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Autore: ineedmagicandsuperheroes    28/06/2014    1 recensioni
Traduzione di una raccolta di drabble e flashfic.
Ognuno degli Avenger ha partecipato a un'edizione degli Hunger Games e, ovviamente, ha vinto.
Consideratelo un prologo: in futuro, quando avrò finito di scrivere le storie a più capitoli ancora in corso, ho intenzione di chiuderli in un'arena...tutti insieme. Nel film sono diventati bravi a fare gioco di squadra, ma se dovessero combattere l'uno contro l'altro? Questo è un assaggio delle loro capacità.
Happy Hunger Games, and may the odds be ever in your favor!
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: Cross-over, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
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Tony Stark

Nessuno si aspettava che il nome di Tony Stark venisse estratto alla Mietitura: suo padre possedeva un'importante azienda produttrice di armi, quindi il ragazzo non aveva mai dovuto chiedere tessere per sfamare la propria famiglia; inoltre il suo Distretto era uno dei più popolosi, fatto che riduceva ulteriormente le probabilità di dover partecipare ai Giochi della Fame. Comunque, invece di perdere la testa, come chiunque si sarebbe aspettato da un ragazzino ricco e privo di qualsiasi allenamento, Tony accettò il proprio destino senza battere ciglio e promise di diventare l'eroe del Distretto; raramente i loro Tributi riuscivano a spuntarla contro i Favoriti dei Distretti più ricchi.

Stark non era molto atletico, ma compensava bene con la propria genialità: riusciva a produrre congegni a cui nessuno aveva mai pensato prima, utilizzando del semplice metallo di scarto. Se la stava cavando piuttosto bene, quando una ragazza del Distretto 3 fece esplodere una mina a pochi metri di distanza da lui e alcuni frammenti penetrarono nel suo torace; le condizioni di salute dell'erede della Stark Industry peggioravano di ora in ora.
Sarebbe sicuramente morto, se un altro Tributo non l'avesse salvato. Quando Tony gli chiese perché un avversario volesse aiutarlo nell'arena in cui si lottava per la vita, in cui ognuno lottava per la propria vita, il ragazzo gli rispose: "Non ho niente per cui lottare e nessuna speranza di vincere. Preferisco rendermi utile, invece di passare i miei ultimi giorni nascondendomi dai Favoriti."

Insieme, i due Tributi crearono armi in grado di reggere il confronto con alcuni dei modelli più avanzati tra quelli che venivano forniti ai Pacificatori. L'alleato di Tony morì due giorni prima della fine dei Giochi, sacrificando sè stesso perché il suo amico potesse fuggire da una trappola tesagli da un altro gruppo di concorrenti. La notte successiva Tony si occupò dei componenti della squadra ancora in vita, spietato come non mai: la voglia di vendetta rendeva più semplice uccidere.

Tony Stark vinse gli Hunger Games, ma non se ne vantò mai, non riuscì più a pavoneggiarsi, a camminare impettito per strada come faceva prima di partecipare ai Giochi. Desiderava solo che ci fosse un modo per evitare che altri ragazzini dovessero combattere per la propria vita per motivi così futili.
Iniziò a cercare di cambiare le cose, partendo dalla compagnia che forniva a Capitol City materiale necessario per gli Hunger Games; la compagnia di suo padre.

  
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