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Autore: _Woundrous_    30/06/2014    1 recensioni
I Cacciatori del Tempo viaggiano nel Tempo per battersi contro creature malvagie che vogliono cambiare il corso degli eventi. James, un diciassettenne piuttosto normale con l'aspirazione di diventare uno scrittore, si ritrova per via di un orologio da taschino con tre compagni per combattere il male. La realtà si mescolerà con la fantasia dando vita a diversi problemi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Anche Lilith è un fantasma? – chiedo mentre  ci dirigiamo alla taverna. Dopo svariati minuti sono riuscito a convincere Mason a passare del tempo con Chris.
- Eccome, ma non intende parlare con nessuno dal giorno in cui è morta. Potrebbe darci un bell’aiuto dicendoci chi l’ha uccisa, potremmo  trovare il nucleo delle creature malvagie.
- Perché non lo fa? – mi concentro su un ragazzo con la canotta nera  che tira dei pugnali verso dei bersagli nel campo di addestramento.
- Si è sentita tradita da noi. Ho provato a parlarle, purtroppo resta seduta su una poltroncina a leggere libri tutto il giorno. A noi Cacciatori è concesso andare nel piano dei fantasmi solo con il loro permesso. Lilith non accetta quasi mai, solamente quando c’è la luna piena. – Anche il suo sguardo si sposta al ragazzo che centra sempre il bersaglio nel campo d’addestramento del villaggio con i suoi pugnali.
-La luna piena è fra una settimana. Ha qualcosa a che fare con il suo tatuaggio e con la Spada del  Fuoco Bianco?
- E con l’orologio da taschino. – aggiunge. – Ma quello è Hibernus! Solitamente a giugno si allena nel campo d’addestramento esterno del Castello.
Prendo l’orologio da taschino dai pantaloni : nello sportellino è tratteggiato un lupo che ulula alla luna.
-Non l’avevo notato quando l’ho preso ieri.
- Ciao Hibernus! -  Hibernus si gira seccato con la sua chioma grigia e la sua barbetta. Ci guarda per al massimo tre secondi e , senza averci degnato di un espressione, continua ad allenarsi. - È  ovvio che non l’hai notato, non eri registrato.
 - Cosa indica?
- Non sta a me spiegartelo, ragazzo. – Giungiamo alla “ Taverna del Bianco Cadavere”, come vi è scritto sull’insegna con un bicchierino che contiene liquido rosso.  Tre centauri si scolano dei sorsi di vino rosso, parecchie creature mangiano nei tavolini rotondi fuori seduti nelle comode sedie, altre chiacchierano d’imperterrito  senza prendere  respiro e altre ridono con la bocca piena : c’è una confusione degna di un popolo  vichingo in questa taverna. Mason entra prima di me e va subito al bancone, io mi guardo in giro all’ingresso. L’interno è ancora più affollato però il clima è piacevole, casalingo benché non tanto illuminato : dà un tocco di romanticismo. I tavoli sono tutti rettangolari e i clienti si accomodano in delle panchine- divanetti stanziate tra di loro con dei separé, presumibilmente per dare privacy. Attaccati ai muri blu scuro danno luce dei candelabri con fiamma bianca e delle candeline trasmettono luce anche sui tavoli. Vado al bancone che si trova in fondo alla stanza. Accanto ci sono delle porte con scritto in rosso: “Wc Cacciatori” “Wc creature pelose” “ Wc quadrupedi “ “ Wc piccole creature” e , come di consueto, “Wc donne”, ognuno con i rispettivi disegnini.
Dietro il bancone c’è un mobile che straripa di alcolici e bevande di tutti i colori e al centro un grande specchio. Sul bancone invece si trovano dei barattoli.
Un uomo pallido canta spensierato. Si muove senza equilibrio,come se fosse ubriaco, poggia il suo strofinaccio sul bancone e allunga il braccio per porgermi la mano. Veste un gilè  nero chic  che soprastà ad una camicia rossa scarlatta. Sulla testa porta un buffo cilindro con tanto di rosa al lato.
- Era vera la storia del nuovo Cacciatore!– grida frizzante l’uomo con espressione curiosa sul viso. – Cosa prendi da bere? Puoi aggiungere occhi di troll, pelle squamosa, code di lucertola, piume di grifone, peli di licantropo, denti a sciabola e tutto ciò che vuoi, non ci sono limiti.- sorride energicamente e si sistema le maniche riflettendosi nello specchio e sistemandosi i capelli. Mi accorgo che nello specchio ci riflettiamo solamente io e Mason.
- Ero dell’idea che i vampiri fossero schierati nella parte del male.
- Non tutte le creature sono malvagie. Lui è un vampiro buono. E che signor vampiro, ragazzo! – il vampiro allarga le braccia in guisa di “ Non sono stato io”.
- Chiamami White. – dice lentamente.  il vampiro sorride mostrando i suoi canini e si sbilancia  in un inchino scoordinato.
- Sei uno di quei vampiri vegetariani?
White riprende lo strofinaccio e se lo poggia sulla spalla e arriccia il naso in maniera comica : “strano” è l’unico aggettivo che mi viene per descriverlo.
- Esistono vampiri vegetariani? – strizza gli occhi e resta a bocca aperta, non so se è una domanda retorica.
- Vanno di moda in alcuni libri e programmi, insomma…
Si lascia invadere il viso da un sorriso scaltro e esce dal bancone camminando in modo strambo e facendo oscillare le braccia.
 - Chissà che morti di fame. – dice ironicamente  guardandosi attorno. – Dove diamine sono quegli scandali dei tre poltergeist?  - batte il pugno sul bancone.
- C’è Chris nel locale, non mi sorprenderei. – lo avverte Mason.
- Quei tre mi faranno impazzire. – si siede sullo sgabello e ruba un drink ad un cliente che gli risponde con un sonoro e accusatorio “ Ehi!”- Mia moglie si arrabbierà se non ci sarà profitto questo mese. Qualche giorno fa hanno fatto arrabbiare un grosso troll. Quei tre pestiferi sono da manicomio. – sbuffa e ridà al cliente il bicchiere vuoto che, indignato, se ne va. – Tornerà, tornano sempre. – sghignazza felice.
- Da manicomio, White? – Mason si siede sullo  sgabello vicino e parla con la sua solita voce tranquilla. – Non mi sembri tanto meglio.
- Mica sono uno scandalo. Io qualcosa di utile la faccio! – la cosa mi fa ridere, Mason e White però restano seri. – Io ho un superpotere, caro Cacciatore. – continua. – sono in grado di capire le persone, di vedere le loro storie e qualche volta di prevedere anche il futuro.
- Lo usiamo per le creature che esaminiamo. – spiega Mason.
- Usare? – si alza dallo sgabello per fare una scenata. – Io vi rendo i miei servigi.
- Stavo scherzando White. – Mason si toglie gli occhiali e li pulisce.
- Riguardo a questo potere. –intervengo. – sei capace di utilizzarlo soltanto con le creature?
- Che bella domanda. Un ragazzo così intelligente e ambizioso vuole sapere,giusto? – torna dietro al bancone.
- Potresti fare di meglio. – lo provoco, lui alza le sopracciglia.
- Desideroso di avventura, testardo, inquieto. Addirittura più stratega del nostro Cacciatore anziano qui presente. Sei sempre stato così orgoglioso e attento ai particolari o  lo sei da quando hai conosciuto Jennifer, la tua amichetta? Povero ragazzo, non sa se ne è innamorato.
Mi accorgo di avere la faccia cupa  quando me la sento pervadere da un calore che contiene il mio imbarazzo.
- Vi conoscete da quattro anni, dovresti sapere quello che provi, non credi? – continua a ridere.
- Adesso basta White. – lo blocca Mason.
- Non sapevo che esistessero vampiri  tanto flosci, di solito sono descritti come feroci o affascinanti. – sfogo la mia rabbia. Il vampiro stringe i denti.
-Questo non lo avevi previsto? – domando sarcastico.
- Cosa prendete da bere? – il vampiro torna in sé e abbassa lo sguardo, rimarginando l’umiliazione dentro.
- Due birre.
Io e Mason andiamo verso un tavolo vuoto.
- Ma di cosa si nutre quel vampiro? – chiedo mentre attraversiamo la sala occupata.
- Gli diamo il sangue delle creature malvagie, a lui piace.
Stiamo per sederci quando noto che Chris è in piedi all’angolo con Starnuto-di-Fragole. Non è da me, ma riesco a origliare qualche frase.
- Ti ho detto di sì. – protesta la coordinatrice.
- Come è possibile? – Chris stringe i pugni disperato.
- Te l’ho detto cosa sei!
-  Dannazione! – urla il rosso - Non avrebbe alcun senso. Se fosse come dici tu ora ci sarebbe la ragazza.
- Chi può essere stato?
- Non ne ho idea. –ammette un Chris più calmo.
- Mason ha capito.
- Gliel’avrei detto comunque. –confida Chris.
Mason sembra essere attento quanto me.
-Di cosa stanno parlando?
- Probabilmente della Banshee che è fuggita l’anno scorso dal torneo.
- Deve essere davvero cattiva se ve ne preoccupate così tanto.
- A me  è parsa più impaurita che cattiva. È il popolo che mette pressione.
Starnuto-di-Fragole gira i tacchi e attraversa la stanza senza notarci al contrario di Chris.
- Ehi Mason, James! –  saluta Chris. Sarà stata Starnuto a dirle il mio nome.
- Parlavate della Banshee? – Mason poggia i gomiti sul tavolo, io bevo dal mio boccale.
- Certo, certo. Vi prego, venite al mio tavolo. I poltergeist saranno felicissimi di conoscerti, James.
Ci spostiamo al tavolo di Chris che si trova all’angolo. Seduti sulle poltroncine che mi appaiono bagnate ci sono i tre fantasmi che intrattengono una conversazione molto accesa. Tutti e tre trasparenti, sono diversi l’uno dall’altro ma hanno una cosa in comune: portano gli occhiali.
Il primo è più alto e magro con i capelli corti e il sorriso che inganna all’apparenza. Indossa una sciarpa verde muschio. Il secondo è di media statura, con i capelli più lunghi e  ride da quando sono arrivato. Ha un occhio più chiuso dell’altro. Il terzo è più basso e piuttosto grassoccio, capelli corti e espressione seria che mi ricorda quella di Hibernus. Legge il menù con il viso attaccato al tavolo, come se non lo sapesse già a memoria dato che vive qui. Io , Mason e Chris ci sediamo nella poltroncina di fronte a loro.
-  Ti piace il pesce? – chiede ridendo il secondo poltergeist a quello che legge il menù.
- Ce l’hai finita? – domanda il terzo innervosito. Il primo poltergeist inizia a cantare con un melone in mano, si alza e incomincia  anche a ballare attirando l’attenzione dei più vicini. Chris mi dice che nella sua vita passata era un ballerino e un cantante.
-Vergognati! Nasconditi! Ritirati! – grida il terzo poltergeist che si è messo la mano nei capelli.
- Eheh. – ride il secondo. – Potente.
Il poltergeist  grasso tira fuori da sotto il tavolo un cornetto. Il primo si risiede.
- Sei grasso, non dovresti.
- Non ti permettere, sai! – si aggrega il secondo.
- Signore! – il terzo si imbestialisce. – Siamo poltergeist, non posso dimagrire!
Gli altri due scattano a ridere.
Anche Chris sembra capire che i tre non mi abbiano neanche notato e forse è meglio così, non sono normali questi tre.
- Nella vita passata il poltergeist più grassoccio era un panettiere. L’altro un comico. Dimmi James, hai tanti amici nella realtà?
- Veramente no, ho solo un’amica.
- Un’amica! – Chris sorride.- È  la tua ragazza?
- Beh…no.
- Neanche il nostro Mason qui da giovincello aveva tanti amici. Io ho conosciuto Starnuto che avevo sedici anni, ci siamo messi insieme a diciassette. – Chris appare rosso sul naso, avrà bevuto un bel po’. – Cosa ti piace fare nel tempo libero?  Giocare a calcio?
- Non mi piace molto il calcio. Mi piace scrivere.
- Scrivere! – Chris si esalta. – Cosa scrivi?
 - Storie o poesie. Purtroppo ultimamente non ho idee.
- Potresti scrivere dei Cacciatori. – suggerisce Mason. – Delle avventure che vivrai con noi.
- Non sarebbe male. – sorrido ai miei compagni. Prendo davvero l’idea in considerazione, non sarebbe affatto male.
- Signore! – urla di nuovo il terzo poltergeist che non trova più i suoi cornetti.
 
Più tardi  io e i miei compagni ci salutiamo, White si toglie il cilindro e si inchina mentre beve un altro bicchierino. Tornerò qui tra sette giorni, come mi hanno  consigliato Mason e Chris : non ho ancora da studiare o addestramenti, posso rilassarmi. Per quanto mi piaccia l’idea di passare del tempo qui e imparare non posso ignorare di avere una vita reale ma non vedo l’ora di fare il giudice al Torneo di Hastor.Clicco il pulsante  e un’ondata di aria fresca mi riporta nel vincolo del negozietto, ancora chiuso. Sono già le sette, lo vedo nel mio orologio da taschino. Per fortuna sono in tempo per andare al parco.
                                                                                                                   ***
Jennifer è già seduta  nella solita panchina a leggere un libro. Lo scintillio dell’acqua accompagna la sua lettura. Mi avvicino da dietro, senza farmi vedere, e l’abbraccio. Lei sussulta.
- Ehi, sentimentale.
- Sai che non lo sono.
- Tutto bene?
- Sì, e tu?
- Non c’è male. Oggi un ragazzo mi ha chiesto di uscire.
- E…
- Ho rifiutato. - tiro un sospiro di sollievo.
- Cosa leggi?
- Stavo rileggendo quella tua poesia. Idee per la storia?
- Sono passati diversi mesi. – guardo la fontana. -  Potrei mettere un ragazzo e una ragazza innamorati e una storia su, non so, persone che tornano indietro nel tempo. Ma di una cosa sono certo.
- Sarebbe? – i suoi occhi da cerbiatto quasi luccicano con il riflesso della luna.
- So che se un giorno, se per hobby scriverò un libro, mi ispirerò a te per un personaggio e so che sarà il mio personaggi preferito.
- Resteremo insieme?
- Magari un giorno ci sposeremo pure. – ci scherzo su.
-È una specie di promessa?
-Una minaccia, ma vedila come vuoi.
- Non sembra proprio una minaccia se pensi al cioccolato e alle maratone di telefilm fino a notte fonda, a io che ti preparo torte su torte mentre tu scrivi un romanzo. Qualche frase dolce ci sta,mi dispiace ma dovrai sforzarti! O a quando mi sopporterai e mi accompagnerai a fare shopping e poi immancabilmente passeremo da una libreria a comprare tanti di quei libri e il tipo del negozio ci darà del tu di quanto ci conosce bene e torneremo a casa e ordineremo cinese o una pizza e finiremo per addormentarci nel bel mezzo di qualche puntata di qualcosa. Dopo tutto ciò, a quante altre prometti il matrimonio o cose varie?

 

Angolo dell'autore

Quarto capitolo della storia! Personalmente è quello che preferisco di più e ci ho messo poco per scriverlo, l'ho finito qualche giorno fa.
Spero vi piaccia, fatemi sapere. Il Torneo di Hastor è alle porte!
- Un abbraccio,
Woundrous.
  
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