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Autore: LunaMoony92    26/06/2014    6 recensioni
La guerra è finita da tre anni, Harry e Ron sono lontani per l'addestramento Auror, Hermione lavora al Ministero della Magia. Fred e George continuano con il loro negozio e la vita sembra essere tornata alla norma. Ma c'è qualcosa che lega Hermione e Fred, che nessun altro sa. Lei crede di esserselo lasciato alle spalle, ma si sbaglia. Una strana pergamena li farà riavvicinare...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Lee Jordan | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il giorno della partenza di Harry e Ron era passato ormai da un pezzo.
La solita malinconia che accompagna Hermione per la lontananza da Ron era adesso cambiata in una strana apprensione. Aveva paura di ciò che Harry avrebbe potuto scoprire, aveva paura di sapere la verità.
Ogni tanto si ritrovava a pensare alle parole che Ron si era lasciato sfuggire nelle poche occasioni che avevano avuto per parlare.
Una volta aveva detto: ”Forse sono diverso adesso” ma poi aveva subito cambiato discorso ed Hermione non aveva voluto forzare la mano cercando delle risposte. Adesso era tutto nelle mani di Harry.
 
 
Non passava giorno in cui Fred non controllasse la pergamena in cerca di una risposta da parte di Hermione, ma quella non arrivava mai.
George guardava suo fratello con apprensione, vedendolo ogni giorno sempre più nervoso e taciturno.
Non voleva parlare, passava un sacco di tempo nel magazzino, da solo con i suoi pensieri.
Marzo era alle porte, erano passate tre settimane da quando Fred aveva scritto quel messaggio e ancora non riusciva a non sperare in una risposta.
L’aveva aspettata per tutta la notte, come aveva promesso e anche le notti dopo, ma niente. Hermione non voleva parlare con lui e lui non poteva nemmeno biasimarla.
Una voce lo scosse dai suoi pensieri.
“Fred, mamma dice che deve parlarci. Andiamo a pranzo alla Tana oggi.”
Fred alzò gli occhi al cielo. Una strigliata da parte di sua madre era l’ultima cosa di cui aveva bisogno, ma non poteva non presentarsi, pena: una strigliata ancora peggiore.
Prese la giacca dalla sedia e, insieme al fratello, si smaterializzò nel cortile della Tana.
Ad accoglierli, c’era Ginny.
“Mamma, sono arrivati!” urlò la ragazza alla madre, che subito dopo apparve sulla porta.
“Cosa avete combinato stavolta voi due?” chiese sorridendo la ragazza.
“Io niente di sicuro!” rispose George. “Chiedi un po’ qui al simpaticone.”
Fred lanciò un’occhiata torva ad entrambi ed entrò in casa.
“Finalmente siete qui!” disse Molly salutandoli velocemente. “Io e vostro padre dobbiamo parlarvi, vado a chiamarlo”.
“Qui la cosa si fa seria, Freddie. Che ne dici se ce la diamo a gambe?” Fred si limitò a sbuffare.
Cos’era tutta quella segretezza? Perché non si decidevano a parlare?
Il signor Weasley arrivò trotterellando dal capanno, con la sua solita aria allegra.
Insieme alla moglie si sedettero sul divano e cominciarono.
“Allora, ragazzi. Vi ho fatti chiamare perché c’è una novità. Abbiamo decido di andare a trovare Ron e Harry all’accademia e volevamo chiedervi se potevate badare alla casa per qualche giorno.
Fred, a sentire “Ron” saltà sulla sedia.
George gli diede una botta sul braccio, facendolo tornare attento.
“Ok, mamma. Per noi è ok. Giusto, Fred”
“Si, ok. E’ ok.”
Se andavano a trovare Ron, era probabile che partisse anche Ginny e quindi pure Hermione. Il suo umore peggiorava sempre di più.
“Bene! Allora, noi partiamo domani. Ginny viene con noi e anche Hermione.”
Ecco, come aveva temuto. Ingoiò la notizia e finse un sorriso che George non mancò di cogliere.
“Ok allora, siamo d’accordo!” disse il signor Weasley. “Adesso si mangia!”
 
George prese Fred per un braccio e lo fece uscire nel cortile.
“Non sorridere così tanto, fratello.” gli disse.
“E smettila un po’, lasciami in pace” rispose Fred seccato.
“Ma non puoi fare così. Va da lui, si ok. E allora? Ricordi come è stata l’ultima volta che si sono visti, che ti aspetti che succeda?”
Fred guardò torvo il fratello.
“Lasciamo perdere.”
 
Doveva parlare con Hermione. Doveva farle quelle domande, aveva bisogno di risposte. Quelle risposte avrebbero potuto cambiare tutto, forse si sarebbe potuto mettere il cuore in pace.
Senza avvertire nessuno, girl su se stesso e si smaterializzò nel suo appartamento.
In fretta e furia, scrisse un biglietto e lo legò alla zampa del suo gufo.
“Fai presto!” gli sussurrò mentre l’uccello volava via.
 
 
 
Era un caldo pomeriggio di Marzo ed Hermione stava finendo il turno di lavoro. Stava firmando ei documenti, quando la sua segretaria la avvertì che c’era un gufo per lei.
“Chi mi manda un gufo a lavoro? Deve essere successo qualcosa!”
Preoccupata, aprì subito la lettera. La scrittura era di una persona che mai avrebbe immaginato.
 
“Ti ho scritto un mese fa. Sto ancora aspettando una risposta. Prima di partire, leggi. Ti prego.”
Fred non aveva nemmeno bisogno di firmarsi. Era sicuro che lei avrebbe riconosciuto la sua scrittura tra cento e così era.
Hermione appallottolò la lettera e la gettò via.
Il mattino seguente sarebbe partita insieme a Molly, Arthur e Ginny per andare a trovare Ron. Nessun messaggio di Fred le avrebbe rovinato la giornata.
Finito il turno di lavoro, tornò a casa per fare la valigia. Sarebbero rimasti solo qualche giorno, ma l’emozione di rivedere Ron la faceva andare in panico, così si era ritrovata ad esagerare con i cambi da portare.
Svuotò e riempì la valigia varie volte prima di potersi ritenere soddisfatta e finalmente la chiuse.
Si sdraiò sul letto, pensando a come sarebbe stato rivedere Ron dopo quello che si erano detti. La loro corrispondenza era sempre rada, ma lui sembrava fosse tornato quello di un tempo, più o meno.
Era persa nei suoi pensieri quando, piano piano, si addormentò.
Sognava di essere alla Tana e di essere circondata da lettere che riempivano la stanza e riportavano tutte la stessa frase: “Rispondimi” “Rispondimi”. Tutte uguali, tutte scritte dalla stessa persona.
Hermione si svegliò di soprassalto.
Fred era riuscito nella sua impresa. Aveva impiantato in lei il tarlo della curiosità e non poteva non leggere il suo messaggio prima di partire.
Scese in cucina e aprì il cassetto in cui giaceva la pergamena incantata.
La aprì e lesse: “Ho cinque domande per te, cercami, quando puoi. Io ti aspetto anche tutta la notte.”
Era passato un mese da quella notte. Chissà se davvero era rimasto sveglio ad aspettarla.
Fece un sospiro e scrisse:
“Dimmi.” Credendo di essere pronta e sentire ciò che lui aveva da dirle.
Piano piano,  alcune lettere iniziarono a spuntare sotto quelle tracciate da lei.
 
1 - Perché sei rimasta sorpresa del fatto che riesco ancora a capirti così bene?
2- Cosa mi nascondevi? Quella sera io ho capito che avevi qualcosa e non lo dicevi.
3- Cosa intendevi con “se avessimo fatto scelte diverse”. Non credere che l’abbia dimenticato.
4-  Perché in questo mese non hai fatto altro che evitarmi?
5- Perché mi hai lasciato in tredici quella sera? ci sono rimasto molto male e ci ho pensato sempre, ogni giorno fino ad oggi e pretendo una spiegazione. mi dispiace te l ho detto non mi andava di parlarne
Armata di pazienza,  Hermione iniziò a rispondere.
1 -  Perché non ci vediamo mai, non è più come prima tra noi, mi sembra palese. Prima era più facile, vedendosi ogni giorno ad Hogwarts, ma adesso.. Quindi mi sembra strano che tu mi capisca ancora bene. Tutto qui.
 
E una era andata. “Ce la puoi fare, Hermione” continuava a ripetersi mentre scriveva.
2- Niente. Non ti ho più risposto perché non mi andava di rispondere. Ho pianto perché su questa cosa sono emotiva, lo sai. Non posso farci niente.
 
Una mezza verità forse l’avrebbe tenuto a bada. Adesso c’era una delle domande più difficili, ma Hermione voleva arrivare fino in fondo.
 
3- Lo sai… Se stessimo  insieme da quella volta… Se avessi scelto te e non Ron..
 
Le lacrime iniziavano a scendere dagli occhi di Hermione, silenziose e andavano a bagnare la pergamena. Ma lei continuò.
 
 4- E’ difficile per me questa situazione. Non chiedermi perché ti evito.
5 - Perché hai deciso di andare da lui?
Ecco. Era arrivata alla domanda peggiore, anche se poteva sembrare la più semplice. Lui non sapeva ciò che era successo tra lei e Ron, ma probabilmente aveva immaginato ci fosse qualcosa che non andava.
Chiuse gli occhi e respirò a fondo.
Impugnò nuovamente la piuma e scrisse:
 
“Perché è con lui che sto, Fred.” sapendo che quelle parole lo avrebbero ferito.
Fred non aveva risposto.
“Adesso è il mio turno di fare le domande” disse allora lei.
“Quando le hai pensate queste domande?”
La risposta di Fred arrivò subito.
“Tutti i giorni.”
“Soddisfatto delle risposte?”
“Mentirei se dicessi di si.”
Hermione incassò il colpo e decise che era meglio finire la discussione, ma Fred la anticipò scrivendo:
“Comunque sia, io ti voglio un bene dell’anima,  vorrei tanto stare con te.”
Hermione rilesse quella frase più volte, sentendosi peggio ogni volta e, incapace di fermare le sue lacrime rispose:
“Anche io ti voglio bene.”
“Mi manchi”
“Anche tu” ed era sincera. Era vero che Fred le mancava. Le mancava da morire.
Poi successe una cosa che Hermione non aveva previsto.
“Immagino, ormai l’ ho capito, sai?” scrisse Fred.
Hermione non capiva. Un attimo prima sembrava fosse tutto ok.
“Cosa?” scrisse ancora scossa.
“Cerchi di evitare la discussione” le risposte di Fred erano rapide e lapidarie.
“Ma se ti ho risposto!” Hermione non capiva dove Fred volesse andare a parare. Il discorso si stava facendo strano.
“Lascia stare.” rispose Fred all’improvviso.
“Spiegami. Io voglio sapere.” Hermione non capiva cosa stesse succedendo, aveva paura.
Fred si prese un attimo per rispondere, poi scrisse:
“Arriveremmo sempre alla solita discussione che tu, possibilmente, vorresti evitare.”
Hermione cominciava a capire.
“Voglio sapere tutto.”
“Quella sera tu non hai risposto perché hai paura. Volevi evitare il discorso.”
“Non è veri, solo non avevo più niente da dire.”
Fred sembrava sempre più nervoso ad ogni risposta, Hermione poteva quasi vederlo.
“Non è vero, c’erano tante cose da dire!”
E, leggendo quelle parole, Hermione rivide lo stesso Fred che anno prima cercava una spiegazione quando lei lo aveva lasciato. Fred che piangeva per lei.
“Fred non volevo parlare, ero stanca e piangevo come una scema, non c’è altro.”
“Dimmi perché piangevi.”
Hermione era scossa dai singhiozzi.
“Te l’ho già detto!!!!!”
“Forse nemmeno chi ti frequenta ti conosce come ti conosco io.”
Hermione sussultò leggendo quelle parole, ma seppe che Fred aveva ragione.
  
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