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Autore: Minga Donquixote    30/06/2014    2 recensioni
Una figura misteriosa fa la sua comparsa nell'esame per diventare Hunter. Riesce a raggiungere per prima la base della prima prova e nel suo mentre, sprigiona una forza simile allo Nen...forse anche più temibile!
Questa fiction segue tutti i passaggi dell'Anime :3 Se vi ho incuriositi, leggete.
Non so se si può definire Crossover dato che c'è un potere presente che appartiene ad un'altro anime...beh, intendetelo come vi pare :')
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hisoka, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Stavano correndo già da un bel po' in quella foresta umida e il cielo si era leggermente oscurato a causa della nebbia che si infittiva nella palude. Leorio e Kurapika erano leggermente più avanti rispetto ai tre più giovani che si trovavano più indietro.
Osaka non lasciava scappare con lo sguardo il corpo di quella marionetta piena di spilli e ogni tanto dava uno sguardo a Killua trovando continuamente la stessa aura.
Delle voci catturarono l'attenzione dei tre. "Useremo questa nebbia per sbarazzarci di lui!"
Osaka si girò verso circa 6 uomini che si trovavano a debita distanza da Hisoka ma puntavano verso di lui. 
"Gon, Osaka, andiamo più avanti" li chiamò Killua, anche lui accortosi della pericolosa situazione.
"Già, hai ragione. Non dobbiamo perdere di vista l'esaminatore" accettò Gon accellerando il passo.
"Quello che mi preoccupa al momento è mettere più distanza tra noi e Hisoka. Rimanere troppo vicini a lui potrebbe essere pericoloso"
La sedicenne si girò appena e guardò Hisoka dritto negli occhi. I sei l'avevano già accerchiato ma sembrava non esserne minimamente preoccupato. E chi dargli torto, dopotutto. Quelli erano solo spazzatura. Eliminarli sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Hisoka alzò appena il viso e incontrò lo sguardo chiaro della ragazza. Con un ghigno le fece cenno con una mano di allontanarsi ma lei lo guardò ancora per un po', continuando a correre. "Hisoka...tu-"
"Ohi, Osaka! Se rimani indietro e ti perdi non ti veniamo a recuperare" se la rise Killua, pochi passi più avanti a lei.
"S-Si, arrivo" lanciò un'ultimo sguardo agli assassini lì vicino e accellerò il passo affiancando di nuovo i due amici e mettendo più spazio possibile tra loro e quel gruppetto di pazzi.
"Anche tu pensi che Hisoka sia strano, vero Killua?" chiese Osaka assottigliando lo sguardo e usando una leggera quantità di Gyo. "Andiamo verso di là" affermò girando verso un punto mentre i due più piccoli la seguivano.
Dopo un paio di minuti tutti e tre si fermarono su una roccia e Osaka abbassò lo sguardo afferrando i due per i colletti della maglia e alzandosi in aria.
In quell'istante un'enorme bocca si aprì sotto di loro e, caso sfortunato, riuscì ad inghiottirli prima che potessero arrivare a debita distanza in alto. Una volta chiusa la bocca l'enorme rana verde prese a zampettare.
"Cavolo! Pesate troppo!" sbuffò la ragazza aggrappandosi all'ugola viscida della gola di quell'enorme essere guardando i due ragazzini aggrapparsi alle sue gambe. "Trovate un modo per uscite di qua!" gli gridò subito dopo sentendo i panni bagnarsi lentamente di qualche strano liquido verdastro.
"Se non si sbrigano dovrò usare il mio Hatsu!" pensò ringhiante vedendoli ridere sotto di lei mentre Killua cercava qualcosa nelle tasche.
Il piccolo assassino tirò fuori una lattina di qualche aranciata e la tirò nella gola dell'essere, riagganciando subito la mano alla caviglia nuda della ragazza che agitava le gambe facendoli dondolare. 
"Eccolo che arriva!" gridò Gon avvistando qualcosa al di sotto della gola farsi velocemente vicino.
Dopo un'istante, i loro corpi vennero spintonati fuori da un'ingente quantità di liquido verde e appiccicoso gettandosi in mezzo al fango della palude.
Osaka si alzò e scosse il proprio corpo come un cane, liberandosi dalla melma. La rana, invece, cominciò ad allontanarsi dalla parte opposta mentre Gon, al fianco di Killua, ridacchiava grattandosi il retro della testa. "Sembra che le eravamo indigesti"
"E' stato questo" cumunicò l'albino tirando fuori una lattina arancione e agitandola davanti al compagno.
"Oh, è quella che ti ha dato Tonpa-san" esclamò il Freecss.
"Ottima idea, marmocchio" ghignò Osaka spingendo una mano sulla testa del ragazzino facendolo innervosire. 
"Sono preoccupato per Kurapika e Leorio" se ne uscì il corvino girandosi i pollici e guardandosi alle spalle.
Osaka e Killua si guardarono e si spazzolarono i vestiti. "Dimenticati di loro, dobbiamo raggiungere l'esaminatore" sbuffò Killua correndo insieme a Osaka dall'altra parte.
Gon cominciò a camminare dietro i due ma si fermò di colpo e girò strada nel modo più silezioso possibile. Killua non se ne accorse ma Osaka pensò che forse era meglio lasciarlo fare. Anche quel ragazzino non era debole, se la sarebbe cavata.
Raggiunta la fine del boschettoKillua avvistò un paio di persone. "Gon, Osaka, li abbiamo trovati" sorrise ma quando guardò dietro di lui trovò solo la ragazza che era occupata a guardarsi le unghie. "uh? Gon dov'è andato?"
"Mmmh, penso da Leorio e Kurap-" si bloccò. Una forte pressione le arrivò dritta alla schiena attraversandole le ossa. Si girò di scatto verso il boschetto e prese a correre di nuovo al suo interno. 
"OHI, DOVE VAI?" gli gridò il ragazzino stringendo lo skate in una mano.
"Vai avanti Killua. Ci vediamo più tardi" le comunicò Osaka afferrando un ramo con una mano e dandosi una forte spinta per arrivare in alto per spostarsi da albero ad albero. "Ho un brutto presentimento..."
Avanzò, di albero in albero, tentando di arrivare il prima possibile in quel piccolo luogo. Sentiva una forza terribile e tre presenze. L'odore inconfondibile di morte le aveva completamente otturato i senti. Doveva essere vicina.
Con un'altre grande passo arrivò al confine degli alberi e proprio davanti a lei, nel piccolo spazio privo di arbusti, vi erano circa 5 corpi distesi a terra,la morte li circondava, e tre ancora in vita. Hisoka si stava avvicinando lentamente a Kurapika e Leorio quando Osaka fece un grande salto parandosi dietro un cespuglio.
Nel momento stesso in cui i suoi piedi toccarono terra, i corpi dei due ragazzi scattarono da lati diversi correndo via e nascondendosi nella nebbia.
Prima che la ragazza potesse lanciarsi all'attacco, una voce alla sua destra catturò la sua attenzione. "Non ci riesco proprio..." Osaka si circondò di Zetsu e guardò Leorio uscire dalla fitta nebbia con un bastone tra le mani.
"Questa non sarà la mia battaglia...ma non chiuderò gli occhi scappando" 
Osaka alzò un sopracciglio e fece per entrare in scena ma quello corse velocemente nella direzione di Hisoka, agitando il bastone per aria.
"Leorio..." abbaiò mentalmente la mora pestando un piede a terra.
Il ragazzo abbassò l'arma sul rosso che la schivò materializzandosi in fumo e spostandosi velocemente alle spalle di Leorio.
Osaka sgranò gli occhi e si alzò dal nascondiglio ma la mano dell'illusionista era già ad un dito dal viso dell'altro. Non avrebbe fatto in tempo se non usava i poteri, e non poteva assolutamente farlo.
Quando però decise di utilizzarli, un grosso amo da pesca colpì Hisoka al viso facendoglielo scattare dall'altra parte e costringendo Osaka a rimanere nascosta nell'ombra.
Lo sguardo celeste e quello giallo si rivolsero verso una figura, per metà ancora coperta dalla nebbia. 
Osaka assottigliò ancora di più lo sguardo e guardò il ragazzino con sorpresa. "Gon!"
"Appena in tempo" sembrava sfiancato.
"Non male, piccolo" sorrise Hisoka girandosi completamente verso il piccolo aspirante hunter.
Osaka rimase immobile mentre il rosso si avvicinava al ragazzino. "Che faccio? Se corro da Gon, Hisoka attaccherà Leorio" deglutì. "Inoltre non posso svelare subito le mie carte...Che faccio...?" Era la prima volta in vita sua che si trovava indecisa.
Improvvisamente il corpo di Leorio si alzò e arrancò verso Hisoka. "Il tuo avversario...sono io!" gli gridò ma prima che il bastone potesse anche solo abbassarsi un violento pugno si infranse contro il volto del ragazzo (cavolo, ha 19 anni D:) facendolo cadere a terra, svenuto.
Osaka uscì fuori dal nascondiglio mentre Gon continuava a cercare di attaccare Hisoka in più modi possibili ma senza speranza. La ragazza avvicinò una mano al viso di Leorio e notò che avrebbe avuto solo un grosso livido sul punto colpito ma nulla di grave.
Si alzò in piedi nell'istante in cui il corpo di Gon fu bloccato a mezz'aria, una mano artigliata di Hisoka alla gola. 
"Che bell'espressione" ghignò quello stringendo la presa sul collo del minore.
"HISOKA!" urlò Osaka mentre una forte onda d'urto circondò il piccolo spazio.
"Ma guarda un po' chi c'è" sghignazzò quello lasciando di colpo il collo di Gon, lasciandolo cadere a terra.
Si abbassò al livello del piccolo e lo guardò. "Non aver paura. Non ucciderò il tuo amico. E' stato promosso" rise davanti al viso stravolto del più piccolo. "Si, anche tu l'hai superato" gli sorrise ritornando in piedi e avanzando verso Osaka che era rimasta immobile.
Qualcuno lo chiamò al cellulare ma la ragazza non era minimamente interessata a quello. Si era lasciata andare di nuovo. Aveva rischiato di uccidere tutti quelli che si trovavano lì o nei dintorni. Osservò un piccolo scogliattolino ai suoi piedi, stecchito a terra e serrò la mascella.
"Che intenzioni avevi, pagliaccio?" ringhiò riducendo le grandi pupille nere assumendo uno sguardo più che minaccioso.
"C'è bisogno di chiederlo?" ridacchiò quello coprendosi le labbra con una carta dal seme di picche.
"Ti avevo detto che se ti avvicinavi a noi ti avrei ucciso" sbuffò la giovane toccandosi la spalla sinistra con la mano destra e facendola sgranchire. "Vuoi usare il bonus?" sorrise facendo tornare le braccia al lato dei fianchi.
"Ho già testato le tue doti. Non sei ancora in grado di fare nulla" 
"Cosa..?!" Una forte esplosione di aura circondò il corpo della ragazza come un forte fuoco facendole agitare i capelli. Una dura sostanza scura prese ad avvolgere il braccio della ragazza fino a diventare nero come la pece e dura come l'acciaio.
Hisoka tirò fuori un altro paio di carte dalle maniche usando il suo Hatsu e le tirò in avanti.
"Non vuoi che porti al sicuro l'amico del ragazzino?"ghignò agitando una carta davanti al viso della giovane. "Il tuo potere...mi ha sorpreso. Nonostante non sia arrivato fino a lì ho chiaramente sentito una forte pressione."
Osaka abbassò la guardia e corse verso Gon inginocchiandosi vicino a lui. "Tutto bene, Gon?"
"E' sempre un bene avere degli amici" sorrise il rosso sistemandosi Leorio su una spalla. "Potrete trovare la strada da soli, vero?"
Gon annuì ancora sospirante. 
"Bravo bambino" sorrise l'illusionista scomparendo con Leorio.
La mora abbassò lo sguardo vedendo Gon tremare visibilmente e dare profondi respiri. Poteva sentire il suo cuore battere furioso. "Gon..." sospirò aiutando il bambino a rimettersi in piedi. "Tranquillo, non ti farà del male." gli assicurò lei mettendogli le mani sulle spalle e costringendolo a guardarla negli occhi, nonostante dovesse piegare il collo all'insù per guardarla.
I sospiri erano parecchio pesanti. Doveva essergli preso quasi un'infarto. Quel cretino ci era andato giù pesante spaventandolo di brutto.
"GON, OSAKA!" una voce poco distante catturò la loro attenzione. La figura di Kurapika si stava avvicinando lentamente.

Più tardi Osaka, Gon e Kurapika stavano correndo verso la fine del lungo tragitto seguendo il fiuto infallibile di Gon, anche se la ragazza sapeva perfettamente orientarsi per se. "Da questa parte" disse il ragazzino svoltando imrpovvisamente seguito da Kurapika e la mora.
"Davvero la riesci a sentire?" chiese stupito il biondo.
"Uh-Uh" annuì. "La colonia di Leorio è unica. Posso sentire la sua presenza a chilometri di distanza"
"Proprio come un cane" pensò ridacchiando Osaka continuando a correre accanto al mezzo verde.
Dopo un paio di secondi, Gon riprese la parola. "ehi, Kurapika...cosa intendeva Hisoka quando ha detto che eravamo promossi?"
"Hisoka si stava comportando come un giudice. Deve avere dei suoi riferimenti per giudicare la forza di qualcuno. E' possibile che stesse mettendo alla prova la forza di ogni candidato. E' possibile che tu e Leorio abbiate soddisfatto i suoi standard"
"Con Osaka-chan non è stato così però..." aggiunse il ragazzino girandosi verso la mora che manteneva lo sguardo davanti a se. 
"Ha detto che ha già testato le tue doti, vero? Lo conoscevi già?" chiese Kurapika accellerando quando Gon svoltò di nuovo.
"No, non lo conoscevo"
"Penso sia stato per quella pressione. Quando hai gridato ho sentito come se una lama invisibile mi attravessasse qui" rivelò Gon poggiandosi una mano sul cuore e stringendo forte la maglia. "Dall'espressione di Hisoka, anche lui aveva sentito la stessa cosa. E'merito tuo, vero?" chiese il ragazzino.
Osaka accellerò e i due cominciarono a seguirla nonostante i passi veloci. "Forse..." 
Si, era stata lei. E se n'era accorto anche Gon. Non aveva ancora imparato a controllare quella forza e ogni volta rischiava di far morire chi le era accanto senza che nemmeno lo volesse. Era per questo che non aveva amici. Aveva sempre rischiato o, a volte riuscito, ad uccidere qualcuno.
Suo nonno l'aveva rinchiusa nella villa della famiglia allenandola duramente all'età di dieci anni. E in quei 5 anni era riuscita a padroneggiare molte cose tranne quello. Non riusciva proprio a trattenere...quella forza distruttiva. L'anno prima era scappata da lui per visitare il mondo.
"Io invece non ho saputo fare nulla contro di lui."
"E come potresti? Non possiedi nemmeno un accenno di Nen" sospirò mentalmente Osaka rallentando un pochino per ascoltare le parole dell'amico.
"Ha deciso di non ucciderti adesso per farti migliorare in futuro." sussurrò ai due che la guardarono stupiti.
"Già, è così" annuì Kurapika. Stava pensando la stessa cosa.
Passarono un paio di secondi in silenzio ma fu di nuovo Gon a spezzare tutto. "Ero emozionato. Avevo così tanta paura da voler scappare ma non ci riuscivo. Ero anche emozionato però. Non è strano?" sorrise rivolgendosi ai due.
"Ci hai visto bene, Hisoka. Questo ragazzino, non è come gli altri" pensò battendo subito dopo una mano. 
"Forza, siamo vicini alla meta" sorrise portando una mano sulla spalla di Gon. "Facciamo una gara, Gon"
"Ok!" esclamò felice sistemandosi bene la canna da pesca sulla spalla e cominciando a correre velocemente verso la fine del lungo tragitto.

  
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