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Autore: hiccup    22/06/2014    1 recensioni
“Anno nuovo, vita nuova, giusto?”
“Speriamo siano trecentosessantacinque giorni unici, emozionanti, miei. Non chiedo altro”
“Si inizia oggi; con questo sole aranciato e con questo sguardo stanco, ereditato dal passato.”
[365 poesie per 365 giorni]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ventuno giugno: potenziale margine.
 
 
 
Non so bene che cosa dovrei scrivere qui e là;
so solo – e bada bene, tu che leggi - che qualcosa
dovrei pur scrivere perché, sai, c’è ancora quel formicolio
alle tempie, sempre il labbro inferiore tormentato dagli incisivi
profumati di caffè, le dita che fremono e l’anima che pulsa dolorosamente.
 
E quindi che cosa dovrei scrivere oggi?
Potrei descrivere come il sole splenda baciando le nuvole
o di come le risate dei bambini mi accarezzino il cuore
o, ancora, di come i miei occhi cerchino rifugio
ed asilo in vecchi tomi dimenticati dal Tempo e dalle Ore.
 
Credo, invece, vi scriverò qualcosa sulla parola margine;
ci avete mai pensato alla parola margine?
Sicuramente.
Margine come margine di un libro;
margine come il margine tra il dire e il fare;
margine come margine e fine del mondo.
 
Ma se vi chiedessi di disegnare un “margine”?
 
Io ho disegnato un grande baratro vuoto;
sopra al baratro c’è una persona
- io, tu, noi, voi, loro –
che si ancora ad una nuvola;
è il sogno, quella nube, un desiderio e una speranza.
 
Un margine è pericolo, è azzardo,
è una nuova opportunità potenzialmente realizzabile.
 
 
*
  
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