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Autore: Black Iris    25/06/2014    1 recensioni
I Nephilim sono sia angeli che umani, sono tra le razze più ripudiate dal mondo, ma dalla loro esistenza dipende il destino del mondo. Il mondo è sull'orlo dell'apocalisse, l'inferno sta per riversarsi sulla terra, ma loro possono fermarlo, loro e gli angeli che si sono ribellati al paradiso.
Una famiglia stana e particolare: sei Nephilim fratelli, un padre angelo e una madre... magari meglio lasciare la sorpresa.
Buona lettura a tutti!
^_^
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Keiran e Paride si erano conosciuti nell’esercito di Raphael, con la differenza che il primo era un angelo custode sin dalla nascita e insegnò a Paride i trucchi del mestiere. L’angelo gli era sempre stato molto riconoscente.
Durante il periodo in cui Paride era salito in Paradiso era stato molto aiutato dall’amico che lo aveva ospitato e che lo aveva spesso coperto. All’inizio lo aveva aiutato a cercare l’anima di Adele e più tardi a lo aveva supportato in quello che era il piano di Paride e cioè il controllo totale del paradiso. Certo come piano puntava molto in alto e l’unico problema secondo Paride era il tempo che avrebbe dovuto lasciare soli i suoi figli sulla terra. Non era salito lassù con tali intenzioni, ma aveva messo in atto il suo piano dopo aver visto in che condizioni era messo il Paradiso…
 
-Keiran, che è successo qui?- chiese Paride dopo che si risvegliò.
-dopo che molti generali hanno seguito Lucifero c’era già il caos, ricordi?- chiese l’amico, Paride annuì, -bene allora, sappi che la situazione è andata degenerando e per circa un secolo qui ha regnato l’anarchia- disse scuro in volto.
-Perché- chiese Paride sorpreso, era sicuro che c’erano motivi validi per una ribellione.
-Il problema- disse Keiran -è che da millenni ormai non c’è nessuno che controlli l’andamento delle cose-
-di quali cose?-  
-come di quali?- disse Keiran -i Nephilim!-. Paride non poteva immaginare che problema ci fosse con quelle creature. -finché vivranno ci sarà la possibilità che scoppi l’apocalisse e il paradiso si è separato: da una parte chi voleva che venissero sterminati e dall’altra chi preferiva che venissero solo chiusi nel limbo in modo che potessero un giorno tornare utili. Infondo anche tu sai che la loro potenza è sia celeste che terrena e con un tale potere potrebbero essere utili, ma anche molto pericolosi-
Il racconto di Keiran su che cosa era successo in Paradiso provocò un grande blocco a Paride. Mentre cercava Adele non poteva non vedere che cosa era successo lassù: abitazioni distrutte o abbandonate, cadaveri di angeli per le strade, e i guardiano potevano solo impedire che scendessero sulla terra. Gli arcangeli nel frattempo erano nei quartieri più ricchi del Paradiso e l’unico provvedimento per i traditori che volevano sterminare i Nephilim era la prigione a vita.
Quando non trovò l’anima della moglie, dopo tre anni di estenuante ricerca, decise che non se ne sarebbe andato senza sistemare quel problema. Il suo più grande desiderio era che un giorno i suoi figli avrebbero vissuto in Paradiso e sarebbero stati rispettati, ma ciò non sarebbe mai accaduto finché avrebbe regnato la desolazione e il peccato pure lassù, nel suo Paradiso.
Con Keiran aveva unito un gruppo di circa una dozzina di angeli loro inclusi per combattere le bande ribelli e l’indifferenza degli arcangeli della situazione. Per prima cosa riuscì a prendere il controllo di alcune zone del Paradiso e in seguito aveva catturato alcuni ribelli e li aveva “fatti parlare”. Per dei mesi era stato ricercato e solo grazie all’insabbiamento delle prove era scagionato dalle accuse di complotto e tortura. Insomma, ne era uscito pulito.
Per molti anni aveva impedito ai ribelli di prendere il controllo in molte zone e alla fine del decimo anno era stata riconosciuta la sua opera di pulizia. Non era questo, però, che aveva in mente Paride, lui voleva avvicinarsi al ceto sociale più alto ed entrare nelle grazie degli arcangeli. Da lì sarebbe davvero cominciata l’ascesa al potere e avrebbe reso il Paradiso un posto migliore.
Quando venne a sapere che ci sarebbe stata un imminente apocalisse la sua mente corse subito ai suoi figli lasciati soli sulla terra. Di nascosto, quando poteva apriva un varco per guardare come stavano e quando era stanco e prosciugato delle forze richiudeva il varco. In paradiso si poteva parlare solo la lingua degli angeli, non che fosse un obbligo, ma c’era solo quell’opzione e allora decise di parlare anche con uno dei suoi figli per avvertirli del pericolo. Heather era in chiesa ed essendo la più piccola era anche quella con la resistenza minore, era stato quindi facile riuscire a comunicare con lei.
Gli unici angeli a saperlo erano lui e Keiran.
Con l’arrivo di Octavian le cose cambiarono. Avendo lui in passato combattuto dalla parte di Lucifero, Paride non poteva fidarsi di lui e vedendo che Aidan si fidava molto decise che non era sicuro farglielo sapere e che al suo ritorno avrebbe controllato personalmente l’amico. Stando lassù aveva ormai perso la fiducia negli amici di prima, visto che molti si erano schierati contro di lui.
Fu allora che decise di scendere ad aiutarli e lasciare il suo ruolo in mano a Keiran.
Purtroppo però riemerse la questione del complotto e della tortura e i guardiani andarono a recuperarlo nella sua dimora. Lo trovarono che cercava di completare un rito per scendere sulla terra e lo arrestarono.
Al suo posto decise di scendere Keiran per avvertire gli altri dell’accaduto e anche perché era l’unico angelo del Paradiso di cui si fidasse Paride.
 
-Quindi è così che stanno le cose- disse Kaleb seduto sul divano evidentemente stanco.
-dovremmo andare a liberarlo- disse Keiran.
-non possiamo- gli rispose Aidan -è troppo pericoloso, se ci scoprissero ci condannerebbero a morte-
-c’è una cosa che vi devo ancora dire- disse deglutendo - probabilmente lo hanno condannato al patibolo- disse.
Nella stanza scese il silenzio.
-se le cose stanno così- disse Kevin –dobbiamo assolutamente andare- disse deciso. Aveva una certa luce negli occhi.
 
Pochi giorni dopo tutto era pronto per partire. Sarebbe rimasti a terra solo i tre fratelli con meno di vent’anni, mentre i tre angeli e gli altri tre fratelli erano pronti per il viaggio.
Heather quella mattina guardava fuori dalla finestra la sottile nebbia avvolgere Friburgo. La luna era ancora alta in cielo.
 
Octavian era solo nella stanza buia. Un altare con sopra un teschio era l’unica cosa che c’era dentro. L’angelo si prostrò davanti all’altare pregando nella lingua degli angeli e versò in una ciotola del liquido rosso. Una voce incorporea uscì dal teschio e la mandibola cominciò a muoversi.
-Padrone, manca poco e tornerò in paradiso-
-ben fatto- disse la voce.
-padrone- disse esitando Octavian -c’è un problema: non sarò solo e comunque tre di loro resteranno qua-
-bene- rispose la voce -hai quello che ti ho chiesto?-
-si, mio signore- ed estrasse da una borsa un sigillo dorato e lo immerse nella ciotola piena di sangue. 
  
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