Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: MiakaHongo    21/06/2014    12 recensioni
Benvenuti agli Hunger Games Crossover interattivi!
Chi saranno i tributi? Sarete voi a deciderlo, proponendo i vostri 24 tributi delle vostre saghe di libri o film di animazione preferiti.
Gli eventi saranno gestiti e descritti dall'autrice, ma voi lettori potrete influenzare alcune scelte dei personaggi, suggerire trappole o ostacoli agli strateghi ed agire come Sponsor salvando dalla morte il vostro personaggio preferito.
Per partecipare è obbligatorio leggere il regolamento al primo capitolo, per dubbi o domande contattare l'autrice.
Buoni Giochi! E che la fortuna sia sempre dalla vostra parte!
Genere: Avventura, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
mietitura


"Signore e signori, abbiamo intervistato già metà dei tributi, il tempo passa in fretta quando ci si diverte, non trovate?" chiese retoricamente Caesar rivolto al pubblico "Ma basta indugi, facciamo entrare i tributi del distretto 7: Mulan e Shan Yu!"
I due entrarono e si sedettero sulle poltrone rosse.
"Mia cara Mulan, so che sei una donna molto coraggiosa. Devo dire che la tua storia mi ha commosso parecchio! Se non sbaglio tu ti sei finta un uomo e sei entrata nell'esercito, solo per salvare tuo padre! Poi, ad un certo punto, sei stata scoperta, rischiando la morte. Ma alla fine hai salvato l'intera Cina e persino l'imperatore si é inchinato al tuo cospetto!" disse Caesar.
"Sì, più o meno é andata così!"
"Penso che siamo tutti onorati di averti qui!"
"Oh, grazie!" rispose lei, leggermente imbarazzata.
"Gioisci finché puoi Mulan, perché quando entreremo nell'arena sarà l'ultima cosa che potrai fare. Soprattutto dopo che ti avrò spezzato le braccia!" esclamò Shan Yu con un sorriso diabolico.
"Bé, dire che non andate d'accordo penso sia un eufemismo. Credo ce l'abbia ancora con te perché hai sconfitto la sua armata unna!" disse Caesar rivolto a Mulan.
"A quanto pare!" rispose lei, ricambiando lo sguardo di intesa con l'intervistatore.
Ma la cosa fece arrabbiare Shan Yu che tuonò: "Non mi hai battuto lurida ragazzina, hai imbrogliato!"
"So che per te sarà difficile capirlo dato che non ne fai uso spesso...ma usare l'intelligenza non vuol dire imbrogliare!"
"Ok, vedo che gli animi si stanno scaldando! Dato che evidentemente entrambi non vi sopportate molto, ne approfitto per fare anche a voi una domanda di uno sponsor: se avreste potuto scegliere un'altro compagno tra i tributi estratti chi avreste scelto?"
"Premesso che a mio parere un qualsiasi altro compagno sarebbe stato meglio di lui, credo che avrei scelto la ragazza del distretto 12... Annabeth mi pare... lei sì che sembra una che usa l'intelligenza e non solo la forza bruta!"
"Io a differenza di questa ragazzina non ho bisogno di alleati e comunque nessuno di quei bambocci mi sembrerebbe un valido combattente!"
"Attento Shan Yu, a volte le apparenze ingannano! Comunque Mulan ho un'altra domanda per te da parte di uno degli sponsor: se avessi potuto scegliere avresti preferito come compagno di distretto Shang al posto di Shan Yu?"
"Non augurerei a nessuno di partecipare a questi giochi, figuriamoci a Shang! Se fosse stato estratto lui, sarei stata felice di avere il suo valido aiuto in battaglia, ma se ora mi fosse data la possibilità di scegliere, di certo non lo sostituirei a Shan Yu!"
"Molto onorevole da parte tua! Ma adesso é giunto il momento di mostrarci cosa sapete fare: siete entrambi dei soldati, suppongo sappiate usare quasi ogni tipo di arma, quindi scegliete pure quella che preferite!"
Entrambi si recarono agli espositori delle armi. Mulan osservò attentamente la roba esposta. C'erano armi di tutti i tipi e lei sapeva usarle quasi tutte, ma ciò che la colpì era la presenza di molte altre svariate cose: frutta, corde, reti, bastoncini di legno, bottiglie contenenti liquidi di vario tipo, delle taniche d'acqua e perfino del sapone.
Le venne un'idea, così prese il sapone in una mano e la  sua spada nell'altra, si chinò a terra, dando le spalle a Shan Yu, ed iniziò ad insaponare la parte di pavimento davanti a lei, attenta a non farsi notare da lui.
Nel frattempo Shan Yu prese la sua spada dalla lama ondulata, con un unico colpo possente sgozzò il manichino lì presente, facendogli rotolare via la testa. Si voltò poi verso Mulan, che era ancora accovacciata a terra.
"Ehi, ragazzina che stai facendo?"
Lei si alzò lentamente, poi si voltò verso Shan Yu e con tono di sfida disse "Voglio mostrare a tutti come ti disarmo, puntandoti poi la spada alla gola, quindi fatti sotto!"
"Hai scelto la cosa sbagliata ragazzina, farai solo una figuraccia quando ti ritroverai la MIA spada alla gola"
"Dimostramelo!"
Shan Yu sorrise maligno, impugnò saldamente la spada e corse verso la ragazza. Mulan si mise in posizione difensiva, poi fece un balzò all'indietro, stando attenta ad evitare la parte di pavimento insaponata. Shan Yu alzò la spada, pronto ad affondare un potente fendente contro la ragazza, ma qualcosa rovinò i suoi piani: non aveva notato il pavimento insaponato, quindi scivolò all'indietro non appena ci passò su, ritrovandosi a terra con l'arma a pochi centimetri da lui. Allungò il bracciò per prenderla, ma si ritrovò la spada di Mulan alla gola.
"Chi doveva fare una brutta figura?" chiese orgogliosa lei.
L'uomo si sentì ribollire il sangue dalla rabbia.
"TUUUUUUU MALEDETTA!!!"
Con un possente e furibondo colpo della mano fece volare via l'arma di Mulan, quindi la afferrò per il colletto della maglia.
"Ti pentirai di quello che hai appena fatto, soffrirai così tanto che mi implorerai di ucciderti!"
Ma qualcuno li interruppe.
"Basta così! Niente risse prima dell'arena, sono le regole! Infrangerle non vi piacerebbe credetemi...a meno che non vi piaccia morire si intende!" affermò la presidentessa Ice con un gelido sorriso.
Con un grugnito, Shan Yu lasciò, a malincuore, la presa sulla ragazza.
"Sei stata fortunata ragazzina, ma non potrai esserlo nell'arena, lì nemmeno questi tuoi stupidi giochetti serviranno a salvarti da me!"
Entrambi si recarono dai loro cari: Shan Yu andò da due dei suoi soldati unni, disse loro che sarebbe tornato presto e che avrebbe vendicato i loro compagni morti a causa di Mulan, i due risposero con un ghigno soddisfatto.
Per Mulan erano venuti Shang e Mushu: un minuscolo drago che era diventato il suo spirito guardiano.
Il piccolo drago rosso cercò di infonderle coraggio.
"La mia ragazza! Sei stata incredibile con quel sapone, sono sicuro che Shan Yu non sarà un problema per te e sicuramente batterai tutti, non ho dubbi!"
"Grazie Mushu, lo spero davvero! Ma ho qualche dubbio, devo tenere gli occhi aperti, alcuni di quei tributi hanno qualcosa che non mi convince e la cosa non mi piace!"
Toccava a Shang parlare, ma sembrava non sapesse cosa dire.
"Mulan, tu...ecco io...sei forte...ma non vorrei...cioè io..."
"Shang"
"Stai attenta insomma! Cioè, sei sicuramente il soldato più in gamba che abbia mai conosciuto, ma vorrei solo che tornassi a casa viva"
Mulan gli sorrise, gli diede un leggero bacio sulla guancia, facendolo diventare rosso come un peperone.
"Farò tutto il possibile, promesso!"
Lui ricambio il sorriso, la salutò e a malincuore, la fissò andar via insieme a Shan Yu.
"Facciamo entrare adesso gli sfavillanti tributi del distretto 8: Beatrice Prior e Tobias Eaton!" canzonò Caesar.
I due entrarono e si sedettero ai loro posti. Erano tesi, ma sembravano calmi.
"Allora ragazzi, faccio una piccola spiegazione per i nostri sponsor: nel vostro distretto la popolazione é divisa in cinque fazioni, voi siete entrambi in quella degli intrepidi ovvero soldati coraggiosi, forti e senza paura, che proteggono i cittadini"
"Esatto! Ma entrambi siamo in realtà dei divergenti, ovvero abbiamo dimostrato di avere caratteristiche comuni a più fazioni, il che non é visto molto bene dalle nostre parti! Comunque da quando scegliamo una fazione ci scegliamo un nome nostro, rinnegando il vecchio, quindi se puoi chiamaci Quattro e Tris" rispose Tobias
"Ok, come volete ragazzi, ma ho delle domande per voi! Prima di tutto: cosa vi mancherà di più del vostro mondo?"
"I miei genitori e i miei amici!" rispose Tris.
Quattro sembrò pensarci su, poi affermò con decisione: "C'é una cosa che mi mancherà davvero troppo nell'arena!"
"Cosa?" chiese curioso Caesar.
"La torta al cioccolato!" affermò con faccia seria, scatenando una risata generale "No, davvero, sono serio! Come potrò vivere giorni interi nell'arena, rischiando pure la vita e di non poterla mangiare più?"
"Mi vuoi dire che tenterai di vincere per la torta?" chiese ironico Caesar.
"Assolutamente!" affermò Quattro, il che fece sorridere nuovamente Caesar, che però decise di passare alla prossima domanda.
"So bene che voi siete una coppia, i nostri sponsor chiedono cosa fareste se uno di voi due dovesse morire nell'arena"
"Farò tutto il possibile per stare accanto a Tris e combattere al suo fianco, assicurandomi che non le succeda nulla. Siamo intrepidi e ce la faremo, vinceremo questo gioco! Se lei dovesse morire...non riesco nemmeno ad immaginare quello che farei!"
"Concordo con quello che ha detto Quattro, insieme possiamo vincere qualsiasi battaglia! Ma se a lui dovesse succedere qualcosa starei malissimo, non potrei sopportarlo"
"Tris, devi promettermi una cosa: se mi succedesse qualcosa, tu devi provare comunque a vincere per me, lo farai?"
"Cosa dici Quattro? Non puoi chiedermi una cosa simile"
"Promettimelo, ti prego!"
"Tu puoi promettermi la stessa cosa?"
"Sì..."
"Bugiardo!"
I due si fissarono in silenzio, un silenzio che fu rotto da Caesar.
"Io sono un tipo che si commuove facilmente, quindi scusatemi ma dovrò interrompere il vostro romantico battibecco, oppure finirò per allagare lo spalto!" indicò quindi l'area con le armi "Mostrateci cosa sapete fare! So che essendo intrepidi siete molto abili nel combattimento fisico e nelle scalate giusto?"
"Esatto! Tris che dici se mostriamo loro qualche mossa?"
Lei annuì ed entrambi andarono nell'area delle armi, lui prese un fucile, spiegando che entrambi erano molto bravi con le armi da fuoco, poi si rivolse a Tris.
"Mostragli la tecnica di disarmo!"
Quattro finse di puntare il fucile rapidamente contro di lei, ma Tris, con un'abile colpo della gamba fece volare il fucile dalla sua presa, entrambi tentarono di riprenderlo, ma lei, con una presa fece ribaltare Quattro su se stesso, quindi prese il fucile e lo puntò contro di lui.
Posò il fucile, raccolse dei coltelli e li diede a Quattro, poi si mise in piedi contro il muro.
"Ora tocca a te Quattro, fai vedere quanto sei abile coi coltelli!"
Quattro la fissò incerto, come a chiederle: 'sei sicura', ma lei annuì. Così lui tirò il primo coltello che si conficcò vicino a Tris.
"Il prossimo più vicino!" disse lei.
Quattro tirò un'altro coltello e finì a pochi centimetri dalla sua faccia.
"Puoi fare molto meglio, forza!"
Quattro tirò un profondo sospiro, chiuse gli occhi per calmarsi, poi li riaprì, si concentrò sul punto dove voleva far arrivare il coltello e lanciò. Il coltello sfiorò l'orecchio di Tris, conficcandosi proprio accanto ad esso. Il pubblico applaudì, Tris sorrise soddisfatta a Quattro: in fondo era andata molto meglio della prima volta, dove era rimasta ferita all'orecchio, anche se era solo un graffio.
I due si recarono dai loro cari: Christina, Caleb e i genitori di Tris.
I genitori di Tris l'abbracciarono.
"Piccola mia torna presto, lo so che sei forte ormai. Sono sicura che potrai vincere!" disse la madre.
"Ti aspettiamo! Il nostro mondo ha bisogno di te!" aggiunse il padre.
"Tornerò vedrete!"
"Siete due intrepidi, allenati a situazioni davvero estreme. Siete quelli che hanno più probabilità di vincere, quindi non deludetemi!" disse Caleb.
Tris gli sorrise, allungando le braccia verso di lui.
"Almeno per una volta, fratello, abbandona la logica e vieni a darmi un abbraccio!"
Lui sorrise e l'abbracciò.
Fu poi il turno di Christina: era diventata la migliore amica di Tris.
"Amica mia, ti conosco bene, ne abbiamo affrontate tante assieme e questa arena non può fermarti"
Sembrava stesse dicendo altro ma si fermò nel vedere il volto cupo di Quattro.
"Ehi, non fare quella faccia, ovviamente mi riferivo pure a te!"
"Non é questo...pensavo che non é venuto nemmeno a salutarmi...non che io me lo aspettassi!"
"Stai parlando di tuo padre vero? Quattro io credo che..." tentò di dire Tris, ma lui la interruppe.
"Tranquilla Tris, era più che prevedibile!"
"Su col morale, pensa solo a tornare vivo con Tris e vi farò trovare un'ottima torta al cioccolato ad aspettarvi!" affermò Christina.
"Se la metti così dovrò vincere per forza per la torta!" disse lui con un sorriso.
Si salutarono, poi lui e Tris uscirono fianco a fianco.
"E' il turno del distretto 9! Ho l'onore di presentarvi, la regina di Arendelle: Elsa e la principessa, sua sorella Anna!"
Le due entrarono e si sedettero davanti a Caesar e la presidentessa.
"Elsa direi che tu sei una regina un po' speciale: hai dei poteri di ghiaccio non é vero?"
"Sì, ci sono nata. Ma la cosa non mi ha reso sempre la vita facile, ho passato quasi tutta la mia vita a nascondermi, per cercare di imparare a controllarli e per farlo sono stata lontana da tutti, pure da Anna. Non volevo fare del male a nessuno, figuriamoci a lei"
"E poi cosa é successo?"
"Un giorno, per sbaglio, ho usato i miei poteri davanti a tutti e ho diciamo congelato l'intero villaggio!"
"Situazione congelata!"
"Già" ridacchiò lei "Ma per fortuna mia sorella mi é venuta a cercare e dopo varie avventure alla fine é riuscita a sciogliere il mio cuore di ghiaccio col suo amore fraterno. Adesso, grazie a lei, ho imparato a controllare i miei poteri!"
"Davvero toccante! A questo proposito gli sponsor hanno molte domande per te. Prima di tutto chiedono se avresti preferito qualcun'altro al posto di Anna al tuo fianco nell'arena e in caso chi?"
"Assolutamente sì! Non voglio che a mia sorella succeda nulla, tra i tributi estratti del mio distretto avrei preferito Hans. Non avrei potuto fidarmi, ma avrei preferito mille volte lui al posto di qualcuno a cui tengo!"
"Molto onorevole da parte tua! Gli sponsor chiedono pure se hai paura di poter fare del male accidentalmente a tua sorella, come é accaduto in passato"
"Questo no, oramai ho imparato a controllare i miei poteri...ma ho paura di perderla, ecco perché starò al suo fianco per tutto il tempo e la proteggerò, assicurandomi che nessuno le faccia del male!"
"Elsa, posso cavarmela anche da sola, non ti preoccupare! Pensa anche a te stessa nell'arena, non potrei mai sopportare di perderti!" si intromise Anna.
"Oh Anna, ci sono persone che partecipano a questo gioco, che sono molto più esperte di noi nel combattimento. Tu non hai poteri, ma io sì: é mio dovere difenderti!"
"Bene, non so voi, ma io già mi sono innamorato di queste due sorelle! Starò male se vedessi una di voi morire nell'arena...quindi vedete di vincere! E a questo proposito, mostrate pure cosa sapete fare ai nostri sponsor!"
Entrambe si recarono nel reparto delle armi. Anna le osservò: in effetti la vita da principessa non prevedeva l'addestramento con le armi, quindi non sapeva usarne nemmeno una. Ma in passato aveva scoperto di avere una buona dose di forza, così prese una mazza di legno e assestò un colpo forte e deciso alla testa di un manichino, immaginando fosse Hans. Lo fece perché pensò che la cosa l'avrebbe aiutata a colpire più forte e a quanto pare funzionò, perché la testa si piegò di lato.
"Complimenti sorellina!" disse Elsa "Ah, e una volta le ho visto stendere un ragazzo con un pungo...fossi in voi non la sottovaluterei troppo!" disse Elsa, rivolta agli sponsor.
"Ma ora viene il bello, Elsa mostragli cosa sai fare tu" la incitò Anna.
Elsa sbatté un piede a terra ed immediatamente il pavimento che la circondava si ricoprì di ghiaccio. Poi fece un gesto con le braccia e il ghiaccio si frantumò in mille pezzi, che al suo comando, si trasformarono in sottili fiocchi di neve, che fece ricadere dolcemente su se stessa. Era uno spettacolo davvero incantevole e ricevette non pochi applausi dal pubblico. Entrambe fecero un leggero inchino, in segno di saluto verso gli spettatori, poi andarono dai loro amici.
Erano venuti Olaf (il pupazzo di neve vivente, creato dalla stessa Elsa) e Kristoff.
Olaf sembrava sul punto di piangere, era decisamente commosso.
"Ragazze mi raccomando fate le brave!" disse singhiozzante.
"Oh Olaf, torneremo...promesso!"
Entrambe lo abbracciarono e il pupazzo di neve abbozzò un sorriso.
"Amo i caldi abbracci!"
"Anna, avrei voluto essere scelto io al tuo posto...non che io non mi fidi di te si intenda...ma saperti lì mi farà stare in ansia ogni giorno. Ho troppa paura di perderti!" affermò improvvisamente Kristoff.
Anna si alzò, fino ad incrociare il suo sguardo, poi gli prese le mani e gli disse: "Non devi preoccuparti, finché io e mia sorella staremo insieme, potremo affrontare tutto, me lo sento! Poi sai bene che sono una che non si arrende facilmente, no?"
"Bé, questo é poco ma é sicuro!" disse lui, sforzandosi di sorridere.
Lei ricambiò il sorriso e gli diede un leggero bacio.
"Aspettateci, torneremo entrambe e lo faremo il prima possibile!"
"Non aspetterò altro!"
Si salutarono e il ragazzo non staccò gli occhi da loro finché non le vide scomparire dietro gli spalti.
"Ragazzi, siamo al decimo distretto! E' il momento di intervistare Jack Frost e Pitch Black!"
I due presero i rispettivi posti a sedere. Jack sembrava teso, Pitch invece abbastanza sicuro di sé.
"Abbiamo qui due vere leggende: Jack Frost e l'uomo nero! Pitch, ti vedo abbastanza tranquillo, come mai?"
"Semplice, il mio potere deriva dalla paura e quale situazione migliore per far crescere la paura di un gioco simile? Analizzerò le paure dei tributi e le userò contro di loro. Contando che il mio alleato é pure Jack Frost, dubito che perderemo! Infondo non c'é nulla che si sposi meglio col buio del ghiaccio!"
"Io non collaborerò con te Pitch: né ora né mai!"
"A quanto pare Jack, tu non sembri molto entusiasta del tuo compagno. Chi trai tributi estratti avresti preferito al suo posto?"
"Non so, non ne conosco nessuno, ma se ho capito bene dal poco che ho visto alla mietitura, le ragazze del distretto 9 sono due sorelle. La cosa mi ha colpito molto, anche io ho una sorella, penso sarebbe orribile partecipare con lei in un gioco simile! Quindi avrei scelto volentieri una di loro due come compagna"
"A questo proposito ho giusto una domanda di uno degli sponsor per te: se doveste rimanere solo tu ed Anna, riusciresti ad ucciderla o ti sentiresti in colpa per sua sorella Elsa?"
"Non penso riuscirei ad ucciderla, mi ricorderebbe molto mia sorella. In una situazione del genere non so davvero cosa farei, ma penso cercherei di trovare una qualsiasi soluzione"
"Pitch a quanto vedo, non é venuto nessuno dei tuoi cari...come mai?"
Inizialmente sembrò leggermente sorpreso o deluso dalla cosa, poi sfoggiò nuovamente la sua espressione sicura di sé.
"L'uomo nero non ha molti amici Caesar, dovresti saperlo!"
"Ma davvero conosci le paure delle persone? Riesci a percepire pure le mie?"
"Ovviamente!" rispose lui con un sorriso glaciale.
"Ok, allora fammi un favore, non rivelarle qui davanti a tutti, potrebbe essere davvero imbarazzante!" abbassò la voce, come a sussurrare qualcosa a Pitch, ma fece sempre in modo che tutti lo potessero sentire "Sai il mio terrore per i Clown no?"
Il pubblico scoppiò a ridere, Caesar si finse offeso e disse: "Che c'é? I Clown sono davvero terrorizzanti, credetemi! Comunque meglio se passiamo ad altro, che ne dite di mostrarci cosa sapete fare?"
Entrambi si recarono presso gli espositori delle armi, ma Pitch non ne prese nessuna, si voltò verso il pubblico e disse: "Come ho già detto io sono Pitch Black, meglio conosciuto come uomo nero! Non solo posso conoscere le paure, ma anche utilizzare i miei poteri!"
Pitch alzò le braccia e creò una colonna di fumo nero, dalla quale presero vita due cavalli scheletrici neri, con occhi rossi come il sangue. Ne carezzò la criniera di uno.
"Loro sono dei bellissimi incubi purosangue, non mi sarà difficile terrorizzare i tributi nell'arena!"
Jack intanto prese il suo bastone dall'espositore delle armi. Era un bastone lungo, leggermente ricurvo all'estremità, appena lo afferrò, la parte vicino alla sua mano si ricoprì di ghiaccio.
"Quando impugno questo bastone, posso usare tutti i miei poteri di ghiaccio, nelle mani di chiunque altro risulterebbe solo un semplice bastone!"
Agitò il bastone nella direzione degli incubi creati da Pitch, congelandoli. Sembrarono due statue di ghiaccio nero. La cosa sul momento non fece molto piacere all'uomo nero, ma poi si rivolse di nuovo al ragazzo con aria di sfida.
"Visto? Ti ho detto che insieme possiamo fare grandi cose! Fossi in te rifletterei bene sulla nostra eventuale alleanza"
"Non ho bisogno di rifletterci Pitch!"
"Lo vedremo!"
Jack posò il suo bastone e andò a salutare i suoi amici. Erano venuti Dentolina e Calmoniglio.
"Calmoniglio? Davvero sei venuto tu? Mi sarei aspettato chiunque, ma non te!"
"Non farti strane idee ragazzino...sono venuto solo per chiederti se in caso di morte potevo avere il tuo bastone!"
Dentolina rise "Finge che non sia così, ma in realtà tiene anche lui a te: quando abbiamo tirato a sorte per chi potesse venire a salutarti, ha insistito per partecipare pure lui!"
"Bene, mi fa piacere sapere che il canguro tenga a me! Potrei anche non congelare le tue uova quest'anno!"
"Cos-ehi, io sono un CONIGLIO!"
"Potreste evitare di litigare almeno in questo momento?" li interruppe Dentolina, che abbracciò poi Jack.
"Buona fortuna...da parte anche di tutti gli altri! E mi raccomando stai attento a Pitch, quell'uomo ha sempre un secondo fine!"
"Starò attento, promesso!"
Poi Jack fissò Calmoniglio.
"Ehi che ti guardi? Non ti aspetterai un augurio da parte mia vero? Dopo ciò che mi hai fatto passare?"
"Incredibile, ancora ce l'hai per quella storia delle uova?"
"Per me puoi andare pure a morire!"
"Clamoniglio!" lo rimproverò Dentolina.
Ma Jack sorrise "Non importa, tanto lo sappiamo tutti che il canguro qui é orgoglioso! Ci vediamo ragazzi, prendetevi bene cura dei bambini in mia assenza!"
Li salutò con la mano prima di raggiungere Pitch, Calmoniglio gli urlò: "Sono un CONIGLIO!!!!" poi aggiunse sottovoce tra sé: "Buona fortuna!"
Pitch osservò Jack salutare i suoi cari, trovò la scena altamente disgustosa. Si chiese come mai poco prima ci era rimasto male nel sapere che non fosse venuto nessuno per lui. In fondo chi si aspettava di trovare? Era solo da sempre, a nessuno piaceva l'uomo nero e lui aveva imparato a non voler piacere a nessuno.
Si impose di non pensare più a niente di così stupido e se ne andò insieme a Jack.
"Mancano solo gli ultimi due distretti! Iniziamo col distretto 11, ecco a voi Simbad e Eris!"
I due entrarono e si misero a sedere. Simbad aveva l'aria seccata, mentre Eris sembrava al settimo cielo.
"Eris é una mia impressione o mi sembri felice?" chiese stupito Caesar.
"E' una tua impressione perché non sono felice...sono ENTUSIASTA ! E anche impaziente che inizino i giochi! E' tutto così eccitante!"
"Davvero? Vuoi dirmi che ti piacciono gli Hunger games? Devo dire che raramente mi capita una cosa simile!"
"Assolutamente sì! Io sono la dea del caos e della discordia, cosa ci può essere di più divertente di un gioco simile? Già me li immagino: amori infranti, tradimenti, amicizie rinnegate, promesse violate, odio, inganni, invidia!" affermò con voce suadente e aria sognante.
"Sono felice di sapere che qualcuno apprezzi i miei giochi!" affermò ironicamente la presidentessa.
"Simbad, tu non mi sembri altrettanto felice, come mai?" chiese Caesar.
"Puoi dirlo forte! Sono il capitano di una nave, a quest'ora già dovrei essere alle isole Fiji, hai presente? Donne, sabbia, pace, drink esotici con tanto di ombrellino...e invece mi ritrovo bloccato qui, in questo gioco!"
"Non farci caso Caesar lui é il solito guastafeste! E' molto carino lo ammetto, ma in quanto a materia grigia, siamo messi male" esclamò Eris.
"Ehi, cosa vorresti dire?"
"Osi parlarmi in questo modo dopo quello che mi hai fatto?" disse Eris, mimando la faccia più da innocentina che riusciva a fare.
"Quello che ti ho fatto io? Stai scherzando spero!"
"Peccato sembravi un giovane così promettente, un così bel tipo: arrogante, egoista e subdolo. E cosa fai alla fine? Rovini i miei piani cambiando di colpo, decidendo di diventare un bravo ragazzo!" pronunciò queste ultime due parole come se fossero una colpa orribile e con un tono di chi le avesse ricevuto un torto inimmaginabile.
"Oh, scusami tanto Eris, se alla fine ho deciso di non morire, di non tradire più il mio migliore amico, la donna che amavo e di non porre fine per sempre alla pace a Siracusa!"
"Io mi fidavo di te, le mie promesse le ho sempre mantenute! Sei un uomo orribile SIMBAD!"
"Bue che dà cornuto all'asino, incredibile!" protestò lui.
"Ok, vedo che c'é mare mosso tra voi due...ne approfitto per farvi una domanda degli sponsor che già ho rivolto ad altri tributi: se potreste scegliere tra i tributi estratti un'altro compagno, chi scegliereste?"
"Mi sembra ovvio: la donna del distretto 2 o quella del distretto 8!"
"Come mai?" chiese Caesar.
"Bé perché sono davvero molto belle!"
"Solo per questo?" chiese Caesar alzando un sopracciglio.
"Mi sembra un ottimo motivo!" rispose lui, con un gran sorriso.
"Uomini!" disse seccata Eris, alzando gli occhi al cielo.
"Bene, sentiamo i tuoi allora!" gli propose Simbad con tono di sfida.
"I maschi carini dei distretti 2, 5, 8,10,12!"
"A parte che sono una marea...mi sembra che le tue motivazioni siano molto simili alle mie!"
"Oh ma loro non sono solo carini, mi sembrano anche quelli con più potenziale, lo stesso che avevi tu un tempo, caro mio! Sono sicura che con molti di loro avrò motivo di divertirmi parecchio!"
"E cosa mi dici di Ade del distretto 4? lo conosci?"
Eris sbuffò "Oh no guarda, sono una dea ma non conosco il dio della morte...certo che lo conosco! Sai qual'é il brutto degli dei principali?"
"No, ma sono curioso!"
"Tutti si ricordano di loro: Zeus, Poseidone, Ade...manco avessero fatto chissà cosa rispetto agli altri. E dei poveri dei minori chi si ricorda? Te lo dico io mio caro Caesar. Nessuno! Nessuno si ricorda di una dea minore come Eris, nonostante la sua influenza abbia generato scontri memorabili, nonostante abbia portato all'evoluzione stessa del genere umano. La discordia é guerra, la guerra é potere, solo i più forti e i migliori sopravvivono!"
"Bé, sono sicuro che dopo questi giochi si ricorderanno tutti di te!" disse Caesar.
"Puoi giurarci!" rispose lei, con un ghigno subdolo e inquietante.
"Bene...mostrateci pure cosa sapete fare!"
Simbad si recò nell'area delle armi e prese subito due spade, impugnandole in entrambe le mani.
"Uso le spade e i pugnali da sempre, so usare molto bene anche due armi contemporaneamente" spiegò rivolto al pubblico.
Con mosse molto rapide e agili scattò tra i manichini lì presenti, in pochi attimi colpì uno al petto, ad un'altro troncò le braccia e al terzo conficcò entrambe le spade nel torace.
"Un gioco da ragazzi!" esclamò, facendo poi un leggero inchino rivolto agli spettatori.
Era il turno di Eris, ma lei si rivolse direttamente alla platea.
"Sono la dea della discordia e del caos, posso usare i miei poteri per fare molte cose interessanti, ma penso che vi mostrerò nell'arena di cosa sono veramente capace. Vi basti sapere che una delle mie armi preferite é l'astuzia, una cosa non facilmente dimostrabile qui!" disse, ed un largo sorriso soddisfatto si fece strada sul suo volto.
"Hai dimenticato le tue qualità migliori: l'essere subdola, egoista e spietata!" puntualizzò ironico Simbad.
"Oh Simbad, tu si che sai adulare una donna! Sai é un vero peccato...una volta erano anche le TUE qualità migliori!" disse carezzandogli il viso, per poi recarsi verso l'uscita ad aspettarlo, già sapendo che nessuno era venuto di certo a salutarla.
Simbad invece posò le armi e si recò da Proteo e Marina. Rispettivamente il suo migliore amico e la sua attuale fidanzata, la donna che amava da sempre. Il loro passato non era stato dei migliori, soprattutto perché prima lui era molto diverso, Maria era promessa a Proteo e lui aveva derubato il suo migliore amico. Ma per fortuna tutto alla fine si era risolto per il meglio e ora loro erano venuti a salutarlo per augurargli buona fortuna.
Il primo fu Proteo, che gli strise la mano.
"Forza, amico mio, fai vedere a tutti cosa sai fare!"
"Devo ballare e raccontare barzellette?"
"Ah ah spiritoso!"
"Ma é quello che so fare meglio!" disse con un sorriso.
"Stai solo attento ok?" disse Marina, visibilmente molto preoccupata, Simbad stava per risponderle, ma lei lo abbracciò. Lui ricambiò l'abbraccio, poi afferrò il suo viso e le asciugò una lacrima.
"Andrà tutto bene, faremo quel viaggio che ti avevo promesso!"
"Mi importa solo che ritornerai intero!"
"Ma certo, sennò che viaggio sarebbe?"
"Sei il solito stupido!" disse, poi lo baciò.
"Controlla tu la ciurma in mia assenza, soprattutto Lercio! Ma lo so che con te come capo non avranno nulla da obiettare" le sorrise e aggiunse "Mi raccomando al mio ritorno voglio visi più felici: voglio un'atmosfera perfetta per il viaggio alle Fiji che ci attende!"
Lei si sforzò di annuire e lo salutò, mentre andava via con Eris.
"Ahimè, questa é l'ultima intervista. Facciamo entrare i membri dell'ultimo distretto, il distretto 12: Percy Jackson e Annabeth Chase" disse Caesar.
I due entrarono e si sedettero sulle poltrone rosse.
"So che voi due siete più che semplici amici...a quanto pare il distretto dodici é destinato agli sfortunati amanti!"
Entrambi arrossirono, ma fu Percy a parlare.
"Ehi cosa vorresti dire?" chiese infastidito.
"Percy! Si riferiva ai tributi degli Hunger Games originali...possibile che tu non ti sia un minimo informato sul gioco?" lo rimproverò Annabeth.
Percy sbuffò, studiare e informarsi era roba da Annabeth, non certo da lui, che era pure dislessico!
"Correggetemi se sbaglio, ma voi siete entrambi semidei, ovvero figli di un dio e di un essere umano giusto? Di chi esattamente?"
"Esatto: io sono figlia di Atena, come tale..."
"E' una sapientona!" tagliò corto Percy "Conosce tutto, legge moltissimi libri, adora l'architettura ed é davvero un'ottima stratega!"
"Grazie testa d'alghe, anche se potevo dirlo io! A questo punto é mio dovere presentare lui: é figlio di Poseidone, sa respirare sott'acqua e controllare l'acqua stessa, purché sia salata o sotto il dominio di Poseidone" sembrava che Caesar stesse per fare una domanda ma Annabeth lo anticipò "Sì, ci sono zone sotto il dominio diciamo di altri dei minori o delle Nereidi"
"Hai dimenticato una cosa che so fare" disse Percy.
"Cosa? che puoi parlare coi pesci?"
"E...coi cavalli!" precisò lui fiero. La cosa però fece sorridere Caesar.
"Davvero?"
"Certo! Li ha creati mio padre, quindi io posso capirli senza problemi!"
"Wow, ora si che tutti ti temeranno nell'arena!" scherzò Annabeth.
"Percy, molti di noi hanno sentito parlare della tua missione nel mare dei mostri: gli sponsor si chiedono se dopo questa avventura ti senti più preparato degli altri tributi"
"Mhmm, vediamo...diciamo che oltre quell'avventura ne ho avute tante altre e dalla sola età di 12 anni ho: scoperto di essere un semidio, mi sono allenato al campo mezzosangue, ho combattuto contro mostri, minotauri, dei, semidei e addirittura contro dei titani...sì direi di essere abbastanza più preparato degli altri!" affermò con un sorriso ironico.
"Annabeth uno degli sponsor ti chiede cosa avresti fatto se con te fosse stato scelto Luke?"
Annabeth si scurì in volto, cosa che Percy odiava, perché dovevano nominare proprio lui?
"Luke é come un fratello per me, é ovvio che ci sarei rimasta male a vederlo scelto nell'arena, ovviamente lo stesso vale per Percy, non vorrei che fosse stato scelto lui...ma siamo qui e affronteremo questa 'impresa' insieme, come abbiamo sempre fatto con tutte le altre!"
Percy rimase colpito da quelle parole, non si aspettava che Annabeth si preoccupasse così tanto per lui.
"Quindi entrambi vi allenate ogni estate a questo campo mezzosangue...un campo per i semidei. Inoltre avete compiuto molte imprese e combattuto molti mostri. Sapete usare quasi tutte le armi?"
"Bé la mia arma preferita é la spada, abbiamo entrambi ottimi riflessi, infatti una caratteristica tipica di noi semidei é proprio l'iperattività! So usare varie armi, ma non sono molto bravo con l'arco...diciamo che ho una pessima mira!" ammise Percy.
"Io so usare abbastanza bene tutte le armi, però di solito uso il coltello. Ma la mia arma preferita in assoluto é la strategia. Penso che una buona strategia possa portare alla vittoria anche senza dover combattere! E' sicuramente una qualità che ho ereditato da mia madre"
"Siamo tutti impazienti di vedere cosa sapete fare, quindi mostratecelo pure!"
I due andarono nell'area delle armi. Percy si avvicino però a delle taniche: riusciva a percepirlo, una di esse conteneva acqua salata.
Distese le mani verso di essa, si concentrò e l'acqua schizzò fuori dalla tanica, girando intorno a lui come un uragano, poi la raccolse sopra la sua testa, in una perfetta sfera d'acqua. Infine con un gesto lasciò cadere l'acqua, che lo ricoprì totalmente, ma uscì completamente asciutto, cosa che provocò l'applauso del pubblico.
Annabeth prese il suo amato coltello tra le armi, era un suo caro ricordo e odiava il fatto di essersene dovuta separare per quel gioco. Percy prese una spada e le disse: "Facciamo vedere la tua abilità col coltello!"
Annabeth annuì. I due iniziarono a combattere con colpi rapidissimi, nonostante avesse un coltello, sembrava quasi che lei si stesse battendo con una spada. L'ultimo colpo di Percy fu un colpo molto difficile da parare già con una spada, figuriamoci con un coltello, ma Annabeth lo parò con un'abilissima mossa, capace solo ad un esperto di quell'arma.
Ci fu un'altro applauso, entrambi posarono le armi e si diressero dai loro cari.
Erano venuti Chirone, Grover, Clarisse e addirittura Dioniso in persona. Annabeth e Percy fissarono quest'ultimo allibiti: il signor D(come lo chiamavano al campo) non solo era un dio, ma era famoso per odiare quasi tutti i suoi allievi al campo, oltre a non ricordare nemmeno uno dei loro nomi! Infatti il lavoro al campo era una punizione che gli era stata imposta, non una sua scelta, cosa che non mancava di puntualizzare spesso ai suoi studenti.
"Signor D...cosa ci fa lei qui?" chiese Percy.
"Senti Perry Jhoanson..."
"Percy Jackson!" lo corresse lui.
"Fa lo stesso, sono qui per assicurarmi solo che se te ne vai, lo farai per sempre, almeno avrò una seccatura in meno al campo!"
"Grazie signore" rispose lui con tono ironico e seccato.
"Tu e Annabelle, avete creato non pochi fastidi al campo, più di una volta vi é stato richiesto il mio divino aiuto e mi sono dovuto scomodare per voi. Spero che creerete guai nello stesso modo anche agli altri tributi, sarebbe l'unica vostra possibilità di vincere e se lo farete vedete di tornare almeno con due casse di Diet Coke e forse potrei accettare il vostro ritorno!"
"Annabeth! Comunque grazie, vedremo di ricordarcelo!" rispose la ragazza, entrambi non dissero altro al signor D, immaginando che già la sua presenza lì e quelle pseudo parole a loro favore fossero moltissimo da parte sua, probabilmente era il suo bizzarro modo di dire 'buona fortuna'.
Chirone si fece avanti: era un centauro ed era il loro allenatore al campo.
"Ragazzi, non ci sono due mezzosangue di cui io sia più fiero, quindi andate lì e mostrate cosa sapete fare, sono sicuro che vincerete anche questa impresa!"
"Hai contattato l'oracolo?" gli chiese Annabeth.
Chirone per un attimo mostrò la sua solita faccia enigmatica, ma poi abbozzò un incerto sorriso.
"Non ha funzionato, non ha potuto predire nulla a riguardo dei giochi"
Entrambi notarono qualcosa di strano in lui, come se stesse nascondendo qualcosa, ma non era una novità da parte di Chirone.
Qualcuno interrupe i loro pensieri: era Clarisse.
"Tra i ragazzi del campo abbiamo tirato a sorte per chi dovesse venire a salutarvi e ho vinto io!" disse lei fiera.
"Come vorrei che avessi vinto anche nella mietitura!" scherzò Percy.
"Avete un'impresa tutta vostra, un'altra volta, quindi non lamentatevi!" li stuzzicò lei "Percy vedi di tornare, oppure come potrò batterti per dimostrare che valgo molto più di te? lo stesso vale per te Annabeth, abbiamo bisogno della nostra sapientona al campo!"
Entrambi annuirono, Percy iniziò a pensare di avere solo amici anormali, che non riuscivano a dire un semplice "ci mancherete", optando per un qualcosa del tipo "se morite ci fate un favore".
La sua tesi fu subito abolita da Grover, un satiro e anche il suo migliore amico, che già stava piangendo come una fontana. Li abbracciò entrambi.
"Ragazzi, dovete tornare assolutamente! Cosa farei senza di voi?"
Grover stava masticando nervosamente una lattina di Diet Coke e per masticare si intende proprio che la stava mangiando a morsi con tutta la lattina. Era sua abitudine mangiare di tutto quando era sotto stress.
Annabeth gli carezzò affettuosamente la schiena.
"Tranquillo Grover andrà tutto bene!" Percy trovò strano il fatto di dover consolare lui l'amico, dato che normalmente sarebbe dovuto essere il contrario, visto che erano loro quelli che stavano per partecipare ad un gioco mortale. Ma ormai ci era abituato, la normalità non faceva esattamente parte della sua vita!
Entrambi iniziarono a salutare gli amici, intanto di sottofondo si potevano udire le voci di Caesar e della presidentessa.
"Bene, questi erano gli ultimi tributi! presidentessa Ice, per me é stato un onore presenziare a queste interviste, la ringrazio di avermelo concesso!"
"Figurati, l'onore é mio! Sono sicura che il pubblico non si sarebbe divertito molto se le avessi fatte io!"
Tutti risero. Poi Caesar porse un'ultima domanda alla donna.
"Presidentessa posso chiederle cosa ci riserverà di bello adesso? A parte i giochi a cui io stesso non vedo l'ora di assistere, dopo aver intervistato questi fantastici tributi!"
"Bé, adesso gli sponsor voteranno le esibizioni dei tributi, poi finalmente inizieranno i giochi. Vi annuncio che le sorprese non saranno poche, già dall'inizio non sarà tutto proprio come ve lo immaginate...ma non voglio rovinarvi nulla, quindi buoni giochi a tutti voi! e non mi resta che fare un augurio ai tributi e a tutti voi: che la fortuna possa essere sempre a vostro favore!"

 
Annabeth e Percy furono scortati da due guardie lungo un corridoio. Annabeth sembrava dubbiosa, come se stesse riflettendo su qualcosa.
"Qualcosa non va Annabeth?" chiese lui.
"Percy c'é qualcosa di strano in quel tributo, quella donna...mi sembra di aver già sentito-"
Ma fu interrotta da una guardia.
"Silenzio! Non sono ammessi dialoghi prima di entrare nell'arena, parlerete lì! Ora venga con me"
Annabeth lo seguì e anche Percy stava per fare altrettanto ma fu fermato dalla seconda guardia.
"Tu vieni con me!"
"Cosa? Non entriamo insieme nell'arena?" chiese il ragazzo.
"Ora verrete portati in una stanza per cambiarvi per indossare le divise dell'arena, poi ognuno di voi entrerà da una pedana singola diversa.
"Va bene Percy, allora ci vediamo nell'arena. Appena entrati ti parlerò di ciò che ti volevo dire, ricordatelo é molto importante!"
"A dopo sapientona!" disse affettuosamente lui.
"A dopo testa d'alghe!" rispose lei, accennando un sorriso.

 
 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 Angolo autrice:  Ecco a voi la seconda e ultima parte dell'intervista, che ne pensate? Che ve ne pare dei nostri tributi?
Una piccola precisazione: Pitch fa riferimento alla sua delusione di non trovare nessuno a salutarlo, inconsciamente in realtà avrebbe voluto lì sua figlia, ma essendo oramai Pitch Black non si ricorda di lei (per chi non lo sapesse si andasse a vedere la storia sul passato di Pitch) 
Io personalmente ho deciso: tiferò per la torta di Tobias U.U ahahaha XD
Non posso e non farò favoritismi, ma ammetto che adoro il carattere del personaggio di Eris e mi ha divertito scrivere il suo dialogo con Simbad, spero sia piaciuto anche a voi!
Ora cosa accadrà? Quali sorprese vi aspettate nell'arena?


Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

   - Dare un voto a tutti i tributi, tenendo in considerazione le loro prestazioni, la loro intervista e ciò che già sapevate su di loro. I voti devono essere dati in una scala da 1 a 12 e potete dare lo stesso voto solo due volte. Quindi vi ritroverete a dover distribuire tutti i voti tra i vari tributi. I vostri voti verranno sommati e alla fine i tributi col punteggio più alto saranno i favoriti e saranno quelli che compariranno per primi nell'arena, quelli con i voti più bassi saranno i primi a rischiare la vita nell'arena. I voti vanno inviati in via privata tramite messaggio pruivato su EFP, oppure tramite messaggio privato su facebook,in modo che sarà per voi una sorpresa scioprire poi chi saranno effettivamente i favoriti o meno,inoltre vanno inviati i voti relativi a tutti i tributi o i voti non saranno validi
Ovviamente è comunque sempre gradita una recensione su efp per sapere cosa ne pensate del capitolo :D

   - suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se sarà considerata interessante sarà proposta come scelta nel gioco.

   - suggerire idee per l'arena, spiegando come sarebbe la vostra arena ideale per questa nuova edizione degli Hunger Games, chissà gli strateghi potrebbero prendere spunti da voi!

   - suggerire agli strateghi delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico! (potrete farlo anche in seguito)

Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!

Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!

 

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: MiakaHongo