria
moto.
“A
me non serve più” aveva detto.
L’unico
suo obbiettivo era trovare quel topo.
Era
colpa sua se era diventato un avanzo di
galera. Maledetto topo.
Un
altro dlin dlon risvegliò
Sirius dai
suoi pensieri. Aveva il volto rigato di lacrime, ma , per fortuna,
nessuno era
lì a guardarlo.
Cercò
di ricomporsi prima di entrare in cucina, dove trovò, oltre
a Remus, la signora
Figg Dung e la ragazza, un uomo
anziano con i capelli
d’argento e Albus Silente.
-Aaah!-
esclamò quest’ultimo, vedendolo entrare.
–Allora, adesso, in mancanza degli
altri membri, che non tarderanno ad arrivare, possiamo dare
ini…-
-Sirius!-
La
ragazza si alzò, fissando il Malandrino.
-Presente.-
disse lui.
-Sirius…sei
davvero tu?-
-Ehm…
direi di si.-
Remus
si illuminò:le era tornata la memoria.
-Ninfadora…-
la chiamò.
-Non-chiamarmi-
Ninfadora!- disse lei a denti stretti.
-Dora!-
esclamò Sirius. La sua piccola cuginetta, uno dei pochi
membri della sua
famiglia che era felice di rivedere.
Ecco
perché aveva un volto familiare.
-Ciao!-
disse lei, abbracciandolo.- Da quanto tempo!-
-Eggià.-
fece lui – Eri un soldo di cacio, l’ultima volta
che ti ho vista! Sfido che non
ti ho riconosciuta…-
-Che cosa
carina!-sbottò la signora Figg -Ma se non ve ne siete resi
conto,
Voi-Sapete- Chi è tornato e noi vorremmo prendere
provvedimenti, se ci date il
permesso!-
Salve carissimi lettori ^___^
Questa volta sono riuscita a postare il capitolo abbastanza in fretta ^o^, ma non posso promettervi niente per il sesto :P.
Cooomunque, come avete notato, ho un'ossessione nel riempire gli spazietti che la zia Jo così candidamente ci lascia, infatti, ho voluto raccontare come Sirius sia andato a casa Potter...mettendo in mostra tutta la sua pucciosità *o* .
Passo a ringraziare *o*
antote: Yes, i'm napulitaaaan [Napoli, Napoli, Napoliiiiiii! *o*] xD... passando a cose più inerenti alla storia: si, come hai visto era Tonks la tipa che Rem ha investito, ma non l'ha contagiata, tranquii! ^o^ In questa fic cercherò di non modificare nessuno degli avvenimenti del libro. ^____^
Non è una shoen-ai ^0^.
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! +O+ 'ndi sintimu! [ di dove sei tu? xD]
_Sophy__xX: Grazie ^=^. Sarò onorata di essere perseguitata con le tue recensioni XD
Bellis: mistero della capigliatura risolto xD. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto.
Star Petal: grazie, sconosciuta con cui non ho mai parlato prima e che NON ha letto metà di questo capitolo in anteprima XD. Beccati la fine del capitolo, e goditela perchè il sesto non lo leggerai prima degli altri mwahahahahahahah xD. Che Caspian sia con te e con il tuo spirito u___u te lovvo moraaH.
Ed ora, un piccolo spazio per una nobile causa XD:
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
Farete felice anche questa piccola pseudo- scrittrice? *o*
Al prossimo capitoloH! Hasta la vista!